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Lui & Lei

Le dita dolci del peccato


di Membro VIP di Annunci69.it TheWonderbull
01.01.2013    |    5.744    |    0 4.0
"È un altro mondo questo dove esistono solo gemiti di piacere e profumo di carne quando i sensi sembrano confondersi e la mente sembra separarsi dall’anima..."
Riporto dal web questo sensuale racconto dell'amica Giorgia
Decisamente magico - buona lettura a tutti

“Fermati, così, ferma e immobile!”
Non so perché diamine mi trovi qui, in questa stanza, con te che mi guardi e mi comandi come fossi un pupazzo.
Sento i tuoi occhi toccarmi ogni pezzo di pelle mentre l’elastico delle autoreggenti mi stringe la coscia con fastidio ed eccitazione nello stesso tempo.
Guardi il mio corpo che vorresti possedere ma preferisci per ora respirare il profumo del mio sangue che scorre con ansia e timore nelle mie vene.
Preferisci guardarmi arrossire nuda davanti ai tuoi occhi.
“Suona…”
Ho il violino qui stretto alla mia mano come tu mi avevi detto.
Impugno l’archetto e chiudo gli occhi, penso di esser altrove mentre suono musiche che tanto non ascolti, mentre guardi le coppe nere del mio reggiseno, mentre sento le tue pupille salire sulla mia pelle fino ai miei seni bianchi…
Sento il rumore della sedia. Sento i tuoi passi. Ti avvicini mentre sbaglio una nota, mentre mi sento fragile sui tacchi a spillo.
Ti avvicini sempre più fino al punto di sentire il tuo respiro sul mio collo.
Vacillo e mi blocco.
Sposti i miei capelli e i tuoi morsi li sento sussurrare sulla mia nuca.
Sento il tuo desiderio crescere mentre il mio profumo ti penetra le narici.
“Spogliati…”-mi dici mentre ti allontani e ti sdrai sul letto.
La mia schiena ti guarda imbarazzata mentre faccio scendere le bretelle, slaccio il reggiseno e libero i capezzoli rosa dal pizzo.
Esitante con le dita tremanti faccio cenno di togliermi anche il perizoma, ma il tuo no mi blocca.
Ti piace vedere il filo nero del perizoma dividere a metà la luce del mio corpo.
“Avvicinati…”
Mi volto verso di te con le guance calde e rosse.
Estasiato fissi i miei seni morbidi e gonfi.
Estasiato fissi i miei capezzoli che ti sfidano come occhi di stelle.
“Mettiti seduta su di me…”
A cavalcioni mi siedo, su di te, sentendo lo strofinio del tuo inguine e la cerniera dei tuoi jeans pigiare sul velo del mio perizoma che copre come la rete una bocca.
La tua cerniera pigia sulle labbra della vagina e le tue mani salgono sul mio ventre fino a stringere i seni.
Chiudo gli occhi e inizio a dondolare. I muscoli delle cosce si contraggono e piccoli sussulti di piacere inumidiscono il mio velo.
Muovo ancora le gambe aprendo le cosce per istinto e senza accorgermene inizio ad ansimare mentre curvo la schiena nuda solleticata dai miei lunghi capelli neri. Il tuo desiderio cresce, ma rimani sdraiato con i jeans che tirano, stringendo, e paralizzato mi guardi assaporando la mia pelle mentre accogli i miei seni nella tua bocca.
Ti piace sentirmi ansimare mentre mi masturbo sui tuoi jeans, ti piace guardare la mia bocca socchiusa dove infili il tuo indice:“Succhiami il dito!”
Sento il sapore della tua pelle muovendo il bacino velocemente sul tuo corpo disteso ed eccitato.
“Vuoi scoparmi, vero…?”-ti domando tra sospiri e respiri che sanno di sesso.
Mi guardi sorridendo e senza rispondere sento le tue dita pigiare sul clitoride pulsante.
“Voglio i tuoi gemiti…”-sussurri mentre mi perdo nelle sensazioni delle tue mani.
Ti appartengo ! Non c’è più spazio né per la timidezza né per l’innocenza.
È un altro mondo questo dove esistono solo gemiti di piacere e profumo di carne quando i sensi sembrano confondersi e la mente sembra separarsi dall’anima.
Mi fai sdraiare mentre il velo non esiste più.
Il filo nero che separa la luce dal buio, lo hai tolto con i denti delle tue mani.
Sono i miei gemiti che mi fanno chiudere le palpebre e i pugni di dita che stringono il lenzuolo sotto di me.
Sono sussulti che si fondono ai colori quando il tuo membro prende il posto dei tuoi polpastrelli.
Sono muscoli che si contorcono e morsi che ti penetrano le spalle mentre le unghie si arrampicano sulla tua schiena, quando ansimi insieme ai miei gemiti che diventano peccaminose dolci urla.
“Leccami, prendimi, rubami…uccidimi…”-sono tutte le parole che vorticano tra i pensieri mentre la voce semplicemente sa come rapirti con le sue vocali che aspirano ad arrivare al soffitto.
Il letto cigola, i tuoi denti sono stretti, il tuo respiro a lenti e poi più veloci scatti si riversa sul mio seno. Il materasso dondola, i miei gemiti toccano i muri, la mia testa si inclina e la mia schiena si inarca.
Si spezzano le lancette del tempo, il soffitto sembra fatto di frammenti di puzzle e la tua bocca sa di lingua da succhiare.
Cadiamo su di un materasso di respiri e sudore, di profumi e silenzi, come violino e archetto su di un’orchestra senza più suoni.
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