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Profumo di Donna


di Membro VIP di Annunci69.it Kominsky
14.09.2023    |    12.317    |    9 9.1
"Non so dire quanto tempo sia passato, forse potrei essermi addirittura assopito alcuni minuti..."
Esco dallo studio alle 18,30 di una giornata stressante, una di quelle giornate che non finiscono mai, ogni volta che squilla il telefono altro non sono che problemi da risolvere e come se non bastasse devo correre a casa dove mi aspetta una serata di ospiti che vorrei evitare, soprattutto alla fine di questa giornata.
Dimenticavo le presentazioni, sono l’Avvocato Lamberto Rivelli, titolare di uno studio legale specializzato in legislazione navale. 45 anni, sposato con una bellissima donna di 30 anni conosciuta in Svezia, ovviamente bionda, alta 1,80, la svedese da copertina, due figli, femmina e maschio di 4 e 7 anni.
Il mio umore odierno non mi invita ad affrontare una serata noiosa e formale condita dalle solite banalità e da inutili chiacchiere.
Lungo il tragitto fermo la macchina davanti ad un chiosco che alcuni ragazzi hanno aperto da poco in perfetto stile hawaiano vicino ad un laghetto appena fuori dalla città. Mi siedo all’unico tavolino in disparte, ai margini della distesa estraniandomi dal resto degli avventori cercando l’isolamento completo con il desiderio di rilassarmi e di rimanere solo con i miei pensieri anzi, cercando di non pensare e guardare il sole che lentamente stava tramontando. Spengo il telefono per non essere nemmeno raggiungibile.
Una delle ragazze del chiosco si avvicina per l’ordinazione, è carina con modi garbati e piacevoli e le chiedo di portarmi quello che secondo lei poteva piacermi. Dopo pochi istanti torna con una birra in bottiglia, sorride e se ne va.
Il sole si sta tuffando nel lago e il suo riflesso rosso acceso dipinge uno scorcio di natura rilassante, socchiudo gli occhi lasciando assorbire dalla mia mente una pace rigenerante, i rumori giungono alle mie orecchie sempre più lontani lasciando il posto ad un silenzio ovattato.
Non so dire quanto tempo sia passato, forse potrei essermi addirittura assopito alcuni minuti. Sento dei passi, dal ritmo e dall’incedere potevo dedurre fossero di donna, sicuramente tacchi alti.
“Mi scusi se la disturbo, posso prendere una sedia?”
Senza nemmeno aprire gli occhi annuisco fregandomene totalmente di sembrare maleducato, la voce era di donna presumibilmente sui 40 anni ed il suo profumo mi raggiungeva facendomela immaginare. Sono sempre stato affascinato e colpito dal profumo delle donne cercando di immaginare la loro personalità e fisicità dalle fragranze che usavano.
L’immaginavo rossa di capelli, lentiggini e occhi verdi, elegante con gonna fasciante e camicetta di seta, calza coprente e decolletè nera con tacco 12.
Mentre il suo profumo selettivo con note intense di incenso mi avvolgeva, apro gli occhi per scoprire se l’immaginazione era confermata: sandalo con tacco 10, due gambe lunghissime avvolte in un jeans strappato, camicia a fiori aperta e canottiera bianca che stringeva un seno imponente, mora con coda alta e due occhi pungenti neri. Voilà. Stava scattando delle foto al tramonto e alle anatre che nuotavano nel lago.
“Lucrezia, mi chiamo Lucrezia e non volevo disturbarla, è molto che sta dormendo?”
“Dormendo? Perché che ore sono? “
“Le 20,30….”
“Cazzo, è tardissimo… ops mi scusi. Piacere mio: Lamberto”
Così iniziammo a chiacchierare, Lucrezia ha 50 anni, farmacista con l’hobby della fotografia , mi dimenticai della cena che mi aspettava a casa e forse lo stavo volutamente scordando, la conversazione proseguiva con piacevole ironia e divertimento.
Nel frattempo si era fatto buio, la brezza rendeva l’atmosfera fresca e frizzante, ordinammo da mangiare e da bere, stava formandosi una complicità intrigante, entrambi avevamo bisogno di leggerezza e complicità e in quel momento la stavamo trovando. Le risate ci avvicinavano sempre di più mentre e mentre stavamo condividendo mentalmente le nostre aspettative notavo in lei una malinconia nascosta.
L’ennesima risata si interruppe improvvisamente trovandoci uniti in un bacio appassionato, le labbra si fondevano e le nostre lingue si intrecciavano morbosamente creando una sintonia spontanea e naturale, desiderata e folgorante.
“Andiamo da me?” suggerì Lucrezia prendendomi per mano “Abito a pochi passi”
Ci incamminammo e il tragitto seppur brevissimo diventò impegnativo, provateci a fare 400 metri senza staccare le labbra e la lingua da una donna assatanata di sesso.
Entrammo non so nemmeno come nel portone e salimmo le strette scale iniziando a spogliarci mentre le nostre mani non smettevano di cercarci. Ci trovammo ormai quasi nudi in un letto con lenzuola di raso bianche ed uno specchio sul soffitto. Lucrezia aveva ancora l’intimo addosso e il suo profumo mi rimbombava nella testa.
Si alzò improvvisamente in piedi sul letto, si tolse il reggiseno liberando due seni suntuosi senza mai togliersi le scarpe taccate che slanciavano le bellissime gambe affusolate.
Si sfilò il perizoma e…liberò anche un pene depilato e lungo che si stava gonfiando.
Non so ancora spiegare il motivo ma feci finta di niente mentre Lucrezia, inginocchiandosi tornava a cercare la mia bocca baciandomi.
Ero eccitato da questa inaspettata sorpresa e lei lo capì, ci abbracciammo mentre lei premeva i seni sul mio petto e appoggiava il suo cazzo ormai duro sulla mia gamba. Le stringevo il sedere con le mani continuando a desiderare quella donna. Improvvisamente iniziai ad acccarezzarla tra le gambe avvertendo il desiderio di assaggiarlo. Mi avvicinai lentamente temendone l’odore di maschio, rimasi stupito di sentire ancora il profumo che avvolgeva Lucrezia e con le labbra iniziai a baciarle il pene.
Sentivo crescere dentro di me una nuova e sconosciuta eccitazione che mi stava facendo capitolare, lei si staccò chiedendomi di lasciare fare a lei, mi fece distendere e mentre mi accarezzava le gambe avvolse le sue labbra al mio cazzo spingendolselo fino in gola e alternando dolcissimi baci e passando la lingua dappertutto. Con le sue lunghe e affusolate dita iniziò un dolcissimo massaggio sempre più intenso sul mio buchetto che nel frattempo si stava allargando agevolando la penetrazione dentro di me. Fu una nuova sensazione, mai provata e la trovavo eccitante. Per me Lucrezia era comunque una donna, una splendida e affascinante donna e con quel pensiero, con un dito dentro di me e mentre lei accoglieva il mio pene nella sua bocca vellutata esplose il mio orgasmo.
Lucrezia continuava ad accarezzare con la lingua il cazzo mantenendo un importante erezione, si alzò mettendosi a pancia in giù e alzando il culo sulle ginocchia, vedevo il suo buco eccitato e allargato, invitante e pulsante. Non esitai e tenendola per i fianchi entrai con un movimento lento alternandolo a improvvise accelerazioni. Iniziò a gemere chiedendo di non smettere, la presi per la coda portandola ad un orgasmo che terminò in un urlo liberatorio.
Ci svegliammo con le prime luci dell’alba, abbracciati e sfiniti, il suo profumo di donna continuava ad avvolgermi.
Mi alzai, la baciai e senza fare rumore mi vestii e chiusi la porta dietro di me, tornando alla vita di tutti i giorni.
Accesi il telefono e gli innumerevoli messaggi di chi mi aspettava mi stavano facendo ripiombare all’inferno dopo essere stato per poche ore in paradiso
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