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trans

la prima volta


di guendalinafox
23.03.2024    |    89    |    0 8.0
"Mi piacque il fatto che non abbia fatto cenno alla “dotazione”, un punto a suo favore, si dichiarò disposto a farsi vedere in webcam se volessi..."
Premessa: mi sono decisa a raccontarvi quanto avvenuto realmente qualche anno fa. Ovviamente con nome di fantasia e con qualche scostamento dalla verità.
Era da un po' di tempo che avevo iniziato a provare estremo piacere nell’indossare indumenti femminili ed avevo iniziato a fantasticare sull’essere donna. Per fortuna lavoro da sola e mi capita di restare a sbrigare pratiche nel mio ufficio per ore ed ore e amo farlo in abiti femminili, ormai ho un discreto guardaroba, tutta roba ovviamente sexy ma sobria! Voi direte o sei sexy o sei sobria! Avete ragione! Io non intendo “sobria” in senso stretto, intendo non volgare, non eccessiva, ecco! tipo la foto qui di fianco! Ho anche imparato a camminare su tacchi decisamente alti, le mie preferite sono delle decolletè nere con tacco 14 e plateau 3 praticamente come avere un tacco 11. Come potete immaginare, mi guardavo allo specchio e l’immagine riflessa era, per me, quello di una donna e ne ero gratificata ma con il passare del tempo lo specchio non mi bastava più, sentivo di aver bisogno di conferme e non potendo cercarle fuori dalle mura del mio ufficio per ovvi motivi, ho iniziato a chattare sui siti dedicati, quelli dove volendo puoi anche videochattare, tra i tanti contatti che un nome femminile attira, avevo scelto tre uomini che mi sembravano più seri o almeno sono stati i tre che non hanno chiesto immediatamente quali fossero le mie capacità amatoriali e se fossi disposta a fare questo o quello.
Man mano che lo scambio di messaggi si faceva più intenso, ho ristretto ancor di più i “pretendenti”, in pratica ….uno solo, un uomo sessantenne della mia città.
Inizialmente non ho avuto il coraggio di dichiararmi come crossdresser, protetta dalla chiacchiera virtuale, poi è stato inevitabile scivolare su discorsi sessuali vista la vicinanza, l’affinità, almeno verbale, a quel punto ho deciso di fare io una domanda specifica “scusa per la domanda, ma da come hai scritto fino ad ora mi è venuto un dubbio, se vuoi puoi non rispondere, ma tu sei etero o bisex?”, al che leggo “Devo essere sincero, ho una compagna con la quale ho un rapporto molto bello ma in passato, non troppo lontano, ho avuto un’esperienza bisex e se capitasse la rifarei volentieri”, un brivido mi percorre la schiena, avrei voluto chiedere se nell’esperienza bisex avesse fatto la parte dell’attivo o del passivo ma mi astenni, mi scrisse “perché questa domanda?, cosa ti ha fatto pensare che potessi essere bisex?”, sono presa dal panico, in realtà non avevo nessun motivo per pensarlo era, forse, una mia speranza recondita, un desiderio inconscio “non lo so! Forse solo una sensazione!” mi affretto a rispondere in maniera vaga. Come credo che accada normalmente chattando su siti del genere, si arriva a chiedere la descrizione fisica e eventualmente vedersi in webcam!. Infatti Marco, è il suo nome, si descrive: 60 anni, ben portati a detta di tutti, 178cm e 76Kg, fisico asciutto e tonico per regolari allenamenti in palestra ma non “palestrato”, occhi neri, capelli neri con qualche filo bianco, senza barba né baffi, non è molto peloso. Mi piacque il fatto che non abbia fatto cenno alla “dotazione”, un punto a suo favore, si dichiarò disposto a farsi vedere in webcam se volessi. A quel punto …panico totale!!! Cosa fare? Chiudo e mi nego? Confesso chi sono realmente? Ma poi? se mi avesse accettato come crossdresser, sarei stata disposta ad andare avanti? ….. non sapevo che fare! fui estremamente combattuta, la mia parte femminile, vanitosa, voleva farsi vedere per compiacersi di eventuali apprezzamenti, la mia parte maschile invece ne temeva le conseguenze, “allora?” chiese “se non ti va di accendere la webcam mi basta che ti descriva!” A quel punto mi fu chiaro come il sole che la mia parte femminile aveva preso il sopravvento e pensai “ma che mi importa!, non lo conosco, potrà pensare che gli ho solo fatto perdere tempo! Male che va mi manda a quel paese, ma se gli piaccio? Se poi mi volesse incontrare e…….?”, il solo pensiero di incontrare un uomo mi fece battere il cuore dall’agitazione e una sensazione di calore partì dallo stomaco come un’onda e si infranse nella testa….”poi ci penserò!” decisi che era inutile tirarla per le lunghe. “Ok accendiamo la cam, ma io non ho intenzione di mostrarti il volto, e devo poi dirti una cosa!” gli dissi, “ok, per me va bene senza volto” rispose, mi arrivò sullo schermo l’invito a guardare la sua cam, clicco e l’immagine che mi apparve nel riquadro della cam era quella di un busto di uomo in camicia un po' aperta sul petto da cui spuntano pochi peli neri, si vedono le mani curate accanto alla tastiera, sarà passato qualche minuto, infatti, “allora?” scrisse “accendi o mi hai visto ed hai cambiato idea?” “si scusa! Adesso ti invito!” mi assicurai che l’inquadratura della cam mostrava principalmente le gambe fasciate nelle calze, la mini nera con la camicetta bianca ed il busto fino al collo, evitando le mani e cliccai l’invito “Ciao” mi scisse, “ciao” risposi concisa “posso dire che hai gambe bellissime!” “grazie” “cosa volevi dirmi?” mi chiese all’improvviso” ….panico!, non so come definirmi e mi uscì la definizione più squallida “sono un travestito”, passarono alcuni secondi e scrisse “mi prendi in giro?”, a quel punto mi affrettai a cercare di spiegare “aspetta, mi spiego meglio! Ho scoperto che mi piace indossare indumenti femminili, mi fa sentire bene! Non ho idea di come mi possano vedere dall’esterno, io mi sento femminile, ecco è per questo che ho iniziato a chattare, per sapere se, chi mi vede vestita così vede una donna o solo una caricatura”, passarono diversi secondi ma mi sembrarono un’eternità “Io vedendoti in video non avrei mai detto che sei un uomo, hai belle gambe, indossi scarpe con un tacco altissimo, vedo la forma del seno forse dal viso e dalle mani avrei potuto accorgemene, ma a proposito come hai fatto il seno? Reggiseno imbottito?” “No! è una protesi in silicone, di quelle che si indossano e devo dire che aderiscono talmente bene alla pelle che trasmettono il loro peso al busto ad ogni movimento come, credo, il vero seno” “bello! Puoi alzarti e fare qualche passo?”, mi alzai e feci dei passi davanti alla cam, poi nel sedermi mi accorsi del movimento tipico femminile, mi ero seduta di lato e poi avevo ruotato le gambe sotto il tavolo “cavolo cammini benissimo su quei tacchi, brava!” il fatto che mi parlò al femminile mi gratificò, “mi vede come donna e come tale si rivolge a me” pensai. Andammo avanti a chattare per qualche altro giorno dandoci appuntamento in cam, era molto incuriosito dalle sensazioni che gli raccontavo di provare quando indossavo abiti femminili, della trasformazione naturale che sentivo dentro di me e che mi scoprivo a muovermi, camminare, agire con atteggiamenti prettamente femminili, o meglio, che nel mio immaginario erano femminili. Ogni volta mi vestivo per lui, sempre miniabiti o minigonne e calze per evidenziare le gambe che gli piacevano tanto e la cam, quindi, inquadrava sempre, diciamo dal petto in giù, ogni volta si sfiorava l’argomento sesso fino a quando un giorno mi chiese in maniera diretta “quindi da quello che mi hai raccontato mi è sembrato di capire che non hai ancora fatto un’esperienza reale con un uomo, giusto?” “Giusto” risposi in maniera sintetica “e cosa ne pensi? Ti attira l’idea di provare?” “sinceramente non lo so, so solo che a volte, quando ci penso, sarebbe il naturale completamento dell’essere donna” “Vuoi vederlo? Vuoi vedere l’effetto che mi fai?”, di nuovo quella onda di calore e venni assalita da una voglia incontrollabile e scrissi semplicemente “si”, si alzò, aveva una tuta grigia, in piedi la cam inquadrava proprio lì, restò un attimo fermo dandomi il tempo di notare il bozzo che si vedeva sotto la tuta, poi abbassò la tuta e il suo cazzo, dapprima spinto in basso dall’elastico della tuta, una volta libero, scattò verso l’alto come una molla, era dritto come un fuso, una cappella rosea leggermente più larga del fusto e puntava diritto verso la cam, mi sembrava di averlo a 10 cm dalla mia faccia, una forte agitazione mi prese dalla bocca dello stomaco, l’ondata di calore alla testa comportò la salivazione azzerata “che mi succede?” pensai, non ebbi il tempo di capire cosa mi stesse succedendo che fui riportata alla realtà da Marco che scrisse “Allora? Che te ne pare? È così solo per te!” cercai di calmare l’agitazione che mi sentivo addosso facendo profondi respiri, poi le mie mani ricominciarono a scrivere” Bello! Perfettamente diritto, non se ne vedono di così diritti in giro!” “ma che cazzo sto scrivendo!!!! non ne ho mai visto uno in erezione in vita mia!!!” pensai ma ormai avevo scritto “ah è così! mi sembrava che avessi detto di non aver avuto nessuna esperienza dal vivo, allora non era vero!” “No! no! scusa! è vero! mai fatta alcuna esperienza dal vivo, sai capita spesso di vederne quando fai la doccia negli spogliatoi della palestra o del calcetto.” “Mah! Va bene! Non voglio indagare oltre, mi piaci troppo e vorrei incontrarti!” “Questo è pazzo! Se lo incontrassi dal vivo rischio che vuole fare qualcosa per forza!” pensai e intanto scrissi “Vediamo! Magari domani mattina se sei libero” rimasi scioccata da quanto avevo scritto, mentre rileggevo incredula “Certo, mi libero, dimmi dove e a che ora” “alle 9,00 a questo indirizzo, sul citofono c’è il numero 1S” e scrissi l’indirizzo, “vista l’ora porta caffè e cornetti che facciamo colazione insieme!” “Certo!” rispose Marco “sarò puntualissimo, a domani” “a domani” risposi.
Chiusi la chat ancora incredula e me ne dissi di tutti i colori “sei un’imbecille! Che ti è venuto in testa di invitare uno sconosciuto! E poi che fai? Sei un irresponsabile! Cretino che non sei altro!” ma scoprii che mentre imprecavo contro me stesso, una parte della mente pensava a cosa indossare per ricevere Marco.
Passato il momento di sgomento iniziale, venni assalita da una quantità di dubbi: e se non gli piaccio? Cosa faccio? Come mi devo comportare? Lo tirerà fuori di nuovo? Ed io? Noooo!!!! Non sono pronta! Gli dirò: ma che fai? Guarda hai capito male e cose simili, intanto iniziai a sistemare sul divano dell’ufficio vari indumenti che avrei potuto indossare: un miniabito fuxia, una minigonna nera ed una camicetta bianca, un miniabito nero con bordo inferiore in pizzo e manica a ¾, un miniabito rosso, tipo maglia, con una cinta cuoio, manica lunga e ampia scollatura, li guardai sistemati e stesi sul divano e scartai il miniabito nero perché era un incontro di mattina e il nero non è indicato, gli altri tre mi piacciono tutti ma preferii l’abito rosa, presi il completino intimo rosa mai usato, perizoma in pizzo con fiocchettino e reggiseno coordinato, un paio di calze nuove ovviamente autoreggenti nere con balza in pizzo e le decollete nere, la parrucca nera a caschetto e……..”cazzo! non ho ancora imparato a truccarmi bene!” pensai, trascorsi il resto della giornata davanti allo specchio a seguire tutorial sulla rete, decisi di indossare gli occhiali, che uso solo per lettura, perché davano un tocco, non so di che, ma mi piaceva l’idea e ne avevo un paio con la montatura rossa che ritenni adatta.
La sera stentai a dormire, l’idea di incontrare un uomo come donna mi eccitava e mi terrorizzava, la stanchezza prese il sopravvento e alla fine riuscii ad addormentarmi ma alle 6,30 aprii gli occhi ed ero completamente sveglia ben prima che il trillo della sveglia mi facesse saltare come ogni mattina.
Arrivai in ufficio che non erano neanche le 7,30 ed iniziai a prepararmi, l’adrenalina mi scorreva nelle vene, l’agitazione era massima e imprecai per ogni errore che commettevo nel truccarmi, finalmente alle 8,30 fui soddisfatta del risultato ed iniziai a vestirmi per prima cosa indossai la mia protesi seno, di quelle in silicone che si indossano come un busto, avevo scelto una coppa D di peso complessivo 2,5Kg ed era puro godimento quando qualsiasi movimento si trasmetteva a tutto il mio corpo come se fossero vere, poi l’intimo, le calze e il miniabito, nascosi il sottile bordo di silicone sul collo con un girocollo di pizzo con dei pendenti che scendevano nell’incavo dei seni, un paio di orecchini con clip, e per nascondere le mani indossai un paio di guanti lunghi che lasciavano fuori solo le falangi e attaccai unghie finte rosse sulle mie, mi sedetti sul divano con le gambe accavallate e cercai di tenere sotto controllo l’estrema agitazione…..curioso! mi sentivo agitata come quando facevo un esame all’università. In realtà era anche questo un esame da superare, sarei stata credibile come donna? Sarei stata minimamente capace di essere all’altezza di una donna? Dove il sentirmi donna mi avrebbe portato? Ero pronta? Se a questo si aggiunge l’eccitazione della situazione potete avere un quadro di come mi sentii quella mattina in attesa del citofono.
Il trillo del citofono mi fece sobbalzare, mi alzai e andai a rispondere “pronto?”
“sono Marco”
“apro, scendi la rampa di scale”
“ok”
Aprii la porta quel tanto che bastava vederlo arrivare dal vialetto di ingresso e non essere vista dai vicini curiosi, “buongiorno, entra!” e mi feci di lato per lasciarlo entrare, incredibilmente mi sentii sicura, niente balbettii, nessun tentennamento “grazie, ho portato caffè e cornetti come d’accordo e se posso, sei più bella che in cam!” mi sentii arrossire e questa volta balbettai “grazie, vieni ti faccio strada” e mi avviai su per una piccola rampa di scale che porta al mio ufficio con Marco dietro di me “per la miseria, la webcam non ti rende giustizia hai un culo e delle gambe bellissime!” rimasi un attimo basita, non mi aspettavo un approccio così diretto ma feci finta di nulla, ci accomodammo, scartai il pacchetto di cornetti e andai al mobiletto a prendere tovaglioli e bicchierini di carta per il caffè, mi venne naturale piegarmi in avanti per aprire il mobiletto basso…. mi sentii osservata e in quell’attimo realizzai che il vestitino era salito e stavo offrendo un panorama invitante e istintivamente mi accovacciai mettendomi leggermente di lato con le ginocchia unite, facemmo colazione chiacchierando ma notai che lo sguardo di Marco era rivolto alle mie gambe e che spesso si toccava distrattamente, un rigonfiamento era evidente nei pantaloni ma feci finta di non essermene accorta, Marco riprese l’argomento sesso “Come è possibile che tu non abbia fatto ancora nessuna esperienza, sei molto attraente come crossdresser” “wow” pensai “ha usato il termine inglese per non dire travestito, che carino!” “Beh! Forse perché ho scoperto da poco questo mio lato, non avevo, o meglio non ho, consapevolezza di me stessa e ho sentito il bisogno di conferme, per questo mi sono avvicinata alla chat, adesso scusami un attimo” il rossetto era rimasto appiccicato al bicchierino del caffè e mi andava di sistemarlo, così mi alzai e andai in bagno. Tornata nella stanza rimasi stupita da quanto si presentava ai miei occhi: Marco seduto sulla poltroncina della scrivania, pantaloni alle caviglie e cazzo svettante, era duro, diritto e se lo stava menando lentamente, la cappella rosea e lucida faceva capolino dalla pelle ad ogni movimento, appena mi vide bloccata sulla soglia della porta disse “Beh! Se cercavi conferme di te come donna ecco, questo è l’effetto che mi fai” facendo cenno al cazzo eretto “e se lo fai a me credo che molti uomini reagirebbero così, poi vestita così sei estremamente sexy e femminile” e riprese ad accarezzarsi guardandomi negli occhi, senza rendermene conto mi ero mossa nella sua direzione e mi ritrovai accovacciata sui tacchi tra le sue gambe, le mani appoggiate sulle cosce e guardavo come ipnotizzata quel lento movimento, le mie mani accarezzavano le cosce e ad ogni carezza si avvicinavano sempre di più all’inguine, Marco toglie la mano e lui è lì fiero, diritto come un fuso, le vene in risalto, la cappella, mezza libera dalla pelle, di un bel colore rosa acceso e lucida, la mia mano con le unghie finte di un rosso acceso, lentamente impugnò quello scettro di carne, calda, setosa, turgida e continuò il lento movimento …..su e giù…..su e giù ….ogni volta giù il glande era totalmente scoperto, nessuno di noi disse una sola parola…..mi sentivo bene con il cazzo di Marco in mano! Mi sembra normale che gli stessi facendo una sega! Sento salire l’eccitazione dal fremito allo stomaco e il calore al viso! Sentii Marco sospirare, segno che gradiva e ciò mi gratificava, poi lo sentii sussurrare “Brava, bravissima! Ti piace?” “Si! è bellissimo!” risposi, avevo quel cazzo abbastanza vicino alla faccia, tanto da sentire l’odore di maschio, nei fui inebriata e quando Marco poggiò la sua mano dietro la mia testa facendo una leggera pressione invitandomi ad avvicinarmi ancora di più, non opposi nessuna resistenza, lasciò la testa quando ormai ero a pochi centimetri e mi sembrò naturale tirare fuori la lingua e passarla sul glande scoperto “ohhhh!!!!!! Siiiiiii!!!!” mormorò Marco, fui pervasa da una incontrollabile voglia di farlo godere ancora e sempre di più, iniziai a leccare l’asta inebriandomi del profumo di maschio poi lo imboccai stringendo le labbra e roteando la lingua intorno al glande “Che brava! Dai lecca! Lecca tutto!” gli leccai le palle prendendone in bocca una alla volta, Marco si alzò e mi ritrovai in ginocchio spompinare quel cazzo meraviglioso! Ormai ero alla sua mercè, ma mi sentivo padrona della situazione, ero io che decidevo quando portarlo vicino all’apice per poi rallentare anche se la posizione era per lui dominante. Lo stavo spompinando da un po' quando mi fece alzare, mi girò e mi fece appoggiare alla scrivania ….ero con il culo a pizzo praticamente a 90° appoggiata alla scrivania, mi alzò il vestito e scostato il perizoma si abbassò, allargò le natiche e iniziò a leccarmi il culo, lo lasciai fare! stavo provando sensazioni inesplorate, mi sentivo oggetto del suo desiderio e questo non mi dava fastidio anzi, mi gratificava come donna, e come donna in quel momento mi sentivo….. porca! Avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto……allargai le gambe e con le mani mi tenni le natiche aperte “mmmmmhhhhh!!!!! Brava si così! che bel culo che hai!” e continuò a leccare, mi rilassai completamente e mi godetti quel trattamento, mi sentivo bagnatissima con la saliva che colava lungo una gamba……Marco si fermò e si alzò, rimasi un attimo in attesa, ebbi la certezza di quello che stava accadendo quando sentii il suo cazzo appoggiato sul buco abbondantemente lubrificato dalla sua saliva……non opposi resistenza, spinge un po' e lo sfintere cede in modo vergognoso accogliendo la cappella e richiudendosi sull’asta “ahhhhh!!!!!!” mugolai “piano! fai piano!” Marco si fermò, “mmmmhhhhhh!!!!! Si aspetta, fermo! ahhhhhh che bello!” mi stavo godendo quell’attimo quando mi venne la frenesia di prenderlo tutto “Dai Marco, inculami! Spingi siiiiiiiiiiii!!!!!!! Ahhhh! Ancora dai mmmmmmhhhhhhh!” lo sentivo scivolare dentro di me centimetro dopo centimetro, allungai la mano dietro di me e mi accorsi che era tutto dentro di me il suo pube era attaccato alle mie natiche “mmmmhhhhh!!!! è tutto dentro! Dai scopami! Scopami! Scopami!” “ siiii è tutto dentro! Hai un culo bellissimo! adesso ti scopo!” rispose Marco ed iniziò a pompare, dapprima lentamente per poi aumentare sempre di più il ritmo, sentivo le sue palle sbattere sul mio culo “siiiii!!!! dai dai dai dai dai” lo incitavo senza rendermene conto …”è bellissimo!!!” ero la sua donna, la sua troia e volevo che godesse del mio culo, all’improvviso Marco si bloccò “ahhhh vengoooo!!!!!” non feci in tempo a sfilarmelo dal culo, Marco mi teneva stretta per i fianchi, e sentii chiaramente le contrazioni del cazzo e una sensazione di caldo che mi inondava l’intestino…..bellissimo! Marco si accasciò su di me e per un attimo sentii il seno che si schiacciava contro il mio petto, avvertii un brivido di piacere attraversarmi tutto il corpo. Marco si alzò, gli indicai il bagno mentre io mi toccai l’ano morbido e cedevole e con un fazzolettino raccolsi il frutto della scopata che iniziava ad uscire copiosamente, “Dio cosa mi sono persa in questi anni!” pensai, “essere donna dona sensazioni incredibili, è completamente diverso dall’essere maschio, il maschio è meccanico, il sesso per lui è spesso un istinto animalesco, la donna è intima, il suo piacere deriva dal suo profondo, dalla testa, dalla consapevolezza di soddisfare il suo maschio e ne gode, anche se non sempre fisicamente, ma certamente mentalmente”, Marco tornò e si sedette nudo sul divano mentre io andai in bagno, al ritorno mi sedetti accanto a lui “Sei stata fantastica!” “grazie” “Ma posso chiederti una cosa?” “certo” mi avevi detto che non l’avevi mai fatto ma mi hai fatto un bel pompino e il tuo culo non è vergine, mi hai preso in giro?” “No! affatto! È il mio primo pompino ed è la prima volta che sto con un uomo!” vidi il suo sguardo interrogativo, allora mi alzai, andai al cassetto della scrivania presi un sacchetto di stoffa e tornai a sedermi “ Ecco! Fino ad oggi ho usato questo” e gli mostrai il mio plug anale gioiello di discrete dimensioni “lo tengo spesso inserito anche mentre lavoro o faccio altro, mi ha anche aiutato a imparare a mettere un piede davanti all’altro per camminare bene sui tacchi tenendo le natiche strette” e gli sorrisi, intanto dal sacchetto era caduta anche una bustina di lubrificante “wow! Mi farebbe piacere vederti” lo disse mentre il suo cazzo stava tornando ad alzare la testa “posso?” aggiunse prendendo il lubrificante, vederlo eccitato alla sola idea di infilarmi il plug non riuscii a dirgli di no “ ok!” risposi concisa, si alzò mentre io mi sistemavo in ginocchio sul divano appoggiata alla spalliera e offrendogli il culo, per la seconda volta scostò il perizoma e sentii il freddo gel scorrermi tra le natiche, lo raccolse con due dita e lo portò sul buco massaggiandolo lentamente e poi le infilò, scivolando agevolmente dentro di me “mmmmhhhh!” mugolai, un attimo dopo il freddo plug iniziò a farsi strada spinto da Marco che si godeva la graduale dilatazione del mio culo fino a quando la parte larga di 5 cm non fu risucchiata dentro dal mio ano voglioso e rimase il gioiello rosso tra le natiche “ohhhh!!!!!!” sospirai; Marco mise a suo posto il perizoma “Adesso ti dispiace camminare o fare quello che vuoi in giro?” Trovai la richiesta un po' bizzarra, mi aspettavo forse altro, comunque iniziai a camminare per la stanza, misi a posto i bicchierini del caffè, sistemai l’incarto dei cornetti, Marco seduto sul divano mi guardava, intanto il suo cazzo era tornato di nuovo svettante, la cappella più rossa di prima, bello diritto come un fuso e puntava verso l’altro tra le gambe muscolose.
Mi diressi verso il divano, e mi sedetti con attenzione, sentivo chiaramente la presenza del plug nel culo “Allora, vuoi lasciarlo a me?” dissi allungando la mano ed impugnando il cazzo alla base, senza dire una parola Marco tolse la mano e io mi abbassai per il secondo pompino della giornata e della mia vita.
E dire che quel giorno mi ero ripromessa di fare solo conoscenza per soddisfare la mia vanità di donna!
Ci incontrammo altre tre volte, poi per motivi diversi ci fu difficile rivedersi ma ricordo questa prima esperienza con piacere e nostalgia.

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