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Incontro casuale (finalmente la conclusione)


di Dorabella2000
05.09.2020    |    693    |    7 9.4
"Approfittando che fuori il portone non c’era nessuno feci una corsa direttamente al deposito di Pepe’ era l’ora in cui lui scartava gli indumenti lo trovai..."
Passai giorni terribili pensando a quello che avevo subito da quel gruppo di bestie in calore, non scesi da casa per la vergogna per una intera settimana ma quando lo feci appena sull’uscio del portone vidi tre di loro che mi aspettavano, scappai sopra mi chiusi in camera mi infilai nel letto tremando e mi addormentai quando mi ridestai mi ritrovai in una pozza di sudore chiamai mia madre che subito accorse mi asciugo’ il sudore e mi fece cambiare, mi chiese come mai mi fossi chiuso in camera tanto che dovette entrare dal balcone e che mi aveva trovato svenuto nel letto mi chiese se fosse successo qualcosa ma vedendomi sofferente non insistette credendo che fosse una influenza passeggera mi misuro’ la febbre e visto che non c’è l’avevo mi invitò a cenare visto che si erano fatte le nove. Anche se non avevo la febbre chiesi a mia madre di non andare a scuola perché mi sentivo debole lei acconsenti’, passarono un paio di giorni, pensavo sempre a quegli uomini e cosa volevano da me certo niente di buono ero combattuto tra dire tutto ai miei o affrontarli mi resi conto che nessuna delle due ipotesi era percorribile la prima perché mi vergognavo e poi il pensiero che la cosa potesse saperla sia la mia famiglia che i conoscenti mi inorridiva, affrontare quella manica di depravati era ancora peggio mi avrebbero sicuramente minacciato e costretto a soddisfare i loro perversi desideri. Mi ricordai di Pepe’ perché non chiedere aiuto a lui? Tutto sommato io ero stato gentile con lui e avevamo avuto una bella avventura, mi rinfrancai un po’ e poi Pepe’ era un colosso grande e grosso quelli anche se erano in cinque erano sempre dei vecchi che potevano impensierire un ragazzino ma non Pepe’. Approfittando che fuori il portone non c’era nessuno feci una corsa direttamente al deposito di Pepe’ era l’ora in cui lui scartava gli indumenti lo trovai seduto nel suo lavoro di selezione, appena mi vide mi sorrise e alzatosi mi chiese perché non ero più andato da lui, gli corsi incontro lo abbracciai e stringendomi a lui scoppiai in un pianto liberatorio raccontandogli tutto, una volta finito mi disse, senza che io gli chiedessi aiuto, che li avrebbe sistemati lui gli dovevo solo far vedere chi erano, quelle parole mi diedero tanto sollievo e incominciai a baciarlo a stringerlo anche lui collaborava le nostre lingue incominciarono un lungo abbraccio e nel mentre le nostre mani frugavano i rispettivi corpi, le sue dita mi massaggiavano le natiche e il culetto mentre io avevo tirato fuori il suo membro e lo menavo con tutte e due mani fu un bacio interminabile voluttuoso incredibilmente sensuale, appena staccai la mia bocca dalla sua la fiondai sulla sua mazza eretta e la leccai la baciai la pompai instancabilmente per molto tempo rallentando i miei risucchi appena mi accorgevo che potesse venire per poi leccargli le palle e ancora su su con la lingua fino alla capocchia per poi imboccarlo di nuovo e sbocchinarlo per intero mentre facevo questo su è giù il suo cazzo eruttò una quantità enorme di sperma che io dopo il primo fiotto schizzato in parte per terra e in parte in faccia subito ripresi in bocca la sua cappella e come un bambino con la sua bottiglia di latte avidamente ciucciai tutta la sua crema calda fino all’ultima goccia 💧 ero felice ed esausta fra le gambe di quell’uomo così virulento, ci sdraiammo sui panni accatastati per terra e io continuai a leccargli il cazzo e i coglioni tanto che vedevo che stava riprendendo di nuovo consistenza, Pepe’ mi disse che dovevo smettere di ciucciare perché dovevamo andare a sistemare la faccenda in sospeso io gli chiedevo tra una ciucciata e un’altra di restare ancora ma lui fu fermo si alzò e tiratosi su i pantaloni fu pronto io corsi un attimo nel bagno per pulirmi la faccia e i capelli dallo sperma che non ero riuscito a ingoiare. Prendemmo il suo furgone e si fece accompagnare presso il posto dove mi vedevo di solito col vecchio e indicatogli la panchina dove lui era seduto Pepe’ si diresse con passo svelto una volta raggiunto senza nemmeno proferire una parola alzò di peso il vecchio dalla panchina chiedendogli dove avrebbe trovato gli altri, viste le intenzioni il vecchietto ci accompagno’ direttamente ad ognuno di loro e per ognuno ci fu una bella dose di bastonate e l’avvertimento che se avessero cercato solo di avvicinarsi a me ci sarebbe stato di peggio. Il tutto durò meno di un’ora giusto in tempo di tornare al deposito e ricominciare da dove avevamo sospeso.
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