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Lui & Lei

La collega


di shark2011
19.07.2013    |    7.356    |    1 9.5
"Io arrivo prima, la invito ad accomodarsi ed anzi le scosto la sedia, le chiedo cosa desidera, e fatto l’ordine cominciamo a parlare, non riesco a non..."
Ero assorto tra i miei compiti di lavoro, nel mio ufficio, quando una collega che conoscevo poco mi bussa alla porta ed entra. Francamente ero parecchio impegnato e quel suo accedere nel mio ufficio senza neanche chiedere permesso mi dava fastidio. Comunque una volta entrata, senza neanche aspettare che le chiedessi qualcosa, mi si rivolge tutta incazzata perché avendo fatto una verifica sul lavoro da lei svolto avevo trovato delle imprecisioni ed inesattezze ed avevo messo in evidenza la pratica trattata per la direzione.
Il mio lavoro consiste nella revisione di atti contabili ed ovviamente non sono in grado di sapere chi ha prodotto il documento inoltre poco mi importa perché devo solo controllare verificare e supervisionare.
Questa senza se e senza ma mi dà proprio dello stronzo di uno che non guarda in faccia nessuno e che sono uno che se la tira e che non gli interessa nulla dei problemi degli altri o dei danni che provoco segnalando una pratica non corretta.
Certo, in effetti, l’immagine che do agli altri può essere quella dello stronzo e del bastardo, sono molto riservato e preciso sul lavoro, il fatto che me la tiro non è sicuramente vero, ho imparato per esperienza che nei luoghi di lavoro è meglio non dare confidenza. Comunque dopo tutta questa serie di contumelie sul mio conto ascoltate da questa tipa, che conosco solo di vista e con cui non vi è stato nulla di più che un buongiorno sporadico in caso di incroci nei corridoi, dopo averla guardata e fissata senza dire nulla, le rispondo semplicemente, “se hai finito te ne puoi andare che ho parecchio lavoro da sbrigare”.
Questa si incazza ancora di più ed oltre allo stronzo mi dice che sono pure un gran bastardo ed un figlio di puttana.
A questo punto reagisco con più enfasi verbale, e le dico che non solo è una gran maleducata perché è entrata nel mio ufficio senza neanche chiedere permesso, e poi chi cazzo si crede di essere per parlarmi in quel modo visto che per l’appunto ci conosciamo solo di vista, e che se ha le sue cose ed ha deciso di prendersela con qualcuno ne scelga un altro perché ho già mia moglie che rompe i coglioni a casa e non ho certo voglia di avere a che fare anche sul lavoro con una donna nevrastenica, e che se non sa sbrigare il suo lavoro non è certo colpa mia, e le spiego anche che io non sono in grado di sapere chi svolge una determinata attività sulle pratiche.
Questa presa da una crisi di nervi comincia a lacrimare ed a battere i tacchi con forza sul pavimento. Non riesco a capire cosa fare. Resto basito e perplesso sulla sua reazione e penso anche a quelli che potrebbero essere i commenti degli altri, visto che la porta dell’ufficio era aperta e chi passava poteva sentire. Le offro un bicchiere d’acqua e le porgo un fazzolettino.
Sbollita anche la mia rabbia la osservo meglio, ha un tailleur azzurro con una camicetta, è una donna di circa 45 anni, sicuramente non attraente né affascinante, insomma quel tipo di donna che non fa voltare gli uomini, chiaramente una madre di famiglia. Lei si toglie gli occhiali per pulirsi gli occhi e sistemarsi ho modo allora di notare i suoi occhi smeraldini. Ci fissiamo intensamente entrambi, e mi sento dentro come se si accendesse qualcosa, una sensazione piacevole ma indfinibile.
Le chiedo scusa e la invito a prendere un aperitivo nel pomeriggio al termine del lavoro, sapendo perfettamente che certamente otterrò un vaff… grande quanto una casa, visto tutto quello che era accaduto prima.
Invece no, con mia grande sorpresa lei accetta .
Ci diamo appuntamento al bar X, abbastanza distante dalla sede dell’azienda ed in un posto tranquillo e poco trafficato.
Io arrivo prima, la invito ad accomodarsi ed anzi le scosto la sedia, le chiedo cosa desidera, e fatto l’ordine cominciamo a parlare, non riesco a non guardarle gli occhi, ed anzi la invito a togliersi gli occhiali, ci guardiamo entrambi ed è ovvio che sia scattato qualcosa di molto passionale tra di noi.
Usciamo dal bar ed andando per accompagnarla verso l’auto, provo a prenderle la mano, lei non si ritrae, a quel punto, mi fermo le accarezzo il volto e la bacio sulle labbra leggermente, giusto per saggiare la sua reazione. Lei è immobile sembra una statua di sale, mi dice ma che fai, sono una donna sposata ed ho due figli……., le rispondo che anch’io lo sono, ma che mi sento molto attratto da lei, e continuando a fissarla negli occhi le scorro una mano tra i capelli e dietro la nuca e la bacio con più intensità, lei si scioglie, la mia lingua delicatamente si insinua tra le sue labbra lei dapprima alquanto passiva, si lascia andare e le nostre lingue saettano all’unisono tra ghirigori e mugolii, sento la sua passione focosa, mi stringe, ed il mio sesso ormai gonfio d’eccitazione le preme all’altezza dell’inguine.
Non possiamo andare oltre è tardi e le nostre famiglie ci attendono, ci lasciamo così con una grande amarezza.
Il giorno dopo in ufficio la ignoro, la saluto con un semplice buongiorno. Dopo un paio d’ore la vedo alla macchinetta del caffè, mi dice che mi vuole parlare. La invito nel mio ufficio. Lì mi dice che si sente in colpa verso suo marito per quello che è successo ieri, e mi prega di dimenticare tutto. Io dico sì ok, se è così che vuoi io certo non ci provo neanche ad andare avanti con questa storia, anche perché con le colleghe preferisco essere abbastanza distaccato, facciamo finta di nulla e tutto come prima.
Passa circa una settimana e ricevo uno strano sms da un numero che non conosco, dice: “puoi chiamarmi alle 12.00”. Francamente non sapevo cosa fare, pensavo ad un errore nell’invio da parte di qualcuno che aveva sbagliato numero, comunque preso da curiosità alle 12.00 chiamo il numero, e sorpresa era la mia collega, che per tutta la settimana avevo assolutamente ignorato ed anche dimenticato, ed oltretutto quella mattina non era presente in ufficio. Le chiedo come mai mi cercava e chi le avesse dato il mio numero. Lei mi dice solamente se conoscevo una certa località, dove possiede una casetta ereditata che usano per le vacanze estive e se mi và di andare lì perché mi vuole parlare. Considerando che il posto era a circa una trentina di km, le dico che probabilmente si sarei venuto al termine del lavoro. Arrivò lì dopo averle dato conferma telefonica poco prima dell’uscita dell’azienda, trovo il posto, è appena fuori dal paesino, lei è lì sull’uscio ad attendermi. La saluto chiude la porta e mi salta al collo e mi bacia con una passione incredibile, la sento calda infuocata, mi eccito e rispondo con altrettanto ardore al suo bacio, sembra che continui quello che si era interrotto una settimana prima, il mio cazzo gonfio che le preme sul ventre, sento i suoi capezzoli turgidi premere su di me da sotto il suo maglioncino di cotone, ha due tettine piccole ma graziose, mentre la bacio le stringo un seno e gioco con il suo capezzolo. Poi scendo più in basso le stringo il sedere, lo sento duro e un bel lato b, decisamente apprezzabile e rotondetto al punto giusto, le infilo la mano sotto i pantaloni della tuta che indossa, è senza le mutandine e la mia mano scorre naturalmente verso il suo davanti sino ad arrivare al monte di venere, lo sento liscio e depilato, proprio come piace a me, lo accarezzo e lo pizzico leggermente, lei è palesemente eccitata, le accarezzo le dolci rotondità delle sue cosce, e sento l’umido sughetto della topina che mi bagna le dita.
D’improvviso si libera, si toglie la maglietta mettendo in mostra il suo seno ed i suoi scuri ed irti capezzoli, mi slaccia la cintura e libera il mio cazzo dalla morsa dei pantaloni e degli slip, se ne impossessa e comincia dapprima a leccarlo con la punta della lingua, è brava ci sa fare, mi prende i coglioni con l’altra mano e li accarezza delicatamente, poi si infila in bocca la cappella e dopo poco mi lecca con voluttà i testicoli, mi piace questo gioco è molto eccitante, è veramente infoiata. Anch’io lo sono sia per la situazione che magari fantasticando ho immaginato mentre mi recavo da lei, sia per il fatto che veramente sta accadendo. La sollevo la bacio ancora in bocca e ci avviciniamo verso un divano, le bacio il seno prendo i suoi capezzoli in bocca li suggo con estremo piacere li lecco con la punta della lingua, e nel frattempo faccio scendere i pantaloni della sua tutta, mettendo a nudo il suo corpo, è perfettamente rasata sull’inguine, proprio come avevo sentito con la mano poco prima, continuo a leccare il suo corpo e piano piano scendo verso la sua fica, mi soffermo sul pube, lo mordicchio dolcemente, apprezzo i suoi gridolini di piacere, poi con la lingua le scosto le grandi labbra, e scopro la sua clitoride, è bagnata è pronta per l’orgasmo, la slinguo con avidità mi soffermo a titillare il clito lo suggo ed incomincio a sentire i suoi spasmi di piacere ed il suo non smettere si mi piace… godo godo….. ahhhh. Io sono sempre al settimo cielo quando faccio avere un orgasmo ad una donna usando la lingua, mi eccito ancor di più, amo sentire il loro succo che mi pervade la bocca. Lei mi abbraccia e mi bacia, mi vuole dentro di sé ormai è veramente calda ed eccitata. Cominciamo a scopare su quel divano alla missionaria, e dopo un suo orgasmo, lei mi viene sopra e mi cavalca, seduta sul mio cazzo che la penetra tutta e le dona continue sensazioni di piacere. Sono felice per averla soddisfatta appieno, lei si meraviglia del fatto che io dopo tutte quelle scopate non sia ancora venuto. Allora si prende in bocca il mio grosso uccello e comincia a succhiarlo con gusto una vera scopata con la bocca. Ma in tutto questo gran spompinare, lei si eccita ancora lo vuole ancora dentro, si mette a pecora e mi invita ancora a scoparla, lo faccio senza tirarmi indietro ormai sono saturo e dopo il suo ennesimo orgasmo dopo averlo tirato fuori dalla sua fica bagnata la irroro sul culo e sulla schiena col mio succo…..
Esperienza fantastica e piacevolissima, e pensare che sino a qualche giorno prima non avevo mai notato questa collega, anzi per lei ero solo un perfetto stronzo dell’ufficio uno assolutamente da evitare. Che dire, le donne non si finisce mai di conoscerle, dietro la donna più insignificante molto spesso si nascondono delle femmine calde e passionali, hanno solo bisogno che qualcuno sappia esaltare la loro femminilità, diventano vere e proprie bombe di sesso, donne che non hanno nulla da invidiare a quelle per cui spesso ci voltiamo ed attraggono la nostra attenzione.

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