Prime Esperienze

Cuginanza


di cris35
30.04.2021    |    24.704    |    4 9.4
"Il vantaggio di crescere, è anche quello di poter dire no ad un invito di nozze di qualche parente lontano, perché ormai sei grande, ti annoieresti, ..."
Una famiglia numerosa ha dei pro quando sei piccolo, come ad esempio un numero smisurato di cugini con cui giocare durante i ritrovi di famiglia quando sei piccolo, e dei contro, come ad esempio un numero smisurato di cugini che vorrebbe giocare con te ma tu ormai sei grande e non ti interessa niente se non le ragazze e come portarle a letto.
Il vantaggio di crescere, è anche quello di poter dire no ad un invito di nozze di qualche parente lontano, perché ormai sei grande, ti annoieresti, sarebbe un costo inutile per le famiglie degli sposi, è meglio che vadano solo gli zii, devo studiare, e chi più scuse ha meglio è ….
Fatto sta che non sempre si riesce ad eludere un invito, soprattutto se è l’anniversario di nozze dei nonni, e visto che quest’anno la cifra è tonda e ragguardevole, per il loro settantesimo anniversario di matrimonio, i figli hanno organizzato le cose in grande stile.
Messa ovviamente alle undici, officiata dal vescovo in persona in quanto mezzo parente nostro, pranzo conseguente in una Villa settecentesca con catering di prim’ordine, musica, balli e animazione, con l’idea di festeggiare fino a sera inoltrata, solo al pensiero mi vien da spararmi.
Con mia madre non c’è stata trattativa, dovevo esserci, punto. Mio padre dalla gioia ha iniziato a bere per scaldarsi una settimana prima dell’evento, giusto per capire con chi avremmo avuto a che fare quel giorno, tutto il giorno….
Il giorno fatidico è arrivato, per l’occasione tutti i parenti sono vestiti elegantemente, gli uomini in completo giacca e pantalone cravatta, le donne vestito elegante e scarpe col tacco, chi più chi meno, tutti eravamo molto eleganti, con qualcuna che spiccava sulle altre, non nascondo che vedere un paio delle zie vestite così, ha fatto in modo da farmi rivalutare l’opportunità o meno di essere presente….
Mio padre, già dal mattino aveva le guance di un bel rosso vivo, ma lui l’alcool lo tiene molto bene, solo gli si arrossa il viso, e prima volta da che lo conosco, fuori dalla chiesa mentre aspettavamo i nonni, mi ha allungato una bottiglietta, dicendomi di far veloce ma di bere a piccoli sorsi, dicendomi che mi avrebbe aiutato a passare la giornata, in un modo o nell’altro.
Dopo il primo sorso pensavo di morire, lava pura trasparente, con le lacrime agli occhi vedo che se la sta ridendo, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra che sto bevendo la sua migliore grappa fatta in casa, e di non sprecarla altrimenti me l’avrebbe fatta pagare cara!
Lo stronzo, comunque, aveva ragione, una volta passata la sorpresa, l’alcool con i suoi benevoli effetti, mi faceva vedere le cose da un altro punto di vista, migliore, le zie ad un tratto erano tutte delle gnocche spaziali, gli zii dei simpaticoni, i cugini interessanti, le cugine…le piccole molto piacevoli, le grandi, diciamola tutta, mi hanno fatto innamorare…
Queste ultime, tra i quindici e venti anni, nel fiore della bellezza, come si fa a non volerle a tutti i costi, e cosi, uno scopo per quel giorno l’ho trovato, riuscire a baciare una!
La messa nonostante tutto è filata via liscia, anche perché con mio padre eravamo seduti in fondo, poi mettici la grappa…ci siamo presentati al ristorante già carichi, ed io motivato, poi anche mio padre lo era, ma questo l’ho scoperto dopo ed è un’altra storia…
Il pranzo è iniziato quasi subito, solo il tempo di fare ai nonni un paio di foto in giardino, e confesso che era veramente buono, tutto a base di pesce, e dopo i primi, ci hanno lasciati liberi a sgranchire le gambe per un’oretta, e qui è cominciata la caccia….
Già durante il pranzo, che ero seduto vicino a mia cugina più grande, ho cercato in tutti i modi un contatto fisico con le sue gambe, cosa che talvolta riusciva, e sentire che non si ritraeva, faceva crescere in me oltre ad un forte desiderio nei suoi confronti, una speranza, quella di poterle interessare.
Fatto sta che una volta arrivati all’esterno, sono subito andato a cercarla, ma con scarsi risultati, e seduta su una panchina, ho trovato invece mia cugina più piccola, piccola di età, lei quindici e io sedici, con queste lunghe gambe accavallate, scoperte da metà coscia, con questi sandali che le rendevano la caviglia qualcosa di sottile e desiderabile, le unghie curate, con lo smalto in tinta con quello delle mani, le spalle scoperte, le bretelline sottili del vestito che si agganciavano al balconcino del vestito, che celava un seno proporzionato alla figura slanciata di mia cugina, dall’idea di essere di marmo da come stava su, perché non vedevo reggiseni…
“Claudia? “
“Marco…”
“Dov’eri seduta al pranzo fino adesso che non ti ho vista? “
“Di fianco a Miriam, ma hai avuto occhi solo per lei tutta prima, per questo non mi hai vista…”
Ecco, fatta la prima figura di merda, mi siedo vicino a lei e la prendo sottobraccio, le chiedo scusa e cerco di recuperare al torto facendole dei complimenti su come fosse cresciuta e su quanto fosse bella con quel vestito, poi sarà stata la grappa del mattino, sarà stato il suo profumo, una voglia si è fatta strada tra le mie gambe, e lei, che nel frattempo si era sporta verso di me, aveva appoggiato l’avambraccio sulla mia gamba, con il gomito a sfiorare il mio pacco, che nel frattempo non voleva sapere di smettere di crescere…
Non so se fosse stata lei a spostarsi sempre più verso di me, fatto sta che ormai il mio pene era perfettamente aderente al suo braccio, e più le accarezzavo i capelli, più la sentivo vicina….
Momenti di imbarazzo, lei che non parlava, io che non sapevo cosa dire, ad un certo punto si alza per sistemarsi più comodamente, e nel farlo, con il gomito ha premuto sui miei testicoli, procurandomi un certo dolore, una smorfia non sono riuscito a trattenerla, e lei allarmata chiedendomi scusa dopo aver capito cosa fosse successo, ha appoggiato istintivamente la mano sulla mia patta e l’ha accarezzata dandomi dei bacini sulla guancia e implorando il mio perdono….
Le ho preso la testa e l’ho guardata fissa nei suoi occhioni azzurri, ho appoggiato la mia mano sulla sua e ho stretto, l’ho fatta aderire bene tutta attorno alla mia voglia, ho allungato il collo e l’ho baciata, con gli occhi chiusi, le nostre labbra si sono unite, prima chiuse, per attimi eterni, che ci hanno trasportato in un’altra dimensione, poi l’audacia dell’adolescenza ci ha fatto schiudere le labbra, in modo da poter unire le nostre lingue in un lungo bacio appassionato, dove non serve prendere fiato, perché non si ha tempo da sprecare, ci si deve unire il più possibile….
Le mie mani hanno timidamente iniziato ad esplorare quel corpo che ritenevo acerbo, ma che era già bello formato, la pelle liscia delle gambe, la tonicità del suo corpo, il suo piccolo seno di marmo, tutte emozioni nuove, belle, eccitanti, non mi sarei mai spostato da li, il calore della sua lingua era una dolce casa per la mia…
Dopo un bacio lungo un’eternità ci siamo ricomposti, a malincuore, perché ci stavano richiamando per il proseguo del pranzo, mano nella mano ci siamo incamminati verso la villa, una volta arrivati a tavola, lei e Miriam si sono scambiate di posto, e così facendo con Claudia siamo riusciti a giocare sotto la lunga tovaglia con le mani, con le gambe e con i piedi, ci siamo stuzzicati tutto il tempo, tanto da non farcela più, volevo e dovevo assolutamente venire, mi faceva tanto male…
Ho fatto per alzarmi e Claudia mi ha guardato con fare interrogativo, le ho detto che non resisteva più per colpa sua e che sarei andato al bagno a provvedere e sfogare tutta la mia eccitazione!
“Vengo con te! “
Benissimo, ci avviamo verso i bagni, ma lei mi prende la mano e mi porta fuori, accenna ad una corsa ma con i tacchi le è difficile, la seguo e ci dirigiamo verso un angolo appartato del giardino
“Dai, fammi vedere come ti sfoghi”
“Ma come, qui? E se ci vede qualcuno? “
“Stanno mangiando ancora e poi li sentiamo e li vediamo da qui, prima che loro ci vedano, dai , tirarlo fuori che sono curiosa! “
Dall’imbarazzo non riuscivo neanche ad aprire la zip dei pantaloni, così Claudia si è inginocchiata davanti a me e con le sue manine affusolate mi ha slacciato la cintura, sbottonato i pantaloni, calato la zip e tirato giù tutto fino ai polpacci, trovandosi di colpo davanti agli occhi il mio pene in piena erezione, esclamando semplicemente WOW….
Si è alzata e messa al mio fianco, lo sguardo basso fisso aspettando che la mia mano iniziasse il suo lavoro, cosa che ho fatto anche se la situazione mi imbarazzava non poco, ho iniziato un lento su e giù, anche perché stavo già quasi per venire dalla voglia che avevo, con la mano libera ho iniziato ad accarezzarle i capelli, cercando impercettibilmente di farla scendere con il corpo, mi sarebbe piaciuto che Claudia avesse partecipato più attivamente, ma non sapevo come chiederglielo, lei sembrava incantata, e si è avvicinata per vederlo più da vicino, sempre più vicino, la mia mano che aumentava il ritmo, facendo oscillare il bacino sempre di più, tanto che ad un certo punto le sfioravo la bocca con il glande, bocca che pian piano si allargava in un sorriso, un colpo, due, tre ancora e gliel’ho appoggiato sulle labbra, istintivamente ho spinto, e come fosse burro sono entrato nella sua bocca, con tutta la cappella, gonfia e dolorante, pronta ad esplodere, e come lei ha alzato gli occhi, le ho sorriso, me l’ha preso con una mano, ha iniziato a muoverla, la bocca si è fatta strada ed io le sono venuto copiosamente in gola, le ho scaricato tutta la voglia del sedicenne arrapato che riceve il suo primo mezzo pompino della vita!!!
Ha fatto in tempo a ricevere solo i primi due schizzi, poi con vistosi conati è riuscita a tirarlo fuori subito e farmi finire di eiaculare sul prato, ma senza lasciare la presa….
Poi una volta calmati, ci siamo ricomposti, e mi ha raccontato che non ero il primo, ma aveva già fatto un pompino ad un suo compagno di classe qualche mese fa, ma che lui si era tolto dalla sua bocca prima di venire, anche perché l’aveva minacciato di staccargli la cappella a morsi in caso contrario,
mi ha detto che non è mai andata oltre e non ne ha l’intenzione, almeno per il momento, ma che trova comunque divertente questo tipo di giochi, che se non sarò insistente, le piacerebbe provare con più calma, che ho un buon sapore, e che se non cercherò più Miriam, potrebbe farmi la sorpresa di ingoiare in una di queste volte….
Che dire, chi è poi questa Miriam?
E felice come una Pasqua sono tornato dentro, e all’ingresso della villa, mentre Claudia mi ha preceduto di un paio di minuti per non destare sospetti, mi sono imbattuto in mio papà e la zia Valeria, nonché mamma di Claudia e Miriam, ma questa, è un’altra storia…..

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