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Valeria Banghi - cap 2


di MissSerena
03.04.2023    |    11.360    |    9 9.7
"“Ma guarda un po’ chi si vede ? La coppia del momento ! Chissà cosa succederebbe se si venisse a sapere che lui è un guardone e lei una troia..."
“Tu non indovinerai mai chi guarda mentre gli scopano la moglie ?”
La domanda di Glenda non era solo il modo d’iniziare una discussione, ma conoscendola fin troppo bene, lo smascherare qualche coppia considerata d’alto profilo morale, e che invece aveva ben più di qualche scheletro nell’armadio.
“Non lo so oggi pare sia di moda fare i cornuti.” le risposi sorseggiando il mio cocktail alla frutta dove però c’era una più che robusta dose di rum.
“Rachele e Bruno Gotti.”
Il dolce liquido che stavo bevendo non mi andò di traverso per qualche assurdo miracolo, tanto fu la sorpresa nel sentire quei due nomi, visto che erano considerati la coppia perfetta, nata in un’associazione di beneficenza patrocinata dalla curia, che non faceva altro che pubblicare sui social immagini di loro due sempre abbracciati e felici.
“Ma che cazzo stai dicendo ? Dai quei due lì proprio non ci credo.” le risposi sapendo che m’avrebbe convinta di quello che aveva appena affermato.
“Allora lo sai o no che ci sono siti specializzati nella ricerca di uomini pronti a scoparsi le mogli di questi cornuti ? E che le coppie mettono un loro profilo ovviamente a volto coperto, per favorire gli incontri ? Ma soprattutto che la puttanella ha una piccola voglia sotto il seno sinistro, che compare fin troppo bene in uno di questi profili ?”
“Glenda anch’io ho una piccola voglia, così come milioni di altre persone.” ribattei solo per farla andare avanti.
“Sì però io che sono un po’ carogna, e lo sai quanto ami farlo, mi sono segnata il numero di questa coppia anche se sapevo già che erano loro due. Poi sono andata ad una delle loro feste di beneficenza e ho fatto quel numero, e indovina un po’ chi mi ha risposto ? Il bel cornuto al quale ho detto che avevo sbagliato per finire lì la telefonata, ma ora tu dimmi se non ho ragione io ?”
“Facciamo così, tu mi dai quel numero e io pago da bere, poi se scopro qualcosa te lo faccio sapere, va bene ?”
“Sì però io ne prendo un altro e tu paghi in silenzio.”

Una volta avuto quel numero di cellulare chiesi a Flavio, un mio caro amico molto ben dotato, di darmi una mano per far cadere quei due in trappola, e così fingendosi uno che amava andare con coppie con lui solo guardone, riuscì a fissare un appuntamento per una sera che ne Rachele ne Bruno avrebbero dimenticato tanto facilmente.
Flavio fissò l’incontro in un appartamento del quale aveva le chiavi essendo un noto agente immobiliare, dove arrivammo un’ora prima per esser sicuri che tutto fosse a posto, in special modo la disposizione dei vari giocattolini che avevo portato, dopodiché lo congedai promettendogli una serata a base di sesso.
La coppia arrivò in perfetto orario, trovando dei biglietti che li condussero dritti davanti a me, che li aspettavo seduta comodamente su una poltrona dietro una grossa scrivania.
“Ma guarda un po’ chi si vede ? La coppia del momento ! Chissà cosa succederebbe se si venisse a sapere che lui è un guardone e lei una troia.”
Non so chi dei due sbiancò di più, ma quel che è certo è che il solo vedermi fece tremare le gambe ad entrambi, tanto che per un momento ebbi la paura che svenissero.
“Signora Banghi lei qui !” riuscì a dire lui non appena si riprese dalla sorpresa.
“Sì mio bel cornuto e contento, lo so ti aspettavi un bell’uomo che avrebbe scopata quella puttana di tua moglie, ma per il momento vi dovrete accontentare della sottoscritta.” gli risposi con non poca ironia.
“Tu brutta stronza puoi andare a fanculo !” mi gridò lei in preda alla rabbia più pura “E non credere che finisca così.”
“Infatti finirà che farete esattamente tutto quello che voglio, altrimenti potete anche dire addio alla vostra reputazione. So che potete buttare via la scheda del telefono, ma ho salvato il vostro profilo sul sito e come sapete basta una voce ben detta per far sì che vi ritroviate fuori da ogni giro della buona società, per non parlare dell’associazione e via dicendo. Quindi dimmi mia cara puttana chi è che deve andare a fanculo ?”
Li vidi parlottare fra loro a bassa voce, ma del resto non m’interessava sapere cosa si stavano dicendo, ben sapendo che avrebbero accettato ogni mia richiesta.
“Non credo tu voglia dei soldi da noi, se non altro perché sei molto più ricca di me e mia moglie, quindi cosa vuoi.” mi chiese lui al termine del loro conciliabolo.
“Semplice voi due. Tu sei un guardone, lei una troia esibizionista, ed io un’amante del sesso in tutte le sue forme, quindi la mia richiesta è solo di farmi godere come dirò io, e dopo potrete andarvene tranquilli e felici.”
Questa volta bastò che si guardassero negli occhi per fargli accettare la mia proposta, e finire col diventare i mie schiavetti anche se per una sola sera.
“Se è così accettiamo, ma sia chiaro nessuna violenza.” mi disse lei a testa bassa.
“Certo che non ci sarà alcuna violenza ! Sarò anche una gran maiala ma mai stata una sadica, quindi direi di lasciar perdere i convenevoli ed iniziare. Punto numero uno io per voi sono la signora Valeria e vi rivolgerete a me chiamandomi in questo modo, secondo vi proibisco d’avere una qualsiasi forma d’orgasmo senza il mio permesso, che sia chiaro non vi darò mai soprattutto al cornutone, e terzo voglio godere quindi Rachele mettici un po’ d’impegno o ti prendo a calci nel culo sino a casa tua, sono stata chiara ?”
“Sì signora Valeria.” mi risposero quasi all’unisono.
“Bene allora iniziamo dal guardone che per esser sicura non combinerai nulla metterei questi.” gli dissi prendendo un paio di guanti da pugile dal borsone e mettendoglieli per poi chiuderli con una fascetta di velcro “Ora vatti a sedere da qualche parte e non rompere i coglioni a meno che non ti chiami.”
L’uomo s’andò ad accomodare in una poltrona messa un po’ di lato, con la faccia di chi non aspetta altro che l’inizio dello spettacolo.
Prima di fare la prima mossa con Rachele la guardai con attenzione anche se per pochissimo tempo, e mi misi in testa che sotto quell’aspetto quasi insignificante, si celava una donna pronta a tutto pur di soddisfare le proprie voglie.
La camicetta bianca e la gonna scura sotto il ginocchio erano il ritratto della classica brava donna di chiesa, ma ben sapevo che non era così e non tardai ad averne conferma.
Presi infatti sempre dal mio borsone, un grosso fallo realistico, che poggiai sul tavolo per potermi togliere la giacca ed essere così più libera nei movimenti. Ripresi quindi la nerchia di gomma per portarla davanti alla sua bocca, che s’aprì senza che dicessi nulla, e quasi sparire fra le sue labbra carnose.
“Dimmi cornuto la tua puttana ti tradisce perché a letto fai ridere o perché è proprio una a cui il cazzo non basta mai.” domandai all’uomo anche per umiliarlo.
“Un po’ tutte e due signora Valeria, io come uomo non valgo un granché e Rachele ha le sue esigenze.” mi rispose vergognandosi di quello che stava dicendo.
“E fra le sue esigenze c’è anche farsi sfondare il culo o prendere due cazzi alla volta ? Chiesi sempre a lui per infierire
“Sì signora Valeria, anche se è stata con due uomini solo una volta, ma mi ha detto che le è piaciuto molto e non vede l’ora di rifarlo.”
Mi resi conto che era fin troppo facile ridicolizzare Bruno, così diressi le mie attenzioni verso la moglie.
“Tuo marito dice la verità o mente ?” le chiesi tirandole fuori il fallo dalla bocca.
“Dice la verità signora Valeria, però s’è dimenticato che a letto fa ridere perché ha un mezzo cazzo e dura anche poco.” mi rispose lei come se volesse giustificarsi.
“Ma tu te lo sei sposato lo stesso, e sono certa che non hai scoperto che è una sega la prima notte di nozze, quindi non provare a fare la vittima con me perché non funziona.”
Mi divertii ad umiliare entrambi, lui perché era tutto tranne che un vero maschio, e lei fin troppo troia per non mettergli le corna anche se avesse sposato un toro da monta.
“Quindi mio bel cazzetto ti piace guardare, e dimmi è così anche se davanti a te hai due donne ?”
“Credo di sì signora Valeria anche se non mi è mai successo perché a Rachele piacciono solo gli uomini.” mi rispose un po’ titubante.
“Vediamo se è davvero così.” dissi facendo alzare la donna per poi infilargli la lingua in bocca, che lei aprì fin troppo presto per non aver mai avuto un rapporto saffico.
Iniziammo così a spogliarci a vicenda senza mai staccare la bocca da quella dell’altra, finendo ben presto col solo intimo che per puro caso era nero e molto sexy per entrambe.
“Leccami la fica prima che ti scopi.” le dissi appoggiando le natiche al tavolo.
Rachele s’inginocchiò davanti a me e mi sfilò le mutandine prima d’iniziare a farmi sentire la lingua sulla passera, e vista la sua bravura a quel punto non ebbi più dubbi che avesse già avuto ben più d’una sola esperienza saffica. La donna mi fece godere non poco, portandomi quasi alla soglia dell’orgasmo alternando la lingua, che faceva scorrere sempre molto lentamente, alle dita che invece usava in modo quasi frenetico.
“Dimmi cornutello come ti piace che venga scopata la tua troia ?” chiesi all’uomo i cui occhi stavano quasi uscendo dalle orbite per quanto era eccitato.
“Non capisco signora Valeria.” mi rispose balbettante.
“Vorresti che la scopi come la troia che è, o in modo più delicato, più femminile.”
“Non saprei chieda a lei per me è uguale.” mi rispose continuando a balbettare.
“Ho capito devo fare tutto io.” dissi sbuffando come se non avessi calcolato ogni momento di quell’incontro “Tu togliti tutto e piegati contro il tavolo, mentre io prendo un bel cazzo finto per scoparti.”
“Subito Signora Banghi.” mi rispose lei forse più eccitata di me.
Presi quindi un grosso strap-on che mi fissai con cura ai fianchi e alle gambe, per poi dirigermi senza alcun indugio verso Rachele che si era sistemata come le avevo ordinato.
“Metti una gamba sul tavolo così siamo tutte e due alla stessa altezza.” le dissi già pregustando il fatto che l’avrei fatta urlare di piacere.
Non appena lei ubbidì le infilai quasi tutto il fallo nella passera col primo affondo, ma lei era tanto bagnata che quasi non si accorse di ciò. Mi tirai indietro sino a lasciarle dentro la sola punta dello strap-on, per poi spingere con tutta la mia forza, e questa volta non solo la penetrai completamente, ma le feci uscire di bocca ben più d’un gemito di piacere.
“Ma guarda come gode questa zozza !” esclamai divertita “La prossima volta faccio rimanere Flavio così mentre ti scopo lui ti riempie il culo. O forse preferisci che lo faccia io adesso ?”
“Come vuole basta che mi faccia godere.” mi rispose cercando di contenere il piacere che stava provando.
“Cornuto vieni qui e prepara il culo della tua troia al mio cazzo.” dissi a Bruno mettendomi alla destra della moglie.
Lui quasi corse per inginocchiarsi dietro la consorte e leccarle il buchetto, mentre io le tenevo ben aperte le chiappe.
“Bravo il mio cornutello, vedi che servi a qualcosa ! Certo non a scopare perché non solo ce l’hai piccolo ma duri anche poco, ma come cane da lecco hai un futuro assicurato.” gli dissi umiliandolo per l’ennesima volta “Adesso però togliti dai coglioni che voglio proprio divertirmi.”
Nonostante fosse evidente che Rachele non era certamente una verginella, non volli sodomizzarla con eccessiva violenza, ma quel tanto che bastava per farle capire che non stavo scherzando, e che in seguito avrei aumentato il ritmo secondo il mio volere. Lei iniziò a godere al primo affondo, tanto che prese anche a toccarsi fra le gambe senza alcun pudore, ma anche ad insultare il marito per la sua scarsa virilità. Bruno da parte sua era rimasto lì vicino senza però riuscire a dire una sola parola, quasi fosse rimasto ipnotizzato dal vedere la moglie scopata da un’altra donna.
Mi resi conto che anche se a modo loro erano una coppia perfetta, lei esibizionista e non poco vogliosa di bei cazzi, e lui guardone con una dotazione quasi ridicola, che poteva solo sperare di fare lo spettatore.
Così quasi senza che me accorgessi Rachele venne finendo poi quasi sdraiata sul tappeto, e a quel punto non mi rimase che umiliare per l’ultima volta Bruno.
“Vieni qui e leccami la fica, ma vedi di farlo bene perché voglio godere, e non avendo tu un vero cazzo puoi solo usare la lingua.” dissi all’uomo dopo essermi tolta lo strap-on, mentre mi accomodavo in poltrona.
Lui com’era facilmente prevedibile ubbidì, ma non appena Rachele si riprese dall’orgasmo, quasi lo cacciò via per prendere il suo posto, e farmi godere come aveva fatto poco prima.
Questa volta però non mossi un dito e lasciai che il picco del piacere mi travolgesse, lasciando poi che la donna leccasse ogni goccia del mio godimento, come se fosse un premio per quanto aveva fatto.
“Per me potete anche sparire e non farvi più vedere, il vostro piccolo segreto con me è morto e sepolto avendo fatto quello che vi avevo chiesto.” dissi alla coppia mentre mi rivestivo.
“Signora Banghi posso fare una domanda ?” mi chiese lei ancora nuda.
“Certo dimmi pure.”
“Ci possiamo vedere un’altra volta ? Magari anche con quell’uomo che ci ha fatto venire qui.”
“Rachele ma che cazzo dici !” esclamò lui piuttosto furioso.
“Taci coglione.” ribatté Rachele “Non sai quanto m’ha fatto godere Valeria, e scommetto che non vedi l’ora di farti le tue solite seghe, quindi se per lei va bene lo è anche per noi.”
“Certo che ci possiamo rivedere amica mia.” risposi ridacchiando “E se il cornuto ti crea dei problemi lascialo pure a casa, ma tanto so già che me lo ritroverò in mezzo ai piedi. Ora però andate via che fra un po’ viene Flavio e devo sistemare.”
Lei m’abbracciò dimostrandomi così tutta la sua gioia, per poi rivestirsi in tutta fretta e sparire col marito sempre più abbattuto nel morale.
“Allora com’è andata ?” mi chiese Flavio quando tornò a prendermi.
“Benissimo, lei è una troia, lui è quasi impotente e la prossima volta ci sarai anche tu. Ora però non dire nulla e riportami a casa, così durante il viaggio ti spiego tutto.”
Raccontai a Flavio com’era andata la serata, ma soprattutto le mie idee per un nuovo incontro a quattro, trovando sempre la sua approvazione.
“Chissà se il cornuto ha il culo vergine.” fu il mio ultimo pensiero prima d’addormentarmi, sperando che lo fosse solo per poter essere la prima ad averlo.


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