Racconti Erotici > trio > Dalla webcam al letto…. (3^ parte)
trio

Dalla webcam al letto…. (3^ parte)


di sicilturiddu
04.03.2015    |    1.529    |    1 8.2
"”, parole le sue pronunciate con voce fioca interrotte e saltuarie perché impedita dalla presenza del mio cazzo all’interno della sua bocca..."
Fui svegliato da una mano che mi accarezzava la fronte, aprii gli occhi nel buio della stanza, le stelle azzurre sul soffitto non permettevano di riconoscere la sagoma corporea ed il viso della persona che mi stava accanto. Guardai l’orologio sul cellulare: le 2,53. Un bacio ancora sulla fronte e una mano mi accarezzava la guancia, tentai di afferrargli la mano, ci riuscii; mi girai sul fianco destro per accendere la luce tenendo sempre stretto quel braccio “anonimo”, accesi la luce, vidi la il viso di LICIA, chiesi: “cosa fai qui a quest’ora?”, rispose: “non sono riuscita a chiudere un occhio e ad addormentarmi, Giacomo russa come una locomotiva a vapore; ho ritenuto che qui potevo riposarmi e dormire, Ti spiace??”, ed io: “ma figurati è un piacere dormire accanto a Te”, Lei in uno smagliante baby-doll in pizzo con motivi floreali neri, ampia scollatura al seno ed intimo coordinato sempre nero. Lo stupore per la sorpresa fu da infarto; alzaò il lenzuolo ed il copriletto, mi face segno di spostarmi verso il centro letto per farle spazio, non capivo nulla ero assonnato, rincoclionito, stupefatto, incredulo. Si sdraiò accanto a me, io ero in boxer e maglietta bianca a manica corta, i nostri corpi si sono toccati l’un l’altro all’altezza delle braccia e delle anche, una sensazione indescrivibilmente paradisiaca, il calore delle nostre membra si fondeva, si mischiava sotto le lenzuola di cotone bianco, ma subito ci scostammo entrambi; le nostre teste si adagiarono sopra il medesimo cuscino, io girai verso destra e Lei verso sinistra, i nostri visi erano uno di fronte all’altro, le nostre bocche si trovavano ad un paio di centimetro di distanza, i nostri occhi si cercarono immediatamente, le nostre mani stavano adagiate lungo i nostri corpi, non c’era contatto fisico tra noi. C’era sicuramente un coinvolgimento cerebrale che da lì a poco sarebbe esploso, ne eravamo coscienti entrambi, non potevamo nascondercelo. La temperatura corporea saliva per entrambi, i battiti cardiaci si moltiplicarono, il livello ormonale di prolattina iniziava ad aumentare, non una parola ancora era stata pronunciata, entrambi aspettavamo la prima mossa dell’altra/o, il mio organo erogeno era già in allerta non saprei in che stato fosse la Tua figa. D’un tratto di colpo e contemporaneamente le nostre bocche di sono accostate, labbra contro labbra, con molta sensualità e tenerezza le labbra si sono aperte, le lingue si sono incrociate e assaporate scambiandoci saliva e fiato, le lingue entravano e uscivano alternativamente dalle bocche, ci mordevamo le labbra reciprocamente, il sangue lo ossigenavamo solo attraverso il respiro nasale, perché le nostre bocche si tapparono reciprocamente. Iniziò il primo bacio tra noi, iniziò il primo contatto intimo di reciproca donazione verso l’altra/o, il bacio non è stato solo il primo contatto intimo, ma soprattutto la rimozione del sigillo del tappo di una bottiglia di passione, di gioia, di grazia, di sesso, di intrigo che stavano tappati dalla fine dell’estate 2014. Non saprei quanto durò quel primo bacio, quella prima intimità; ricordo solamente che al termine del bacio in posizione laterale (io sul fianco destro e Lei sul fianco sinistro) mi disse: “Turi ho impiegato un mese per averti accanto, voglio recuperarlo tutto, scusami se sono stata fin dalla prima tua richiesta riluttante ad incontrarti, ma ho rifiutato tutti non solo te; dopo l’ultimo contatto in cam dell’altro ieri mi son convinta, anche con la complicità di Giacomo, di incontrarti e ne sono contenta di averlo fatto”. Quelle parole son risuonate in me come un invito senza condizione alcuna e senza tabù, a continuare quanto testè iniziato con quel lungo ed interminabile bacio, non potei restare ancora in silenzio: “LICIA grazie per quel che hai detto, mi inorgoglisci tanto e mi responsabilizzi su quanto possa succedere da ora in avanti tra noi, mi esorti senza mezzi termini a poter osare all’infinito per donarti tutto me stesso sia cerebralmente sia fisicamente e soprattutto sessualmente; il mese trascorso a chattare e a conoscerci in cam non è stato inutile, è servito a caricarci, a ritrovarci qui non come due emeriti sconosciuti, ma con una dose di conoscenza virtuale che adesso ci porta a mettere in atto quanto ci siamo scambiati in chat e in cam, ritengo Tu sia in sintonia assoluta con quanto testè detto”. Allungò la mano destra poggiandomi l’indice in posizione verticale alle mie labbra in segno di silenzio, io tacqui; ritrasse la medesima mano sotto le lenzuola, andando a cercare con estrema delicatezza e sensualità tra le mie gambe l’organo genitale. Lo trovò abbastanza in tiro e pronto a soddisfare le sue voglie e le sue fantasie erotiche; lo accarezzò con interposto il boxer, ma non ha tergiversato più di tanto a infilare la mano dentro e di accarezzarlo e di stringerlo nel suo pugno destro, iniziando a menarlo con una dolcezza ed esperienza a cui il medesimo non era stato ancora oggetto di così tali attenzioni femminili. Lo menò con una tecnica mai vista, infatti quando la sua delicata e sensuale mano saliva verso lo scroto, lo stesso lo accarezzava col pollice in senso orario per accentuare ancor più il mio stato di eccitazione. Dopo un paio di minuti circa è passata alla fase successiva, alzò il lenzuolo ed il copriletto e girandosi ancor più sulla Tua sinistra, abbassò la testa verso il mio cazzo ormai in sua balia, portò le sue labbra a contatto con la cappella, tirò fuori appena la punta della lingua ed iniziò a leccarmi la cappella color rosa; io gemevo dal piacere: “mmmhhh siiii daiiiii Liciaaaa continuaaaaa”. I miei gemiti furono per Lei benzina sul fuoco, aprì la bocca, tirò fuori la lingua, facendo scomparire il cazzo dentro, iniziando una fellatio mai avuto, con la lingua che circuiva la cappella e la mano che scivolava a contatto con le sue labbra per non lasciare “al freddo” un solo centimetro del cazzo. Con le mani cercai le sue tette, le sfilai da dentro le coppe, con la sinistra accarezzavo e strizzavo i capezzoli turgidi e rigonfi, mentre con la destra andai a far visita e conoscenza con la sua figa. Si posizionò in ginocchio a mò di pecora allarò le gambe per facilitarmi “il contatto e l’incontro”, spostai lo slip all’altezza dei dieci centimetri di femminilità che separano la figa dall’ano, la trovai già umida e ricettiva, le mie dita scivolarono centro con molta delicatezza ed il suo gemito fu di ringraziamento: “ahhhhh….., siiiiiiii…, Turiiiiiii…., siiiiiiii…., bellooooooo….., non…. fermarti…., sprofonda le dita sempre più…., la figa… te lo chiedeeee…..”, parole le sue pronunciate con voce fioca interrotte e saltuarie perché impedita dalla presenza del mio cazzo all’interno della sua bocca. Quella posizione fu poi variata, lasciò il cazzo, rotò con le spalle in giù, io sfilai la destra dalla figa e mi posizionai col busto tra le sua gambe divaricate. Gli sfilai l’intimo “figanale”, l’odorai nella parte anteriore per compararlo con l’odore di qualche ora prima sulla rampa scala, lo poggiai sul letto e diressi le mie attenzioni e la mia lingua verso il monte di Venere che mi appariva davanti agli occhi, maestosamente invitante e profumato dei già gocciolanti umori vaginali. Allargò le labbra vaginali, poggia la punta della lingua sul clitoride ed emise un grido soffuso di piacere: “ah ah ah, si inizia da lì, come fai a sapere che è il mio punto erogeno più sensibile?” feci scivolare un pò più di saliva vero il clitoride, lo lappai per non so quanto tempo, ad ogni lappata alzava il bacino per avvicinare la figa alla mia bocca, indirizzai indice e medio dentro la figa, lappavo il clitoride e fottevo con le dita dentro la figa….., raggiunse l’estasi ed il primo orgasmo, mi abbeverai dei dolci e gustosi suoi umori vaginali, un orgasmo di circa cinque minuti. Il suo corpo emanava sudore e vibrazioni, ad ogni gemito la mia azione penetrativa delle dita assumeva una velocità maggiore, ciò Lei lo apprezzava e lo desiderava tanto, avevamo raggiunto un’intesa ritmica in pochi minuti di intimità…., LICIA che FEMMINA…..!!!! Pochi attimi e alzando le spalle dal letto, mi adagiò con le spalle in giù facendomi assumere la medesima sua precedente posizione; mi sfilò il boxer che ancora portavo addosso sopra le ginocchia, riprese il cazzo in bocca e lo spompinò con maggior foga e passione di prima, lo inumidiva di saliva spesso, le tette penzolavano dalle coppe del reggiseno ancora addosso, le strizzavo i capezzoli e gemeva, io mugolavo di piacere ad ogni leccata di cappella. Sentivo il cazzo esplodermi, resistevo per non negargli il piacere che meritava e che stava apprezzando con quel “manganello” in bocca; mi invitò a riempirgli la bocca di liquido spermatico, desiderava farmi il “prelievo spermatico”, gli suggerii, di rimandare il tutto in un 69, acconsentì immediatamente lasciando il cazzo e girandosi su se stessa di 180°, io sempre sotto e Lei sopra; assunse la posizione ideale per darmi in faccia tutta la sua intimità, piegò ed allargò le ginocchia abbassandosi quanto bastò per darmi la figa in bocca, arcuaì la schiena in cerca del “salsicciotto”, lo mise in bocca, lo stesso feci io con la sua figa, le succhiavo le labbra, le penetravo la lingua, le strofinavo il mento nella parte bassa della figa, col naso intercettavo il clitoride e lo stimolavo dopo averlo umettato di saliva e di umori vaginali. Lei succhiava e spompinava, il silenzio era interrotto dai rumori delle nostre azioni sessuali dai baci sui rispettivi organi sessuali, dai nostri respiri affannati; le chiesi: “posso metter mano all’ano?”, rispose: “non mi devi chiedere più nulla….., devi agire…!!!”; così feci. Infilai il medio in figa lo umettai per bene, lo accostai delicatamente all’ano ed iniziai un lento massaggiato esterno, lo sfintere lo allargava e lo ritraeva alternativamente, quando lo allargava accennavo ad una lieve penetrazione dilatatoria per poi ritrarlo, questa preparazione durò parecchio tempo. Lei continuava a giocare col “giocattolo” in bocca, oramai era solo suo, ne faceva l’uso che voleva, lo stava preparando all’esplosione, Lei dettava i tempi; quando ritenni che lo sfintere fosse già pronto per una dilatazione maggiore, inumidii l’ano e ancora una volta il medio, lo posizionai in direzione ed iniziai la fase penetrativa lentamente e gradualmente con un moto congiunto sia rotativo sia penetrativo. Lei per un solo un attimo ha accennato a ritrarsi ma, essendo più forte il piacere che provava a ricevere il dito dentro il suo inesplorato buchino posteriore, ha iniziato un movimento avanti/dietro dettando i tempi e favorendo sempre più la profanazione mai avuta prima, fino a far scomparire il mio medio dentro se stessa. Il piacere che ha provato e manifestato l’ho capito dal ritmo che dava ad ogni entrata ed uscita, che io facilitavo umettando spesso il dito e lo sfintere con la saliva. Quando ha notato che qualche goccia di sperma stava iniziando a fuoriuscire dal “manganello incazzato”, che io ansimavo emettendo mugolii sempre più frequenti, ha accelerato il ritmo con le mani, ha stretto le labbra aspettando quanto prima di dissetarsi alla mia fonte spermatica; mi stava preparando “al prelievo”. Così, pochi attimi dopo il tappo della “bottiglia incazzata” saltò ed io esplosi dentro il Tuo esofago, non poteva parlare, ma rantolava, mugolava. La mia lingua le leccava e le penetrava la figa, il mio medio le fotteva il buco del culo; esplodemmo insieme mi innaffiò il viso dei suoi umori vaginali, cercavo di non perdermi nemmeno una goccia del suo nettare, della sua produzione di liquido dolce e profumoso, il tutto mischiato ai suoi peli pubici che ogni tanto si staccavano e che scostavo con la lingua. Tutto durò un’eternità, almeno tale fu il tempo che potei stimare, entrambi avevamo raggiunto il paradiso e l’estasi del piacere sessuale, ma anche soprattutto cerebrale. Lei ingoiò tutto, la prova l’ebbi dopo, non avendo riscontrato alcuna macchia spermatica sulle lenzuola; i nostri respiri erano accelerati, le nostre menti ed i nostri sensi appagati, noi ancora in posizione 69 a dimenarci per non tralasciare gli ultimi istanti di piacere e di coinvolgimento. Rotolò sulla destra ma ancora avvinghiati l’un/l’atro, Lei col cazzo in bocca ed io con il medio in culo e la lingua in figa; non volevamo staccarci, non volevamo che quella passione finisse nel momento di staccarci; desideravamo entrambi che il tempo si fermasse per noi e solo per noi; del resto del mondo non c’infischiava un CAZZO…. ed una FIGA….!!! Andò in bagno a darsi una rinfrescata, ritornò a letto; mi alzai andai in bagno anch’io, ritornai a letto e mi sdraiai nudo accanto a Lei anche nuda; ci abbracciammo ci scambiammo un casto bacio. Guardai l’orologio del cellulare: segnava le 5,23. Non ricordo cosa sia successo dopo…..!!!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Dalla webcam al letto…. (3^ parte):

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni