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Una serata difficile da dimenticare


di Chloe_xddl
03.09.2021    |    8.173    |    7 9.1
"Finito di rivestirsi venni fatta inginocchiare su dei cuscini, la sborra ora colava copiosa sull'interno delle mie cosce e sul visino truccato..."
Ne avevamo parlato tante volte ma ancora non mi sembrava vero, la mia fantasia piu' nascosta stava per avverarsi.
Silvia conosceva tutto di me, era come una sorella, era stata lei la prima persona a cui avevo confidato il mio malessere, il mio sentirmi una ragazza incompiuta...in un corpo sbagliato.
Era sempre stata al mio fianco, per tutto, iniziando dalle piccole cose, quando ancora mi vergognavo ad entrare nei negozi per comprarmi dei vestiti femminili, dell'intimo o dei trucchi, come prestarsi a provarli al posto mio trascinandomi poi nel camerino con lei.
Era stata lei ad insegnarmi l'arte del trucco, a mostrarmi come fare per essere il piu' possibile carina, simile ad una ragazza vera, e sempre lei mi aveva aiutato le prime volte a rimuovere tutti quei sottili particolari che la puberta', inevitabilmente, portava, rendendomi liscia e delicata proprio come lo era lei.
Era stata una cosa quasi normale, la prima volta in discoteca assieme, due ragazze in cerca di divertimento scatenate in pista a ritmo di musica, sentire gli occhi dei ragazzi che indugiavano su noi due, vestite in abiti corti e scarpe alte.
Ricordo ancora i nostri sguardi compiaciuti quando, al bancone del bar, due ragazzi si avvicinarono, ci offrirono da bere, e iniziarono a parlare e scherzare assieme a noi.
Fu sempre lei ad aiutarmi a superare l'imbarazzo e la dura lezione che, nonostante l'aspetto femminile, non potevo essere una ragazza fino in fondo e fare le sue stesse esperienze.
Quella sera, dopo la discoteca, mi aveva lasciata sola, per farsi riportare a casa da un bel ragazzo che avevamo gia' incontrato un paio di volte, con un amico di lui, carino e simpatico ad essere sincera. Colpa un pochino dell'alcool e della sua insistenza accettai il passaggio fino a casa, ma mai, inesperta com'ero, avrei pensato di ritrovarmi all'improvviso la sua bocca sulla mia. Dopo l'imbarazzo iniziale mi lasciai andare e ricambiai i suoi baci, ma intenta com'ero a baciarlo non prestai attenzione alla sua mano che nel frattempo si era infilata sotto la mia gonna corta...l'imbarazzo fu molto, per tutto il tragitto di ritorno. Una bella serata finita in lacrime con la mia amica che tentava di consolarmi al telefono.
Ormai ne era passato di tempo da quelle prime esperienze, altri ragazzi si erano susseguiti, di mentalita' piu' aperta, disponibili a giocare anche con una donna a meta'.
Io e Silvia eravamo rimaste sempre legate come due sorelle, sostenendoci nei momenti difficili e consigliandoci nella nostra vita sentimentale, condividendo i nostri segreti e desideri piu' piccanti ed era anche successo qualche volta che ci intrattenessimo l'un l'altra non soltanto a parole.

Entrambe single ci eravamo messe d'accordo per una giornata solo donne nel suo nuovo appartamentino, una cenetta, del buon vino e un po di sana allegria. Era una giornata d'inverno come tante altre, o almeno avrebbe dovuto esserlo nella mia testa.
Non pensando a nulla di particolare mi presentai da lei nel primo pomeriggio vestita casual, scarpe da ginnastica, un paio di jeans ed un maglioncino con un trucco molto leggero solo per colorire un po le guance e coprire qualche imperfezione.
Silvia era invece vestita molto sexy, un abitino nero con effetto a grinze e spalle scoperte e delle calze nere opache la cui balza si intravvedeva ogni qualvolta la gonna ondeggiava durante la camminata.
"Si vede proprio che per il momento non ti va di incontrare nuovi ragazzi, vuoi un altro maglione per coprire anche quel minimo di scollatura?" mi disse "Sei ancora triste e 'addolorata' per come sono andate le cose con l'ultimo? Ti avevo avvisata che rischiava di essere un'inculata e basta, appena ha trovato una passerotta ti ha scaricato!"
"Ma Silvia!". Non era insolito che scherzasse in maniera volgare sulle mie passate esperienze ma di solito avveniva verso fine serata, quando l'alcool aveva avuto la meglio, rimuovendo buona parte delle nostre inibizioni. "Lo sai quanto sia difficile per me lasciarmi andare con un nuovo ragazzo, quanto sia difficile mettermi a nudo per quella che sono. Ogni volta mi sembra mi guardino li' in basso e mi accusino di essere sbagliata. Come puoi scherzare su una cosa cosi'?!"
"Chloe, sei la solita piagnucolona, lo sanno che c'e' qualcosa di 'speciale' sotto i tuoi vestitini, non tutti sono degli sprovveduti sai? Sanno cosa aspettarsi...piuttosto dipendera' da come ti occupi di loro"
"Ah si'? Devo forse ricordarti di come mugugnavi e ti contorcevi l'ultima volta che ci siamo coccolate a vicenda? Non mi pareva ti dispiacesse come leccavo i tuoi buchini!", soddisfatta notai un po di imbarazzo sul suo volto, "mi sono dovuta rifare il trucco da tanto eri bagnata". Le rivolsi un sorrisetto tentatore strizzandole l'occhio.
Ripresasi velocemente dal momento di imbarazzo mi disse: "Se lo dici tu" e strizzandomi l'occhio di rimando continuo' "ma c'e' una enorme differenza tra compiacere una ragazza ed un uomo, chi mi dice che quella boccuccia funzioni bene anche in quel caso? Mi dici sempre che ti piace succhiarlo, ma sara' vero?"
"Mhpf! Devo forse invitarti la prossima volta cosi' che tu possa vedere con i tuoi occhi?", uno sguardo di sfida rivolto alla mia sorellina.
"Si', sono proprio curiosa, direi che la prossima volta mi ci invito da sola se non lo fai tu!".
Sorpresa e intrigata dalla risposta, ma senza sapere come controbattere spostai l'argomento sul suo abbigliamento succinto e provocante.
"Ho fatto un po di shopping ieri, ho anche altre cosette carine in camera, vuoi vederle adesso?"
"Certo, perche' no" le risposi contenta.
Sul letto, ben disposti, c'erano due vestiti corti, uno nero con gonna a sacco e le spalle in pizzo con motivi floreali e uno rosso porpora con degli inserti in un rosa chiaro. A fianco dei vestiti una bella lingerie nera, reggiseno, tanga e reggicalze con un motivo floreale che richiamava quello del primo vestito, e due paia di autoreggenti piu' e meno velate.
"E non e' tutto", disse accucciandosi vicino al letto e infilandovi la mano sotto per estrarre una scatola, "tadan!". Dalla scatola tiro fuori un paio di mutandine effetto seta con apertura su tutto l'inguine.
"Ma dai! Sei andata al sexy shop senza di me, lo sai che ci tengo ad esserci anch'io. Vedo con piacere che la mia amica del cuore e' in calore e deve raffreddarsi la fighetta", detto con un tono di finta seccatura.
"Se ci tieni tanto te le posso prestare, sono sicura ti starebbero bene e ci scommetto quello che vuoi che anche a te manca di stare con il culo all'aria"
"Si' si', certo. Dimmi la verita', ti sei comperata anche un amico di gomma vero? Vero? Per quello sei voluta andarci senza di me!", un sguardo malizioso e inquisitorio fisso al volto della mia amica.
"Ma lo sai che sei davvero un'ingrata!"
"Eh?", tutta la malizia scomparsa per lasciar spazio alla perplessita', "Cosa intendi?"
"Dai, so che muori dalla voglia di provarti i miei vestiti, spogliati", mi rispose glissando completamente sulla mia domanda.
Mi spogliai restando in mutandine e reggiseno, preoccupata perche' era passato un po troppo tempo dall'ultima volta in cui mi ero depilata completamente.
"Allora avevo ragione a dire che vuoi restare zitella, ma ti sembra un completino intimo con cui uscire? Se dovessi incontrare uno con cui passare subito al sodo di certo se ti vedesse cosi' ti scaricherebbe immediatamente, per non parlare di quei brutti peletti che stanno ricrescendo. Dai, fila subito in bagno, come ai vecchi tempi se non ci fossi io a occuparmi della tua femminilita' saresti un disastro!"
Ferita nell'orgoglio ma consapevole che non aveva tutti i torti la lasciai fare e in poco tempo ritornammo in stanza, la mia pelle perfettamente liscia e lucida come la seta.
"Su', indossa queste", mi disse passandomi le mutandine aperte.
"Ma dai, non ci penso neanche, non voglio andare in giro con il culetto scoperto e l'altra parte penzolante, mi sentirei malissimo"
"Eddai, voglio vedere che effetto fa su di te, solo un attimo!"
Devo dire che a parte le frasi di circostanza l'idea mi solleticava alquanto per cui accettai.
Assieme alle mutandine indossai anche il reggiseno nero, le calze autoreggenti meno opache e il completino corto nero.
L'effetto allo specchio era veramente sorprendente, una bella ragazza sexy.
"Sapevo che ti sarebbe stato bene, ho buon occhio" disse compiaciuta del risultato "ma con un abbigliamento cosi' ci vuole un trucco piu' deciso, vieni"
"Ma sei sicura che valga la pena truccarsi tanto? Hai voglia di uscire per caso?"
"No, ma fidati, ne varra' la pena!" mi disse strizzandomi l'occhio.
Dopo mezz'ora ai trucchi nessuno avrebbe detto che non ero una vera ragazza, il che mi fece arrossire di piacere.
"Vieni, prepariamoci qualcosa da mangiare, si sta facendo sera"
"Dammi solo il tempo di cambiarmi, non mi vorrei macchiare"
"Non preoccuparti, non c'e' nulla con cui ti possa macchiare...per cena"
Fu cosi' che passammo un ora abbondante a preparare e mangiare, finendo nel mentre le due bottiglie di vino che avevo portato.
Sara' stato verso le nove di sera che Silvia ricevette una telefonata e si assento' un 2 minuti per parlare. Quando ritorno' in cucina mi ero messa a sparecchiare, le guance arrossate dal caldo dovuto al vino.
"Non ti preoccupare, faro' io dopo" mi disse avvicinandosi e, con fare molto sensuale, mi sussurro' all'orecchio "seguimi, ho una bella sorpresa per te". Prima di scostarsi mi diede un bacino sulla guancia, mi prese la mano e mi porto' nuovamente in camera da letto.
"Ti fidi di me vero?" mi chiese.
"Certo, che domanda e', lo sai che sei come una sorella per me"
"Bene, anch'io ti voglio bene come a una sorella e non ti farei mai capitare nulla di male" mi rispose e, nel farlo, mi mise una maschera sugli occhi. "Ecco, resta cosi', apri un po le gambe"
"Silvia, ma cosa vuoi fare? Lo sapevo io che stare troppo tempo senza un ragazzo ti fa male", le risposi intrigata dalla situazione e disinibita dall'alcool.
Sentii il rumore di una sedia che veniva posizionata vicino a me e subito dopo la sensazione di una corda sulle caviglie. Silvia mi stava legando, gambe divaricate alla sedia, un brivido di timore misto ad eccitazione mi percorse la schiena.
Finito di bloccarmi le gambe passo' a legarmi i polsi, prima tra loro e poi allo schienale.
Una volta terminato sentii la sua soffice mano scorrermi sulle gambe, partendo dalle caviglie e salendo sempre piu' in alto fino alla coscia. Ero preoccupata ma allo stesso tempo eccitata al sapere che le mutandine, che aveva tanto insistito indossassi, le davano libero accesso alla mia intimita'. Mi aspettavo che si sarebbe fermata ad accarezzare il mio buchino ma, con mia grande sorpresa, inizio' ad accarezzare quel mio attributo maschile, quello che non avevo mai desiderato.
Aveva da poco iniziato a massaggiarmi quando il telefono squillo' nuovamente.
"Ok" le sentii dire, mi diede un piccolo sculaccione e poi si allontano' dalla stanza lasciandomi cosi'.
La mascherina non mi faceva vedere nulla di quello che accadeva attorno a me ma certamente Silvia aveva spento la luce della stanza quando era uscita, ero sola al buio, legata e con il culetto scoperto.
Dopo un paio di minuti che sembravano non finire mai, passati cosi', in un silenzio interrotto solo dal mio respiro affannato misto di eccitazione, sentii i passi di Silvia farsi piu' vicini e, con mio grande stupore, non erano gli unici passi nella casa. Non sapevo dire quanti ma di sicuro non era piu' da sola.
Sentii la porta spalancarsi e subito dopo una luce fioca, soffusa si accese.
I capelli lunghi di Silvia mi si posarono sulle spalle e il suo respiro caldo mi sfioro' la guancia.
"Piccola Chloe, come tu tieni alla mia felicita', cosi' io tengo tantissimo alla tua. So quanto male sei rimasta dopo aver rotto con il tuo ultimo ragazzo per cui ho deciso di fare in modo che la tua fantasia piu' nascosta si avveri.", mentre sussurrava queste parole il mio cuore batteva sempre piu' forte, mi sembrava non ci fosse piu' nulla se non la sua voce e il suo battito. "Non preoccuparti, saro' vicina a te tutto il tempo, vegliando che non ti succeda nulla che tu non abbia descritto e desiderato nelle tue fantasie, sono tutti bravi ragazzi, posso garantirtelo"
A quelle ultime parole il mio cuore come si fermo', non poteva essere vero.
Sentii una persona dietro di me, due mani calde che mi cingevano i fianchi e sollevavano delicatamente la gonna, poi un rumore di zip, troppo vicino per provenirmi da dietro, e un tocco caldo sulla guancia, un profumo che non sentivo ormai da mesi. Un bacio umido mi stava cingendo la', dove poco prima la mia sorellina si era soffermata a giocare.
La mia fantasia piu' nascosta, quella che solo Silvia conosceva, stava per avverarsi?!
"Fai la brava sgualdrina, tanto lo sappiamo entrambe che in fondo in fondo lo sei. Adesso apri la tua bella bocca carnosa!" mi intimo Silvia, sempre vicina al mio viso, con voce adesso autoritaria.
Non poteva essere, chi era allora che stava baciando la mia virilita' indesiderata?
Aveva invitato almeno tre ragazzi per occuparsi di me e farmi tutto quello che volevano! Sarei stata, legata com'ero, la loro puttanella per tutta la notte.
Pervasa dallo stupore tentai di accennare una parola ma fu decisamente bravo e rapido a riempire subito la mia bocca con la sua mascolinita', decisamente piu' grande della mia. La sua mano si sposto', come una carezza, tra i miei capelli a caschetto, lunghi alle spalle, sulla mia nuca e mi forzo' a succhiarlo, ogni colpo spingendosi piu' a fondo nella mia bocca.
Nel frattempo la minigonna era stata alzata e bloccata in qualche modo sulla mia schiena, le mani che mi avevano cinto i fianchi si erano spostate ai glutei che erano ora tenuti separati mettendo in vista il mio buchino che ormai da mesi non veniva allenato. Ero irrigidita e preoccupata aspettandomi da un momento all'altro di essere violata, senza un minimo di pieta', dal pene di uno sconosciuto, che, per quello che ne sapevo, poteva essere grande quanto non avevo mai sperimentato prima. Con mia sorpresa pero' non successe nulla di simile ma una lingua umida si fece strada sul mio culetto, solleticando il mio buchino ansioso.
Dopo un paio di secondi passati cosi' la lingua lascio il posto ad un dito curioso che poco dopo inizio' inesorabilmente a farsi strada in me e, appena fu dentro fino alla prima falange, venne raggiunto da un secondo.
Il sapore del suo lui in bocca era molto intenso e, dopo i primi sforzi iniziali, adesso assecondavo ogni suo movimento, lo sentivo sempre piu' vicino a me, con la sua pancia che non poteva essere a piu' di un centimetro dal mio naso.
Mi ero ormai abituata al suo ritmo quando con mio dispiacere mi tolse quel suo carnoso lecca lecca per ragazze adulte dalla bocca...con un movimento involontario, labbra semiaperte e lingua appena all'infuori, cercai di trattenerlo, vogliosa.
Poco dopo un altro prese il suo posto, piu' grosso e certamente piu' lungo del precedente.
Presa dall'eccitazione i movimenti ritmici del pompino si erano estesi a tutto il corpo, e poco importava se ad ogni ondeggiamento le due dita si spingevano sempre piu' a fondo dentro di me, ero la loro puttana, non potevo farci nulla e questo ruolo iniziava a piacermi.
Ando' avanti cosi' per un paio di minuti. A turno prendevano piacere dalla mia bocca e giocavano con le dita nel mio culetto che, dopo i timori iniziali, era ben contento del trattamento riservatogli.
"Devo dire che mi ero sbagliata, non sei affatto un disastro a fare pompini, dovresti vedere le loro espressioni. Sei brava quasi quanto me!" disse con una risatina assestandomi uno sculaccione, cosi' forte e inaspettato, da spingermi tutta in avanti con il risultato che mi ritrovai ancora piu' in gola il grosso cazzo che stavo succhiando in quel momento. Avrei voluto ritrarmi e prendere un attimo di respiro, ma una mano mi teneva saldamente bloccata la testa, la mia lingua appena fuori dalla bocca che accarezzava le palle dell'estraneo che era davanti a me.
"E gia', e' proprio il caso di fare un primo piano al buchetto della nostra Chloe, sono sicura che a fine serata non sara' piu' lo stesso", un brivido freddo mi percorse la schiena, poteva esssere che Silvia stesse riprendendo tutto? Completamente esposta e inerme alla mercee di un gruppo di sconosciuti, intenta da minuti a fare pompini e con il culetto in aria pronto ad essere usato come meglio credevano. Chissa' se la maschera era sufficente a nascondere il rossore che si era fatto strada sul mio volto, di certo bloccava le lacrime che si erano formate sui miei occhi, lucidi dalla vergogna.
Due mani mi si posarono sui fianchi e, senza darmi il tempo di realizzare cosa stesse per accadere, mi spinsero all'indietro. Il grosso pene caldo del ragazzo alle mie spalle si fece strada in me, un gemito di piacere misto a dolore usci dalla mia bocca, ancora piena, mentre il mio culetto si allargava per farlo entrare tutto. Si fermo cosi' per un paio di secondi, le sue palle che, ondeggiando, toccavano le mie. Ansimavo, totalmente incapace di continuare a succhiare il cazzo che avevo in bocca, cercando di riprendermi dallo shock di essere stata impalata cosi' all'improvviso.
"Non dirmi che hai paura di averle fatto male!? Sono stata inculata anch'io un paio di volte, sta solo facendo un po di scena, te lo posso assicurare, sono convinta che puo' prendere cose ben piu' grosse in quella sua fighetta da mezza-donna!" disse Silvia, quasi irritata che si fosse fermato.
Forse per rifarsi della sua indecisione comincio subito a scoparmi a ritmo sostenuto, mani strette sui miei fianchi obbligandomi a muovermi al suo ritmo, spingendomi a lui mentre con il movimento del bacino infilava tutta la sua mascolinita' in me.
Ripresami dallo sgomento iniziale ricominciai a coccolare con la lingua il ragazzo che nel frattempo lo aveva appoggiato sulla mia bocca.
Per 4 minuti buoni continuo' cosi', ritmicamente, a farmi sua prima di estrarre il suo bel cazzo da me dandomi prima uno sculaccione e subito dopo una palpata al culetto.
"E allora puttanella?...dovresti proprio vederti, e' davvero un bello spettacolo il tuo buchetto aperto", dal tono di Silvia intuivo che era contenta ed eccitata dalla situazione in cui mi aveva costretto. "Non preoccuparti a stringerlo, non servira', non per ancora un bel po di tempo". Un dito sottile appoggiato sul mio orifizio dilatato, quasi impercepibile se non fosse stato per le unghie lunghe. "Ti piace farti spaccare il culo eh, sorellina?"
E cosi' sentii una cappella calda e umida scivolarmi tra le natiche per appoggiarsi infine sul buchino, ma senza penetrarmi. Le sensazioni dovute all'intera situazione mi stavano facendo uscire di testa, avrei voluto essere penetrata di nuovo, subito, l'attesa, anche se breve, mi sconvolgeva.
"Mf pfrefo, foffmi", un involontario sussurro uscitomi dalla bocca intenta a compiacere un ragazzo.
"Cosa? Vuoi dirci qualcosa?" la voce sensuale di Silvia al mio orecchio, mentre il cazzo si allontanava dalle mie labbra.
"Ti prego, scopami!" mi usci' di nuovo, sottovoce.
"O certo che lo fara'! Cosi' come lo faranno anche gli altri!" "Sei proprio una troia impaziente, non puoi sopportare di non avere niente in culo per piu' di qualche secondo. Comunque decidera' lui quando, sei il suo giocattolo, ricordatelo femminuccia!"
Impaziente cercai di spingermi all'indietro, la punta del suo attrezzo che stava scivolando in me, ma prima che potesse entrare anche solo di un centimetro le sue mani mi bloccarono. Evidentemente godeva del vedermi cosi' impaziente e voleva torturarmi prima di sbattermi.
Un dito mi risali' la schiena, lentamente fino al collo per poi accarezzarmi la testa, scorrendo tra i capelli e finendo con lo sfiorarmi dolcemente la guancia, gonfiata dal pene che stavo nuovamente succhiando. La mano si fermo' quindi sulla spalla e per la seconda volta in pochi minuti fui penetrata con uno strattone secco senza possibilita' di muovermi. Era piu' lungo del precedente e, proprio come prima, il colpo secco con cui me lo fece sprofondare tutto nel culo mi lascio senza fiato, ma questa volta, lasciandomi sfuggire il pene di bocca, un gemito acuto, femminile, mi usci spontaneo, echeggiando nella stanza. Altri gemiti mi uscirono di bocca, involontari, ritmati, mentre mi scopava proprio come avevo desiderato, prima di venire nuovamente zittita da uno dei ciucci carnosi che Silvia aveva invitato per l'occasione.

Lo spettacolo ando' avanti cosi' per un ora abbondante, a turno mi prendevano il culetto e si facevano spompinare. Nel frattempo una mano mi era stata liberata in modo che potessi fare una sega a chi in quel momento non poteva approfittare altrimenti di me.

Esausta alla fine fui slegata dalla sedia e accompagnata, ancora bendata, sul bordo del letto. Una sensazione strana, che non avevo mai sperimentato prima, quella di essere sostenuta mentre dolorante, a gambe larghe e tremanti, cercavo di raggiungere il letto su cui distendermi.

"Come va Chloe? Cammini proprio come una bimba che ha appena cominciato a farlo" mi chiese e senza attendere una risposta "apri la bocca, ho un'altra sorpresa per te"
Confusa e stravolta dagli eventi della serata feci come richiesto senza neanche pormi domande.
Mi ritrovai in bocca un oggetto sferico, rigido, che poco dopo venne fissato dietro la nuca. Un ball-gag!
"Non voglio che i vicini ti sentano urlare. Ti ho lasciato la sorpresa piu' 'grossa' per ultima, ne sei felice?"
Queste ultime parole di Silvia mi spaventarono molto ma, con la bocca riempita al massimo c'era ben poco che potessi dire.
Venni girata a pancia sotto, gambe fuori da letto mentre quattro mani mi bloccavano le braccia, tenendomi in posizione a stella marina.
"Sai, a vederlo cosi' da vicino adesso ho un po paura per te, ma sei stata ben allenata questa sera" e mi diede un bacino sulla guancia.
"Dai a me la telecamera cosi' puoi divertirti anche tu come han fatto gli altri"
Dapprima mi bacio' la schiena, partendo da poco sopra la linea delle mutandine fino ad arrivare al collo, poi con le mani mi tocco i piccoli seni passando sotto il reggiseno ed eludendo cosi' le protesi. Il suo corpo caldo adagiato sul mio. Leccandomi la schiena si strofinava su di me facendo scivolare il suo lungo cazzo sulla fessura delle mie natiche, era enorme, 22 cm almeno. Mai avevo avuto a che fare con un attrezzo di questo calibro e l'idea che da li a breve avrei dovuto accoglierlo in me mi terrorizzava, ne sarei stata capace?
Scivolando lungo i fianchi sposto le mani sulla mia vita mentre Silvia mi accarezzava i capelli, con due dita mi divarico il culetto e sentii il suo grosso lui avvicinarsi. "Non aver paura" mi disse e con decisione inizio' a spingermelo dentro. Un mugugno di dolore, soffocato dal morso, seguito da calde lacrime accompagno' la penetrazione, la cappella ormai tutta dentro di me.
Attese qualche istante prima di proseguire. Ogni venatura del suo lui mi faceva sussultare mentre allargava un po di piu' il mio buchetto, gia' al limite. Le lacrime si erano fatte strada sulle guance sotto la mascherina, mentre piccole urla di dolore accompagnavano ogni suo movimento.
Mi ci vollero tre minuti buoni per riuscire ad accoglierlo tutto dentro di me.
Esausta e dolorante accompagnavo passivamente i suoi movimenti, la saliva che lentamente mi scendava dalla bocca forzatamente spalancata sulla guancia appoggiata al letto. Le braccia mi erano state lasciate libere, remissiva com'ero non le avrei mosse comunque, pugni stretti aggrappati alle lenzuola.
Un ultimo urletto smorzato di dolore accompagno il momento in cui estrasse la sua grossa mascolinita' da me. Spostai una mano lentamente sul culetto dolorante, non sentivo piu' neppure le mie dita mentre le spostavo preoccupata sul buco che a fatica tentava di chiudersi.
Il ball-gag mi fu sfilato di bocca e due mani forti mi girarono pancia in su spingendomi al centro del letto e anche un po oltre, il collo poco oltre il bordo.

Non potendo ancora vedere cosa mi stesse succedendo intorno lasciai la testa scivolare all'indietro pensando che la serata fosse giunta al termine ma mi sbagliavo, un pene caldo, semi eretto mi venne infilato nuovamente in bocca.
I fianchi mi furono sollevati e due cuscini infilati sotto per orientare le mie zone intime verso l'alto. Pochi secondi dopo fui riempita, al limite, ancora una volta dall'ultimo, enorme, cazzone che Silvia mi aveva riservato.
Una alla volta mi presero le mani e le accompagnarono a massaggiare i cazzi dei ragazzi che in precedenza mi avevano scopata.
"Peccato che tu non ne possa soddisfarne di piu' contemporaneamente vero? Chloe?" "Sei stata cosi' brava a controllarti per tutto questo tempo e non sporcare in giro che ti meriti proprio un premio...anche se, in fondo, il clitoride delle ragazze non sporca" disse iniziando a massaggiare il mio piccolo pene moscio.
Non ci mise molto a farmi irrigidire, una sensazione splendida essere coccolata mentre davo piacere a quattro ragazzi in contemporanea. Complice anche la nuova posizione essere sfondata da quel cazzo enorme era diventato puro piacere.
Dopo neache tre minuti ero gia' al limite, il respiro ancora piu' affannato nonostante il cazzo spinto ritmicamente in gola.
"No no, non ti e' permesso venire ancora", disse smettendo di massaggiarmi "prima i ragazzi".
Non passo' molto prima che i movimenti con cui uno dei quattro si stava approfittando della mia bocca cominciarono a farsi indecisi.
"Tranquillo, so che non le dispiacera', alle puttane come lei piace" disse Silvia, e pochi istanti dopo sentii sul palato dei piccoli movimenti simili a convulsioni, il caldo seme fuoriuscire sulla mia lingua e lentamente sfuggirmi ai lati della bocca. Dopo essere venuto lo estraette lentamente facendolo scivolare, ancora umido, sul mio naso, mentre con la mano mi sollevava la testa in orizzontale.
"Su, fai la brava, apri un po per la telecamera"
Imbarazzata ma non estranea al gioco aprii la bocca mostrando, sulla lingua il suo bianco sperma.
"E ora ingoia. Non azzardarti a sputare!" mi intimo', e cosi' feci.
Gli altri due si fecero succhiare a turno e al momento di venire entrambi mi riempirono la faccia del loro nettare bianco, copioso, facendosi poi ripulire con la mia linguetta vogliosa.
La loro sborra mi stava colando verso le guance e gli occhi quando anche il ragazzone dal cazzo enorme inizio' ad ansimare.
Solo allora Silvia riprese a massaggiarmi, il culetto in aria con il pene rivolto al mio stesso visino bianco.
Continuo' a pomparmi fino all'ultimo venendomi nel buchino sfondato.
Quasi in contemporanea Silvia mi fece venire, il mio sperma che si aggiungeva a quello degli altri.
Fui di nuovo adagiata,schiena sui cuscini, mentre un po di liquido biancastro cominciava a fuoriuscire dal culetto dilatato, sfinita, immobile.
Attorno a me rumore di vestiti.
Finito di rivestirsi venni fatta inginocchiare su dei cuscini, la sborra ora colava copiosa sull'interno delle mie cosce e sul visino truccato. Finalmente Silvia mi tolse la mascherina cosi' che finalmente potei vedere da chi ero stata ininterrottamente scopata in ogni orifizio disponibile per ore.
Sbiancai, il colore del volto probabilmente simile allo sperma che lo ricopriva in parte.
"Ciao 'Chloe'!" dissero quasi all'unisono.
Silvia continuo' per loro "Com'e' stato farsi fare il culo dai tuoi ex compagni di classe? Alcuni di loro non credevano proprio che il ragazzino timido che conoscevano fosse arrivato a questo punto nel voler essere donna, gli hai piu' che dimostrato che si sbagliavano"
"Non ho mai scopato una con una ragazza piu' troia di te" disse uno "ne e' valsa la pena"
"Pensa ai nostri cazzi farsi strada in te quando cercherai di camminare per tornartene a casa" disse ridendo un altro prima di uscire dalla stanza.
"Piu' che mentre cammina vorrei vedere la sua espressione quando cerchera' di sedersi" gli fece eco un altro, avvicinandosi e dandomi uno sculaccione.
Tre di loro uscirono dalla stanza, accompagnati da Silvia, mentre l'ultimo chiese di rimanere con me ancora per un poco.
Piangevo, umiliata ancora piu' che dolorante.
Si inginocchio vicino a me passandomi una salviettina da una scatola vicina al letto. "Tieni, pulisciti il viso"
Portandomi una mano sul sedere, le dita appoggiate sul buchino che mi pulsava e provocava fitte di dolore, continuo' "Spero di non averti fatto troppo male, mi sono lasciato prendere dall'entusiasmo. Vedrai che tornera' come prima e comunque, se vuoi ritorni cosi', chiamami. Fatti dare il numero da Silvia". Mi diede un bacio sulla fronte che mi ero appena ripulita e si alzo' allontanandosi.
Finii di ripulirmi con calma il viso con le salviette umide prima di tentare di alzarmi, non riuscivo a tenere chiuse le gambe, ad ogni passo rivivevo la sensazione dei loro peni che si facevano strada in me. A fatica mi diressi in bagno per farmi una doccia.
L'acqua lavo' via i segni della serata. Il culetto si era richiuso anche se opponeva pochissima resistenza ad aprirsi mentre con le dita lo ripulivo con cura. Nella mia testa rivivevo ogni istante, ogni brivido di piacere, paura, dolore che avevo vissuto.
Molti minuti dopo uscii dalla doccia. Silvia mi stava aspettando seduta sul letto.
Si alzo e corse ad abbracciarmi, io ancora tutta nuda e con i capelli bagnati.
Mi cinse la vita e appoggio' la testa sulla mia spalla umida. "Sei stata grande, oggi sei stata piu' femmina di quanto lo sia mai stata io con un uomo. Nessuno di loro si dimentichera' di cio' che e' successo oggi."
Dopo secondi di silenzio riprese, "Ti fa male? Riesci a sederti?" e mi appoggio' la mano sulla fessura del sedere in prossimita' del buchino, facendo man mano sempre piu' pressione.
"Adesso smettila!" Le risposi stizzita spostandole la mano dal mio lato b. Sulle dita aveva un po di liquido appiccicoso tendente al marroncino, arrossii.
"Non preoccuparti, qualcosa di simile capita a tutte, c'e' un facile rimedio. Te ne do uno cosi' che lo puoi indossare sulle mutandine. Non essere arrabbiata, era il tuo sogno essere trattata cosi da un gruppo di ragazzi, non me lo hai detto tu stessa?"
Mi rivestii in fretta, presi la borsetta e me ne andai a passi incerti, sbattendo la porta, dall'appartamento.
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