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Il compagno della palestra parte 4


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
15.04.2013    |    16.556    |    5 9.6
"Intensi schizzi partirono dal mio cazzo duro e finirono per imbrattare il suo petto e la sua pancia finchè non mi sentii le palle completamente svuotate e non..."
Non feci in tempo a chiudere la porta che venni investito da un breve ma intenso lampo di luce. Rimasi sbigottito ma subito realizzai quanto era successo: quel bastardo di Dario mi aveva scattato una foto prendendo in pieno e probabilmente in primo piano il mio viso ricoperto dalla sua recente sborrata.

Tutta la carica rabbiosa con cui ero entrato nell’appartamento pronto ad inveire contro di lui scemò all’improvviso sostituita da un desolante scoramento e da una paura latente circa l’utilizzo che avrebbe potuto fare dello scatto.

Lui, vedendo il mio sguardo sbarrato ed intimorito, mi sorrise brevemente e mi rassicurò: “Non preoccuparti, questa foto è solo per mia sicurezza ed evitare che tu possa spifferare qualcosa in giro. Se solo sospettassi che tu voglia rivelare qualcosa a qualcuno sono pronto a sputtanarti con tutti!”

Non sapevo se sentirmi più tranquillizzato o spaventato da questa suo proposito. Rimasi imbambolato per qualche momento finchè non mi lanciò un asciugamano invitandomi a pulirmi della sborra che colava sul mio volto e a darmi una sciacquata in bagno.

“Sbrigati che apparecchio e si mangia” furono le parole che mi urlò mentre in bagno guardavo il mio viso e cercavo di capire in che situazione ero andato a cacciarmi.

Mangiammo guardando la televisione con Dario che commentava le immagini delle varie ragazze che apparivano sullo schermo come se nulla fosse e facendo pesanti apprezzamenti sulle tette e sui culi che venivano proiettati nelle varie pubblicità.

Dopo cena ci sedemmo sul divano e finalmente ruppi il silenzio che mi aveva contraddistinto fino a quel momento e trovando il coraggio dentro di me di chiedere spiegazioni a Dario di quello che stava succedendo.

Evitò di rispondere alle mie domande e si limitò a precisarmi che un ragazzo della sua età era sempre voglioso e aver trovato uno come me che poteva in qualsiasi momento le sue voglie era sicuramente un’occasione da non lasciarsi sfuggire.

In sostanza era ben chiaro come lui vedeva le cose: ero semplicemente un giocattolo a sua disposizione.

Era sicuramente umiliante per una persona normale una situazione del genere ma in breve tempo capii che avrei potuto sfruttare al meglio la situazione e trarre anche giovamento da tutto quanto era successo e stava succedendo.

Alla fine senza farmi coinvolgere emotivamente avrei potuto divertirmi anche io e al momento opportuno ottenere una rivincita nei suoi confronti.

Restammo ancora un po’ sul divano a guardare un programma in televisione quando, vista l’ora che si era fatta, decisi di salutarlo ed andare a casa.
Salutai Dario che mi rispose: “Te ne vai così?” sempre rivolgendomi con un sorriso irridente.

Decisi allora che era giunto il momento di prendere in mano la situazione e cominciare a divertirmi io.

Mi avvincinai a lui che era rimasto seduto sul divano e gli afferrai con forza il pacco. Rimase sorpreso dalla mia mossa e il suo sorriso svanì velocemente forse preoccupato per quello che stava succedendo.

Avvicinai la bocca al suo orecchio e gli dissi: “Adesso vedi quello che ti faccio”.

Mollai la presa dal suo pacco e gli sbottonai la camicia facendo uscire quei pettorali muscolosi e duri cominciando a leccare e mordicchiare alternativamente i suoi capezzoli mentre con le braccia avevo immobilizzato le sue mani e mi era seduto su di lui per evitare che si muovesse.

Gradiva molto il trattamento tanto che cominciò in breve tempo ad emettere gemiti di piacere e cominciai a sentire qualcosa gonfiarsi e prendere forma sotto il mio sedere imprigionato dai suoi jeans.

Col sedere mi muovevo sul suo pacco ormai gonfio strusciandomi sulla patta dei suoi pantaloni che a stento trattenevano il suo turgido pisello.

Dario era ormai all’apice dell’eccitazione e cominciò a chiedermi di liberare il suo cazzo dalla prigionia a cui era costretto: mi alzai e gli sfilai in un sol colpo jeans e boxer facendo la stessa cosa con i miei.

Tornai a sedermi su di lui puntando la punta della sua cappella al mio culo. Lentamente cominciai ad infilarlo dentro di me, dettando il ritmo della discesa e facendo impazzire Dario che avrebbe voluto cominciare a scoparmi selvaggiamente.

Arrivai fino in fondo alla sua asta sentendo le sue palle gonfie contro il mio sedere e cominciai a cavalcarlo selvaggiamente mentre con una mano segavo il mio cazzo che era anch’esso duro come il marmo.

Dario aveva gli occhi chiusi e la bocca aperta urlando per il piacere che gli stavo arrecando ed ansimando per le nuove emozioni che gli stavo procurando.

Andammo avanti per qualche minuto in quella posizione finchè non cominciò a muoversi come se fosse in preda a delle convulsioni ed in breve tempo erutto tutta la sua sborra dentro di me provocando a sua volta il mio godimento.

Intensi schizzi partirono dal mio cazzo duro e finirono per imbrattare il suo petto e la sua pancia finchè non mi sentii le palle completamente svuotate e non ebbi goduto a pieno.

Rimasi fermo con il suo pisello dentro di me che si stava lentamente ammosciando.
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