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Lui & Lei

Un Angelo Sadico


di jaklinschiava
31.05.2015    |    4.473    |    2 8.7
"Ti piace? è buona eh? ingoia cessa ingoia" prese di nuovo lo scopino del cesso e me lo infilò in bocca questa volta..."
Stava arrivando, finalmente dopo la prima volta qualche mese fa adesso aveva promesso di farmi veramente di tutto con calma. Ero un po' in ansia come sempre quando so quello che mi aspetta, è una sensazione strana un misto tra paura, ansia ed eccitazione selvaggia. Mi stavo preparando, ho un perizoma nero con delle rouches fuxia, delle autoreggenti di rete molto leggere e un reggiseno con perline, ho deciso di farmi trovare così senza null'altro addosso, già pronta una vittima per il suo aguzzino.
Eccolo, ciao un bel l'uomo moro con la faccia del bravo e diligente impiegato padre di famiglia ma con un fisico da copertina liscio dotato senza un pelo (anche se io preferisco pelosi) scolpito e definito ma naturale e ruspante come i contadini delle montagne da dove viene.
Quando mi vide gli si illuminarono gli occhi come un lupo quando vede una pecorella perso nella foresta, si avvicinò al tavolo per svestirsi poggiando i suoi abiti sulla sedia e rimasto nudo con quel cazzone diritto e mezzo scappellato con solo le scarpe ai piedi si sedette sul divano dove io prontamente mi inginocchiai ai suoi piedi per gustare l'aperitivo di ben venuto.
Avevo i guanti di pizzo rossi e così delicatamente presi tra le mani quel palo turgido con la cappella grossa e lucida che lentamente scappellai avvicinandomi col naso per annusare bene tutto l'odore che si sprigionava da quel poderoso cazzo, lo stavo sniffando sentivo l'acre odore del sudore e del piscio salirmi per le narici e invadermi il cervello peggio del popper, quasi mi sentivo stordita da quel profumo di maschio così virile e stagionato. Con gli occhi chiusi e stordita da quel prepotente odore aprii le mie labbra lucide e carnose ricoperte da un morbido rossetto rosso brillante fuoco, e feci scivolare quella grossa cappella nella mia gola profonda muovendomi con la testa di qua e di la, per infilare quel palo che pezzo dopo pezzo mi scivolò dentro fino a trovarmi le palle di quel maschio chiudermi la bocca.
Fu adesso che lui si rese conto che ormai avevamo incominciato e visto il suo cazzo scomparso nella mia gola dicendo "Che grande Bucchinara che sei" mi afferrò da sopra la testa con due mani spingendomi e tendendomi premuto il cazzo in gola per qualche secondo "soffoca troia...soffocati col cazzo puttana!"...sentivo battere forte il cuore, cercavo di respirare con il naso ma questo era tappato dal sul corpo ...mi stavano entrando anche le palle in gola, quando prima che cedessi,giusto un attimo prima mi spinse via di colpo la testa all'indietro e di scatto tirandomi per i capelli io ancora con la bocca aperta e gli occhi sbarrati mi fece una grande sputata in faccia.. e poi un'altra grande sputata in bocca e così fino a riempirmi la faccia di sputi rigettandomi poi in gola quel palo che nel frattempo era diventato ancora più duro, "affogati dai! ingoia ciuccia troia bucchina, cagna lurida" prepotentemente si accaniva col sul palo di ferro nella mia gola quasi volesse sfondarla tenednomi per le orecchie usava la mia testa come quella di una bambola gonfiabile spingendola su e giù per quel suo cazzone ..si era riscaldato proprio e quel suo colore di pelle così bianco e puro aveva lasciato il posto ad un rosso acceso di fuoco...era eccitatissimo.
Mentre ciucciavo la sua attenzione si rivolse verso una busta di plastica nella quale c'erano alcune cose che avevo comprato la mattina stessa pensando che sarebbero potute servire...e infatti...in particolare lo entusiasmò il martello da macellaio per battere la carne, lo afferrò con la mano e si alzò in piedi sbattendomi giù sul divano con le mani dietro la schiena si sedette sopra di me inginocchiata sul pavimento ma con il petto sulla seduta del divano lui seduto sulla mia schiena con tutti i suoi 80/90 chili ero impotente non mi potevo muovere e così lui come un pazzo comincio a prendermi a martellate sul mio culetto scoperto facendomi sentire i denti di ferro sbattermi nelle ossa...mi picchiava alternando le martellate alle sculacciate ed io sotto di lui impotente non potevo far altro che soffrire gemendo e lamentandomi per il dolore..e più piangevo e lo pregavo di fare piano e in lui più saliva l'eccitazione fintanto che stanco delle mie grida si alzò e mi disse "fa troppo rumore cagna" afferrò il nastro adesivo per i pacchi e dopo avermi tirata per i capelli e rinfrescata con una grande sputata abbondante mi impacchettò la bocca in modo che non potessi urlare e giù di nuovo botte sul culo a più non posso, tra martellate, sculacciate, frustate con la cinghia e calci era ormai diventato viola e mi bruciava da morire mentre io affogavo in silenzio non potendo neppure sfogare col grido il mio dolore! Quando poi si stancò di questo giochino e resosi conto che le mie chiappe ormai erano nere e bollenti come una colata di lava...si fece incuriosire dalle cose che c'erano nella busta..e allora mi chiese "ti sei pulita il culo cessa?" io pensai fra me "che strana domanda certo che si io faccio sempre il clistere quindi il mio culo e pulito e profumato" comunque feci cenno di si con la testa e con quel poco di voce che usciva dalla bocca chiusa dal nastro ma non feci a tempo a cercare di chiedere perchè?? che mi sentii spingere verso il buco del culo qualcosa di insolito...non riuscivo ad capire cosa si stava facendo strada dentro di me ma non potevo girarmi per vedere visto che lui era ancora seduto sulla mia schiena..era tremendamente strano era qualcosa di grande ma allo stesso tempo piccolo di duro ma morbido ...spinse dentro con un colpo ben assestato e io sentii chiudersi il mio culo mentre dentro era rimasto qualcosa di grande che mi pizzicava l'interiora ..che cavolo mi aveva messo in culo? cominciò ad andare su e giù con quel coso ...mi sentivo lacerare tutta era una sensazione bellissima mista di dolore e piacere ...mi stantuffava nel culo e mi picchiava le chiappe...poi di scatto alzandosi e liberandomi dal suo peso mi rivoltò sul divano come uno straccio e strappandomi il nastro dalla faccia con un gesto duro e deciso mi disse "guarda quanto sei cessa!" fu allora che incredula ancora stordita mi accorsi che avevo nel culo lo scopino per pulire il cesso...si proprio quello con tutta la spazzola che mi graffiava e lacerava la carne da dentro mentre quella di fuori sulle chiappe ancora fumava dalla martellate e sculacciate ricevute. Non ci credevo "sei un mostro mi hai scassata tutta" spinsi fuori il mio ano come una donna che sta partorendo e feci uscire la spazzola dal culo che sfilò fuori come il tappo da una bottiglia di spumante! e Lui prese mi prese per le caviglie e tenendomi le gambe aperte rimase a contemplare la mia anovaggina enorme tutta fracassata rosa e bollente col fumo che usciva come da un camino a natale! "che culo che ti ho fatto puttana!" ...non avevo parole ero bloccata dallo stupore e dall'eccitazione e forse anche un po dalla soddisfazione di essere riuscita addirittura a farmi surare come un cesso! ormai ero apertissima così infilatosi i guanti in lattice cominciò a palparmi le chiappe e poi a solleticarmi le grandi labbra del culo fino a spingersi prepotentemente dentro di me con un colpo deciso impalandomi sino al polso.
Un grande urlo di liberazione uscì dalla mia bocca quando sentii sbattere quel pugno nel mio stomaco.."che puttana che sei...hai il culo a guanto una troia come te non si è mai vista..vai vai impalati scendi .scendi" continuava ad incitarmi e a spingere quel pugno nel mio culo e io sentivo la carne strapparsi come un lenzuolo di lino aprendosi sempre di più per far stare comoda quella mano virile che ormai mi possedeva da dentro! poi prese il cazzo di gomma quello gigante (il mio rambo) lo mise sulla sedia e afferrandomi da sotto la pancia mi alzò in braccio di botto e tenendomi con le gambe allargate mi gettò direttamente senza pietà e di tutto peso sul cazzone tenendomi premuta sopra fino a che quasi non mi mancava il respiro! dopo essersi divertito un altro poco a infilzarmi su quello spiedo come una pollastra...mi gettò a terra e messosi di fianco a me cominciò a pisciare col cazzo duro sul mio ventre..."adesso guarda...ti ho portato un regalo" si alzò e andò verso la sedia dove aveva poggiato il giubbino e da sotto tirò fuori una mezza minerale piena di piscio "ti piace l'ho conservata tutta per te" così dicendo me la piantò in gola "ciuccia piccola" e mi fece bere metà di quella bella pisciata rinfrescante poi prese la bottiglia e me la inserì nel culo spremendola e inondando di fresco piscio tutto il mio ventre che ancora fumava per la "scopata di prima" poi rivolse il cazzo sempre duro verso di me e cominciò a lavarmi la faccia con una calda pisciata che mentre spingeva per farla uscire gli provocava delle sonore scoppiettate di culo...ora dovete sapere che le scorregge dei maschi mi fanno letteralmente delirare...lui capì subito cosa ci voleva per calmarmi e così giratosi di culo sulla mia faccia poggio il sul buco virile sulla mia bocca e con una decisa spinta si liberò del suo peso giornaliero riempendomi la bocca di cada e profumata cioccolata! non so perchè...ma forse non ci credeva..fatto sta che quando si alzò e vide la mia bocca piena la sua eccitazione salì alle stelle mi alzo per le caviglie e mi conficcò il suo cazzone di marmo nel culo fottendomi con una foia mai vista...io non avevo scelta il dolore alle chiappe era fortissimo nel culo mi bruciava tutto non solo per i forti colpi che mi dava ma anche perchè tra il piscio la spazzola del cesso, la mano dentro e il lubrificante del preservativo il mio ano era al collasso.
Dopo essersi sfogato dentro di me si alzò "sei proprio una cessa..una come te non l'ho mai vista"e mi sputava in faccia mentre io ancora stavo ingoiando la sua preziosa cioccolata "brava mastica bene, assapora.ti piace? è buona eh? ingoia cessa ingoia" prese di nuovo lo scopino del cesso e me lo infilò in bocca questa volta...così mi pulì completamente scaricandomi poi una altro poco di piscio nella gola.
Dopo seduto sul divano on me ai suoi piedi comincio a picchiarmi nelle palle che nel frattempo avevo legato..con calci schiaffi e pugni, poi col martello del macellaio un testicolo alla volta e poi con la cuchiaia di legno per il ragù e poi ancora calpestandole vigorosamente con i piedi me le spremette come delle olive e finalmente ne fece uscire il succo, poi tiratomi per i capelli mi puntò la cappella in faccia e mi schizzo tutta di sborra calda e densa che io leccai avidamente...
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