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Lui & Lei

Accanto alla Transilvania


di pomponio
03.08.2020    |    1.524    |    1 8.7
"Il giorno dopo sono andato in campagna con lui, cercando anche di aiutarlo nel suo lavoro, ma non ne ero all’altezza e lui sorrideva compiaciuto..."
Una domenica di quelle di un agosto inoltrato, calda e afosa. Non avevo voglia di andare in spiaggia ormai superaffollata specialmente nel fine settimana, e neanche stare fuori sotto una cappa di umido insopportabile. Casa mia era la miglior soluzione, al fresco del condizionatore con tutte le comodità ed in piena tranquillità. Cazzeggiavo sul pc, scandagliando su vari siti alla ricerca di un buon posto dove fare il mio solito viaggetto autunnale, senza un’idea precisa, cosi, in cerca anche di qualcosa di emozionante. Capito su un sito di amicizie e scambi culturali per tutta l’Europa, entro e guardo un po’ di cosa si tratta.
Una serie di foto di tutti i generi compariva sulla prima pagina, pensai che si trattasse del solito sito dove, con la scusa dell’amicizia, si cerca anche sesso, tanti morti di fica che si descrivono come adoni e poi, nella realtà, ti trovi sorprese sconvolgenti, tante chiattone che si sentono le uniche fiche al mondo ma che nessuno tromba, altri che cercano amicizie ma solo femminili…”senza secondi fini”…e a chi la racconti…
Nella massa noto un ragazzo che non definirei proprio bello ma con un viso molto sexy. Capelli cortissimi castano chiaro, mascella in evidenza, occhi piccoli neri ravvicinati, orecchi a sventola ed un bel naso aquilino. Entro nel suo profilo per capire meglio cosa cercasse. Non mi sembrava troppo interessato alla sola fica visto che diceva di cercare sia uomini che donne senza fare distinzione ma solo per scoprire un po’ il mondo al di fuori del suo ambiente ed esercitare altre lingue restando a casa sua.
Diceva di aver fatto qualche viaggio, Italia compresa, e di parlare inglese e un poco di Italiano oltre naturalmente alla sua lingua, il romeno. Si abita in Romania ai confini della Transilvania con la parte nord/est. Decisi di rispondere, in fondo un altro giro in Romania non mi sarebbe dispiaciuto, con la speranza di un riscontro anche negativo, magari anche lui cercava solo il cappuccino dove inzuppare il biscotto. Con sorpresa, mi arriva in poche ore la sua risposta e cominciamo a scambiarci qualche mail tanto per capirci un po’, ma per essere più veloci ci affidiamo a skype. Mi trovo di fronte ad un ragazzo magro, alto e con un viso molto sorridente, molto interessante. In men che non si dica diventiamo amici ed ogni sera facevamo la nostra video chiacchierata. Gli accenno che mi piacerebbe fare una gita dalle sue parti e chiedo di qualche albergo in zona e se lui fosse disponibile a mostrarmi le bellezze dei dintorni. Con sorpresa mi dice che, se avessi voluto, avrei potuto alloggiare da lui, dove aveva la sua azienda, viveva da solo in una casetta, a suo dire, molto modesta e lontana da alberghi. Accetto di buon grado e ci accordiamo per la metà di settembre con volo Roma/Bacau dove lui sarebbe venuto a prendermi.
Esco dal piccolo aeroporto di Bacau, tra la campagna e la zona industriale e mi ritrovo Tiberio, cosi diceva di chiamarsi, giusto di fronte alla porta che mi accoglie a braccia aperte. Lo trovo piuttosto timido e impacciato ma ho cercato di metterlo subito a suo agio trattandolo come un vecchio amico e si è sciolto dopo poco.
Quasi un’ora di macchina per arrivare praticamente in culo al mondo, cosi mi era sembrato perché arrivando a tarda sera non avevo avuto modo di vedere nessun panorama ma di notare poche luci per tutto il tragitto. Una vecchia casa di campagna con annessa stalla e fienile, molto affascinante. Una doccia in uno strano bagno e a letto di corsa per l’ora che per lui che si doveva alzare alle quattro, era alquanto tarda. Dormiamo nella stessa camera piuttosto grande e con 2 letti e mi dice che alle 8 sarebbe tornato per la colazione insieme.
Mi sono svegliato prima, quando alle 4 si è alzato, ma ho fatto finta di dormire per non metterlo in imbarazzo ed alle 8 è arrivato puntuale con una tazza di caffè latte. Mi ha spiegato che alle 4 doveva mungere un paio di vacche, le pecore, portarle al pascolo e poi sarebbe stato libero tutta la mattinata.
Parlava piuttosto bene italiano e mi ha raccontato che è l’ultimo di 6 figli, tutti fuori dalla Romania i maschi e tutte sposate le femmine e che lui era rimasto solo dopo la morte dei genitori dato che non voleva lasciare la fattoria e cercava di vivere con quella senza lasciare la propria terra. Conosceva l’italiano perché era stato un paio di anni presso un fratello che abita in Italia ma di aver preferito vivere in Romania.
Nonostante i suoi 26 anni era una persona molto matura e consapevole di ciò che avrebbe potuto essere il suo futuro. Abbiamo parlato tutto il giorno, tra le pause ed il suo lavoro dove lo accompagnavo, senza tralasciare l’argomento sesso. Mi diceva che per il momento andava di tanto in tanto con una puttana ed in futuro, tempo permettendo, avrebbe cercato una donna disposta a fare quel certo tipo di vita di campagna che tante non apprezzano. Non poteva sfuggirmi la sua dolcezza e mi sarebbe piaciuto sempre di più avere un bel tu per tu a letto. Sarei rimasto pochi giorni e non volevo perdere tempo, la sera stessa, dopo la doccia e prima di coricarci, gli propongo un massaggio che accetta ben volentieri mettendosi nudo a pancia sotto, come gli avevo chiesto, per cominciare l’avventura. Mentre massaggiavo la schiena, sentivo che reagiva molto bene e me lo confermava lui stesso dicendo di sentirsi come senza peso. Finita la schiena e le gambe, gli chiedo di voltarsi e, solo in quel momento, vedo il suo pisello ancora a riposo, niente di particolare a prima vista, lungo normale ma alquanto “tozzo”, una bella forma. Indugio un po’ in zona ma il suo uccello non dava segni di vita e non me la sentivo di fare la troia. Andiamo a letto e propongo di unire i due letti per stare vicini ed in men che non si dica aveva provveduto ad unirli. Non riuscivo a capire se c’era o ci faceva, tutto faceva capire che gli sarebbe piaciuto ma non osava. Una volta vicini è stato tutto più facile, è riuscito l’argomento sesso e mi ha detto che lui aveva sempre voglia e che spesso faceva da solo. A quel punto ho allungato la mano sul suo cazzo chiedendo se avesse voglia anche in quel momento e mi sono ritrovato in mano un cazzo durissimo e notevolmente “lievitato” da quando è a riposo. Mi dice che con un uomo non l’ha mai fatto ma non si tira indietro. Non faccio altro che scendere al livello del suo cazzo per affondarlo tutto in bocca. Il suo gemito mi ha fatto capire che tutto andava per il meglio e sono andato avanti passando la lingua in tutti i posti che conosco mentre lui si lasciava fare di tutto con grande piacere. Non è durata molto, forse aveva troppa voglia ed è venuto piuttosto velocemente non senza imbarazzo. Mentre ci fumavamo una sigaretta mi ha confessato che certe emozioni le provava per la prima volta e che gli erano molto piaciute, la puttana si limitava ad aprire le gambe e tutto finiva lì, mentre quei giochini non glieli aveva fatti mai nessuno. Finita la sigaretta, mi ha appoggiato l’uccello su un fianco dicendomi che era già pronto. A quel punto, l’imbarazzo era andato a farsi friggere e, nudi sul letto, ci siamo messi comodi per ricominciare con calma e senza inibizioni. L’ho messo a gambe aperte davanti a me e con la lingua sono partito dal buchino a salire fino alla punta dell’uccello mentre lui, ormai completamente sciolto, ansimava di piacere, a volte guidandomi la testa dove sentiva più piacere ad essere leccato, a volte stringendo tra le mani le lenzuola ed aprendo ancora di più le gambe. L’ho girato a pecorina sempre a gambe ben aperte leccando da dietro sia il buco che le palle e, nonostante la loro dimensione piuttosto consistente, riuscivo a prenderle tutte e due in bocca delicatamente e lentamente. Tra una posizione e l’altra, è arrivato il punto in cui mi ha sussurrato che non ce la faceva più e voleva venire. Anche io ero arrivato al culmine e, mentre sentivo tutto il suo schizzo in gola, sono arrivato in un mare di sborra.
Il giorno dopo sono andato in campagna con lui, cercando anche di aiutarlo nel suo lavoro, ma non ne ero all’altezza e lui sorrideva compiaciuto. In quella mattina ho avuto l’occasione di vederlo bene, in camera eravamo quasi al buio e non avevo avuto modo di apprezzarlo. Stesi sull’erba, accanto agli animali che brucavano, ci siamo messi nudi abbracciandoci e cominciando un nuovo round, me lo sono leccato in ogni dove fino a quando, contorcendosi, mi ha schizzato in bocca tutto il suo piacere. Un corpo esile ma teso, non troppo muscoloso e senza un filo di grasso, due glutei tondi, piccoli ma durissimi, spalle larghe e ben proporzionate, una discreta tartaruga e l’uccello veramente bello. Cresceva notevolmente da riposo a eretto, specialmente in diametro e mi sono sorpreso di come riuscivo a prenderlo con tanta facilità fino in fondo. Completamente glabro dalla vita alle spalle mentre le gambe erano ricoperte da una bella peluria, intorno all’uccello, un bel boschetto di peli lisci, quasi come gli orientali, il mio tipo.
Nei giorni a seguire ne abbiamo fatte di tutti i colori, in ogni luogo fino a quattro o cinque volte al giorno, la passione ci aveva preso entrambi e cominciava a prendermi anche oltre, erano anni che non mi capitava una cosa così piacevole e coinvolgente, mi conquistava la sua dolcezza e la sua disponibilità a fare tutto quel che gli chiedevo. In tutto questo non c’è mai stata penetrazione, io non l’ho chiesto e lui neanche ma non ci siamo fatti mancare niente altro. Le nostre notti erano sessioni di sesso incredibili, bastava sfiorarci per essere tutti e due eccitati al punto tale di farlo immediatamente, quando eravamo in campagna, bastava uno sguardo ed aveva già l’uccello duro, anche al supermercato dove non si poteva fare niente, ma appena giunti in macchina, lo tirava fuori e, mentre guidava, provvedevo a succhiarglielo e, arrivati a casa, ricominciavamo perché diceva che quello in macchina era solo l’antipasto, riuscendo a venire anche 5 volte in un paio di ore sorprendendo sia me che se stesso. In tutte queste battaglie, non mi ha mai toccato l’uccello pur prodigandosi in numerosi abbracci e qualche bacio a stampo, ma niente che potesse ricambiare i miei favori, questo mi ha lasciato capire che il sesso era solo il contorno di qualcosa di più intenso e la sua non era solo "fame".
Purtroppo le cose belle finiscono in fretta ed era arrivato il momento della partenza. Durante la strada che porta all’aeroporto non abbiamo detto una parola, ero teso e lui ancora di più, ci siamo abbracciati davanti all’ingresso e ringraziati reciprocamente, l’ho guardato negli occhi e li ho visti lucidi nello stesso modo in cui lui ha visto i miei consapevoli che forse quei momenti non si sarebbero più potuti ripetere, forse i luoghi o le circostanze, il momento, non potevano ripetersi.
Ci siamo tenuti in contatto e, dopo un paio di anni, è venuto in Italia dal fratello per la nascita di una seconda figlia, logicamente mi ha raggiunto ed è stato da me solo un paio di giorni nei quali abbiamo rivissuto tante emozioni e tanti pompini, rigirati nel letto come serpi in amore, l’ho leccato e rileccato in ogni dove facendomi riempire dei suoi schizzi forti ed abbondanti ma, nonostante la passione, non sono stati la stessa cosa…tornerò a trovarlo e vedremo…
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