Racconti Erotici > orge > Ginevra – Cap. 4: Orgia sul lago – Parte I
orge

Ginevra – Cap. 4: Orgia sul lago – Parte I


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
08.04.2024    |    2.231    |    0 7.6
"Per attraversare il parco ci vollero quasi dieci minuti di auto, tanto era esteso, fino ad arrivare davanti alla grande villa, quasi un castello, situata..."
Ginevra, donna in carriera e trasgressiva – Cap. 4: Orgia sul lago di Ginevra – Parte I

Continuano le avventure di Ginevra, qui protagonista di un’orgia particolare sul lago che porta il suo nome.

Personaggi principali apparsi negli episodi precedenti (elencati in calce):
Ginevra: milf cinquantenne, discendente da famiglia nobile e marchesa, dirigente in un’azienda di servizi ma donna trasgressiva, bisessuale e amante del sesso in tutte le sue forme.
Guidobaldo: marito di Ginevra, anche lui conte, architetto di 55 anni, cuckold e prevalentemente gay, consenziente alle libertà sessuali della moglie vogliosa.
Richard Queller: ingegnere, ricco industriale svizzero sessantenne, incline a pratiche sessuali particolari, che ha conosciuto Ginevra in un incontro a tre con la escort Angelica (come narrato nel cap. 3 che contiene l’antefatto all’attuale episodio).

Altri personaggi citati:
Mauro: sottoposto di Ginevra in azienda e suo amante ufficiale, con l’approvazione del marito.
Angelica: top-escort, ninfomane, bisessuale, che ha conosciuto Ginevra in un incontro a tre con Mauro (raccontato nel cap. 2), diventandone amica e confidente (ad Angelica sono dedicate varie serie di racconti).
Miriana e Jessica: sorelle-trans, amanti di Queller e partecipanti all’orgia.
* * * * *

Quell’esperienza di escort per un giorno, anzi proprio da puttana come lei si sentiva in quel frangente, aveva reso Ginevra euforica e perennemente eccitata. Ripensava a quei momenti con Angelica e il loro cliente Richard Queller, ai tanti godimenti avuti e procurati e alla indefinibile sensazione di appagamento e soddisfazione, contenta di aver esternato la sua natura di donna trasgressiva e così portata al sesso dietro la maschera seriosa della manager aziendale, proprio come la sua amica Angelica, a cui era grata per averla convinta a fare quell’esperienza.

La quale Angelica le aveva subito prospettato la possibilità di nuovi incontri a tre con altri suoi clienti o, se avesse voluto, anche da sola mettendole a disposizione il suo appartamento.
Ginevra ne era tentata, sicuramente quella prima esperienza come “bella di giorno” non sarebbe rimasta isolata ma doveva conciliare queste sue prospettive con le necessità della vita quotidiana, tra il lavoro da una parte che la impegnava molto e la famiglia dall’altra, pur se marito e figli solo saltuariamente erano a casa.
Ma al marito Guidobaldo che era ancora in Qatar, pensò subito di ritorno da quell’incontro per informarlo della inaspettata proposta di lavoro che l’ingegner Richard Queller aveva prospettato. Provò a chiamarlo, ma il telefono non prendeva, così gli invio un messaggio:
“Ciao caro, l’incontro a tre è stato eccezionale, ho goduto moltissimo e dato sfogo alla mia natura; poi ti racconto meglio. Ma ora mi preme informarti che quell’uomo è l’ingegner Richard Queller, ricchissimo uomo d’affari, che sta cercando un architetto esperto per i lavori di restauro a Notre-Dame a Parigi!... Quando mi hai chiamato ha sentito la nostra conversazione, mi ha chiesto di te, gli ho detto che sei architetto esperto in quel settore, conosceva il tuo nome e desidera parlare con te appena possibile e magari stabilire un appuntamento per questo possibile lavoro... Sarebbe davvero una bella cosa e un incarico prestigioso... Vedi, da cosa nasce cosa e ci sono tutti i presupposti affinché vada a buon fine...Lui poi è una persona squisita, veramente a modo, oltre che essere esperto e porcellino quanto noi per altre cose... Quindi lo chiameremo la prossima settimana quando tornerai in Italia... A presto, ti voglio bene!”
Più tardi le arrivò il messaggio di risposta del marito:
“Ciao Ginevra, oggi sono nel deserto, qui non prende. Grazie del messaggio, sono sorpreso ma è una proposta interessante. Lo chiamiamo senz’altro appena torno in Italia. Adesso ti devo lasciare.
Ti adoro, baci.”

Così, in attesa del ritorno del consorte, Ginevra riprese il suo lavoro abituale in azienda, nelle vesti di capoufficio esigente e inflessibile, e l’attività sessuale con il suo amante ufficiale Mauro, il quale si accorse subito della ulteriore carica erotica che la sua partner aveva.
Dopo che lo stesso giorno l’aveva scopata due volte, prima durante la pausa-pranzo dal lavoro nei bagni del vicino centro commerciale, e poi la sera a casa trovandola insaziabile, le disse:
“Oh Ginevra, vedo che quell’incontro come escort con la nostra amica Angelica ti ha fatto effetto...
Sei tutta un fuoco e sempre eccitata...”
“Ehm... devo dire di sì, Mauro... In effetti in quell’occasione mi sono trovata benissimo e ho fatto di tutto di più... Angelica la conosciamo, è puro sesso fatto persona, senza limiti... ma anche l’uomo che era con noi ci sapeva fare... un ricco gentleman svizzero raffinato ma esperto... ci ha soddisfatte entrambe come si deve... si chiama Richard Queller... tra l’altro ha fatto una proposta di lavoro per mio marito architetto...”
“Ah sì... Angelica mi aveva parlato di lui... di come lo aveva conosciuto sullo yacht... delle sue stravaganze... da come dici ha fatto colpo su di te... beh, io non posso certo competere con il suo stile o i suoi mezzi economici... mi difendo in altro modo...”
“Ma cosa dici, scemo!... Lui è un cliente in un incontro come escort... tu sei il mio amante ufficiale, oltre che mio sottoposto in ufficio... sono situazioni diverse... Comunque siete entrambi molto bravi nel farmi godere... Anzi, adesso invece di parlare, scopami ancora!” disse Ginevra in modo deciso, tirando a sé il suo uomo.

Così il buon Mauro dovette soddisfare ancora una volta la sua amante nonché capoufficio.
Più tardi al termine della serata, mentre i due si ricomponevano, Ginevra disse:
“Nei prossimi giorni tornerà mio marito... se vuoi possiamo fare una cosa a tre come la prima volta... oppure potrei portarlo a conoscere Angelica... ma prima dobbiamo sentire Queller per quella sua proposta e forse sarà da andare da lui...”
Mauro, rispose sornione:
“Io sono sempre a tua disposizione... Riguardo al tuo Richard, da come dice Angelica lui oltre che apprezzare le mogli altrui non disdegna di conoscere a fondo i suoi soci d’affari... molto a fondo....quindi tuo marito si troverà sicuramente bene con lui per ogni cosa...”
“Sì Mauro... ho capito il senso... Angelica ha informato anche me... Beh, se dovesse maturare una certa situazione e se anche Guidobaldo volesse provare le sue qualità diciamo nascoste ne sarei contenta!” concluse Ginevra che aveva ben chiare le possibili prospettive anche di altro genere.

La settimana successiva, come previsto, Guidobaldo rientrò dalla lunga trasferta di lavoro in Qatar.
Ginevra andò a prenderlo all’aeroporto di Roma e durante il viaggio di ritorno, gli raccontò nel dettaglio l’incontro a tre e quanto aveva detto Queller.
Il marito, un po’ stanco del viaggio, si era già fatto un’idea e disse:
“Ginevra, nel frattempo ho cercato notizie su di lui e sulle sue attività... In effetti una sua azienda ha un appalto per i lavori di restauro di Notre-Dame e per questo è un’ipotesi che mi attrae sicuramente... Poi, entrare in affari con uno che ti ha appena scopato la moglie non mi crea nessun problema, anzi come sempre sono contento per te se hai goduto come ti piace... Quindi, domani lo chiamiamo!”
“Bene caro!... Sono contenta che sei d’accordo e che la cosa ti interessi... Vedrai, è una persona così a modo che ti piacerà sicuramente!... Senti, dopo quando rientriamo a casa ci dedichiamo un po’ a noi e facciamo sesso?... Ho una certa voglia di farmi scopare...”
Lui la guardò stralunato: “Fare sesso?... Scoparti?... Ma sei impazzita?... Mi dispiace cara, ma dopo un viaggio così stancante, proprio non ho le forze... Prova a sentire a Mauro, non ti scopa abbastanza?”
“Sì certo... lui è sempre così servizievole, sul lavoro e a letto... ma per qualche giorno non può... vorrà dire che sentirò Angelica se ha qualche altro cliente che volesse fare una cosa a tre...”
“Ma riposarti un po’ anche tu, noo?... Ogni tanto qualche pausa ci vuole... Poi magari il tuo amico Queller vorrà divertirsi nuovamente con te...”
Poi il buon Guidobaldo si addormentò in auto, vinto dalla stanchezza, e una volta tornati a casa Ginevra dovette ricorrere ai suoi toys, in mancanza di falli umani, per placare le sue voglie.

Il giorno dopo, Guidobaldo era più fresco e riposato e dopo aver riordinato i suoi documenti di lavoro della trasferta in Qatar, disse alla moglie:
“Cara, quando vuoi possiamo chiamare Queller, così se matura qualcosa lo inserisco nel programma di lavoro dei prossimi giorni...”
“Sì certo... adesso lo chiamo subito e poi te lo passo...”
Così compose il numero privato che Queller le aveva dato, il quale rispose subito.
“Buongiorno Richard, sono Ginevra... spero di non disturbarla...”
“Oh buongiorno madame Ginevra... lei non disturba affatto... mi fa piacere sentirla, aspettavo questa sua telefonata...”
“Bene, ne sono lieta... sono qui con mio marito Guidobaldo, appena rientrato dal Qatar per quell’ipotesi di cui mi ha parlato... Se vuole glielo passo...”
“Certo, madame... me lo passi pure... “ Ginevra passò il telefono al marito che riprese la conversazione:
“Pronto... buongiorno ingegnere sono Guidobaldo della Rovere.... mia moglie mi ha riferito del vostro... ehm... colloquio... io sono molto lieto del suo interessamento e assolutamente disponibile ad ascoltarla...”
“Piacere di sentirla architetto... sì, con la sua gentile signora abbiamo parlato di una certa ipotesi di lavoro relativa al restauro di Notre-Dame che sarei lieto di condividere con lei data la sua esperienza e competenza... Senza dilungarci al telefono, dato che occorre un incontro di persona che ne dice di vederci direttamente qui a Ginevra nella mia villa nei prossimi giorni?... Le mando il mio jet privato all’aeroporto più vicino...”
“Oh ingegnere...la ringrazio molto... verrò da lei con piacere...io risiedo nelle Marche, quindi l’aeroporto più vicino è Ancona-Falconara...”
“Bene, allora stabiliamo per sabato mattina... naturalmente è invitata anche la sua gentile signora, così sarete miei ospiti per il week-end per parlare d’affari e altro... Le comunicherò gli orari esatti del volo... Sarò lieto di conoscerla di persona e di rivedere madame Ginevra... Adesso purtroppo la devo lasciare che ho una riunione in corso... A presto architetto, un caro saluto alla sua signora!”
“Allora cosa ha detto?” chiese curiosa Ginevra.
“Ci ha invitati nella sua villa di Ginevra inviandoci il suo jet per il week-end.... dice ‘per parlare d’affari e d’altro’... e ti saluta caramente... ma tu che gli hai fatto all’ingegnere?” rispose Guidobaldo.
“Oh, che carino!... E’ sempre così a modo e disponibile... e quindi io sono stata altrettanto carina con lui per soddisfarlo come desiderava.... Non vedo l’ora di andare da lui... sarà una grande occasione anche per il tuo lavoro!” rispose Ginevra, pensando tra sé e sé che quel riferimento ad “altro” oltre che agli affari facesse presagire piacevoli sviluppi anche per lei.

Quei giorni passarono velocemente. Entrambi i coniugi furono impegnati nei rispettivi lavori e Ginevra riuscì a combinare solo un paio di fugaci amplessi con Mauro, e quindi le rimase un certo appetito sessuale che sperava potesse essere soddisfatto in occasione del viaggio in Svizzera.
Il giorno convenuto, all’aeroporto di Ancona-Falconara il jet privato di Queller, un Bombardier Challenger 650, li attendeva puntualissimo e dopo poco più di 90 minuti di comodo volo arrivarono all’aeroporto internazionale di Ginevra-Cointrin, vicinissimo alla città e al lago.
L’abituale Rolls Royce Phantom nera con autista in livrea li accolse direttamente sulla pista e dopo un percorso di una dozzina di km. arrivarono al cancello esterno della tenuta di Queller. Per attraversare il parco ci vollero quasi dieci minuti di auto, tanto era esteso, fino ad arrivare davanti alla grande villa, quasi un castello, situata proprio sulle sponde del lago di Ginevra, detto anche Lemano, con molo privato.
Durante il tragitto, Ginevra e marito rimasero colpiti da tanta grandeur:
“Caro, hai visto che roba?... Jet personale, Rolls Royce, parco immenso e villa maestosa...ci dà un’idea della dimensione del personaggio...”
“Sì, ne sono colpito anch’io... spero che il nostro accordo vada in porto, mi piacerebbe lavorare per uno come lui...”
Appena scesi dall’auto, il padrone di casa li accolse sulla scalinata d’ingresso, sempre elegantissimo, sorridente e a braccia aperte; Ginevra si era vestita con un tailleur serioso da lavoro e aveva indossato gli eleganti orecchini dorati che Queller aveva regalato a lei e ad Angelica in occasione del loro incontro a tre. Lui ovviamente lì notò e sorrise compiaciuto.
“Marchesa Ginevra!... Architetto e conte della Rovere!... Benvenuti nella mia dimora!... Sono onorato di avervi qui!” cui seguì il consueto casto baciamano a lei e una più formale stretta di mano a lui.
“Piacere nostro, ingegnere... ehm... Richard... posso continuare a chiamarla così?”
“Ma certo...anzi deve... prego entrate... i miei domestici si occuperanno del vostro bagaglio e poi vi mostreranno la camera vista lago... Ora se volete rifocillarvi c’è un piccolo buffet di benvenuto, prego...”
Queller fece strada, attraversando ingresso e corridoi fino a un grande salone adibito a sala di rappresentanza, arredato lussuosamente e con alle pareti dipinti di scuola fiamminga e francese.
Ginevra, che un po’ se ne intendeva, riconobbe opere di Rubens, Rembrandt, Delacroix, Géricault e altri, e in un'altra parete quadri e disegni di impressionisti come Monet, Cézanne, Dégas, Toulouse-Lautrec, Courbet e finanche uno dei Girasoli di Van Gogh.
Lei rimase affascinata e a bocca aperta, e mentre consumavano l’abbondante spuntino chiese forse un po’ ingenuamente:
“Ma sono tutti veri questi dipinti?”
“Ma certo madame... qui non troverà certo copie... mi piace godere la bellezza di queste opere d’arte... in casa ne troverà altre, poi gliele mostro...”
“Molti complimenti, Richard!... Una collezione da fare invidia al maggiori musei del mondo!”
“Grazie, marchesa.... In effetti alcune opere me le sono contese in aste milionarie con la National Gallery o il Museo d’Orsay...”

Al che intervenne Guidobaldo, dicendo: “Il Museo d’Orsay!... Quanti ricordi!... Sa ingegnere, durante l’università ero stagista presso lo studio di Gae Aulenti proprio mentre aveva in corso il progetto di ristrutturazione della Gare d’Orsay in museo... dove ci sono stato diverse volte con lei e i suoi collaboratori a seguire il cantiere e dando il mio piccolo contributo... Posso dire che l’ho visto nascere quel celebre museo...”
“Molto bene architetto!... Un punto a suo favore... aver già lavorato a Parigi è utile per quello che dovremo fare...”
“Oh ingegnere... non è il mio unico trascorso di lavoro parigino.... Sempre in gioventù durante la specializzazione ho avuto l’occasione di lavorare con il celebre Ming Pei... conosce, vero?”
“Ma certo! Chi non conosce il grande architetto Ieoh Ming Pei, autore della piramide del Louvre...”
“Già, proprio lui... n quel periodo egli aveva giusto in corso i lavori per tale opera divenuta così famosa... e per un giovane architetto è stata una grande occasione, ho imparato da lui alcuni segreti del mestiere che si sono rivelati molto utili... Tra l’altro ho dato anche un mio contributo di idee per la cosiddetta “piramide rovesciata” che scende nel sotterraneo sotto al Carrousel del Louvre... Ad essa già prevista ho suggerito di abbinare un’altra piramide più piccola che si ergesse dal terreno fino quasi a toccarsi... con un significato simbolico ed anche esoterico a cui si è ispirato poi lo scrittore Dan Brown nel suo “Codice da Vinci”... In realtà io mi sono ispirato allo stemma nobiliare di Ginevra, all’epoca mia fidanzata: il calice e la spada stilizzati sotto forma di piramidi, rivolti l’un verso l’altro...”
“Oh caro... che bel pensiero... non me lo ricordavo quasi più di essere stata fonte di ispirazione per tale opera...” fece Ginevra quasi commossa, che aveva perso memoria di quell’episodio.
“Complimenti architetto!... Questa è stata veramente una trovata geniale e un altro punto a suo favore!... Direi che è il momento di parlare d’affari ed entrare nel merito della proposta di lavoro... Madame, non vorrei che ora lei si annoiasse...”
“O no, Richard... Seguendo dall’esterno il lavoro di mio marito qualcosa ho imparato e quindi seguo volentieri i discorsi tecnici...”

“Molto bene... Allora si tratta di questo: una mia azienda del settore edilizio ha ottenuto l’appalto per i lavori di restauro della basilica di Notre-Dame a Parigi, danneggiata nell’incendio del 2019. Noi ci dovremo occupare della ricostruzione dell’armatura del tetto, rinforzare l’abside e gli archi rampanti e intervenire ove necessario sulla struttura in pietra delle due grandi torri, indebolite dal calore dell’incendio. Infine, è da ricostruire e installare la flêche, la guglia ottocentesca di Viollet-le-Duc, crollata nell’incendio. La copertura del tetto in sé, realizzata con il legno intrecciato di mille querce come era in origine, è invece affidata a ditte esterne specializzate in ebanisteria... Il tutto dovrà essere pronto per la riapertura solenne prevista per l’8 dicembre 2024...il Presidente Macron spinge molto per questo, come ha detto in una recente riunione, e lui sa essere molto persuasivo...”
Guidobaldo rimase un attimo in silenzio, nella sua mente si era già fatto un’idea del da farsi e disse:
“Ingegnere, è’ un progetto affascinante e di grande prestigio ma molto ampio e i tempi sono veramente stretti...”
“Architetto, non parte certo da zero... i progetti-base sono già pronti e approvati e in corso di esecuzione, lei dovrà completarli, coordinarli e finalizzarli... Il problema è che abbiamo avuto un fermo tecnico a causa del grave incidente che ha coinvolto il nostro capo-progetto attuale ing. Gérard Ducarouge, che lei conoscerà di fama, il quale tra i suoi possibili sostituti ha fatto anche il suo nome, in quanto lei si è già occupato di restauri di questo genere, non è vero?”
“Sì certo... sono specializzato anche in quel settore...avendo realizzato numerosi interventi di restauro di chiese ed edifici storici, danneggiati da terremoti o incendi come in Abruzzo e Umbria, ad es. la Basilica di San Francesco ad Assisi o la Cattedrale de l’Aquila...O ancora la cappella della Sindone del Duomo di Torino dopo l’incendio del 1997... e recentemente il Duomo di Ferrara che sta per essere riaperto... Ma qui siamo a Notre-Dame di Parigi con gli occhi della Francia e del mondo puntati addosso...”
“Suvvia architetto... non minimizzi le sue capacità... adesso chiamo il mio segretario e l’aiutante di Ducarouge che le spiegheranno i dettagli...”
Così Queller spinse un tasto sul telefono interno e un attimo dopo si materializzarono, silenziosi, il segretario Monsieur Blondeau, vestito di nero e dallo sguardo imperscrutabile e un giovane architetto chiamato Philippe Giret, il quale con tono ossequioso disse:
“Architetto della Rovere, ho sentito parlare molto di lei...è un onore conoscerla e sono a sua disposizione per l’esecuzione dei lavori... Ecco, questi sono i progetti-base delle varie sezioni della cattedrale... qui gli interventi già eseguiti e qui quelli previsti con il crono-programma...
Come vede sono scritti in francese, ma lei lo parla vero?”
“Bien sûr, je parle et je comprends très bien le français...pas de problème!” precisò lui, dandolo per scontato.

Seguì un lungo confronto tecnico sul progetto e sulle varie fasi dei lavori previsti, al termine del quale Guidobaldo parve sollevato e, facendo un cenno di intesa con la moglie, disse:
“Va bene ingegner Queller, mi ha convinto... il lavoro pur impegnativo è fattibile... c’è già un’ottima base e l’architetto Giret ha preparato tutto molto bene... è davvero bravo per essere così giovane... Quindi, quando cominciamo?”
“Oh, molto bene architetto... sono assai contento che lei sia dei nostri!” disse Queller stringendogli la mano, e aggiunse: “... non mi ha ancora chiesto quanto sarà il suo compenso...”
“Vede, il prestigio di un incarico di valenza mondiale come questo non ha prezzo... poi sono sicuro che ci ha già pensato lei nel migliore dei modi...”
“In effetti sì... per lei e i suoi collaboratori ho previsto una cifra di 50.000 € mensili per un lavoro di circa un anno, oltre naturalmente ad appartamento centralissimo sul Quai St. Michel con vista sulla cattedrale e con studio annesso, pasti nei migliori ristoranti, biglietti aerei, auto a disposizione ed eventuali divertissements parigini...”
L’architetto e la moglie si guardarono stupiti; non avrebbero mai immaginato una cifra simile, ma del resto con Queller tutto era in una scala di dimensione maggiore.
“Ingegner Queller è un offerta molto generosa, di cui la ringrazio... e che sono onorato di accettare!... Mi dedicherò prioritariamente a questo grande progetto... gli altri lavori che ho in corso sono già a buon punto e posso seguirli saltuariamente o tramite i miei assistenti...”
“Perfetto architetto... il mio segretario ha già preparato il contratto, è solo da completare con i suoi dati e poi possiamo firmarlo!” concluse Queller, stringendogli la mano, ed anche Ginevra contenta di quell’accordo, abbracciò il marito baciandolo teneramente.

Completati gli adempimenti formali con la firma del contratto, per suggellare l’accordo seguì il brindisi con champagne pregiato. Ginevra, reduce dall’esperienza con lo champagne nell’incontro a tre con Queller e Angelica, nel sorseggiarlo chiese al padrone di casa con tono leggermente ammiccante:
“Richard, questo champagne è dell’annata 2002 come quello dell’altra volta?”
“No marchesa, questo è riserva 1990, ancora più rara, di cui ho alcune bottiglie nella mia cantina... Ma le devo dire che naturalmente preferisco l’indimenticabile champagne gustato direttamente dalla sua fonte... che mi auguro di ripetere..” rispose lui altrettanto provocatoriamente, riferendosi all’episodio della doccia appunto con champagne del loro incontro precedente, e strusciandosi leggermente sul corpo di lei facendole capire le sue intenzioni.

Poi il padrone di casa annunciò:
“Marchesa Ginevra, Conte Guidobaldo... è passato da poco mezzogiorno, vi propongo di rivederci alle 13.00 per il pranzo... intanto il maggiordomo vi accompagnerà nella vostra camera!”
“Molto bene, Richard... allora a tra poco!” fece Ginevra nell’allontanarsi. Ma Queller si avvicinò a lei consegnandole una piccola scatola e dicendo sornione:
“Ginevra... la prego di indossare questo oggetto... vedrà che lo gradirà e le procurerà piacere...”
Lei senza capire cosa si celasse, rispose: “Va bene, Richard... volentieri, di qualunque cosa si tratti...”

I due ospiti si sistemarono in camera, in realtà un vero e lussuoso appartamento composto da più stanze, talmente grande che a una prima occhiata non videro il letto. Dalla terrazza si godeva una magnifica vista panoramica sulla città di Ginevra e sul lago Lemano con il famoso Jet d’Eau, il getto d’acqua alto circa 140 m. che si erge sul lago e simbolo della città svizzera,
con le Alpi a fare da sfondo.
“Guarda caro... che panorama!... E’ bellissimo!” disse lei.
“Sì, davvero stupendo!... Adesso ti faccio una foto con questo sfondo, il cui titolo viene da sé:
‘Ginevra sul lago di Ginevra’!”
“E’ vero, non ci avevo pensato... sono proprio nella città e sul lago che portano il mio nome... che curiosa coincidenza!... Peraltro fortunata dato l’importante contratto che hai firmato... e magari ci scapperà anche qualcosa di più divertente, conoscendo le abitudini del nostro anfitrione... che tra l’altro mi ha dato una scatolina con qualcosa da indossare...”
“Allora aprila, così vedi cosa contiene....”
Lei l’aprì e rimase stupita: dentro c’era nientemeno che un ovetto vaginale vibrante, di cui evidentemente Queller aveva il telecomando.
“Hai visto?... Cosa devo farci?”
“Beh, indossalo come ti ha detto... Non credo ti dispiaccia...” fece il marito senza scandalizzarsi.
“In effetti non mi dispiace... adesso lo provo e magari ci aggiungo altro...” disse Ginevra con un sorriso malizioso, contenta che Queller avesse dei programmi più stuzzicanti.

Così Ginevra si cambiò mettendo un abito più scollato, naturalmente senza nulla sotto se non l’ovetto consegnatole da Queller e, già che c’era, il suo inseparabile plug anale che aveva portato con sé, porgendolo al marito dicendogli:
“Caro, me lo infili?”
“Ma ti sei portata anche questo?... Sei proprio una porcella...Ecco, te l’ho messo!”
“Mmm... si l’ho sento... certo con questi accessori, uno davanti e l’altro dietro, mi sento già stimolata... chissà cosa ha in mente Queller per divertirsi.. io avrei già una certa voglia, e tu?”
“E io cosa?... Siamo qui per un contratto di lavoro, non era previsto altro.... nel caso, vedremo!” fece Guidobaldo, che con la mente già a Notre-Dame non si faceva certo altre fantasie.
“Beh, allora stiamo al suo gioco... presto capiremo cosa vorrà fare!” concluse Ginevra.

All’ora canonica, la coppia scese nella fastosa sala da pranzo decorata con dipinti impressionisti alle pareti, con il tavolo apparecchiato di tutto punto. Li attendeva Queller che si era cambiato già con una giacca da pomeriggio.
“Prego miei cari accomodatevi!... Il pranzo è pronto, buon appetito!”
In effetti il pranzo fu di alta qualità, preparato dallo chef stellato che Queller aveva chiamato per l’occasione: pesce di lago, carni dei pascoli svizzeri, vini pregiati e alla fine lo champagne riserva 1990.
Tra una portata e l’altra vi fu modo di sviluppare un’ampia conversazione, in cui Ginevra, spinta dalla curiosità, volle sapere qualcosa di più sulla vita privata di Queller. Così, gli chiese:
“Richard, oltre a quanto si legge di lei come industriale su Sole 24 Ore, Financial Times, Forbes, dato che ormai siamo in confidenza, vorrei conoscerla di più come persona... la sua storia... le sue esperienze...”

A quella domanda Queller fu lieto di rispondere senza reticenze:
“E’ presto detto, madame... l’ho anche raccontato alla sua amica Angelica: nato in Svizzera da madre francese e padre tedesco, ho 3 passaporti...... Poiché i miei genitori erano sempre in giro per il mondo, sono stato cresciuto da 5 nurse di 5 nazionalità diverse... 5 ninfomani scatenate che mi hanno iniziato al sesso ed ad ogni perversione erotica sin da adolescente e che mi hanno anche insegnato le loro lingue... Data questa conoscenza delle lingue ho lavorato nei servizi segreti militari sotto diverse bandiere... Poi, mi sono dedicato agli affari, creando e perdendo fortune notevoli e gestendo un piccolo impero finanziario... Il mio ufficio è il mondo, oggi qua... domani là...”
“Certo la sua è una vita molto intensa e ricca di successo...”
“Mah, in fondo è solo una vita frenetica e solitaria e mi sono reso conto che il denaro non dà la felicità, anche se certamente aiuta e consente di realizzare molti capricci personali... Vede, io ho già avuto tre ex-mogli e varie relazioni più interessate al mio patrimonio che alla condivisione di amorosi sensi ... così sono andato alla ricerca del piacere e di soddisfazioni con esperienze di vario genere, non solo con donne ma anche con gli uomini... con le trans... ed anche con le coppie... Credo che il sesso vada vissuto in modo totale, globale... senza tralasciare nulla... potrei definirmi pansessuale...”

Ginevra e Guidobaldo si guardarono un attimo, era una outing esplicito che se lei già se lo poteva immaginare, ora anche lui poteva rendersi conto delle attitudini sessuali del personaggio e dei possibili sviluppi. Così Ginevra disse:
“Concordiamo pienamente con le sue parole, Richard... anche noi siamo... ehm... entrambi bisessuali e una coppia con mentalità aperta e scambista in cui ognuno può liberamente fare le proprie esperienze... e abbiamo insegnato come vivere senza tabù il sesso e condividerne il piacere anche ai nostri figli... vero caro?”
“Oh sì, certo... è così... Io da buon cuckold non sono affatto geloso se mia moglie è attratta da altri uomini o donne... pensi che ora ha un suo amante ufficiale con la mia approvazione che si prende cura di lei e la soddisfa quando io sono fuori per lavoro... Poi, sinceramente, con l’età io sono sempre più portato a esperienze gay e trans...” aggiunse Guidobaldo con sincerità.
“Molto bene!... Sono contento che anche voi condividiate questo approccio senza barriere verso ogni forma di sesso alla ricerca del piacere... Tra l’altro a me piace condividere queste esperienze anche con i miei partner d’affari e... ehm... le loro mogli!” aggiunse in modo esplicito Queller.
“Oh, lo so!... Angelica mi ha raccontato l’avventura sul suo yacht tra sesso e affari...Molto eccitante!” replicò Ginevra che si rendeva conto che l’atmosfera diventava sempre più intima.

“Allora le piacerà sentire che effetto le fa il piccolo toys di poco fa che avrà avuto la compiacenza di indossare!” Disse Queller azionando il telecomando.
A quelle parole Ginevra senti una scossa improvvisa pervaderle la vulva e, colta di sorpresa, le uscì un esplicito: “Oh cazzo!”
Poi, una volta abituata allo stimolo che le procurava quell’aggeggio dentro di sé, aggiunse sospirando:
“Mmm... è molto stimolante sentirlo in azione... sto già colando!”
Dato che il padrone di casa si divertiva a variare il tipo di vibrazione e ad aumentarne l’intensità, Ginevra a un certo punto non resistette più e quasi implorando, sussurrò:
“Aahhh.... ho bisogno di essere leccata!... Subito!... Non resisto più!” prima volse lo sguardo verso il marito che invece fece un cenno come a dire rivolgiti a lui, così aggiunse:
“Richard, la prego!... Ci pensi lei!”
“Con molto piacere, madame marchesa!” fece lui che non aspettava altro, inginocchiandosi davanti a Ginevra, la quale aveva alzato la gonna e allargato le gambe.
L’uomo affondò il viso in quella vulva fradicia di umori che trasmetteva le vibrazioni dell’ovulo al suo interno; i peli morbidi della barba dell’uomo le titillavano le labbra vaginali. Quindi infilò la lingua nel pertugio da cui fuoriusciva un flusso continuo di secrezioni, e mentre leccava abilmente, con due dita le sfregava il clitoride turgido e con l’altra mano le spingeva leggermente avanti e indietro il plug anale.
Guidobaldo osservava compiaciuto la scena della moglie seduta a gambe larghe in quella lussuosa sala da pranzo, mentre il padrone di casa la leccava a fondo.
A quel trattamento Ginevra non poté resistere più di tanto. Già eccitata dalla situazione, con quelle molteplici stimolazioni e grazie all’abilità dell’uomo, dopo qualche minuto sentì l’orgasmo vicino, gridando: “Sì...sìì... sììì... bravo Richard... così... oh, è stupendo...mmm... ecco...adesso... godo!...godooo!” ed esplose come una fontana in una cospicua squirtata in faccia e in bocca al suo abile leccatore che raccolse avidamente tutto quanto lei aveva prodotto.
“Madame Ginevra, sono contento che questo gioco le abbia procurato un godimento così intenso con una spruzzata come il Jet d’Eau del lago che porta il suo nome... e sono onorato di averla gustata tutta!”
“Grazie a lei Richard!... Quell’ovetto è tremendo!.. Insieme al mio plug e alla sua... ehm.. lingua mi hanno provocato proprio un bell’orgasmo!” poi rivolta al marito, aggiunse:
“Caro, piaciuto lo spettacolo?”
Lui, imperturbabile, continuava a gustare il dessert e a sorseggiare champagne:
“Certo tesoro...hai goduto da par tuo e io come sempre ne sono felice!”

Dopo quel momento di sex-relax, Ginevra si ricompose e i tre ripresero la conversazione come se nulla fosse. Ma l’atmosfera era carica e pregna di sviluppi erotici che Queller non tardò ad esporre.
“Madame marchesa.... signor conte... dato che siete miei graditi ospiti per stasera vorrei proporvi una festa a sorpresa che si terrà qui con degli amici fidati...”
Ginevra che ne immaginava i contenuti, chiese con fare interessato:
“Una festa?... Oh che bella idea... ci sarà da divertirsi... magari si farà anche sesso?...”
“Certamente madame!... Vede, qui nella compassata ed austera Svizzera ogni festa è l’occasione per fare sesso... questa nello specifico era in programma da tempo e ho combinato le cose con la vostra presenza, sperando di fare cosa gradita...”
“Oh, certo che è gradita!... E come si svolgerà?... Chi ci sarà?” chiese Ginevra, già eccitata all’idea.
“Ecco, vede è un festa un po’ particolare, uno dei miei capricci sessuali con anche giochi Bdsm, in cui lei ne sarà la regina dell’evento e l’unica donna presente... gli altri sono tutti uomini, travestiti e le due sorelle trans Miriana e Jessica di cui le avevo parlato... In tutto saranno una dozzina di persone, tutte pronte a soddisfare lei e naturalmente anche il signor conte!”
“Uaooo!... Hai sentito caro!... Dodici..ehm... uccelloni... tutti per noi!...Ci sarà da divertirsi!”
“Ehm... sì certo, cara... è un’idea molto stimolante...non me l’aspettavo!” disse Guidobaldo i cui sensi si risvegliarono all’idea di avere a che fare con tanti maschioni cazzuti.
“Bene! Sono contento che apprezziate l’idea della festa... Allora, si svolgerà stasera dalle 20.00 e andrà avanti a oltranza... Naturalmente ci sarà anche un ricco buffet per rifocillarsi...
Adesso io dovrò purtroppo assentarmi per qualche ora, ho degli affari da sbrigare... Se vi può interessare vi propongo un giro sul lago... è molto piacevole...il mio motoscafo con il pilota è a vostra disposizione sul molo...”
“Oh, grazie Richard... Certo che ci interessa... ci andiamo tra poco, così poi ci riposiamo un po’ per la festa di stasera.... Allora a più tardi!” disse Ginevra, baciando a fondo sulla bocca l’uomo sotto gli occhi del marito consenziente.

I due salirono in camera prima del giro in battello. Ginevra ne approfittò per chiamare la sua amica e confidente Angelica, che le rispose subito:
“Ciao Angelica!... Sono a Ginevra nella villa di Richard!... Vedessi che roba, è un castello con un parco immenso, proprio sul lago... Ha una collezione di quadri come in un museo.. Lui un perfetto padrone di casa... Mio marito ha concluso un importante contratto di lavoro nientemeno che per il restauro di Notre-Dame a Parigi!”
“Bene Ginevra, sono contenta per te... il nostro amico Richard è sempre perfetto e a modo... Divertiti e goditi il soggiorno...”
“Ma il meglio deve ancora venire!... Dopo che a pranzo mi ha già fatto godere con un ovetto vibrante, per stasera Richard ha organizzato una festa, anzi una vera e propria orgia!... sarò l’unica donna con una dozzina di maschi e trans, tra cui le due sorelle tue amiche...”
“Caspita!... Questa sì che è un’occasione da non perdere... Richard ci sorprende sempre!... Ti divertirai e godrai ai massimi con dodici cazzi tutti insieme per te o anche per tuo marito... Pensa, io non sono mai arrivata a quei numeri, al massimo sette o otto... Vedrai che li cavalcherai tutti e ne vorrai sempre di più... Ti invidio, vorrei essere lì con te...Saluta caramente Richard nonché Miriana e Jessica da parte mia, vedrai rimarrai subito colpita da loro...”
“Queste tue parole mi danno l’incentivo per provare... in realtà ero un po’ indecisa... anch’io più di cinque insieme non li ho mai presi...ma ci provo a farmeli tutti!... Poi ti racconterò e magari una prossima volta verrai anche tu, lo dirò a Richard... Adesso ti devo lasciare che abbiamo il giro sul lago e poi ci prepariamo per stasera... Ti adoro, a presto, baci”
“Ciao Ginevra, ti adoro anch’io, baci cari” concluse Angelica, contenta per la sua amica ma un po’ invidiosa per quello che avrebbe fatto nella serata orgiastica.

Poco dopo Ginevra e Guidobaldo si diressero al molo privato per salire sul battello, un motoscafo lacustre cabinato con il pilota già a bordo. Partirono per un piacevole giro seguendo le rive del lago Lemano per poi passare nei pressi del Jet d’Eau che da vicino era ancor più impressionante, avvolti da un effetto-cascata di acqua nebulizzata.
“Oh caro, è bellissimo!... Ci ricorderemo per sempre questi momenti!... Vieni facciamo un selfie!” disse Ginevra nell’ammirare la città che porta il suo nome, dando un bacio al marito in un momento di affetto coniugale.
“Certo che ce lo ricorderemo per sempre... ancor più immaginando quello che potrà accadere stasera...” replicò lui, ugualmente preso dal momento.
Quindi il battello si avvicinò alla città di Ginevra, di cui ammirarono lo skyline con il decoro delle Alpi svizzere sullo sfondo.
Il motoscafo attraccò al molo turistico vicino al Jardin Anglais, e la coppia ebbe modo di fare un breve tour della città vecchia percorrendo le vie centrali pedonali di Rue du Marché e Rue de Rive, ammirando le vetrine delle tante gioiellerie e negozi di lusso, fino alla cattedrale di St. Pierre. Dopo una breve sosta in un caffè all’aperto, ritornarono verso il molo per rientrare alla villa.
“Davvero un bel giro!... Non conoscevo questi posti e mi è piaciuto molto!... Dopo ringrazieremo Richard... adesso caro, dato che siamo in giro dalla mattina presto, che ne dici di riposarci un’oretta prima di prepararci per stasera?” disse Ginevra.
“Sono d’accordissimo sia sul bel giro che sul riposino... Se lo dici tu che sei sempre piena di energie, figurati io che a una certa età ho bisogno di essere in forze in vista di una serata di sesso!” replicò Guidobaldo.
Così i due si adagiarono abbracciati sul grande letto matrimoniale e fecero un sonno ristoratore di circa un’ora e mezza..

Al risveglio, Ginevra era ancor più attiva ed energica del solito, già eccitata per la serata erotica. Si fece la doccia e un abbondante clistere depurativo che fece fare anche al marito, in vista dei giochi anali che inevitabilmente li aspettavano.
Richard aveva fatto trovare in camera degli abiti a tema Roma antica per la serata: un vestitino da schiava molto scollato e con un gonnellino assai corto per lei completato da sandali appunto alla schiava, e una specie di tunica da nobile romano per lui.
Naturalmente sotto al gonnellino Ginevra non aveva indossato nulla, se non il suo fedele plug anale.
Queller li chiamò al telefono interno, invitandoli a scendere appena pronti che li avrebbe accompagnati nel luogo della festa.
Poco dopo i due ospiti scesero e ritrovarono Queller che li aspettava, vestito anche lui da antico romano ma con toga bianca da imperatore con fregi dorati e fascia scarlatta.
“Bentrovati miei cari...vi ringrazio per aver indossato gli abiti a tema.. vi stanno molto bene... ora scendiamo nel seminterrato...prego, faccio strada...”

Si ritrovarono in un ampio salone, con luci soffuse e atmosfera dark, musica a tema, con una vetrata vista lago con un coreografico tramonto. Ginevra si guardò intorno e si accorse che era un vero e proprio dungeon: due grandi letti circolari, una croce di Sant’Andrea, un glory-hole, una specie di gogna con ferri per bloccare la vittima, corde penzolanti dal soffitto e un espositore in cui erano sistemati dildo di ogni genere, plug, fruste di vari tipi, manette, e altri strumenti Bdsm. Una specie di “cazziera” - pensò Ginevra – ecco perché non si è stupito quando ha visto quella nell’appartamento di Angelica.
“Uaooo!... Proprio un bel posticino a tema...complimenti!... Chissà quanti giochi particolari avrete fatto qui...” esclamò Ginevra.
“Grazie marchesa... in effetti ogni tanto mi dedico come mio capriccio a questi giochi, invero anche fuori dall’ordinario, con alcuni amici esperti... ma per apprezzarli ci vogliono delle persone aperte a ogni forma di pratiche sessuali come voi... sono sicuro che vi divertirete... potete stare tranquilli: tutti i partecipanti hanno fatto test di controllo negli ultimi due giorni, è una mia regola per andare sul sicuro e godere a fondo e liberamente...” disse Queller.
“Bene, quando cominciamo?... Gli altri partecipanti devono ancora arrivare?” chiese Ginevra ormai impaziente di aprile le danze.
“Ecco, madame Ginevra... in realtà sono già tutti qui... nello spogliatoio adiacente per cambiarsi... Per iniziare, ho pensato a un piccolo gioco... vi prego di indossare queste bende nere... così occultata la vista scoprirete gli altri partecipanti e le loro dote con gli altri sensi, specie tatto e gusto...”
“Mmm... è un’idea stuzzicante!... Prego Richard, ci bendi pure!” fece lei tutta elettrizzata.

Una volta bendati, Queller li accompagnò nel centro della stanza dove c’erano delle panche sulle quali si sedettero. Quindi, batté le mani due volte e con tono enfatico esclamò:
“Che i giochi abbiano inizio!”
I due ospiti bendati sentirono che da una porta laterale entrarono delle persone che si disposero intorno a loro. Un attimo dopo Ginevra e Guidobaldo si ritrovarono con alcuni membri maschili grossi e duri sbattuti in faccia.
Non ebbero modo di proferire parola che se li ritrovarono in bocca, riempiendola completamente. Dopo un primo attimo di sorpresa, moglie e marito si misero all’opera cominciando a gustare quegli uccelli che avevano tra le fauci, iniziando una fellatio e succhiandoli come si deve.
Nel vederli subito alle prese con molti volatili, Queller con tono soddisfatto disse:
“Bene, mie cari ospiti... sono lieto di vedere che siete già in piena attività con i miei amici...
tutti vi offriranno la loro dote in tutti i modi possibili... ma non vi preoccupate... almeno per la prima ora nessuno di loro eiaculerà... così il divertimento durerà a lungo:..”

Ma ogni fallo restava in posizione solo per un breve tempo, i corpi a cui appartenevano si alternavano nella posizione ogni minuto o due, così Ginevra perse subito il conto di quanti erano in realtà. Ma da uno alla volta, ben presto divennero due o tre che lei e il marito prendevano in mano per poi passarseli in bocca, oppure alternando il pompino ora all’uno ora all’altro, per cercare di accontentare tutti.
Quindi, Ginevra si ritrovò scopata in bocca con un cazzo fino in gola, facendole quasi mancare il fiato tanto era grosso. Nel mentre, le vennero strappati gli abiti di scena usa e getta che indossava, e lei si ritrovò con tante mani addosso che la tastavano ovunque, le stringevano i seni e i capezzoli e sentì anche qualche dito infilato nella vagina, che a fronte della situazione era già fradicia di umori.
Dopo una ventina di minuti di quella fase in cui i due coniugi fecero una conoscenza essenzialmente orale dei membri maschili che li circondavano, Ginevra si sentì sollevare di peso e spostata sul letto. Data la sua corporatura minuta e il peso light, le forti braccia maschili che la sostenevano non dovettero fare uno sforzo particolare e la fecero scendere, tenendole le gambe larghe, direttamente su un grosso cazzo ben duro sul quale si impalò suo malgrado,
con un “Ohhh... quant’è grosso!” ma con un sorriso di piacere.
Pur se era sempre bendata, prese subito a cavalcare quel bastone di carne, tastando con le mani il torace del suo impalatore, che le parve muscoloso e palestrato.

Parallelamente anche a Guidobaldo furono tolte le vesti e fu afferrato da possenti braccia e messo non comodamente sul letto ma inginocchiato alla pecorina sul un cuscino e bloccato con testa e braccia sulla gogna in legno. Lui lasciò fare, era eccitato dalla situazione e non vedeva l’ora di prendere anche in altro modo quei bei cazzi che aveva assaggiato in bocca.
Ma prima sentì schioccare in aria una frusta e poco dopo iniziò a ricevere una serie di colpi alla schiena, alle gambe e sui glutei che ben presto divennero rossi.
A Guidobaldo non gli capitava spesso di essere frustato, ma in realtà non gli dispiaceva affatto, procurandogli anzi una maggiore eccitazione. Così incassava le frustate solo con dei lamenti soffocati, ma aveva il cazzo duro che qualche mano pietosa, mossa a compassione, glielo prese, menandoglielo lentamente. Poi sentì il suo cazzo preso tra le labbra di una bocca gentile per un pompino delicato. Frustato e spompinato insieme non gli era mai capitato, ma ci fu subito ben altro per lui. Sentì prima due e poi tre dita che gli esploravano e lubrificavano il culo, evidentemente in vista di sodomizzarlo a dovere. Infatti, un attimo dopo, il primo cazzo con una cappella sporgente a fungo si fece largo nelle intimità anali dell’architetto, che lo ricevette di buon grado, con un “Mmm... sììì....” di piacere, per essere stantuffato subito dopo.

Intanto Ginevra si stava godendo quel cazzo ben piantato in figa, succhiandone altri due in bocca, quando una mano la fece chinare in avanti, le tolse con uno strattone il plug anale e sentì che qualcos’altro ne stava prendendo il posto.
Era un membro di dimensioni ragguardevoli con in più il tocco metallico di un anello, appoggiato sul suo ano, dove entrò diretto, senza tanti preamboli, quasi conoscesse già la strada. Ginevra sorrise e subito esclamò convinta:
“Richard!... La riconosco!... Con quel Prince Albert non può essere che lei!... “
Ma la voce di Queller le rispose standole davanti, porgendole il cazzo con il piercing in bocca:
“Ne è proprio sicura, marchesa?... Io sono qui dinnanzi a lei...”
Ginevra ebbe un attimo di smarrimento, quasi spaventata; se non era lui, chi altri?

Le stavano facendo una doppia penetrazione, anche assai gustosa, ma le era presa un po’ di agitazione. Vedendola così, Queller le disse con calma:
“Ora Ginevra le tolgo la benda, così può vedere gli altri partecipanti al gioco e si tranquillizza...”
Così le sfilò il drappo rosso e Ginevra, dopo un attimo di adattamento, poté finalmente osservare l’ambiente e chi la circondava. Vide Queller davanti a lei che le sorrideva mentre le dava l’uccello tra le labbra, quindi si guardò intorno, vedendo una decina di uomini o forse più, alcuni ancora vestiti da schiavi con tuniche semplici oppure da gladiatori romani, con cinture, borchie e paramenti metallici, altri nudi, tutti con dei bei cazzi duri pronti all’uso. Notò che alcuni degli schiavi si stavano facendo possedere dai gladiatori, rudi e muscolosi da veri stalloni.
Vide il marito alla gogna con un cazzo in bocca e un altro in culo ed infine osservò i due uomini che la stavano montando, due palestrati quarantenni, che parevano quasi uguali. Di fronte al suo sguardo interrogativo, Queller le disse:
“Sì madame, i due membri che hanno l’onore di possederla appartengono a due gemelli, Hans e Conrad, che nel sesso condividono tutto!”
“Mmm... non mi sono mai fatta due gemelli... forza ragazzi, scopatemi forte!” poi prima di ritrovarsi la bocca riempita da altri cazzi, riuscì a aggiungere:
“Richard... vorrei che facesse provare a mio marito il suo Prince Albert!”

“Certo marchesa... ci avevo già pensato... ora mi prenderò cura del signor conte!” fece Queller. Così si avvicinò a lui, gli tolse la benda, lo liberò della gogna aiutandolo a sistemarsi sull’altro letto, dicendogli, quasi a scusarsi:
“Non me ne voglia architetto... ma frusta e gogna sono un pedaggio da pagare per i nuovi partecipanti ai giochi... peraltro credo che non le sia così dispiaciuto...” al che Guidobaldo annuì.
Quindi aggiunse: “Ecco architetto... ora cambiamo gioco... la sua gentile signora desidera che lei provi questo!” e gli porse il suo membro ornato dal piercing che attraversava il glande per uscire dall’uretra.
“Mmm... un cazzo con un piercing così non l’ho mai preso... se piace a mia moglie, io non sarò da meno!” rispose Guidobaldo prendendo quell’uccello inanellato in bocca e succhiandolo di buona lena.
Il piercing gli faceva effetto sulla lingua e sul palato, gli piaceva quella sensazione e già immaginava come sarebbe stato farsi sodomizzare con quell’attrezzo. Dopo qualche minuto, Queller gli tolse il dubbio, facendolo mettere alla pecorina con il culo in alto con lui in piedi sul bordo del letto. L’orifizio anale era già aperto e lubrificato dopo i primi assaggi di cazzi presi mentre era alla gogna.
Così appoggiò la cappella gonfia da cui spuntava il Prince Albert, su cui aveva spalmato del gel. Spinse senza forzare e si ritrovò nel culo di Guidobaldo, che lo accolse con un “Uhhh!.... sento quell’anello che struscia... mmm... non ne avevo mai provati così... ma devo dire che è stimolante.... prego, Richard... continui pure... me lo faccia sentire fino in fondo... così mia moglie è contenta e poi ci confronteremo sulle sensazioni provate”
Queller prese subito il ritmo nel martellare il culo del suo nuovo partner d’affari, che accoglieva quei colpi con dei sospiri, mentre nel contempo un gladiatore di colore gli infilò una grossa nerchia in bocca, cacciandogliela fino in gola. Guidobaldo si gustava quei cazzi, menandosi lentamente il suo strumento di piacere ben duro, pensando a chi tra lui e la moglie ne prendesse di più.


4 – CONTINUA NEL PROSSIMO EPISODIO, PREVISTO A BREVE:
Cap. 5: Orgia sul lago di Ginevra – Parte II


DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE (titolo provvisorio):
Cap. 6: Confessioni di una madre


PRECEDENTI EPISODI SERIE: “GINEVRA, DONNA IN CARRIERA E TRASGRESSIVA”
Cap. 1: La nuova capoufficio
Cap. 2: Incontro a tre con Angelica escort
Cap. 3: Puttana per un giorno
(tutti pubblicati nella sezione “Trio”)


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.

P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.


Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ginevra – Cap. 4: Orgia sul lago – Parte I:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni