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La Regina dei Sinti


di AntonellaTrav6
20.02.2024    |    2.212    |    8 9.7
"Era la prima volta che mi capitava di avere una mano che mi slabbrava il buco del culo e tre cazzoni da succhiare tutti insieme !! Era un po' complicato ma uno..."
Avevo conosciuto in chat questo ragazzo zingaro, un sinto di nome Bakhtalo, parecchio curioso di scopare con una trav. Mi aveva spiegato, nei lunghi mesi in cui avevamo chiacchierato in rete, molto della sua cultura e mi aveva esposto il suo progetto di farsi una femmina gagia come me. Era diventato il suo pensiero fisso l'idea di fottersi una trav. Le roulotte e le Mercedes del suo accampamento non distavano molto da casa mia, così una sera, come convenuto lo raggiungi in macchina al campo, nello spiazzo delle giostre, dopo aver indossato intimo e vestiti da puttanella ed essermi truccata in maniera molto vistosa. Poco più alto di me, indossava una maglietta sudicia, senza maniche, e dei calzoncini corti sportivi anche quelli abbastanza sporchi. L'odore che emanava, tipico di chi si lava poco o nulla, mi fece inizialmente pentire di quell'incontro, poi prevalse il buon senso: avevo davanti a me il corpo di un maschio bello assai con il viso e i riccioli neri di un attore hollywoodiano. In un italiano abbastanza chiaro il ragazzo mi chiese se fossi disposta a farmi fare di tutto, ceffoni e cinghiate comprese. Dopo aver tentato di spiegargli che non era consentita nessun tipo di violenza, allungò le mani per tastarmi il culo sotto la gonnellina. Lo allontanai con una spinta infastidita, e gli dissi che me ne sarei andata subito, ma lo zingaro maleodorante mi bloccò la strada, dicendo che dato ero lì, dovevo soddisfarlo e scopare con lui perché non solo aveva troppa voglia di scopare ma che moriva dalla voglia di prendere a schiaffi una trav. Non mi sono mai tirata indietro in situazioni simili, puttana com'ero, ogni occasione era ben vista per una sborrata colossale, ma dato il caldo e lo spavento ancora che avevo addosso, rifiutai declinando gentilmente. Ma il ragazzo non era deciso ad un rifiuto e continuava a sbarrarmi la strada. Lo pregai nuovamente di lasciarmi passare, ma senza successo. Mi guardai intorno, era notte fonda, eravamo in una zona poco battuta da auto di passaggio, e anche avessi gridato aiuto nessuno mi avrebbe sentita. Pensai velocemente alla faccenda, era chiaro che quel ragazzo non mi avrebbe mollata prima di averlo fatto svuotare a dovere. Mi riguardai nuovamente intorno con lo sguardo, mentre il ragazzo spazientito, continuava a farmi pressione per scoparmi. Eravamo solo noi due al momento, pensai, e se la voce del ragazzo non si abbassava, presto oltre a lui, sarebbero arrivati altri a dargli man forte. Rischiavo di essere violentata dal branco senza possibilità di scelta alcuna. Dovevo decidere in fretta, meglio accontentarlo e poi andarmene, che esser vittima di un eventuale stupro di gruppo mi dissi. Gli feci capire che avrei scopato con lui in maniera soft, e il ragazzo sembrò, apparentemente,
calmarsi. Tirandomi per un braccio, cercò di portarmi verso una delle roulotte che avevo appena visto poco prima da lontano. Piu mi avvicinavo al campo, più mi appariva strano e sinistro, tutto era silenzio, e il ragazzo mi minacciò di non fiatare o mi avrebbe pestata. Mi scostai i lunghi capelli da un lato del viso, e lo seguii fino alla porta del suo camper. Aprì la porta, e mi fece cenno di entrare alla svelta: pensai di trovarci la sua famiglia o qualcuno dei suoi familiari, magari fratelli; invece entrati nel camper e lo trovai vuoto. All'interno vi erano tutti i comfort di un normale camper da viaggio, cucinino, lavabo, un tavolino per quattro persone apparecchiato con bicchieri mezzi vuoti di vino bianco. Un posto letto abbastanza comodo e stranamente pulito nonostante l'odore acido che aleggiava là dentro. Il ragazzo si denudò in tutta fretta, liberandosi della maglietta e dei calzoncini corti, non aveva mutande sotto, e mi ordinò di togliermi in fretta il perizoma. Il fatto di essere continuamente messa di fretta mi infastidiva non poco. Lo guardai nudo: aveva un cazzo già in tiro e di notevoli dimensioni. A guardarlo bene gli avrei dato circa diciotto, vent'anni non di più. Mi disse, invece, che ne aveva solo sedici mentre mi assestò il primo sganassone in faccia. L'idea di scopare con un ragazzino non mi era mai piaciuta, ma ormai era troppo tardi. Il ragazzo mi trascinò sul letto con lui per un braccio, nudi entrambi, io con addosso ormai solo le calze autoreggenti a rete, lui nudo del tutto: ci buttammo sul letto rigido e puzzolente, che certo non metteva voglia, l'odore era insopportabile, e faticavo a respirare, ma ormai ero là e tirarmi indietro ora, avrebbe portato solo guai. Cercando di sforzarmi a non pensare al suo odore gli presi in pugno il cazzo duro, e me lo portai alle labbra. Chiusi gli occhi, scostai nuovamente da un lato i lunghi capelli, e lo presi in bocca iniziando a succhiarlo meglio che potevo, e di tanto in tanto mi arrivava qualche schiaffo in faccia. Il ragazzo godeva e sembrava compiaciuto del lavoretto di bocca che gli stavo facendo, tanto che mi scaricò in gola, dopo poco, un bel fiotto di sperma caldo che mi ordinò di mandar giù: obbedii e ingoiai tutto. Dopodiché mi costrinse a sdraiarmi su un fianco, il letto era per due persone, ma non si stava molto comodi a dire il vero. Da dietro, mi sollevò una gamba con la sua mano e cercò di infilarmelo dentro. Riuscì a penetrarmi facendomi molto male, cosa che lo fece sghignazzare. Mi penetrò a lungo con violenza, facendomi sempre più male, e continuando a sghignazzare senza tregua. Lo pregai a più riprese di far piano perchè mi faceva male. Di tutta risposta mi ripeteva di star zitta, dandomi della puttana, e intimandomi solo di scopare e farlo godere. Non ero certo nelle condizioni adatte per godermi quella scopata improvvisata, ma cercai di rilassarmi e partecipare il più possibile. Chiusi gli occhi, dimenticai il lezzo che ci circondava, e iniziai a godere davvero ad ogni suo colpo e ad ogni spinta. Il ragazzo sapeva scopare davvero bene, e lo stava dimostrando. Mi sfondò il culo con il suo cazzo duro e io godevo come una cagna, insultata continuamente da lui dietro di me, che mi stringeva la gamba alzata quasi a farmi male, e mi spingeva il suo cazzo fino allo stomaco, palle comprese. Venne nuovamente annaffiandomi il culo di sborra calda e minacciandomi di ingravidarmi. Sbottai anch'io senza accorgermene. Alla fine mi era anche piaciuto, inutile negarlo. Continuando ad insultarmi, e dicendomi a raffica "Troia" e "Puttana schifosa", il ragazzo si svuotò per bene, prima di lasciarmi la gamba, e uscire dal mio culo, ormai slargato, e ,come schifato, mi respinse. Si era fatto giorno e il ragazzino mi disse di andarmene alla svelta con tono minaccioso. Nemmeno mi diede il tempo di rivestirmi, e dovetti farlo una volta fuori, lontana dalla sua roulotte. Mi feci un pezzo di camminata, tra le roulotte e auto, nuda completamente, poi, trovato lo spiazzo dove mi ero data appuntamento con il giovane, iniziai a rivestirmi, con le natiche ancora doloranti per il brusco trattamento ricevuto poco prima. Stavo per riavviarmi verso la mia macchina, dopo essere stata pesantemente stuprata dal piccolo sinto, quando fui attratta dalla visione del campo, così diversa dalla nottata appena trascorsa. Appariva di tutt'altro aspetto: se mi era sembrato più un camposanto la notte, con la luce del sole assumeva tutt'altre sembianze, panni stesi su corde e gente che entrava e usciva dalle roulotte parlando straniero. Da tutto quel vespaio di gente vidi arrivare verso me quattro uomini sui trenta /trentacinque anni circa.  Mi chiesero che cazzo facessi in quel campo conciata così, mentre un quinto arrivò trafelato dicendo che mi aveva visto uscire dalla roulotte del piccolo Bakhtalo. "Vieni a traviare i nostri ragazzi, schifosa"- mi fu detto. Educatamente, cercai di spiegare che ero stata contattata dal ragazzo che mi aveva appena violentata. Sta di fatto che tre di loro, improvvisamente, mi sbarrarono la strada e in un italiano stentato mi minacciarono..."Frocio tu adesso paghi... venuto qui a accusare noi di stupri ... tu paghi.." Dissi che dovevano educare meglio i loro figli e che ... non finii la frase perché due di loro, mi bloccarono le braccia, cercai di divincolarmi senza riuscirci: erano ben piazzati e sarebbe stato impossibile poter tenergli testa. Pensai volessero pestarmi per l'accusa che avevo rivolto al loro ragazzo, invece fui trascinata a forza verso un' altra roulotte a pochi passi, che non avevo mai notato nemmeno la notte precedente. Trascinata a forza dentro quella roulotte, lontana dalle altre giù nel campo, i tre chiusero la porta, facendomi capire le loro intenzioni: la violenza che avevo subito la notte prima non era niente, quella che stavo per subire adesso, lì seduta stante, me la sarei ricordata per tutta la vita. Bloccata da entrambe le braccia dai due uomini, furono gli altri tre a strapparmi di dosso vestitino e intimo, con la gentilezza di un lottatore di Wrestling, e una volta denudati pure loro, mi fecero inginocchiare a forza, sbattendomi i loro cazzi duri in faccia. Tenendomi per i capelli e facendomi pure male, il più grosso mi sputò in viso più volte, insultandomi, e poi spingendomelo giù fino alla gola, quel suo coso spropositato. Mi vennero i conati di vomito più volte. Anche gli altri due vollero togliersi lo sfizio di scoparmi in bocca a turno. Fui gettata con forza sul letto della roulotte e là tenuta ferma nuovamente; i cinque, a turno, cercarono di scoparmi il culo, che ancora era allargato dalla sera prima. Cercai di oppormi, ma per evitare botte, mi feci trovare collaborativa, e cercai di farli ragionare, lavorando di psicologia, cercai di scusarmi con loro e di fargli capire che avrei scopato più volentieri se non mi avessero fatto violenza. I cinque uomini si calmarono in apparenza un po', la mia tattica stava funzionando, e cercai di mostrarmi disponibile nei loro confronti. Finalmente placate le loro ire, iniziai a godermi la scopata vera e propria con loro, cercando di rendermi più disponibile possibile nei loro confronti, evitando cosi altri maltrattamenti. Mentre venivo presa da dietro per i fianchi da uno di loro, e senza tanti complimenti, mi sentii penetrare da un cazzo grosso e duro come l'acciaio, che veniva spinto con forza facendomi male. Cercai di adattarmi nella posizione ma un altro di loro me lo aveva piantato in gola, rendendo rigido ogni mio movimento. Dovetti soddisfare pure gli altri che si facevano masturbare dalla mia mano destra e da quella sinistra. Quello dietro, mi prese i lunghi capelli, me li fece a coda e mi tenne come se fossi una puledra tenuta a briglie mentre mi inculava fortemente, e il suo compare davanti a me mi scopava la bocca. Godevo, inutile negarlo, godevo benedicendo quei cinque bastardi che mi stavano procurando un piacere immenso. Quello davanti mi sborrò in bocca e ingoiai tutto senza farmelo dire. Lui ne fu compiaciuto, mentre mi insultava dandomi della puttana. Quelli che stavo masturbando mi spruzzarono addosso, sporcandomi dalla vita in giù, due litri di sborra e quello dietro mi ingravidò, venendomi e lavandomi bene il culo internamente di calda sborra, mentre anche lui mi urlava che mi metteva incinta. Svuotatosi le palle nel mio mio culo, lo zingaro che avevo dietro, mi mollò agli altri quattro, che nonostante fossero venuti, non persero ugualmente l'occasione di potermelo infilare dentro, con la sperma del loro capo che ancora mi colava giù per le gambe. Dietro si posizionò subito lo zingaro che aveva una cicatrice profonda sulla guancia sinistra: si chinò, spostò la mutandina di pizzo e mi piantò la lingua nel culo !!!! Favoloso, eccezionale una bella leccata di culo con la punta della lingua dentro !!!! Leccò per un po' poi si tirò in piedi e dicendomi "che bel culo rotto che hai" tornò ad infilare prima un dito, poi due poi tre....era delicato, si sputava spesso sulla mano per lubrificarla ed in poco tempo arrivò ad infilarla tutta, aprendomi in due come la peggiore delle troie !!! Fu molto delicato e senza fretta, mi lasciò il tempo di rilassare lo sfintere ed alla fine con mio grande godimento infilò tutta la mano fino al polso. Sempre senza fretta iniziò un lento dentro e fuori che mi piaceva molto, mi sentivo sbrodolare addosso e godevo come una porca sotto quel trattamento. Inutile dire che la manovra era diventata uno spettacolo eccitante per gli altri tre perché dopo un po' mi ritrovai i tre cazzi a fianco, belli dritti che aspettavano solo di essere succhiati. Era la prima volta che mi capitava di avere una mano che mi slabbrava il buco del culo e tre cazzoni da succhiare tutti insieme !! Era un po' complicato ma uno dei tre era molto carico perché dopo poco mi infilò in bocca il cazzo fino ai coglioni e sentii dalle pulsazioni che stava per venire...lo infilai oltre la gola leccandogli le palle e fui ripagata da diversi schizzi caldi con tanto di mugolii...lo sfilai dalla bocca, due slinguate per ripulirlo poi mi dedicai agli altri due succhiandoli insieme, infilandoli in bocca ambedue il più in profondità possibile. Questi erano dei duri a venire...li succhiai e leccai ben bene poi dissi loro due "dai, sborratemi in bocca" e non si fecero pregare, io mi misi a bocca aperta e loro si masturbarono fino a schizzarmi in bocca ed in faccia. Dopo la mano, lo sfregiato volle infilare dentro il grosso cazzone che aveva. Mi sentii penetrare nuovamente dalla mascolinità fatta persona. Ormai presa più che mai anch'io dal piacere, ansimavo e godevo come una vaccona pregando di ingravidarmi anche all'uomo che mi stava stantuffando per ultimo, che accolse il mio desiderio e sborrò dentro di me. A turno ognuno di loro si lavorò, dopo la bocca, il culo e per tutta la mattinata. Ero esausta e senza un filo di forza da potermi reggere in piedi. Fui, alla fine, liquidata dopo che mi avevano riempita a dovere, e fatta allontanare alla svelta anche da questa roulotte. Almeno stavolta i tre mi permisero di rivestirmi, ma mi minacciarono di non farmi più vedere da quelle parti, o la lezione da cinque sarebbe stata più pesante e impartita da tutti gli altri maschi del campo. Li rassicurai che non mi avrebbero mai più vista, e così fu...
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