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Il sapore del seme: impulso


di Ermesincuriosito
17.02.2022    |    13.043    |    15 9.8
"Sorpreso mi ritrovai con la sua cappella tra le mie labbra- Questa sua veemenza mi eccitò e non potei che assecondare il suo piacere, iniziando a succhiare il..."
Con Giulia ci conosciamo ormai da 6 anni.
Conosciuta con mia moglie in un locale lgbt friendly vicino casa, dove ci andiamo spesso per gli ottimi cocktail e gli abbondanti aperitivi, non perchè attratti dall'ambiente.
Giulia all'epoca lavorava lì come cameriera, ed è una transessuale. Di origini brasiliane, ma nata e cresciuta in italia, Giulia era nel complesso una ragazza normale, carina anche, con una bella pelle olivastra che indicava le use origini latino americane, ma ci vuole poco a notare i tratti androgini del suo viso che rivelano la sua natura.
Ormai è una di famiglia.
Con Giulia si parla e si scherza su tutto senza problemi, senza limiti, è davvero una persona piacevole.
Mia moglie lavora come rappresentante, è molto spesso è fuori per una settimana per corsi di aggiornamento in sede centrale. Tante volte Giulia viene a casa e ci facciamo compagnia a vicenda, guardiamo un film, beviamo, cazzeggiamo.
Non che da solo sto male, anzi..ma con lei il tempo passa piacevolmente.

"Amore come và? Sono appena atterrata! Ah ma c'è Giulia? Me la passi?" Al telefono mia moglie appena atterrata a New York per uno dei congressi di aggiornamento dell'azienda. Dovette partire la domenica per poter essere pronta il lunedì per l'inizio dei lavori.
"Ciao Giulia, scusami se ti rompo, ma Marco è un imbranato totale..Riusciresti a dare un occhio alle piante e annaffiarle in caso? Grazie e scusa eh.."
"Certo Clara figurati, ci penso io!" rispose Giulia ridendo.

Questa telefona fu l'inizio della fine.

Giulia era come al solito a casa, ci saremmo visti un film mangiando qualcosina ed accompagnando il tutto con del buon vino.
Una volta chiusa la chiamata, Giulia si diresse sul balcone per dare acqua alle piante.
Ad un certo punto sento "Porca puttana..."
Giulia si era rovesciata addosso tutta l'acqua, infradiciandosi completamente dall'addome in giù
"E poi sono io l'imbranato.." la iniziai a prendere in giro, come solitamente facciamo
"Dai non fare il cretino, prendimi un paio di infradito sennò faccio casino dentro.."
Tornai con gli infradito mentre Giulia si stava togliendo pantaloni e maglia e si apprestava a rientrare
"Vuoi un mio pantalone? magari una tuta?" le offrì
"No tranquillo..li stendo al sole..con la bella giornata che c'è si asciugano subito" mi rispose
"Tanto non ti scandalizzi no?" aggiunse
Effettivamente era rimasta in mutande e reggiseno ma sdrammatizzai subito
"Si certo, come se potesse interessarmi il tuo pistolino"
"Certo certo, sei solo invidioso delle dimensioni..Ehi hai mai provato una di quelle pillole che pubblicizzano online" rispose lei a tono
E bonariamente la mandai a quel Paese. Scherzavamo così noi, era la cosa che mi piaceva di più

Iniziamo il film, mangiamo, e iniziamo a bere, due bottiglie di vino in due non sono poche e un pò i freni inibitori si perdono.

Una scena di sesso, molto erotica, e complice il vino, vedo Giulia sistemarsi il pisello nelle striminzite mutande..Si stava eccitando?
"Oh la prossima volta più piccole le mutande, così siamo sicuri che non ci sta dentro" ripresi a sfotterla
"Ma che guardi porco!" rise lei e aggiunse "Anzi ora me le tolgo, così se guardi sei frocio"
"Ma che fai??" chiesi allibito mentre rimaneva con il batacchio al vento "Tu stai fuori!" le dissi ridendo.
Giulia rimase così, senza mutande, e mi accorsi solo in quel momento di quanto fosse grosso il suo uccello. Moscio era più lungo del mio..e di molto..davvero bestiale..
Rimasi sconcertato..e più volte mi ritrovai a girare lo sguardo per osservarlo..Non era invidia..era stupore..
"Se ti piace così tanto, basta dirlo, te lo faccio toccare" mi fulminò Giulia accortasi dei miei sguardi indagatori
"Ma smettila.." taglio corto io imbarazzato

Giulia si alza per prendere un pò d'acqua e le chiedo un bicchiere anche per me.
Portandomelo, me la ritrovo in piedi davanti a me, con il suo enorme cazzo davanti alla faccia, rimasi shockato dalle dimensioni.
"Tieni" disse porgendomi il bicchiere
Ma non reagì, ero rapito da quel coso..
"Ehi ti riprendi?" mi ridestò Giulia e ancor più in imbarazzo presi il bicchiere.
Cosa mi stava succedendo?

Giulia si risedette, ma questa volta più vicina a me ed il film passò ad una nuova scena di sesso.

Non so cosa ci prese in quel momento, ma fu una pazzia.

Giulia prese la mia mano e la poggiò sul suo cazzo ancora moscio.
Io chiusi gli occhi e lo strinsi nella mano: wow quanto era..grosso..spesso...potente anche se ancora mollte,
Giulia con la mano sulla mia, mi guidò in un lento e sensualissimo movimento: su e giù, su e giù, lento, dolce, erotico.
La mia mano continuò da sola e Giulia appoggiò la testa sulla mia spalla.
Non una parola tra noi due.
io ancora con gli occhi chiusi, li aprì quando sentì il suo cazzo iniziare a diventare duro.
Guardare la mia mano andare su e giù su un cazzo di quelle dimensioni..fu..eccitante..non so perchè, ma mi eccità guardare la mia mano che sembrava piccola intorno a quella bestia, dargli lentamente piacere segandolo.

Intanto Giulia diventava sempre più dura e gonfia nella mia mano.
Sentivo le vene gonfiarsi lungo quella potente asta nodosa.
Ora era perfettamente eretta. Io mi stavo eccitando a quella vista, ma anche Giulia si stava eccidando per la mia mano.
Le escursioni della mano si fecero sempre più ampie per poter ora aprire ora richiudere il glande nella pelle, ma mantenendo la stessa sensuale lentezza.
Il suo respiro diventava sempre più pesante finché, mi sussurrò "Bacialo...".

Non risposi, ma mi paralizzai..Non sapevo che fare. Non sapevo che stavo facendo in realtà..ma la situazione era così eccitante..e stavo per perdere il controllo..
Guardai il suo enorme cazzo, la sua grossa cappella scoperta era così invitante..mi stava ipnotizzando.
Avere un cazzo così grosso nella mia mano mi dava un mix di sensazioni mai provate prima. Mi sentivo quasi onorato che un uccello così grosso, così grande fosse così duro per merito mio e volesse me a dargli piacere..Era una sensazione strana..ma mi sentivo quasi in dovere di far godere quel cazzo.

"Bacialo..ti prego.." mi chiese di nuovo Giulia
A quel punto non capì più nulla.
Senza togliere la mano dal suo cazzo, mi inginocchiai tra le sue gambe. La sua marmorea asta era adesso a pochi centimetri dal mio viso. Rimasi qualche istante a fissare ammaliato quel palo di carne mentre continuavo a segarlo.
Poi la mano andò giù, scoprendo completamente la grossa cappella. Deglutì per l'eccitazione.
Spalancai la bocca e ingoiai buona parte della cappella.
Cercai con la bocca di succhiare assecondando il ritmo della mia mano, ma troppo inesperto io e troppo enorme lei per fare un lavoro adeguato.
Così per dargli il piacere che meritava, mi misi a fare l'unica cosa che potevo fare: venerarlo.
Mentre la mano adava su è giù, con la bocca, con le labbra, con la lingua, come un forsennato, baciavo, leccavo, succhiavo ogni centimentro di quel cazzo infinto.
Leccavo e baciavo quell'asta come se fosse la cosa più dolce di questo mondo, per poi ritornare su a succhiare la cappella.
Aumentai il ritmo, e Giulia iniziò ad assecondare i movimenti col bacino.
Dopo qualche minuti, sentì Giulia respirare affannosa finchè mettendo le mani sulle mie spalle mi fermò staccandomi dal suo uccello.
"Marco sto per..." mi disse in modo tenero.

Io ormai ero succube di quella potenza mascolina. Volevo farlo godere e ricevere il mio premio.

Presi le sue mani e le appoggiai sulla mia testa, e davanti al suo sguardo incredulo, presi in bocca la cappella e ripresi a segarla.
Il messaggio era chiaro. Poteva usarmi per svuotarsi nella mia bocca, avevo sete di lei.
Senti le mani di Giulia stringersi salde sulla mia testa, il suo bacino fare su e giù, la cappella gonfiarsi e pulsare. Giulia si lasciò scappa
re un soffocato "Sborro.." mentre mi inondava il palato di caldo seme.

Venne un fiume Giulia quella sera, troppa sborra per una prima volta come me.
Provai a ingoiare il più possibile ma tante ne colò fuori dalla mia bocca impiastricciando la mia mano, la sua asta e addome.
Al suo quinto ed ultimo fiotto, Giulia mollò la presa, rilassandosi.

Non sapevo cosa dire, cosa fare.. "Giulia..io..io.." balbettai.
"Non dire nulla Marco..non ce n'è bisogno" provò a tranquillizzarmi Giulia "Posso andare a farmi una doccia?"
"Si..certo" le risposi inebetito.

Rimasi lì immobile, a guardare la tv in pausa, incredulo di quanto accaduto.
Era stato uno sbaglio, un tremendo sbaglio. Dovevo chiederle di andare via..non riuscivo più a guardarla.

"Ci voleva proprio!" disse Giulia tornando in sala dopo una buona mezz'ora
"Giulia..senti..abbiamo fatto un tremendo sbaglio.." provai a dirmi girandomi verso di lei.
La vidi nel pieno della sua bellezza.
Completamente nuda davanti a me. La sua pelle scusa che brillava dopo la doccia, i suoi seni sodi e grossi, il suo addome piatto e leggermente muscoloso, le sue gambe tornite e tra loro dondolava fiero il suo enorme e bellissimo uccello. Era tornato molle, ma non perdeva la sua virilità e potenza. A quella vista, mi si strozzarono le parole in gola e non potei finire la mia frase, nè mandar via Giulia.
"Non dire così..Senti finiamoci di vedere il film, calmiamoci un pò..e poi ne parliamo dopo..eh? che dici?" propose dolcemente Giulia.
Acconsentì. E ci finimmo di vedere quel film.
Non riuscì a concentrarmi sulla trama con lei nuda accanto a me ed il suo..bastone lì, come se nulla fosse. Più di una volta mi sorpresi a fissarlo come inebetito.
"Se continui a fissarlo così, me lo farai tornare duro..ho ancora voglia di te.." ruppe Giulia il silenzio.
Colto in flagrante, provai a sdrammatizzare "Si si...come se può tornarti duro..dai sei appena venuta..."
"Non lo sfidare" mi interruppe lei con voce sensuale.
Si alzò in piedi e si posizionò davanti a me, con la sua proboscide che dondolava ipnoticamente davanti ai miei occhi
"Mettilo alla prova, se non mi credi.." disse Giulia con voce sensuale
"Smettila..dai.." provai a direi io
"Toccalo, avanti" mi incitò lei..
Un pò titubante, ma infondo lo desideravo anch'io, presi nuovamente in mano il suo pene ancora molle.
Era pesante e caldo nella mia mano. Giulia si avvicinò un pochino e mi ritrovai nuovamente faccia a faccia con la sua rossa cappella, coperta in parte dal prepuzio.
"Prova a farlo venire duro" mi sfidava, e così presi a masturbarlo lentamente davanti al mio viso.
Incredulo, lo sentì nuovamente crescere nella mia mano, le vene gonfiarsi, la pelle tendersi, l'asta tornare splendidamente eretta e dura, la cappella gonfiarsi incredibilmente ed uscire dalla pelle.
Questa volta Giulia non fu affatto dolce, ma autoritaria e decisa, facendo emergere il mio lato sottomesso.
Senza dire una parola, Giulia avanzò verso la mia bocca penetrandola. Sorpreso mi ritrovai con la sua cappella tra le mie labbra- Questa sua veemenza mi eccitò e non potei che assecondare il suo piacere, iniziando a succhiare il suo arnese. Mi avventurai a massaggiarle i testicoli con una mano, mentre l'altra continuava a segarla mentre era nella mia bocca.
Giulia riprese in mano il suo cazzo, e prese a schiaffeggiarmi il viso.
Sentivo la pesantezza e potenza di quel uccello schiantarsi sul mio viso, e questi colpi mi rendevano sempre più schiavo di quell'uccello.
Prima di rimetterlo nella mia bocca, Giulia sputò sul suo cazzo appoggiato su suo viso, colpendo anche me, eccitandomi ancora di più.
"Spogliati anche tu" mi disse mentre infilava la sua cappella coperta dalla sua bianca e schiumosa saliva nella mia bocca.
Succhiandola, obbedì al suo volere, e mi ritrovai nudo anch'io.

Giulia si sedette sul divano, con il lucido cazzo che svettava verso il cielo. Tornai in ginocchio da lui e lo ripresi in bocca, spompinandolo come un ossesso.
"Questa volta non mi basta la tua bocca. Se vuoi farmi godere, prima dovrai concederti a lui" mi fulminò Giulia con le sue parole
"No..io.." provai a oppormi, ma fu inutile.
"Lo so che lo vuoi! Siediti su di lui, e ti farò bere di nuovo" mi tentò Giulia "Devi venerarlo con tutto te stesso, avanti!" continuò Giulia.
Davanti alla mia esitazione si spazienti, e bloccandomi la testa, inizio a scoparmi la bocca come una vera padrona, provocandomi conati, lasciandomi a terra senza fiato.
"Su avanti..siediti su di lui!" mi ordinò nuovamente.
Un pò impaurito ma allo stesso tempo eccitato, provai ad assecondarla, e dandole le spalle appoggiai il mio ano sul suo cazzo. Il suo grosso glande coperto dalla mia saliva, diede un bacio bagnato al mio sfintere per poi iniziare a premere insistentemente per entrarmi dentro.
Ero spaventato..ma allo stesso tempo volevo darle piacere, il piacere che un cazzo del genere merita.
Senza fare forza, Giulia mi incitava ad accoglierla dentro di lei, voleva che mi sottomettessi totalmente al suo membro.
"Avanti! Sei la mia troia vero? Sei la mia troia vero?" mi insultava Giulia, ma quegli insulti non facevano altro che eccitarmi.
"Si..si lo sono..voglio il tuo cazzo, voglio il tuo cazzo" ripetevo io in preda ad una perversa voglia di essere sottomesso.
"Da inculati, avanti!" sentivo il fiato di Giulia sul collo, mentre mi insultava e obbligava a sodomizzarmi per lei. Mi sentivo braccato, circondato, senza via di scampo..e mi eccitava..
Persi così la mia verginità anale, impalandomi da solo sul cazzo di Giulia.
Quando la cappella mi violò per la prima volta, sentì un dolore lancinante squarciarmi dentro. Ma il respiro affannoso di Giulia e le sue porcate mi eccitavano, facendomi sopportare il dolore.
Giulia mi usò per qualche minuto, facendomi andare su e giù sul suo uccello, continuando ad insultarmi e inveirmi contro. Mi eccitai a tal punto che nonostante tutto raggiunsi l'orgasmo, venendo sul pavimento mentre Giulia mi inculava.

Ad un certo punto Giulia mi tolse dal suo uccello e mi buttò sul divano. Feci appena in tempo a girarmi per capire che stesse succedendo che vidi la sua rossissima cappella esplodere sul mio viso.
Il suo primo schizzo si infranse sul mio viso stupito, colpendomi la fronte e l'occhio per poi essere seguito dal secondo che dalla fronte colò ricoprendo tutto il mio viso. Giulia indirizzò gli altri getti direttamente contro le mie labbra, che furono ben liete di aprirsi per accogliere la sua calda sborra.
Bevvi nuovamente il seme di Giulia, ormai completamente assoggettato a lei.

Rivestita, Giulia mi disse "Domattina passa da casa per colazione, il latte te lo do io" e facendomi l'occhiolino, se ne andò.
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