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Il sapore del seme - Terapia


di Ermesincuriosito
14.12.2021    |    9.309    |    10 9.1
"Bastano un paio di centimetri in più e mi accarezzerebbe le labbra, penso..."
Apro gli occhi.
La vista è offuscata.
Mi sento stordito, disorientato.
Credo di essere seduto su una sedia, una poltrona, uno sgabello, non riesco a mettere a fuoco l'ambiente. La luce è forte, non riesco a tenere gli occhi aperti a lungo.
Sento la mia mano muoversi da sola, senza il mio controllo su e giù, su e giù, su e giù, lentamente.
Sento qualcosa di caldo nella mano.
Non capisco. Sembra un cazzo. Strizzo gli occhi, la vista migliora ma poco, Mi abituo poco poco alla forte luce.
Una grossa cappella color rosa acceso, l'asta nera lunga, nodosa, grossa, larga, mi sembra enorme. È un cazzo ma non di certo mio. Non capisco. MI gira tutto.
Alzo lo sguardo.
Un ragazza color ebano, più alta di me, più massiccia di me, muscolosa, tonica ma non grassa è in piedi davanti a me, la mia testa appoggiata vicino al suo grosso seno. Inizio a sentire la paura. È una trans, ma non ho ricordi, non la conosco. Lineamenti molto androgini, non è brutta ma sicuramente molto poco femminile. Chi è? Dove sono? Stacco la mano dal suo pene, ma ho poco controllo sul mio corpo.
La guardo. Si accorge di me.
"No no, guarda giù guarda giù" mi intima, e con le mani mi gira prima la testa verso il basso, e me la tiene bloccata così, schiacciandomi al suo duro addome.
Il suo enorme uccello, eretto svetta in alto quasi mi sfiora il viso. Che schifo non voglio. Non capisco. Non ricordo. Voglio scappare, ma il mio corpo è senza forze. Forse sono drogato? Aumenta la paura.
La sua mano libera afferra la mia, e riporta la mia mano sull'asta nerboruta.
Mi guida nel movimento andando in su.
La sua spessa pelle, risalendo a fatica prova a ricoprire il glande.
"Guarda il cazzo" mi intima la trans.
Sembra un grosso occhio rettiliano. Il suo ciclopico occhio mi fissa, voglio distogliere lo sguardo, ma non riesco.
"Tranquillo Marco - sento una voce fuori campo - è tutto ok"
"Osservalo come ti guarda, ti guarda così perchè ti desidera" - continua la voce fuori campo..è una voce pacata, rilassante, gentile, la conosco..non capisco però di chi sia.
La voce mi tranquillizza, ma sono ancora confuso. Non riesco a parlare, a fare le domande che vorrei fare.
"Su e giù, Marco" continua a parlarmi la voce fuori campo, mentre la trans guida la mia mano, in questa strana, lentissima sega.
"L'occhio si chiude, e si apre, su e giù" Continua la voce gentile.
"Fissalo intensamente, vedi come è bello?"
Sono completamente abbandonato stretto tra i seni della ragazza, senza forze e possibilità di movimento, il mio campo visivo è limitato solo al suo grosso arnese che si trova ad una manciata di centimetri dalla mia faccia.
"È bellissimo - continua a ripetere la voce gentile - e tu lo desideri, perchè è normale desiderarlo." La voce continua a insinuarsi nella mia testa"
"Su e giù, su e giù" continuava con questo mantra, e la mia mano la seguiva
"È grosso, lungo, duro, forte, potente, e tu vuoi stargli vicino" continuava
"Su e giù, su e giù. Vuoi stringerlo a te"
" Su e giù, su e giù" continuava con la sua ninna-nanna
"Lo vuoi baciare. Su e giù, su e giù. Vuoi succhiarlo. Su e giù, su e giù." Non capisco le sue parole, perchè dovrei volere quelle cose. Ma non riesco a pensare, non sono lucido.
"Chiudi gli occhi" mi chiede dolcemente. Ubbidisco
"Su e giù, su e giù. Hai sete" continua la voce, e sento la bocca secca. Ho sete davvero.
"Su e giù, su e giù. Apri gli occhi, Guarda come è bello. Aspetta solo te"
"Su.." Davanti a me si materializza quell'enorme occhio che cattura il mio sguardo.
"--e giù" e l'enorme cappella rosa fa capolino, lucida forse per il liquido pre-eiaculatorio. Mi rendo solo ora conto di quando fosse larga, molto più larga dell'asta. Sono confuso..Il primo pensiero che mi viene in mente è quanto sia bello. Ma cosa penso..non sono lucido..
"Su e giù.." la ragazza si muove leggermente, l'asta si avvicina di più al mio viso, alla mia bocca. Bastano un paio di centimetri in più e mi accarezzerebbe le labbra, penso. Un nuovo pensiero si palesa: bastano pochi centimetri e potrei baciarlo...Ma è ancora una volta un pensiero non mio..che significa..
"Hai sete e fa freddo. Su e giù.." continua la voce. Mi viene un nome, Valeria, la mia psicologa. Associando la voce gentile ad una persona gentile che conosco davvero mi rasserena ancora..Ma continuo a non capire che succede.
"Il suo nettare è caldo e dissetante. Su e giù, su e giù" la mia mano va da sola in questa masturbazione ipnotica, non so da quanto la ragazza aveva lasciato la mia mano libera, ma era sola ad andare su e giù su quell'asta nera, e non avevo la volontà nè la voglia di fermarla. La sete si fa più insistente..Da lui posso bere? Ma come? Cosa?
Mi si forma un'immagine perversa nella mente. Quell'enorme uccello tra le mie mani che vanno su e giù. Io chinato col volto su di lui. L'occhio che emette un sibilo, e come a volermi umiliare, sputa sul mio viso un getto bollente di sborra, appannandomi la vista e imbrattandomi il volto
"Su e giù Marco, su e giù. Avvicinati a lui" mi suggerisce Valeria.
Anche la mano sulla mia testa è meno salda. MI accarezza dolcemente senza fare più troppa pressione. Potrei scappare...Se solo lo volessi davvero.
"Fai la brava e potrai bere" mi disse la trans. Non capivo..che vuol dire fare la brava.
Mi abbasso lentamente su di lui. La cappella è poggiata sulle mie labbra, sono in confusione.
"Bacialo.." languidamente mi comanda.
Do un timido bacio a stampo sulla punta, e sento le mie labbra inumidirsi del suo liquido. Ma non sento il sapore.
"Leccalo.." continua in maniera languida. Non vorrei, ma la mia lingua mi disubbidisce, e va a salutare anche lei il palo di carne che era posato sulle mie labbra.
Sento leggero il suo sapore, agrodolce..non è spiacevole.
La trans mi allontana, e stacca la mia mano dalla sua asta. Vedo quell'enorme bellissimo cazzo allontanarsi da me..Mi sento indifeso, vuoto, la sua asta calda e gorssa riempiva la mia mano..Mi piaceva essergli così vicino. Sentire il suo calore. Perchè me lo portano via?
La ragazza mi trattiene con forza, non riesco a muovermi.
"È bello, vero?" riprende la psicologa.
"Succhialo" inizia a dire la trans, e continua a ripeterlo come un mantra. "Succhialo...succhialo....succhialo..." Ma mi tiene fermo, non capisco.
"Lo vuoi Marco?" mi chiede Valeria "...si.." riesco a balbettare per la prima volta..
"Tu vuoi baciarlo - incalza lei - vuoi leccarlo, vuoi succhiarlo, lo vuoi nella tua bocca.." io dentro di me rispondevo si ad ogni sua cosa. Volevo quello che mi avevano tolto, dovevo tornare da lui. Il mio sguardo non si stacca da quel cazzo, che adesso mi sembra così bello, magnifico, potente.
"Guardalo, anche lui ti desidera. È duro per te, e vuole godere".
Il fatto che anche lui mi desideri mi riempie di gioia..E rende ancora di più insostenibile la lontananza da lui
"Succhialo...succhialo....succhialo" continuava a ripetere la ragazza. E mi entravano in testa quelle parole. Volevo succhiarlo anch'io ma non me lo permettevano..
Un flash. Ricordo il lettino dello studio di Valeria, un orologio a pendolo davanti a miei occhi, la sua voce gentile che mi tranquillizzava, che mi rassicurava..
"Succhialo...succhialo...succhialo" continuava la ragazza
"Lo devi fare godere, Marco!" mi ordina Valeria "Perchè tu vuoi farlo godere vero?"
"..si...si...si!" riesco a dire come in preda ad un tormento.
"E tu vuoi bere da lui, Marco?"
"....si..." riesco a dire molto confuso
"Vuoi il suo dolce nettare?"
"...si.." rispondo
"Vuoi bere il suo sperma, Marco?!" impera Valeria
"...si.." dico umiliato
"Non sento, cosa vuoi bere?" mi chiede la voce di Valeria, adesso poco gentile.
"...si.." riesco a rispondere io.
"Cosa vuoi bere?"
"..lo sperma...il suo sperma.." riesco a dire
"Succhia Marco e bevi il tuo premio!" Mi concede.
La ragazza mi lascia di colpo. Cado in ginocchio davanti a lei.
Alzo lo sguardo.
Il suo cazzo eretto svetta dritto bellissimo. Nero ed enorme, con questa bellissima cappella rosea e gonfia che non aspettava che me.
"..è bellissimo.." farfugliavo mentre tiratomi su mi porto sulle ginocchia con il suo membro dritto in orizzontale davanti al mio volto.
Le mie mani afferrano quell'asta bollente.
Su e giù, su e giù, su e giù iniziano a segarlo.
Il prepuzio copre e scopre la cappella in base al movimento delle mie mani.
Sgrano gli occhi davanti a quel bastone. La bocca richiama la saliva.
L'occhio mi guarda un'ultima volta.
Mentre le mie mani vanno indietro, scappellando quell'enorme cappella.
La mia bocca segue il movimento delle mie mani ed inghiottisce finalmente il suo primo cazzo.
Adesso devo solo farlo godere con la mia bocca.
Adesso devo solo dissetarmi.
Mosso da questi pensieri, le mie mani acceleravano il ritmo, mentre la lingua in preda ad una furia mistica, leccava l'enorme cappella
La ragazza, sovrastandomi con la sua altezza e facendomi sentire ancora più sottomesso, mi accarezza la nuca guidando il movimento del mio pompino.
Il suo addome muscoloso inizia a contrarsi davanti ai miei occhi.
L'asta è durissima, i testicoli tesi. La cappella pulsa nella mia bocca. Sta per godere! Lo sto facendo godere!
Sono contentissimo. Voglio godermi lo spettacolo.
Intanto la ragazza mi incita "Che troia..Bevi la sborra, bevi troia!"
Stacco la bocca, il suo glande è bellissimo, la sua vista mi manda in estasi.
Le mie mani accelerano.
Lo guardo, è gonfio, trema.
Un sibilo.
Come se fossi la peggiore cagna, il suo cazzo mi sputa addosso la sua crema bianca.
Vedo il primo fiotto uscire e colpirmi il naso, la fronte e l'occhio e colare bollente sulla guancia.
La ragazza spinge la mia testa verso di lei. E assetato accolgo il suo glande in bocca.
Continua a grugnire la ragazza, mentre riversa direttamente sul mio palato il suo seme.
Provo ad aprire gli occhii, ma da uno vedo offuscato, bianco. Li richiudo, mi concentro sul sapore.
Caldo, viscido, aveva un sapore che sembra quasi stantio ma con un perverso retrogusto agrodolce. Ne sono rapito.
Ma lei continua a venirmi in bocca e devo deglutire.
La bocca e pervasa dal suo sapore. Dal suo odore.
Mi sento pieno.
Il suo cazzo vomita in me altri due fiotti di caldo brodo.
Esce dalla mia bocca, Con la cappella raccoglie lo sperma del mio viso portandolo alle mie labbra.
È più freddo, più denso..ma ne voglio ancora. Lo accetto con gratitudine.
La mia lingua affoga in quel nettera di perversione e umiliazione.
Mi accascio soddisfatto, ancora lo sperma in bocca
"Bevi" mi dice la voce gentile. Ubbidisco dissetandomi di sperma.
"Al mio tre ti sveglierai e non ricorderai nulla di quanto accaduto"
"1.."
"La prossima volta gli prendo il culetto" sento ghignare la ragazza.
"2.."
"...."

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