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Il caffè delle 13


di Membro VIP di Annunci69.it Kominsky
01.12.2023    |    7.192    |    6 9.7
"Adorava scrivere poesie, e a volte, per arrotondare, suonava agli angoli della strada raccontando versi scritti da lui; mi porse un libretto con la..."
Questo racconto lo avevo già pubblicato su un vecchio profilo.

Il Caffè alle 13
E’ un afoso lunedì di Agosto, il centro della città si svuota per le imminenti vacanze. Manca poco alla mezza e nel mio negozio di abbigliamento intimo il banco con i costumi è ridotto ad una montagna di pezzi da riordinare, opera di una cliente indecisa e noiosa. Ho caldo nonostante il condizionatore spari aria fredda da ore, una goccia di sudore mi scende in mezzo al seno.
Non vedo l’ora di finire per andare a casa sotto la doccia fredda e riposare le gambe affaticate, sarà l’abbronzatura della domenica ma mi sento il corpo in fiamme.
Mentre finisco di riordinare alzo lo sguardo e mi colpisce la figura di un ragazzo che sta appendendo un cartello al lampione sul marciapiede. Sulle prime non ci faccio caso e inizio a preparare per la chiusura quando, ad un tratto, si apre la porta e mi appare improvvisamente.
“mi scusi, avrebbe da prestarmi dello scotch che ho finito il mio?”
“Certo, ti basta questo?” gli chiedo mentre gli porgo il rotolo che uso per fare i pacchetti.
Nel frattempo lo guardo mossa dalla curiosità, è un bel ragazzo, avrà 25 anni, forse, almeno 20 meno di me, occhi scuri e profondi con lineamenti mediterranei, una barba incolta e capelli ricci e lunghi ma curati.
Mi sorride ringraziandomi ed esce assicurandomi che avrebbe restituito il rotolo in un attimo continuando ad attaccare il cartello al palo.
Nel frattempo prendo la borsa e le chiavi per chiudere ed esco dal negozio, lui se ne accorge e si volta per restituirmi il nastro adesivo, la mia curiosità ha il sopravvento e gli chiedo cosa stava attaccando.
“Versi, poesie che scrivo e che appendo in giro per la città” mi risponde sfoggiando un sorriso luminoso “posso offrirti un caffè per sdebitarmi?” mi chiese con quel suo sguardo ingenuo e solare.
In fin dei conti non avevo impegni, mio marito era via per lavoro e quel giovane ragazzo era intrigante e la curiosità aveva il sopravvento.
Ci fermammo nel bar di fronte e iniziò a raccontarmi: aveva studiato e lavorato a Londra ma si era trasferito in Italia per finire gli studi, aveva scelto la nostra Università affascinato dalla storia Rinascimentale.
Adorava scrivere poesie, e a volte, per arrotondare, suonava agli angoli della strada raccontando versi scritti da lui; mi porse un libretto con la copertina nera e iniziò a leggermi qualche verso, io lo guardavo ammirata, quella sua semplicità mi colpiva e quello che mi stava raccontando mi stava muovendo un interesse particolare. Il mio sguardo era fisso sui suoi occhi e venivo attratta sempre di più dalle sue labbra che si muovevano durante la lettura. Ad un tratto si fermò chiedendomi cosa ne pensassi. Giuro che avevo perso il filo, non l’avevo più ascoltato persa in fantasie che con la poesia non c’entravano nulla.
“Scrivi veramente bene” mentii e lui sorrise ringraziandomi ma ero certa che se ne fosse accorto. Guardai l’ora e “cazzo, sono le tre e mezza e devo aprire il negozio” mentii ancora dal momento che non apro prima delle quattro.
“Dai accompagnami in negozio che continuiamo a chiacchierare, mi diverte sentire i tuoi racconti”
Ci incamminammo e giunti al negozio aprii la porta, lui si fermò sulla porta e prima che aprisse bocca : Dai, entra che mi fai ancora compagnia mentre accendo le luci”
Chiusi la porta dietro di me e mi avviai nel retro per accendere le luci, mi seguì continuando a parlare, era veramente un bel ragazzo, mi rendevo conto che non c’era malizia nel suo modo di fare, era pulito e spontaneo.
Improvvisamente mi voltai, gli presi il viso tra le mani e lo baciai percependo la sua meraviglia, il suo stupore.
L’avevo preso alla sprovvista ma quello stupore durò un istante e sentii la sua lingua esplorare la mia bocca aggrovigliandosi con la mia. Le sue mani iniziarono a salire per la gonna afferrandomi i glutei e stringendomi a se, lo sentivo eccitarsi tra le gambe, un indurimento che mi stimolava mentre continuava a baciarmi impetuosamente.
Passai lentamente la mia lingua lungo il suo petto mentre mi inginocchiavo, slacciai con foga i suoi jeans e il suo membro uscì prepotentemente sbattendo sulle mie labbra. Iniziai a baciargli il frenulo mentre lo sentivo gemere di piacere, aprii le labbra per accoglierlo e succhiarlo avidamente. Aveva un buon sapore di maschio e mentre lo pensavo iniziò a spingere il bacino facendomelo sbattere in gola, non era più quel ragazzo ingenuo che sembrava, stava diventando un amante erotico e perverso.
Mi prese per i capelli e mi sollevo, continuò a baciarmi e con le mani mi tolse il perizoma con uno strappo violento, mi sollevo tenendomi per le cosce e, sbattendomi alla parete mi prese con forza.
Il ritmo delle sue spinte mi provocava un piacere enorme, lo sentivo grosso e duro dentro i miei reni, erano spinte rudi e maschie sempre più potenti e veloci. Venimmo entrambi con un urlo liberatorio, ci trovammo così, con le mie gambe che gli avvolgevano i fianchi mentre mi teneva contro il muro non avendo mai smesso di baciarmi.
Mi sfilai da lui, ero un lago di piacere, sudati ma non ancora appagati, lo guardavo con un sorriso in cui colse la mia soddisfazione “Sei una donna splendida, un amante inaspettata” mi sussurrò, mi girai appoggiandomi con i gomiti al lavandino esponendo il mio di dietro e divaricando le gambe. Sentii il calore del suo glande pulsante spingere ed in un attimo fu di nuovo dentro di me ma questa volta i suoi movimenti erano dolci e ritmici.
Le sue mani sui fianchi, il profumo di sesso aveva impregnato l’angusto spazio in cui stavamo consumando questo incontro trasgressivo. Mentre il ritmo delle sue spinte aumentavano sentivo le sue dita accarezzare il clitoride sempre più velocemente, lo sentii sussurrarmi in un orecchio “Eccomi” e un fiotto caldo mi esplose dentro.
Rimanemmo così ancora alcuni attimi, mi baciò, ci rivestimmo in silenzio.
Lui aprì la porta e mentre mi sentivo ancora piena di lui se ne andò con un sorriso.
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