Racconti Erotici > Gay & Bisex > Costumino rosso 2
Gay & Bisex

Costumino rosso 2


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
24.09.2023    |    10.442    |    13 9.5
"Mi ricordo ancora il suo sguardo allibito alle mie parole ed il silenzio che ne seguì..."
Dopo aver raggiunto l’orgasmo, Luca si accasciò sul mio petto cercando di riprendere fiato dopo l’impeto sessuale continuando a baciarmi e leccarmi il collo mentre il mio cazzo, perdendo di turgidità, usciva lentamente dal suo culo.

Dopo una doccia ristoratrice completamente nudi ci sdraiammo a letto; Luca appoggiò la testa sul mio petto facendosi cullare dal mio respiro lento e regolare.

Poco dopo alzò lo sguardo verso di me e sorridendo mi disse: “finalmente ho completato l’album delle figurine”.

Gli risposi con un dolce sorriso: “non avrei mai pensato che quelle voci fossero vere”.

Luca capì che era giunto il momento di soddisfare la mia curiosità di capire cosa fosse successo in quegli anni adolescenziali.

“Tutto iniziò quando avevo appena compiuto sedici anni. Quell’estate ero convinto che sarebbe diventata l’estate in cui sarei riuscito ad entrare a far parte del vostro gruppo.

A fine giugno cominciarono ad arrivare i villeggianti ed anche voi a poco a poco avete iniziato ad arrivare.

Venivo ogni sera in piazzetta per stare con voi e sperando che mi portaste in giro a divertirmi ma come l’anno prima nessuno di voi aveva in mente di coinvolgermi.

Dopo circa quindici giorni dal vostro arrivo incontrai per strada Giorgio con la madre che tornavano a piedi dal market e la Signora Debellis che era molto amica di mia madre si fermò a parlare con me.

Alla fine Giorgio venne quasi costretto a passare a prendermi quella sera per andare al cinema in centro.

Mi ricordo che era arrivato con l’auto del padre e mi caricò senza quasi neanche rivolgermi la parola.

A metà strada mi disse che lo faceva solo perché costretto ed io, ferito nuovamente nell’orgoglio, scoppiai a piangere.

Giorgio non rimase insensibile e capendo di aver esagerato si fermò al belvedere sulla collina e cominciammo a parlare.

Non arrivammo mai al cinema quella sera perché calato il buio rimanemmo al belvedere a parlare con Giorgio che fumava le sue sigarette facendomi provare a fare qualche tiro.

Sentivo un po’ di freddo data l’umidità della sera e quindi Giorgio prese dall’auto una coperta mettendola sulle nostre spalle e costringendoci a stare vicini l’un l’altro.

Mi sentivo elettrizzato per il contatto tra i nostri corpi ed appoggiai la testa sulla sua spalla senza che lui si spostasse o mi cacciasse via.

Finimmo a parlare di ragazze e Giorgio mi confidò quanto fosse difficile trovare qualcuna disposta a divertirsi.

Io ingenuamente gli raccontai che con due compagni del liceo ci divertivamo tra di noi.

Mi ricordo ancora il suo sguardo allibito alle mie parole ed il silenzio che ne seguì.

Temevo che la mia confessione potesse aver rotto quel momento particolare ed abbracciandolo gli chiesi scusa.

Lui non disse nulla ma a sua volta mi abbracciò e prendendo la mia mano la appoggiò sui suoi pantaloni dove potevo sentire il suo cazzo già duro.

Glielo accarezzavo constatandone la lunghezza e la durezza che era di gran lunga superiore a quella dei miei compagni di scuola.

Dopo averglielo tirato fuori glielo segai un po’ e dopo pochissimo venne con abbondanti schizzi sporcandosi pantaloni e maglietta e farfugliando qualcosa scusandosi per essere durato poco.

Da lì iniziarono i nostri Giovedì sera insieme, bastava mi inviasse un sms con scritto GG ovvero giovedì Giorgio ed io lo aspettavo poco fuori il paese per stare insieme.

Iniziai a fargli dei pompini in macchina dove però non potevamo sporcare e quindi ero costretto a farmi venire in bocca per poi sputare dal finestrino.

Oppure in pineta dove Giorgio adorava sborrarmi in faccia mentre ero in ginocchio davanti a lui e poi mi faceva pulire la sua cappella gocciolante.

Fu il primo di cui assaggiai la sborra mungendo le ultime gocce dalla cappella.

Dopo qualche settimana aveva iniziato a scrivermi insistentemente chiedendomi di più oltre ai pompini ma non ero ancora pronto ad un passo del genere e quindi cominciai a negarmi e a non presentarmi agli appuntamenti che non erano più solo al giovedì.

Anche perché nel frattempo oltre a Giorgio dovevo fare i conti pure con Michele.

Un pomeriggio mi arrivò un sms da Michele dove mi diceva che aveva bisogno di parlarmi.

Mi diede appuntamento la sera alla vecchia stazione degli autobus dicendomi che avevamo bisogno di parlare lontano da occhi indiscreti.

Quando arrivai lui era già lì, seduto sul suo scooter all’ultima pensilina nascosta dietro agli alberi.

Scesi dalla mia bici e rimasi fermo in attesa che mi dicesse qualcosa.

Mi disse di avvicinarmi a lui che era in penombra ed una volta giunto nei pressi del motorino vidi che era nudo dalla cinta in giù con il cazzo duro e all’aria.

Mi disse semplicemente di darmi da fare visto che sapeva che ero bravo.

Mi ricordo ancora quel cazzo incredibilmente grande e duro che sembrava luccicare nell’oscurità e di come ipnotizzato lo avessi preso in bocca.

Faticavo ad accoglierlo completamente nella mia gola ma Michele insisteva tenendomi la testa e spingendo col bacino incurante del fatto che provassi conati di vomito e avessi la sensazione di soffocare.

Era esclusivamente concentrato sul suo piacere ed io ero semplicemente il mezzo per raggiungerlo.

Non mi dispiaceva la situazione, capii poi che invece mi eccitava tanto che riuscii a rilassarmi e prenderlo in gola fino alle palle.

Michele impazzì di piacere quando riuscii nell’intento e poco dopo cominciò a sborrarmi in gola senza neanche avvertirmi.

Cercai di divincolarmi senza successo e finii per avere sborra ovunque, in gola, in bocca, nel naso, in faccia e tra i capelli.

Caddi in ginocchio esausto ma appagato mentre Michele si rivestiva.

Si avvicinò poi a me facendomi alzare e dandomi una salviettina per pulirmi, poi mi prese per il mento mi fece alzare il viso e mi baciò prima di scappare via sgommando sul suo motorino.

Anche lui cominció a scrivermi quando voleva un pompino; non aveva un giorno o un’ora particolare.

Gli feci pompini in spiaggia la sera, sul pattino al largo in pieno giorno, nel suo garage a qualsiasi ora ed anche sulla macchina del papà di Giorgio”.

Luca tornó a guardarmi e a sorridere mentre teneva nuovamente il mio cazzo duro tra le mani eccitato dai suoi racconti che da una parte mi sconvolgevano e dall’altra mi eccitavano pazzescamente.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Costumino rosso 2:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni