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Prime Esperienze

Ciano tre cilindri


di cris35
06.08.2020    |    5.442    |    1 9.3
"Vestiti puliti, anche se non ho la barba, un po’ di dopobarba rubato a mio papà dal mobiletto del bagno, ansia…ne abbiamo parecchia, andiamo..."
Ho il cuore che batte a mille!!! Vi rendete conto? Laura mi ha detto di si!!!
Chi è Laura? Giustamente, Laura è la ragazza di cui sono innamorato fin dalle elementari, e oggi, dopo anni, ha accettato il mio invito ad uscire, io e lei, da soli, senza amiche ficcanaso e amici invidiosi!
Laura è bellissima, lo è sempre stata, intelligente, altruista, impegnata nel sociale, fa un sacco di volontariato, studia, si diverte con gli amici, ha la testa sulle spalle, sa già cosa farà da grande, e poi ci sono io, anonimo, testa tra le nuvole, poca voglia di studiare, un po’ sfortunato diciamo, anche se sfigato rende meglio l’idea…
Io e Laura siamo in banco assieme dalle elementari appunto, poi abbiamo fatto le medie, e mi ha voluto con lei anche alle superiori, io sono il suo migliore amico, al quale confida tutto, lei è la ragazza della mia vita, lo sa, mi sono dichiarato ancora alle medie, e con un giro di parole assurdo, è riuscita a rifiutarmi senza farmi star male e a tenermi come amico, che se ci penso ancora oggi, mi chiedo come abbia fatto…
Fatto sta che ha sempre declinato con delicatezza i miei inviti ad uscire, da soli almeno, non che l’abbia fatto chissà quante volte, però non siamo mai riusciti a stare assieme da soli, fuori da scuola….
Sono talmente impreparato che ovviamente sono andato in crisi, non mi aspettavo il suo “si”, quindi, cosa faccio?
Non ho nessuno a cui chiedere aiuto, perché questo ruolo ce l’ha lei ovviamente, quindi devo ricorrere a tutta la mia fantasia per trovare una soluzione a tutte le paranoie che mi si sono presentate nel corso della giornata.
Ho due ore di tempo, dove devo trovare cosa mettermi, trovare un posto dove andare per poter stare tranquilli in modo che non ci veda nessuno, credo di dovermi lavare, perché dicono che presentarsi profumati faccia la sua bella figura, tutte cose a cui ho sempre fantasticato ma a cui non mai pensato per un ipotetico incontro reale con Laura…
Il tempo scorre inesorabile, la lancetta corre veloce, l’ansia si fa strada in me, ho paura, e se poi andasse tutto storto?
Ma se andasse tutto bene? Sarebbe la prima volta in effetti, speriamo dai…
Credo di essere pronto, ricapitoliamo, doccia fatta, mutande pulite che metti capiti qualcosa e mi portano in ospedale…. Vestiti puliti, anche se non ho la barba, un po’ di dopobarba rubato a mio papà dal mobiletto del bagno, ansia…ne abbiamo parecchia, andiamo allora!
L’appuntamento è alle 16 in punto sotto casa sua, casa che dista poche centinaia di metri da casa mia, arrivo mezz’ora prima che non si sa mai, mettiamo scenda un po’ in anticipo… la fronte è imperlata di sudore, le mani tremano, si capisce che sono nervoso? Speriamo che il deodorante tenga…
“Ehi, Luciano, come stai?”
La sua voce mi coglie impreparato, nonostante io sia imbambolato a fissarla, il mio è uno sguardo perso nel vuoto a fantasticare su quello che potrebbe essere il nostro futuro da oggi pomeriggio in avanti…
“Luciano? Ci sei?”
“Si Laura, scusa, ero sovrappensiero, scusami ancora, sei bellissima!”
Cerco di mettere insieme qualche parola di senso compiuto, ma non ci riesco, ai miei occhi lei è la ragazza più bella del mondo, e oggi, finalmente, è tutta mia!
“Allora dove andiamo?”
Eccola qui, la domanda che più temevo, e adesso? Che Dio me la mandi buona…
“Andiamo da Paolo a prendere il gelato, poi facciamo due passi fino al parco, volevo insegnarti a giocare a minigolf, e poi vediamo che ore si faranno, in caso avremo ancora tempo, ho un altro paio di idee.”
Lei mi sorride, mi prende sottobraccio e mi dice di andare, segno che il programma le sta bene, e se sta bene a lei, a me va ancora meglio!
Arriviamo da Paolo, scelgo io per lei, perché so che prende cono con due palline, fior di latte e vaniglia, io opto per, non ridete, gusto puffo e stracciatella, che insieme fanno schifo, ma a me piacciono un sacco…
Laura mi guarda un po’ disgustata in effetti, Paolo ride di gusto perché ci conosce e sa che ogni volta prendiamo gli stessi gelati e ogni volta lei mi guarda schifata e va avanti senza aspettarmi, almeno fino a quando non finisco il puffo…
Risolto questo piccolo intoppo, proseguiamo fino al parco, intanto lei ha finito il gelato, prendo due mazze e la pallina, e iniziamo la partita a minigolf…
Per insegnarle a tirare, mi posiziono dietro di lei, il suo profumo mi inebria, mi distrae, mi eccita più che altro, averla a pochi centimetri da me mi fa tremare le gambe, la accompagno nel movimento delle braccia, al primo tiro la mazza resta troppo alta e fa cilecca, al secondo, la colpisce troppo piano, al terzo non arriva a metà strada, insomma, tanto brava nello studio quanto scarsa nello sport, ma a me non importa, assaporo ogni istante, ogni sorriso che lei mi regala in questo fantastico pomeriggio…
Essendo in due, la partita finisce presto, così ci resta un po’ di tempo prima di tornare a casa per cena, tempo che spendiamo seduti su una panchina, un po’ in disparte, isolata diciamo, dove il passaggio delle persone è rado, parliamo tanto, lei ha una luce negli occhi che non le avevo mai visto, non è innamorata, lo so, ha quel non so che di proibito nel suo sguardo, vedo che spesso cala gli occhi verso il basso, a guardarmi i pantaloni, non l’ha mai fatto con questa insistenza, non mi ha mai visto nudo, non ce n’è mai stata l’occasione, non ne abbiamo mai parlato, ho avuto solo una piccola esperienza con una ragazza della scuola un paio di mesi fa, ma non è proseguita, perché come mi ha messo la mano sul pacco, ha strabuzzato gli occhi e mi ha detto che con quel coso non voleva averci a che fare…
Laura la vedo incuriosita, con la mano mi sfiora la gamba più volte, e la mia eccitazione non tarda a farsi avanti, seduto in quella posizione faccio fatica a resistere, mi preme forte e mi fa male, dovrei sedermi più composto, guardare avanti, cercare di sistemarlo all’interno degli slip, ma come posso fare?
Ci provo, comincio a guardare avanti e parlare di futuro, la mano sinistra intanto, che è quella opposta a dove è seduta lei, cerca in qualche modo di sistemarlo da dentro la tasca dei pantaloni, cerco ma faccio fatica, i jeans sono stretti e inizio ad avvertire un po’ di dolore, mi scappa una smorfia…
“Vuoi una mano?”
Mi si gela il sangue.
Laura mi è vicina, forse troppo, gli occhi iniettati di sangue, la mano sulla mia coscia che sale pian piano in attesa della mia risposta, risposta che non arriva, anche perché la domanda è retorica, come arriva al punto cruciale, uno sguardo di stupore le compare in volto
“Perché non me l’hai mai detto?”
“Detto cosa?” le rispondo
“Che ti chiamano Ciano tre cilindri”
“Cosa???? Com’è che mi chiamano? Dici seriamente?”
Scopro così come la nostra cara amica ha iniziato a chiamarmi dopo quella volta, tutta la scuola lo sa mi dice Laura, mi confessa che non voleva crederci, ma che era anche infastidita dal fatto di non aver mai parlato di certe cose con me, che non le avessi mai confidato questo mio segreto…
Anche se a me non sembra sinceramente, in palestra ho visto ragazzi ben più dotati di me, quindi proprio non capisco…
La sua mano è lì, sopra la mia patta, che mi massaggia, cerco di scansarla, la prendo per i polsi, la guardo negli occhi, la bacio, con foga, la lingua penetra con vigore in cerca della sua, la trova ad accoglierla, è il mio primo bacio, con Laura, anche se da questo punto di vista non sono vergine, questo è e rimarrà il mio primo bacio, in assoluto, il tempo sembra essersi fermato, mi stacco per riprendere fiato, lei ha gli occhi chiusi, li apre, mi cerca, le dico di andare in un posto più tranquillo, dietro dei cespugli, mi segue, ci distendiamo, riprendiamo a baciarci, le nostre mani corrono alla scoperta dei nostri corpi, lei è perfetta ai miei occhi e adesso anche alle mie mani, sto esplodendo, non riesco più a contenere la mia erezione, mi sbottono i jeans, aria finalmente, me ne esce metà, nel suo cercare di scoprirmi, arriva con le mani li, si blocca di scatto, mi guarda
“Ma sul serio?”
“Cosa?”
Sento la sua mano cingermi la parte che fuoriesce dagli slip, non la immaginavo così calda, un fazzoletto di seta che mi accarezza sembra, incredula vede che il pollice e le altre dita non riescono a toccarsi, Laura ha le mani grandi per essere una ragazza, perché è alta, mi abbassa del tutto i pantaloni, poi gli slip, mi accarezza, mi guarda, mi sorride
“Io non scappo come l’altra ebete, però oggi ti dovrai accontentare…”
Detto questo inizia a masturbarmi, prima con una mano, poi aggiunge l’altra, fa cadere un po’ di saliva sulla cappella, che poi scende lungo l’asta, non la facevo così esperta, mi sta facendo impazzire, ma penso sia più perché è la prima volta che una ragazza me lo prende in mano…
I suoi movimenti sono lenti, lo guarda estasiata, io sono un fascio di nervi che scalpita, non resisto oltre, mi alzo la maglietta, lei guarda incantata lo sperma che esce copioso dalla punta del pene, complici di questo le sue mani, fatate a dir poco, sperma che schizza sulla mia pancia…
Laura di stende al mio fianco, le metto il braccio sotto la testa, la sua mano non si stacca dal mio pene, lo tiene come fosse il tesoro che tanto cercava, parliamo un po’, mi racconta come è venuta a sapere e della curiosità che le era scattata, di come tutti la dipingano come una brava e perfetta ragazza e per questo motivo nessuno la cerca, che si sente sola, che vorrebbe un compagno, che sapeva del mio amore per lei, ma aveva paura di perdere l’amicizia che ci lega, mi confessa che, essendo attratta da certe dimensioni, aveva paura che io fossi normale, e non voleva scoprire questo lato di me…
La ascolto, ma nel frattempo viaggio con la fantasia, fantastico sul come possa essere fare l’amore con lei, come potrebbe essere il nostro domani da fidanzati, le chiedo perché dovrò accontentarmi oggi
“Sei il primo con un affare del genere, ho bisogno di prenderci confidenza, ho paura che mi faccia male, perché ho avuto un’esperienza poco felice con uno normale….”
Le sorrido, intanto lei non stacca la mano, che è riuscita con leggeri movimenti a farmelo ritornare duro, mi sorride anche lei, poi scende con la testa, sento che mi bacia, con la lingua inizia a leccarmi la cappella, una serie di scosse mi fanno irrigidire ancora di più, le chiedo di fermarsi, non mi ascolta, cerca di prenderlo in bocca, la cappella, poi l’asta, non arriva a metà
“Oh Laura…”

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