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Mia moglie e la vicina - Finale


di Writer72
29.03.2024    |    9.185    |    13 9.5
"Ero dispiaciuto e preoccupato per colpa di Daniela di cui fino ad allora mi ero fidato, certo che da oggi le cose sarebbero cambiate, nessuno sapeva quello..."
Mi stavo abituando alla nuova situazione, il mio stato d'animo tendeva al sereno, mi piaceva l'idea che mia moglie frequentasse altre donne, vivevo con la speranza di condividerle con lei ma avevo paura di parlarle, dirle che sapevo e che avrei voluto essere partecipe.
Durante la visione del solito spettacolo del mercoledì, mentre mi segavo assistendo alle loro performance mi ero posto una domanda "ma se mia moglie incontrasse anche in altri giorni le sue amanti??!! d'altronde con il suo lavoro può organizzarsi gli orari e i giorni".
Dovevo collegarmi più spesso alla webcam, cercare di capire quello che faceva.
Inizialmente mi collegavo alla webcam senza seguire un criterio logico, più in preda alle mie ansie, alle mie insicurezze, pensando che ogni sua parola nascondesse una bugia; in tutti quei collegamenti mai l'avevo colta nell'atto di tradirmi.
Avevo capito che dovevo essere più razionale e cogliere segnali significativi dal suo comportamento.
Un lunedì mattina di giugno, fuori sede per lavoro, collegandomi con il cellulare alla webcam, avevo visto inquadrata mia moglie vicino alla porta d'ingresso, mi sono incuriosito e messo in ansia anche perché sapevo che la vicina era al lavoro, i secondi di attesa sembravano eterni, non sapevo chi aspettarmi sbucasse, speravo con tutto il cuore che non fosse un uomo.
I secondi passavano senza che nessuno sbucasse, lei era ancora davanti all'uscio fino a quando una sagoma a me molto famigliare fece capolino, non potevo credere ai miei occhi, che ci faceva lì? Una visita di cortesia?! Un caffè?! Cos'altro?! Non poteva essere? Mi aveva mentito? Mia moglie sapeva che io sapevo?!
Che cosa ci faceva Daniela a casa mia????!!!!!
Il dubbio svanì subito quando dopo aver chiuso la porta di casa le due donne cominciarono a baciarsi con passione, la stessa passione che mia moglie metteva con la vicina.
Ero scioccato ma soprattutto terrorizzato!
Non solo perché non mi aspettavo di vedere mia moglie con Daniela ma forse mia moglie sapeva che io sapevo di lei?
Daniela mi aveva sempre mentito e invece aveva una relazione con mia moglie?
E se Daniela le avesse raccontato tutte le mie confidenze più intime, i miei tradimenti!!???
A tutte queste domande cercavo un'improbabile immediata risposta che non potevo avere, ero come una foglia in balia del vento che non può far altro che farsi trasportare, mi sentivo così, impotente, debole, indifeso, inconsapevole di chi fosse veramente mia moglie e di cosa sapesse di me! Della mia stupidità nel fidarmi delle persone.
Mi stava crollando il mondo addosso, non sapevo chi fossero veramente le persone intorno a me, cosa nascondevano, come mi usavano, ero sconfortato e spaventato.
Dopo aver avuto la mente impegnata ma anche offuscata da certi pensieri sono tornato in me con la curiosità di assistere allo spettacolo che mia moglie e Daniela stavano per offrirmi.
Daniela era davvero molto intraprendente, non mi aveva mai confidato di essere bisessuale.
Erano molto intime, non era di certo la prima volta che stavano insieme, era chiaro dal loro atteggiamento.
Si dedicavano molto a darsi piacere reciproco, con la bocca e con le dita, mia moglie era attratta dal seno prosperoso della sua amante di turno mentre con le dita la masturbava fino a farla godere, iniziavo ad avere una forte erezione. Dopo lunghi preliminari mia moglie, girandosi di spalle, offrì la visuale del sedere a Daniela che cominciava ad accarezzarglielo, poi a leccarglielo, mi sembrava strano perché mia moglie era stata sempre gelosa del suo buchino, ma la sorpresa la ebbi quando Daniela, indossato lo strap on, iniziava a scopare il culo di mia moglie che aveva l'espressione estasiata dal piacere.
Daniela era sicuramente una grande manipolatrice, mi aveva fatto credere di essere amica, quasi una sorella.
Dopo aver assistito al loro amplesso ero in uno stato confusionale.
Ero dispiaciuto e preoccupato per colpa di Daniela di cui fino ad allora mi ero fidato, certo che da oggi le cose sarebbero cambiate, nessuno sapeva quello che sapevo, per fortuna l'idea di piazzare le telecamere me l'ero tenuta per me.
Nei mesi successivi le cose si erano normalizzate, continuavo a godermi le scopate di mia moglie con la vicina, con Daniela e con altre amanti occasionali, ero contento per lei e avevo imparato ad accettare i suoi tradimenti ma senza mai parlargliene per non intaccare gli equilibri familiari.
Ciò che mi rassicurava era che mia moglie non sapesse della mia doppia vita, anzi, spesso la invogliavo a prendersi più tempo per lei, ad uscire, ad andare in palestra, questo consentiva anche a me di avere più tempo libero.
Con Daniela continuavo a confidarmi ma a modo mio, approfittando del suo non sapere. Spesso la coprivo, ero complice dei suoi tradimenti. In una di queste uscite mi chiese di andare a casa sua per far compagnia al marito. Avevo accettato volentieri perché le serate con il marito di Daniela erano divertenti.
Come sempre, senza avvisare, mi sono presentato con una buona bottiglia di Montepulciano d'Abruzzo e autoinvitarmi a cena. Quella sera è venuta ad aprirmi Marina (nome di fantasia), la figlia di Daniela.
"Può dire a papà che mi autoinvito per cena?" dissi a Marina.
"Veramente papà è uscito a cena fuori" mi rispose.
"No" pensavo dentro di me, che rottura, Daniela con l'amante, il marito a divertirsi con gli amici e io con questa mocciosa.
Vedevo il volto di Marina mortificato dalla mia reazione, poteva essermi la figlia e io la facevo sentire a disagio.
"Vabbè, sai che c'è, mangiamo qualcosa insieme che tanto mia moglie è a cena fuori, così non rimani da sola e poi me ne vado a nanna, che ne dici?" le dissi con fare paterno
"Ok!" mi rispose
Mi sono messo ai fornelli mentre Marina apparecchiava. Era una ragazza molto dolce, aveva compiuto 21 anni da poco e per me e mia moglie era come una nipote.
Era leggermente in carne come la mamma, e come lei aveva un bel seno, capelli neri e ricci come il padre; una ragazza che ispirava simpatia ma non certo attrazione.
La cena trascorse tranquilla, Marina mi parlava della sua esperienza universitaria mentre io mi dedicavo a scolarmi la bottiglia di vino. Finito di cenare e sparecchiare mi sono affacciato sul balcone per fumare, volevo attendere qualche minuto prima di riprendere la macchina per evitare l'alcool test.
Rientrato in cucina mentre Martina era intenta a conversare al cellulare, mi tornavano in mente le vicende degli ultimi mesi, i tradimenti di mia moglie , la sua doppia vita, il comportamento ingannevole di Daniela, la delusione che ne era conseguita per aver perso una vera amica.
Mentre ero in preda a queste mie ricorrenti paranoie avevo fatto cenno a Marina che sarei andato via, visto che non si avvicinava perché conversava ancora al telefono, mi sono avvicinato per salutarla e ci siamo ritrovati a baciarci, non avevo capito di chi era stata l'iniziativa, poco importava.
In preda ad uno stato di improvvisa eccitazione ho osato infilare le mie mani sotto la felpa e toccarle i seni, me lo lasciava fare, i baci erano sempre più profondi, le mie mani sempre più audaci, via la felpa e via il reggiseno; aveva un seno prosperoso con dei grandi capezzoli rosei, non resistevo, le mie mani prima, la mia lingua dopo, ne volevano approfittare. Non potevo più fermare la mia intraprendenza, la girai di spalle infilandole le mani nelle mutandine e sentendo il suo ventre depilato già umido di piacere, ansimava cercando la mia bocca da baciare. Poi, le sue gambe divaricate sul divano, l'ho leccata, tremava per l'eccitazione, mi sono aiutato con le dita a masturbarle contemporaneamente la vulva e l'ano fino a sentirla gemere per il piacere.
Era venuto il momento di spogliarmi e liberarmi l'uccello impaziente di esplodere, seduto sulla sedia l'ho adagiata sopra di me, mi muovevo con calma e dolcezza per non venire velocemente, la sua vulva stretta e bagnata mi stava mandando in estasi, la visione di quei seni prosperoso, candido e tonico facevano il resto, la mia lingua li percorreva in ogni angolo, dopo poco la mia resistenza era al limite, se ne era accorta e dopo essersi alzata si era avvicinata con la bocca al mio uccello, lo prese tutto in bocca in un abbraccio caldo e avvolgente, con la lingua lo stimolava, non lo lasciava andare, ansimavo sempre più forte, il piacere arrivava, mi contraevo, la sua bocca era sempre più impegnata a dare e ricevere il frutto del mio piacere, la mia esplosione fu accompagnata da un grido liberatorio e da una espressione soddisfatta di Marina.
Quella sera non ricordo da chi sia partita l'iniziativa, se da un mio desiderio di vendetta verso Daniela, se da una voglia improvvisa di godere con un uomo più maturo da parte di una ventenne, se da entrambe le cose o da nessuna delle due ma di certo non ero affatto pentito di quello che era successo!
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