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Coast to coast


di maialazzo
02.12.2015    |    22.961    |    3 9.1
"Disinibita, ho avuto un passato sessualmente burrascoso, e mi piaceva il fatto che Francesco non ne sapesse niente; che non si immaginasse ad esempio che a..."
Partire per la luna di miele il giorno dopo le nozze é davvero dura; io e il mio fresco maritino Francesco siamo in aeroporto in attesa di imbarcarci e riusciamo solo a pensare alla dormita che ci faremo nelle otto ore di volo che ci separano dagli USA.
Abbiamo deciso di partire subito perché avevamo una voglia matta di divertirci e di dedicarci un po' a noi stessi. Lo guardo appisolato sulla poltrona in pelle e metallo e mi sembra di rivederlo la prima volta che ci siamo incontrati. Ci siamo conosciuti poco più di un anno fa e adesso siamo già sposati, contro i pareri di tutti i nostri parenti. "Siete troppo giovani", "Vi conoscete da poco", "Aspettate ancora un po' e vedete come va", le solite cose insomma. Ma anche se giovani e neolaureati, appena trovato lavoro entrambi abbiamo fatto il grande passo.
Ci siamo incontrati per la prima volta alla discussione delle nostre tesi; avevamo il professore in comune, anche se non ci eravamo mai incrociati prima. Francesco sembrava così innocente e fiducioso nel futuro, che vidi in lui un'opportunità per cambiare vita, un nuovo inizio.
Infatti sono sempre stata molto.... disinibita, ho avuto un passato sessualmente burrascoso, e mi piaceva il fatto che Francesco non ne sapesse niente; che non si immaginasse ad esempio che a quella stessa scrivania a cui chissà quante volte aveva parlato della sua tesi con il nostro professore, due giorni prima della discussione mi ci trovavo legata a culo all'aria mentre venivo scopata dal prof e poi sodomizzata da suo figlio.
Cercate di capirmi, non sono una depravata ninfomane, ma sono stata avviata alle gioie del sesso molto giovane, a tredici anni da mio zio; in realtà fui io a pressarlo per farmi sverginare, e da allora per quattro anni, ogni volta che mio zio passava a trovarci, immancabilmente mi dava una bella ripassata. Forse é da qui che é nata la mia passione per gli uomini più maturi. Infatti alle superiori, più che i miei compagni (con cui comunque mi davo da fare) mi attiravano i professori, e all'università mi sono fatta più assistenti e professori che studenti.
Da quando mi sono messa con Francesco comunque, mi sono tranqullizzata e non l'ho quasi mai tradito; dico "quasi" perché una sera in discoteca con le amiche ho fatto un pompino al dj direttamente alla consolle, e un'altra volta, sempre in disco con le amiche, ho avuto un rapporto completo con un algerino (o tunisino?) nei bagni. Due scappatelle in un anno! Non male, dai... e poi mi sono sempre sentita in colpa, cosa che non mi era mai successa quando facevo chilometri di corna ai miei ragazzi precedenti.
Adesso un nuovo inizio, come se questo fosse un viaggio iniziatico, gli Stati Uniti coast to coast con mezzi improvvisati; sarà una grande avventura!
"Dai Maria, è ora!" Francesco mi riporta alla realtà; vedo la coda che inizia a formarsi all'imbarco e svogliatamente ci alziamo e la raggiungiamo.
A bordo dell'ampio velivolo, noi eravamo in una serie di tre posti; Francesco al finestrino, io in mezzo, e alla mia destra si presenta un grande signore, nero come la pece, con un vestito visibilmente di alta sartoria. Mi fa un leggero sorriso e con un cenno della testa mi fa capire che quello é il suo posto. Rispondo al sorriso e non gli faccio più caso; ho solo voglia di mettermi a dormire.
Purtroppo però ci metto molto ad addormentarmi, tanto che faccio anche in tempo a mangiare lo scialbo pasto servito. Mi tolgo le scarpe, mi butto addosso la coperta in dotazione e, dopo aver guardato Francesco che invece ronfa come un angioletto, provo a dedicarmi al mio sonno.
Questa volta evidentemente mi devo essere addormentata, perché quando sento la mia mano destra che viene toccata mi rigiro, e quando mi viene presa sono trascinata fuori dal mio sonno come un bambino dal ventre materno e apro gli occhi lentamente girandomi a destra. Vedo il signore nero che mi rassicura con un sorriso accondiscendente, mentre continua a tirarmi la mano fino ad infilarla sotto la sua coperta. Il tempo di svegliarmi definitivamente e mi ritrovo in mano il suo cazzo. Ci metto un po' a capirlo, ma la durezza insieme alla morbidezza tanto note, il calore che sprigiona, il pulsare che trasmette, sono inconfondibili: ho di nuovo in mano il cazzo di un altro, ed é di dimensioni davvero importanti! Mi aiuta con la sua manona, che avvolge interamente la mia, a prendere il ritmo. Lo so che non dovrei, ma questa sensazione mi riporta di colpo nel bagno della discoteca, con la faccia contro il muro mentre l'algerino (o tunisino?) mi sbatteva prepotentemente da dietro; é come se sentissi le gelide piastrelle schiacciate contro la mia guancia. O ancora più lontano, quando ho dato il culo ad un tassista per non pagare la corsa e quel vecchio porco mi fece assaggiare per la prima volta il sapore del mio sedere direttamente dal suo bastone; é come se sentissi in bocca quell'acre gusto. O ancora più indietro, quando a diciassette anni facevo i pompini al bidello della scuola nel ripostiglio; risento le ginocchia piacevolmente intorpidite per essere state un quarto d'ora sul duro pavimento in cemento. Sentirmi donna, sentirmi piena, appagare i miei sensi, questo é il potere di un bel pezzo di carne duro come quello che stringo in mano adesso.
Mi soffermo sulla cappellona e sento che si sta bagnando, così mi metto a giocare con il pollice spargendovi sopra i suoi succhi. Lo guardo in faccia e ha gli occhi chiusi; si sta gustando la mia abile manina morbida. Francesco dorme sempre tranquillo, e il suo lieve russare mi avvertirebbe del suo risveglio, se si interrompesse.
Sento che anche la sua mano si fa strada sotto le coperte per raggiungere la mia intimità: non gli creo nessun impedimento, anzi allargo un po' le cosce per dargli più facile accesso. Entra facilmente sotto la mia gonna gonna corta e scansa con un semplice gesto gli slippini per trovarsi in mano la mia figa. Non mi ero resa conto di quanto fosse diventata bollente e fradicia, finché non sento il contrasto con la sua mano fresca e asciutta che mi fa subito avere un brivido. Mentre io continuo il su e giù con la mia mano, lui si mette a giocare con il mio bottoncino, che é sempre stato molto sensibile. Mi viene da chiudere gli occhi ma voglio tenere d'occhio Francesco; così mi tocca spalancarli quando mi fa raggiungere un rapido orgasmo con le sue grosse dita sapienti. Mi mordo il labbro, mi aggrappo al suo cazzone stringendolo più che posso e mi lascio andare al piacere.
Quando mi riprendo vedo che il suo sorriso é più largo; é contento di avermi fatto godere. Capisco che tocca a me fare godere lui, cos' mi metto a menarglielo con maggior foga, anche se così la coperta si alza e abbassa non lasciando adito a dubbi di cosa stia succednendo sotto ad un eventuale testimone. Capisco che é vicino, ma in quel momento mi infila dentro un paio di dita che quasi mi strappano un grido. Riesco a trattenerlo ma mi rendo conto che ho mollato il ritmo della sega, che é di nuovo lui a disporre del mio corpo; dentro e fuori, girandole e ruotandole nella mia cavità, quelle dita mi stanno facendo impazzire. Godo e godo pesantemente, con respiri profondissimi e le gambe tese sotto le coperte. Mi rendo appena conto che la mia mano si sta bagnando, che é ancora più caldo lì sotto e che anche lui ha dei leggeri spasmi con il bacino e con il torace. Mi sta godendo in mano. Mi rendo conto anche che sta venendo molto; una chiazza si sta velocemente allargando sulla sua coperta. Evidentemente gli é piaciuto lo spettacolo del mio orgasmo violento...
Ci calmiamo e trovo il coraggio di guardarlo in faccia; é calmo e rilassato e mi lancia un sorriso complice. Poi con la coperta si ripulisce alla meglio, si ricompone appena e si alza con tutta la coperta.
Spero che siano tutti addormentati perché a questo punto l'odore di sesso é davvero forte. Ho tutta la mano destra impiastricciata del suo seme; forse per gola o forse per far sparire tutto il più presto possibile, mi lecco le dita e il palmo, assaporando il suo gusto intenso. Lecco bene tutto, anche nelle congiunzioni delle dita, anche intorno e sotto l'anello di fidanzamento di Francesco.
Ecco, passata la passione mi sento in colpa. Non abbiamo ancora poggiato le ruote in suolo americano, non sono passate 24 ore dal "fatidico sì", che già ho il sapore di un altro uomo in bocca.
Mi sentirò anche in colpa, ma stranamente mi addormento come una bambina.
Finalmente...

CONTINUA...




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