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CON MIA NUORA


di coppiaestero
21.10.2022    |    1.424    |    3 9.8
"Dicendo queste parole ha messo la mano sul pacco, poi ha infilato la mano salendo lungo il pantaloncino, dalla coscia destra fino al cazzo, lo ha estratto, ..."
LA NUORA

Con la mia compagna ci eravamo messi insieme da pochi mesi. Andavo a casa sua in momenti e in orari impensati approfittando di ogni occasione. Lei viveva insieme al figlio e alla nuora, che chiamerò Lucy. Non alta, ben fatta, un corpo favoloso, bocca sensuale, labbra sempre rosse e voce da troia sempre eccitata che faceva venire voglia di scopare.

Mi eccitava, aveva una grande carica erotica alla quale si aggiungeva quella voce da zoccola che mi spingeva ad immaginarla a cosce aperte, con me intento a leccarle la figa.

Il suo comportamento era allegro ed espansivo. Mi accoglieva sempre buttandomisi addosso, facendomi sentire le punte delle splendide tette sul torace, oppure sedendosi sul mio ginocchio, poi mettendomi un braccio sulla schiena mezza girata, portava a pochi centimetri dalle mie labbra il capezzolo di una tetta.

L'ha fatto davanti a mia moglie, mettendosi a civettare e muovendosi quasi a portare il suo buchetto a contatto del mio sensibile membro. Quando siamo usciti, mia moglie mi ha aggredito chiamandomi porco, forse si era resa conto della mia eccitazione. Ho minimizzato, facendo l’ingenuo. Ho detto che non c’era stato nulla di male, che Lucy mi vedeva come il padre e che era presente anche il marito e che lei si è seduta sulle mie ginocchia per una eccessiva confidenza.

Lucy sapeva che mi provocava dei turbamenti sessuali ma non ha smesso di sedersi sulle mie ginocchia, specie quando mia moglie era assente. Non ho mai fatto un solo gesto che potesse provare una mia partecipazione ai suoi giochi di seduzione. La paura che potesse essere una complice di mia moglie per saggiare la mia fedeltà, mi ha fatto sempre tenere sotto controllo i miei desideri. Un giorno lei era sola, mi ha offerto un caffé e, come al solito, si è seduta sulle mie ginocchia.
Parlava con la bocca impastata di saliva di libidine, diceva cose che non potevo comprendere perché la mia mente era concentrata sul mio membro che spingeva dall’interno gonfiando il pantalone in direzione del suo fondo schiena. Rideva con i suoi ragionamenti e ridendo i suoi sobbalzi avvicinavano sempre più pericolosamente l’oggetto del mio desiderio alla parte più sensibile del mio corpo. 

Alla fine il suo sedere è arrivato al mio membro,. Il suo vestitino si è piegato sotto la spinta del rostro prigioniero che immediatamente ha incominciato a pulsare facendo sentire la sua indecente presenza. I suoi movimenti erano un chiaro invito a proseguire, e a far aderire l’indecente gonfiore inguinale al suo libidinoso fiore. Non potevo più far finta di nulla, le ho dato un morsicotto sul collo, si è girata verso di me e non ho saputo resistere al richiamo delle sue labbra rosse e poggiando le mie sulle sue labbra carnose, le ho dato un bacio profondo immaginando di penetrare direttamente nelle labbra della figa.

Lusy, le ho detto... smettiamola che qui finisce male... Ha fatto l’ingenua, mi ha subito detto che non lo aveva fatto apposta e che non aveva pensato a nulla di male. Ha anche chiesto se mia moglie fosse gelosa di lei. Le ho detto che se fosse arrivata avrebbe notato quanto il mio cazzo fosse duro e che non avrei potuto negare in nessun modo che ero eccitato. e ci avrebbe ammazzati. Devo dire, col senno di poi, che ho fatto bene a non darle spazio, perché dopo pochi minuti è arrivata mia moglie e per fortuna ci ha trovati tranquilli e distanti con i sensi che erano tornati normali. 

Per alcuni mesi le cose sono andate bene, la paura d’essere sorpresi le ha fatto cambiare atteggiamento, accontentandosi di aver verificato che in opportune condizioni avrebbe trovato la mia disponibilità. Lei ha diradato il gesto di sedersi sulle mie ginocchia e quando succedeva lo faceva anche con minore malizia. Una sera mia moglie mi ha chiesto di accompagnare la nuora in ospedale.

Ho cercato di evitare quella occasione. Ho cercato mille scuse, le ho detto che ero occupato e che lei poteva andare con l’autobus. Non volevo proprio trovarmi da solo con la conturbante nuora. Niente da fare. La sera i miei pensieri erano già su quello che poteva accadere. Il ricordo del bacio e dello scampato pericolo, si sovrapponeva all’immagine di lei nuda che mi tirava sopra alzando le cosce sopra le mie spalle, e già immaginavo il mio uccello che si faceva spazio nel suo nido di fuoco. Mi sono addormentato molto tardi e mi sono svegliato che tutti erano usciti ed eravamo soli in casa. Mia nuora mi ha preparato il caffè e mi ha chiesto se stavo bene, visto che di solito ero mattiniero. Le ho detto che mi sono addormentato tardi perché non avrei voluto accompagnarla in ospedale proprio per non essere indotto in tentazione restando solo con lei. Il semplice pensiero di restare solo con lei mi faceva venire il cazzo duro e ciò non doveva succedere e mi metteva in ansia.

Si è piegata vicino alla mia sedia, per non sedersi come tante altre volte sulle mie ginocchia. Si è messa a ridere con una voce particolare ed ha allungato la mano al mio inguine per sincerarsi dell' effetto che mi faceva la sua presenza.
Ero già eccitatissimo e la sua mano sul pacco mi ha dato il là. L’ho fatta alzare, l’ho presa in braccio dirigendomi verso il letto. l'ho adagiata sulla sponda del letto, le ho alzato il vestitino, le ho tolto le mutandine bianche, ho abbassato la cerniera, ho estratto il cazzo cercando immediatamente il prato nero nel quale piantarlo.

Le sue gambe erano leggermente penzoloni fuori dal letto, l’ho presa scivolandole dentro, la troia era già bagnata. Le ho tirato fuori le tette allargando il vestito a bretelle incrociate e mi sono steso sul suo corpo, volevo il contatto con tutto il corpo e per questo motivo ho tolto la maglietta e, tette sulle tette, ho incominciato e scopare con rinculi rapidi ai quali seguivano dei profondi colpi che lo affondavano nella sua bollente vagina. Ha alzato le gambe incrociandole sulla mia schiena proprio come avevo immaginato.

Ho goduto dopo che ha goduto lei, togliendole il cazzo dalla figa e strusciandolo tra le gambe, sui peli pubici sulla figa e sul clitoride.
–‘’Immaginavo che avevi un bel cazzo, ma non immaginavo che mi avrebbe riempito completamente la figa.

Un giorno ho sentito mia suocera gridare di piacere e da quel giorno ho desiderato di provare il tuo cazzo’’-. -°Lucy, se ci pesca tuo marito o mia moglie per noi è finita. Hai una figa bollente che fagocita il cazzo in maniera favolosa, e mi piace da morire la sensazione che ho quando il cazzo struscia sulle parete della tua vagina, ma ti prego, non dare occasione a Helen di essere gelosa di te altrimenti dovremo cambiare casa°-. -°Ok, va bene, adesso che l’ho assaggiato non ho più il bollore di prima, ma ogni tanto lo voglio ancora perché mi ha fatto godere in maniera pazzesca°-

Ci siamo preparati per il viaggio, tra noi è sceso un silenzio strano. Dopo qualche decina di km è stata lei a parlare, mi ha chiesto se ero pentito. Le ho detto che mi era piaciuto troppo e che stavo pensando al miglior modo di dimenticare quella esperienza.
-Non la devi dimenticare, devi pensare a me anche quando scopi Helen-. Dicendo queste parole ha messo la mano sul pacco, poi ha infilato la mano salendo lungo il pantaloncino, dalla coscia destra fino al cazzo, lo ha estratto, si è abbassata e lo ha preso in bocca lisciandolo con la lingua.

Mi sono fermato in una piazzola, ho leggermente spinto e piegato all’indietro il mio sedile per permetterle di lavorare meglio con la bocca. Piegava la testa per farselo scivolare in gola e poi lo strusciava sulla lingua e contemporaneamente, mentre usciva, le labbra lo schiacciavano estraendone il succo schiumoso del piacere. Era una splendida bocchinara, mentre lavorava di bocca aveva un piccolo sorriso, appena accennato, all'angolo delle labbra, e mi guardava per godersi il mio piacere. Le ho sborrato in bocca proprio mentre lei affondava per ingoiarlo tutto. Le ho spinto la testa sul cazzo per evitare che mi lasciasse e le ho ruotato il cazzo in bocca per farle ingoiare ogni traccia di sperma. Ti è piaciuto, mi ha detto, qualche minuto dopo, col suo solito sorrisino appena accennato sulle labbra...
Tanto da perderci l’anima! Ho risposto.

Ho cercato per lunghissimo tempo di non pensare più all’episodio ma è rimasto nascosto e adesso l’ho voluto raccontare per liberarmi anche di questo peccato. Ma dopo alcuni anni c’è stata un’altra occasione, al mare che se avrò il tempo lo racconterò.
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