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Quanto è premurosa una madre con il figlio


di Amotuttodime
06.04.2020    |    22.074    |    12 8.9
"A quel punto le chiesi se lei si fosse fatta vedere nuda da suo figlio dopo la morte del marito..."
Tutti noi abbiamo bisogno di confidarsi con qualcuno, un po' per condividere i propri problemi, per alleggerire il peso delle situazioni, un po' per cercare qualche possibile soluzione con l'aiuto degli altri. È quello che spesso fa, Matilde con mia moglie. Giovanna, questo è il nome della mia congiunta, lavora in un call center, qui ha conosciuto Matilde; una donna sulla quarantina, piacente, mora e molto ben tenuta, fisico dinamico. Si sono trovate subito in sintonia; come si fa a non esserlo con mia moglie, dolce, affettuosa e molto comprensibile con tutti. La collega d’ufficio purtroppo è rimasta vedova a causa di un incidente stradale occorso al marito. L’incidente era accaduto circa un paio d’anni prima e suo figlio era rimasto traumatizzato da quell’episodio perché era molto legato a suo padre. Matilde dopo l’incidente del marito aveva dovuto affrontare tutta una serie di problematiche legate soprattutto allo sviluppo psicologico del figlio. Questi, infatti, si era chiuso in se stesso, come se fosse diventato autistico e a volte non parlava per giorni. Le varie visite mediche fattegli fare dalla madre, non avevano dato nessun risultato se non quello di essere paziente col ragazzo e attendere che il tutto andasse via col tempo. Certo era che quella situazione gli pesava, si ritrovava sola in un città non sua. Matilde disse a mia moglie che dopo circa un paio di mesi dalla disgrazia, Mirko, il figlio che all’epoca dei fatti aveva poco più di quattordici anni, iniziò a girare nudo per casa e col pisello sempre duro, incurante della presenza della madre, anzi sembrava apprezzasse la sua presenza o quella di qualcun altro. Se ne era accorta perché spiandolo per vedere il suo comportamento, come le aveva suggerito il medico che lo aveva in cura, quando il figlio stava in camera sua da solo rimaneva nudo, ma con il membro in stato di riposo. Il medico ne dedusse che il figlio era affetto da una forma di esibizionismo mentre sua madre, forse per vergogna, diceva a chi l’andasse a trovare, che suo figlio era un naturista.

Un bel giorno Matilde ci invitò a casa sua a prendere un te', forse perché pensava che una figura maschile adulta potesse fare bene al ragazzo. Giunti a casa sua notammo subito il ragazzo, ormai quasi ventenne, che con fare noncurante gironzolava per la casa completamente nudoatto col pisello ritto. Mia moglie se lo guardò per bene perché quello di Mirko non era un semplice pisello, ma era un pisellone di dimensioni superiori alla media, almeno per la sua età. Il fatto che lui lo tenesse duro, devo dire, era molto eccitante, e faceva venire l’acquolina in bocca a mia moglie perché in fatto di dimensioni non è che io fossi un gran che. Sembrava che lui lo facesse apposta ad avvicinarsi a noi, soprattutto a mia moglie, facendosi ammirare per bene il pisellone scappellato ed in tiro. Quasi sfiorava il corpo di Giovanna, ora il ginocchio, ora il gomito, come se provasse piacere nello strusciarsi. Matilde ci aveva ragguagliato in merito e ci aveva consigliato di lasciarlo fare, di non considerarlo. Lei giustificava quel comportamento dicendo che il figlio era naturista, ma a me non mi sembrava affatto, dal momento che un naturista è colui che ama stare nudo, ma non eccitato davanti agli altri. Semmai il figlio era un esibizionista, cioè era uno a cui piaceva mostrarsi nudo, fiero del suo corpo dei suoi attributi.

Ad un certo punto, mentre eravamo intenti a sorseggiare il te', Mirko si distese sul tappeto con in mano un fumetto di Tex. Aveva il pisellone ben dritto e mia moglie glielo guardava con avidità, guardando me a sua volta, come se mi volesse far capire il suo stupore nel vedere le dimensioni di quell'uccello bene in mostra. Forse fu per distrazione o perché era eccitata, fatto sta che mia moglie allargò le cosce in direzione del ragazzo il quale iniziò a fissargliele e a guardare spudoratamente sotto la gonna. Fu in quel momento che la madre gli disse due paroline, e lui si alzò su in piedi mettendosi al suo fianco, come se aspettasse qualcosa. Lei gli ordinò di andare in camera sua che lo avrebbe raggiunto a momenti. Il ragazzo si allontanò. Dopo un paio di minuti anche Matilde chiese permesso e se ne andò. Io e mia moglie scambiammo due parole e mi stupii nel sentire mia moglie che era affascinata da quel grosso pene, dicendo anche che ci stava facendo un pensierino. Rimasi basito perché mai prima di allora mia moglie aveva espresso concetti così triviali verso un altro individuo, almeno non in mia presenza. La cosa comunque mi incuriosì molto perché mi alzai e pian pianino andai a vedere cosa stesse facendo Matilde al figlio. Non so se sia stata una sua mossa, sta di fatto che la porta della camera del ragazzo era socchiusa e si poteva vedere benissimo ciò che stava accadendo al suo interno. Matilde stava masturbando il ragazzo lentamente mentre lui era in piedi e lei seduta sulla sedia. Lei mi era di spalle mentre il ragazzo era proprio di fronte a me. Non si accorsero che ero lì, quindi piano piano andai a chiamare mia moglie ed assieme ci affacciammo alla porta per spirali. Se Matilde non ci vedeva, altrettanto non poteva dirsi del ragazzo, che ci stava guardando compiaciuto, anzi sembrava si stesse eccitando di più nel vedere la nostra presenza.

Ad un certo punto Mirko raggiunse l’orgasmo in maniera copiosa. Lei dopo aver fatto godere il figlio, disse che stavolta era venuto prima del solito, quindi pensai che la nostra presenza gli avesse fatto accelerare l’orgasmo. Tornammo subito in sala e subito dopo arrivò anche Matilde. Riprendemmo a chiacchierare ed io ero curioso di sapere, sfacciatamente le chiesi cosa fosse andata a fare di là. Non rispose subito, forse perché nel frattempo Mirko era rientrato in sala, nuovamente col membro duro, come se non gli fosse bastata la masturbazione di prima, e notai che aveva il glande ancora sporco della sua sborra. Ma non fui l’unico ad accorgermi di ciò perché la madre lo brontolò subito dicendogli di andarsi a lavare. Fu allora che si confidò noi, dicendoci che era costretta a masturbarlo ogni giorno altrimenti lo avrebbe fatto lui ed in maniera continua. Fu in quel momento che lei mi chiese se io fossi disposto a fare due chiacchiere con suo figlio. Guardai mia moglie e vidi che lei mi stava facendo di si col capo. Quando il ragazzo tornò in sala, io gli dissi che avevo bisogno di parlargli, quindi andammo in camera sua. Lui non disse niente, si girò ed io lo seguii. Mirko si sedette sul lettino mentre io mi sedetti sulla sedia dove prima stava sua madre. Iniziai a fargli delle domande, specialmente sul sesso e all’inizio non rispose, come se non avesse capito le domande. Poi cercai di chiedergli se lui fosse attratto dalle donne o dagli uomini. Si mise a ridere dicendomi che gli piacciono gli uomiji. Da ciò che aveva detto e da come lo aveva detto, capii che lui non era affatto un ragazzo complessato, anzi era un furbacchione che si faceva fare le seghe dalla madre. Presi la palla al balzo rivelandogli dei miei segreti, ma che in effetti erano solo delle cose inventate perché volevo conquistare la sua fiducia. Mi accorsi che il suo pisello era tornato in posizione di riposo, quindi iniziai a parlare dicendogli che quando avevo circa la sua età, mi piaceva farmi fare le seghe, specialmente da mia cugina. Vidi che il suo pisello si alzò nuovamente, quindi gli chiesi come mai gli piacessero quei discorsi.

Con grande sorpresa mi disse che quando suo padre era in vita lo faceva assistere alle scopate che lui faceva con la madre, ma di nascosto a lei. E mi disse che facendosi fare le seghe dalla madre, era come se, in un certo senso, a godere fosse suo padre. Discorso un po’ troppo contorto ma che aveva una sua logica. Quindi il ragazzo non voleva assolutamente abbracciare l’idea che suo padre non ci fosse più e in un certo senso si era sostituito a lui raggiungendo l’orgasmo al suo posto. Mi venne spontaneo chiedergli se mentre i suoi genitori scopavano lui si masturbasse. Rispose che lo faceva dopo che i genitori finivano di fare l’amore perché suo padre faceva mettere sua madre a cosce spalancate con la figa bene in vista in modo che lui da dentro l’armadio dove era nascosto, potesse vederla bene e potesse masturbarsi guardando la figa ancora sbrodolante della madre. Mi resi conto che il ragazzo aveva non pochi blocchi mentali e che sarebbero potuti andar via nel momento in cui lui avesse fatto l’amore con un’altra donna o raggiunto comunque l’orgasmo con una donna che non fosse sua madre. Mi balenò qualcosa in testa e volli mettere alla prova quel mio pensiero.
Chiesi al ragazzo se mia moglie lo stuzzicasse perché lo avevo visto guardarle le cosce mentre lei teneva le gambe un po’ aperte. Con un po’ di vergogna, mi rispose che si era eccitato moltissimo a vederla così. Mi spinsi un po’ oltre chiedendogli se gli sarebbe piaciuto stare davanti a mia moglie e guardarla a cosce spalancate con la figa in mostra mentre lui si masturbava. Ed anche in questo caso mi dette risposta positiva. Andammo via ed io raccontai a mia moglie quel che ci eravamo detti io e il ragazzo. Vidi mia moglie emozionata e anche eccitata: “Sono arrapata” disse spudoratamente. Anche Matilde volle sapere cosa ci fossimo detti.

Il giorno successivo, andai a trovarle in ufficio, visto che avevo un po’ di tempo libero. Durante la pausa caffè raccontai ciò che ci eravamo detti. E se la madre era un po’ preoccupata, mia moglie era eccitatissima e si strusciava le cosce tra di loro, come se si stesse masturbando. Matilde chiese il mio parere, dissi chiaramente che il ragazzo era in un certo qual modo complessato ma che questo non era un grosso problema, e aggiunsi che si sarebbe potuto risolvere facendolo andare a letto con una donna. Poi chiesi a lei se fosse a conoscenza del fatto che il ragazzo assistesse alle scopate tra lei e suo marito e che il figlio si masturbasse standosene chiuso nell’armadio. Mi pentii di averle fatto quella domanda perché lei si mise a piangere, probabilmente perché pensava a suo marito. Poi disse che all’inizio lei non sospettava nulla ma che poi suo marito l’aveva informata, dietro sua precisa richiesta, in quanto non capiva il motivo per cui lei dovesse stare a cosce aperte con la fica ancora sbrodolante della sborra che lui le aveva versato dentro, anziché andarsi a dare subito una lavata. Sul momento c’era rimasta un po’ male, ma poi quel gioco le era piaciuto e spesso si sgrillettava sapendo che il figlio la stava guardando da dentro l’armadio. In fatto di perversione anche Matilde non era male. A quel punto le chiesi se lei si fosse fatta vedere nuda da suo figlio dopo la morte del marito. Lei rispose che la tentazione era forte, specialmente nel vedere l’uccellone del figlio, ma che il buon senso di madre l’aveva fatta desistere da quella perversione. Le chiesi ancora come mai avesse preso l’abitudine di masturbare il figlio e lei rispose che il medico aveva imposto al figlio di non masturbarsi di frequente, come invece faceva, perché spesso si masturbava due o anche tre volte al giorno, quindi lei aveva raggiunto l’accordo che avrebbe soddisfatto le sue esigenze masturbandolo una sola volta al giorno.

Ci lasciammo ed io tornai al mio studio. La sera a casa ne parlai con mia moglie chiedendole di dirmi tutto ciò che le passava per la mente, senza farsi delle remore. Con mia grande sorpresa mia moglie mi disse che si sarebbe fatta scopare volentieri da quel ragazzo in quanto il suo uccello la l’attraeva molto. Non conoscevo mia moglie da quell’aspetto, ma quella sua affermazione mi mise in corpo un non so che misto tra curiosità ed eccitazione, tanto che qualche giorno più tardi, fui io stesso a chiedere a mia moglie di invitare Matilde e suo figlio a casa nostra a prendere un te. Quel che mi passava per la mente era a dir poco vergognoso, ma era tutta una tattica per vedere l’evoluzione della psiche di Mirko. Dissi a mia moglie se se la sentiva di starsene con le cosce scoperte davanti al ragazzo e a sua madre. Non c’era nemmeno il bisogno di chiederglielo. Naturalmente informai anche la madre delle mie intenzioni, dicendole che volevo vedere la reazione di lui nel vedere un’altra donna poco vestita che non fosse sua madre. Arrivo' il giorno dell'invito. La mia curiosità mi portava a fare domande al ragazzo, cioè se lui si spogliasse nudo solo in casa sua oppure anche in altri luoghi, ad esempio li da loro. Mirko sembrò un tantino confuso, forse imbarazzato perché lui sapeva che io ero a conoscenza del suo finto complesso e che mettersi nudo era solo un’occasione per sfoderare il suo esibizionismo, l per poi farsi masturbare dalla madre. Tutti e tre attendevamo la sua risposta che non si fece attendere, ma il furbacchione buttò un’altra carta sul tavolo dicendo che a lui piaceva stare nudo ma che gli sarebbe piaciuto se almeno un’altra persona si fosse spogliata, così per non farlo sentire a disagio. Guardai mia moglie, con la quale avevo concordato che avrebbe indossato una minigonna vertiginosa in modo da farsi vedere le cosce, e questa disse che si sarebbe spogliata volentieri tutta nuda. Io non le avrei chiesto tanto, ma mi prese in contropiede e non potevo oppormi.

In un lampo sia il ragazzo che mia moglie furono nudi. Immediatamente lui, vedendo quel corpo nudo di mia moglie, fece scattare sull’attenti il suo arnese che effettivamente era mostruoso. E mentre io ero in cucina a preparare il te', Matilde, mia moglie ed Mirko si sedettero sul divano a chiacchierare. E se Matilde era seduta sul divano, mia moglie ed il ragazzo erano seduti sulle due poltrone laterali con le gambe spalancate. Mia moglie con la fica in mostra e il ragazzo con il suo uccellone scappellato ben dritto. Quando portai il vassoio, mi accorsi che mia moglie era già partita e che mentre guardava avidamente il grosso pene di Mirko, si sgrillettava spudoratamente. Guardai il ragazzo e notai nel suo sguardo un sorrisetto ironico, sarcastico, come a voler dire:“a tua moglie piace la mia asta!!”. Guardai anche Matilde e la vidi emozionata, perché il fatto che suo figlio fosse attratto da mia moglie la toglieva da una grossa preoccupazione. Bevemmo il te', ma mia moglie non tirò via la mano che aveva sulla fica, continuandosi a sgrillettarsela. Non so cosa mi prese, ma fui pervaso da un’eccitazione tremenda, tanto che chiesi al ragazzo se avesse voglia di far l’amore con mia moglie, senza chiedere a lei il suo parere, sapevo benissimo che lei lo voleva, eccome se lo voleva.

Mirko si mise in piedi portandosi davanti a mia moglie. La sua asta svettava imperiosa, lei si tirò su dalla posizione sdraiata che aveva assunto sulla poltrona, e si avvicinò con la testa dell'uccello. Rimasero un momento, li fermi, sembrava un'eternita'. Poi Giovanna prese l'iniziativa. Senza neppure usare le mani, tanto era duro e dritto, appoggiò le sue labbra sulla cappella, in un attimo lo prese in bocca. L'uccello era così grosso che a mala pena riusciva a infilarlo in bocca. L'avidità di mia moglie era così grande che se lo portava fino in gola, quasi a strozzarsi. Se lo spompinò avidamente per un bel po’ finché lo fece sborrare. Sembrava che lo sperma di Mirko volesse strozzarla tanto le inondò la bocca. Poi, eccitata più di prima, mia moglie disse al ragazzo:“ora scopami ”. Quella parola detta così cruda, suonò per me come una frustata che si abbatte sulla schiena di un servo. Mi sentii umiliato. Mirko non se lo fece ripetere e appoggiò il suo cazzone sulla fica bagnatissima di mia moglie. Eccitante la visione di lei che con le dita allargava le labbra della fica per tenerla larga. Il ragazzo con un colpo secco la penetrò. Iniziò un andirivieni dell'uccello di Mirko dentro la figa di mia moglie e ad ogni colpo lei emetteva dei sospiri goduriosi. Non so per quale arcano motivo, ma mi trovai il cazzo durissimo, ma lo capii subito: mi piaceva da matti vedere mia moglie scopata da un altro. Con mia grande sorpresa vidi Matilde che si volse verso di me, mi abbassò i pantaloni denudandomi del tutto. Prese il mio membro in bocca iniziando a leccarlo e succhiarlo. Non resistetti molto perché ero eccitatissimo nel guardare mia moglie mentre veniva fottuta da un altro, seppure quest’altro fosse un ventenne. Lui tra frasi volgari dette da mia moglie e sospiri vari, sborrò dentro la figa di mia moglie, mentre io raggiunsi l’orgasmo dentro la bocca di sua madre.

Mi sedetti sul divano accanto a Matilde, mentre mia moglie rimase sulla poltrona a cosce aperte e la fica completamente inondata di sborra. Il ragazzo si era buttato stremato sulla poltrona ed Matilde si era spogliata nuda. Guardandola mi accorsi che il suo corpo non era affatto da mettere da parte, anzi sembrava ancora piacente. Guardai il pene di Mirko confrontandolo col mio. Non c’era nemmeno paragone. Nonostante egli avesse raggiunto l’orgasmo già due volte, aveva l'uccello se non proprio duro, ancora semi rigido e di una lunghezza e grossezza consistente. Al confronto il mio sembrava quello di un bambino. Mia moglie, forse leggendomi nel pensiero, si mise a ridere maliziosamente. All’improvviso Matilde mi chiese di scoparla. Non sapevo cosa dire, perché non mi veniva duro, avendole gia' eiaculato in bocca. Mi guardai intorno come per cercare un punto d’appiglio, ma non ne trovai. Matilde si fece più insistente, nuovamente mi chiese di scoparla e vedendo che io non rispondevo, si mise ad urlare forte “voglio essere scopata!!”. Ad un tratto il figkio si alzò, si mise davanti a lei che da brava donnina glielo prese in bocca facendoglielo indurire. Non ci volle molto a che la sua asta diventasse nuovamente duro. Lei, senza dire una parola, si sedette a cosce aperte sul divano invitando il figlio a fotterla. Mirko sotto di sé non vedeva una madre, ma una donna in calore. Fu una scopata eccitantissima. Vedendo quella scena mi eccitai tremendamente e il mio membro tornò duro. Mi assalì una tremenda voglia di fottere, e vedendo mia moglie sempre a gambe aperte, mi avvicinai penetrandola. Ero eccitatissimo e le dissi un sacco di volgarità, dalla puttana a troia, a bagascia. Nonostante le mie dimensioni, e considerando il fatto che lei era stata travolta da un treno, la portai rapidamente all'orgasmo, ed anche io venni dentro di lei. Mirko fece godere sua madre più di una volta e alla fine si sdraiò accanto a lei sul divano.

Andammo a farci una doccia, dopodiché iniziammo a pensare per la cena. È stata un’esperienza memorabile perché fu seguita da altri incontri. Seppi che Matilde non faceva più le seghe a suo figlio in quanto si faceva chiavare direttamente. Lui veniva a trovare mia moglie a casa ogni due-tre giorni riempiendole la fica di sborra. Qualche volta che rientravo prima dallo studio, li trovavo ancora a letto intenti a scopare e spesso mia moglie mi chiamava per farsi leccare la figa ancora piena della sborra del giovane. All’inizio la cosa mi faceva schifo, poi la trovai interessante e qualche volta, oltre a leccare la fica di mia moglie con la sua sborra, leccavo anche il suo uccellone ripulendoglielo per bene....
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