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Estate con nostro padre - il ritorno - II


di met811
06.07.2014    |    14.447    |    10 9.3
"“Capitano, non volevo disturbare, volevo solo vedere la cabina di pilotaggio ma… chi guida l’aereo? “ Tom mi sorrise..."
Una doccia ci voleva tutta. Che bello il getto dell’acqua sulla mia pelle.
Chissà che altre sorprese avrebbe rivelato quella vacanza.

Dovevo lasciare il posto a Fabrizio, anche lui voleva docciarsi. Mi asciugai in fretta e tornai in cabina.

Mio padre e mio fratello dormivano come due angioletti sul letto tutti nudi.

Non volevo svegliarli così, messo un Kimono preso dalla pila e un bicchiere di aranciata dal bar uscii verso la cabina di pilotaggio.
Volevo vedere com’era , non c’ero mai stato e papà aveva detto che il personale era a nostra totale disposizione.
Appena scostata la tenda che divideva la cabina dalla zona del personale vidi Steve, era nudo non portava nemmeno il perizoma e che faceva?
Stava godendo… ma con chi? Mi avvicinai verso di lui e vidi chiaramente la scena. Sul seggiolino del personale di bordo era fissato un dildo di dimensioni mostruose e il giovane vi si impalava su e giu’ in maniera totale emettendo dalla bocca dei gemiti di godimento.

Mi vide e si fermò di botto con il dildo tutto nel culo.
“Signor Ferro, avete bisogno di qualcosa? Non avete chiamato…”
Gli sorrisi.
“No Steve non mi serve nulla, continua pure volevo vedere la cabina di pilotaggio, posso?”

Steve mi sorrise a sua volta,”Il Capitano Tom e il copilota John saranno felici di mostrarvela, è dietro quella porta… “
Dicendolo riprese il ritmo selvaggio sul toy masturbandosi con la mano destra e sorridendomi fece passare la lingua sulle labbra in un gesto osceno e veramente porco. Era pieno di libido.

Scostai la porta della cabina di pilotaggio e mi si parò di fronte il cielo azzurro dalla vetrata della cabina e tutte le nuvole del cielo.
Il pannello dei comandi dell’aereo con le mille lucine era li di fronte a me ma che catturò la mia attenzione non fu il pannello di comando ma la scena di fianco.
Tom, il capitano sessantenne, era nudo seduto sulla sua poltrona ai suoi piedi il toro muscoloso di John il copilota nero che, nudo a sua volta, accucciato sul pavimento come un cagnolino gli leccava e ciucciava i piedi.
La scena era terribilmente eccitante.

Il capitano mi vide e mi sorrise.
“Unisciti a noi non fare il timido” Il suo petto gonfio e scolpito con quella peluria bianca appena accennata gli davano quel senso si maschio maturo che mi faceva impazzire.

“Capitano, non volevo disturbare, volevo solo vedere la cabina di pilotaggio ma… chi guida l’aereo? “

Tom mi sorrise. “Il pilota automatico naturalmente.” E detto ciò prese a masturbarsi il grosso cazzo che aveva tra le mani che in pochi secondi divenne di dimensioni notevoli

“Io qui sono il pilota e il copilota per ordine del Signor Frank deve ovviamente obbedirmi in tutto, John ovviamente lo ha capito sin dal primo giorno. Guarda. … Su schiavetto nero, impalati sul cazzo del capitano.”

Detto ciò la montagna di muscoli si alzò. Sovrastava in altezza sia me che il capitano e aperte le gambe si impalò in un lampo su un cazzo di dimensioni asinine non emettendo nessun rumore ma sorridendo di lussuria.
Tra le gambe aveva un cazzo eretto d tutto rispetto e di due presero a muoversi ritmicamente sulla poltrona gemendo di piacere.

Sentii una presenza alle mie spalle. Era Fabrizio che svegliatosi e docciato mi aveva raggiunto. Aveva incrociato Steve e ora era alle mie spalle.

“Inculami fratellino, ho troppa voglia” gli sussurrai all’orecchio
E tolto il kimono si fiondò sul mio culo e iniziò a scoparmi a 90 li davanti al capitano e al suo secondo.

Quello vedendo la scena, spinse fuori il cazzo dal culo di John e gli disse:

“Succhiagli il cazzo mentre ti scopo” quello non perse tempo si mise a ciucciarmi l’uccello con foga sorridendomi di tanto in tanto con quei suoi denti bianchi.
Era tutto depilato e al collo portava un collare di cuoio nero.

Tom lo mise a 90 e lo prese proprio da quel collare per penetrarlo ancora con più vigore.
Fabrizio scopava me, Tom scopava John e quest’ultima mi succhiava il cazzo. Che goduria ma non volevo venire subito, volevo prendere dentro di me il cazzo del capitano.
Mi girai e chiesi un cambio.
Mi impalai da solo su quel cazzo e presi a limonare col capitano. Quei suoi baffi bianchi erano irresistibili.

Fabrizio aveva cambiato culo e ora scopava John con foga che abituato alle misure del capitano quasi non sentiva il cazzo di tutto rispetto di mio fratello.
“Vengo” disse il capitano in un rantolo di piacere e aggiunse “ STEVE vieni”

Un lampo l’assistente volo con ancora il dildo saldamente piantato nel culo si fiondò sul cazzo del capitano che seduto sulla poltrona si era staccato da me e John fece lo stesso. Entrambi si inginocchiarono ai piedi dell’uomo e iniziarono a spartirsi una calda sborrata copiosa. Finito ciò
Si girarono verso me e Fabrizio e con pochi colpi di lingua ci fecero venire nelle loro bocche bevendo tutto e da ultimo si mastubarono sul viso che capitano che inghiotti tutto e si leccò le labbra.

Una spia nel pannello di controllo iniziò in quel momento a lampeggiare “Arrivo previsto tra 30 minuti”

Eravamo arrivati sull’isola.

* Aspetto vostri commenti e suggerimenti su come continuare. Scrivetemi. Met811*


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