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Lui & Lei

Alla spiaggia con Titta...


di pomponio
15.02.2021    |    7.047    |    2 9.2
"Titta comincia a ungersi abbondantemente di crema solare massaggiando le grosse tette dure e ben proporzionate e mi chiede di passarle la crema dietro la..."
In una calda giornata di luglio ci incontriamo, come spesso accade, con la mia amica di battaglie al solito bar per fare colazione.
Si era messa un pareo leggero e fresco che, legato appena sopra il seno, metteva in evidenza tutta la sua grazia, il solito borsone dove teneva praticamente tutto e un ventaglio in mano col quale si sventolava freneticamente.
Si siede al mio tavolo poggiando la sua valigia e salutandomi col solito bacetto.
“Oggi fa già in caldo insopportabile di prima mattina, figuriamoci tra un po’” mi dice lei ordinando un cappuccino, “ti va di fare una scappata in spiaggia?”
Guardo l’orologio, non era poi cosi presto e, accettando, propongo di prendere qualche pezzo di pizza, un po’ di frutta e una bottiglia di acqua cosi da restare quanto volevamo senza lo stress di dover tornare per il pranzo. Lei telefona subito a casa dicendo di non aspettarla per il pranzo e, preso tutto il necessario, partiamo, consapevoli che oltre a qualche fresca nuotata, ci sarebbero stati anche piacevoli risvolti.
Non essendo fine settimana, la spiaggia non era poi cosi affollata, facciamo una camminata per cercare un posto tranquillo, piazzo l’ombrellone, mi infilo un pantaloncino e stendo gli asciugamani. Finito di sistemare vedo che lei sta ancora frugando nel suo borsone alla ricerca di un bikini del quale le interessa solo al pezzo sotto visto che in quel luogo il reggiseno non serve.
Veniamo abbastanza spesso in questa spiaggia che, oltre a non essere mai troppo affollata, si trova dietro un’oasi naturale chiusa e senza passaggi e per arrivarci bisogna camminare parecchio e dove si pratica anche nudismo che pur non essendo consentito è molto tollerato, anche per questo, non si trovano troppi scocciatori.
Finalmente Titta, così la chiamo, trova il suo costume…una specie di perizoma che esserci o non esserci non cambia molto la situazione.
Titta comincia a ungersi abbondantemente di crema solare massaggiando le grosse tette dure e ben proporzionate e mi chiede di passarle la crema dietro la schiena. Lo faccio volentieri perché so che poi mi lascia scivolare su tutto il suo corpo sodo, giunonico ma ben proporzionato.
Titta ha quasi 30 anni, un viso molto bello che sa valorizzare con poco ma sapiente trucco e due chiappe che farebbero gola anche ai morti. A volte mi eccito e lei non manca di darmi qualche “smanazzata” scherzandoci su. Abbiamo fatto diverse battaglie insieme, tra me e lei c’è un grande feeling e, quando mi capita qualche ragazzo che so potrebbe piacere anche a lei, non manco di invitarla per un concertino a tre.
Titta è sempre molto felice di partecipare perché sa che chi le presento è sicuramente giusto per i suoi gusti e per belle maialate, proprio come piacciono a lei. Ama in particolare uccelli di buon diametro anche se non lunghissimi ma, se vale la pena, si adatta anche a qualcosa di lungo e meno spesso…in ogni caso l’abbondanza e la simpatia non devono mancare. Abbiamo fatto anche un tris con il suo ex ragazzo al quale non mancava certo l’abbondanza.
La spiaggia è sempre un luogo in un certo senso, favorevole non solo per il sole e per la raccolta di telline con le quali ci facciamo splendide spaghettate ma anche per piacevoli incontri e buone conoscenze.
Ci sono persone che passeggiano sul bagnasciuga sia singoli/e che coppie e, con un semplice sguardo o un saluto, si riesce ad allacciare discorso e fare amicizia o…altro.
Noi lo consideriamo quasi un gioco e siamo sempre pronti in attesa che qualcosa succeda.
Titta è una ragazza spontanea, leale e senza peli sulla lingua, pronta a battute forse un po’ acide ma precise che mi fanno ridere come un matto quindi lascio sempre la prima mossa a lei quando c’è, in un certo senso, il modo di attaccar bottone con qualcuno.
Chiunque le passasse di fronte, poteva avere un giudizio dopo che con molta indifferenza dietro un paio di occhialoni a specchio era stato analizzato anche nei minimi particolari.
Tra i vari passanti c’è stato un “tracagnotto”, come lei lo ha definito, che non smetteva di girarle intorno cercando insistentemente il suo sguardo per farle notare l’erezione e vedere se ci fosse stata qualche possibilità.
Aspettavo con ansia una sua reazione dopo averla vista diverse volte sbuffare con molta insofferenza…e non ho aspettato molto. Titta, togliendosi gli occhiali, gli dice: “Senti palle, e dico palle per non offendere la categoria dei piselli visto quanto ce l’hai piccolo, hai rotto il cazzo, ci sono almeno 5km di spiaggia, levati dai coglioni e vai altrove tanto qui puoi rimediare solo un vaffanculo”.
Il poverino, rosso in faccia come un gambero, è sparito in men che non si dica tra l’ilarità mia, di Titta e di uno che si trovava a passare in quel momento ma che non abbiamo trattenuto dato che non interessava né me ne lei.
Poca gente sfilava in quella mattina, solo un paio di “chiattone attempate” come le ha definite Titta e qualche ragazzino troppo giovane per lei che comunque non mancava di osservare quasi con gli occhi fuori dalle orbite quelle belle tette al sole.
Titta si sdraia a pancia sotto ma la metto in allerta per un ragazzo che stava arrivando con passo tranquillo e con gli occhi puntati su di lei già da parecchio lontano. Lei si siede guardandolo, ma senza farsi notare, dietro i suoi occhiali a specchio.
Un tipo molto alto e molto magro, non certo bellissimo, naso aquilino, capelli di media lunghezza, occhi neri e pantaloncini da spiaggia a mezza coscia e un’andatura un po’ “sbilenca”. Procedendo sulla spiaggia ma continuando a voltarsi si allontana fino a non poter sentire il commento di Titta che mi dice “trovi interessante quell’attaccapanni?” Gli rispondo che in tipi come quello, non bellissimi e molto magri ho sempre trovato dei grossi uccelli e che poteva valere la pena di conoscerlo. “Bene”, risponde lei leccandosi le labbra, “tanto di qui deve ripassare”.
Non abbiamo aspettato molto che lo vedo tornare sempre con lo sguardo sulle tette di lei, Titta si alza gli occhiali, lo guarda e sfodera un gran sorriso. Anche io accenno un saluto e lui si avvicina.
I soliti convenevoli tanto per attaccare bottone, di dove sei, quanti anni hai, che cerchi dato che passeggi invece di prendere il sole.
Ci racconta che è pugliese, 28 anni, in vacanza da certi parenti in zona per qualche giorno e che passeggiava tanto per passare il tempo.
Titta, sempre molto diretta, sorridendo, gli dice: “E passeggiando, cerchi qualche bella avventura”
Ricambiando lo stesso sorriso, annuisce piegando la testa senza dire una parola.
Intervengo dopo che il ghiaccio era ormai rotto e rivolgendomi a Cosimo, cosi ha detto di chiamarsi, dicendo che alla mia amica piacciono le cose abbondanti e che noi giochiamo sempre insieme. Annuisce dicendo che non c’erano problemi in nessun senso. Stavamo seduti in cerchio sull’asciugamano, questo permetteva una certa discrezione agli occhi altrui e chiedo se posso infilare la mano nei suoi pantaloni per “saggiare” un po’, lui annuisce e allunga una gamba per favorire l’ingresso della mia mano attraverso la coscia dei pantaloni. Una bella sorpresa di buona lunghezza e di buon diametro già pronto per l’uso.
Suggerisco a Titta di “saggiare” anche lei e questo le fa capire che la cosa poteva essere fatta e che sarebbe piaciuto anche a lei. Senza farselo ripetere infila la mano nei pantaloncini e la vedo sgranare gli occhi, mentre Cosimo, abbassandosi, va a frugare in mezzo alle gambe di Titta che, senza scomporsi, le apre bene.
Un bell’uccello di quelli che sicuramente danno piacere, sarà stato una ventina di centimetri, piuttosto largo e con abbondante pelle sul glande anche in erezione ma che scivolava bene mostrando un fiore di cappella lucida e umida. Leggermente storto verso sinistra e verso l’alto, proprio come piacciono sia a me che a Titta.
Sorgeva il problema di trovare un po’ di intimità senza essere troppo notati. Subito dietro la spiaggia c’è una bella macchia mediterranea con molte piazzole di sabbia nascoste tra la vegetazione che sembrano fatte apposta per stare tranquilli. Mandiamo Cosimo prima di noi, tanto per non dare troppo nell’occhio, dandogli uno dei nostri asciugamani per preparare l’alcova dove ritiraci. Dopo appena un minuto non riuscivo più a tenere Titta che parte in quarta e la seguo a ruota.
Troviamo Cosimo già nudo con l’uccello che svettava pronto per l’uso. Titta si mette sull’asciugamano a pancia in su e Cosimo comincia a leccarla mentre io approfitto per infilarmi in gola tutto qual ben di Dio facendo attenzione a non strozzarmi data la quantità. Titta geme allargando bene le cosce per favorire quella lingua che a sua detta “è di fuoco” e si aiuta con la mano sulla clitoride. Veramente bravo questo ragazzo che in men che non si dica era riuscito a far bagnare bene la mia amica.
Titta si mette a pecora e chiede di essere scopata, Cosimo si infila un preservativo con la velocità del fulmine e comincia a scoparla mentre mi posiziono davanti a lei mettendole il mio uccello in bocca.
Succhia e geme come poche volte l’avevo sentita fare e…squirta bagnando l’asciugamano sotto di lei.
Tolgo il mio uccello dalla bocca di Titta e vado a leccare il culo di Cosimo mentre la scopa, quella situazione cosi eccitante ha fatto si che lui mi sussurrasse di aprire la mia bocca per venirci dentro.
Un salto felino, una tirata di preservativo e, infilandomelo fino in gola viene ansimando con le gambe che gli tremavano vistosamente.
Ci rilassiamo tutti e tre, Titta confessa di essere venuta tre volte, io e Cosimo siamo venuti insieme e la soddisfazione è stata grande.
Torniamo sulla spiaggia guardandoci intorno per capire se qualcuno aveva capito qualcosa ma nessuno sembra far caso a noi e ci siamo rimessi a prendere il sole.
Si erano fatte le 13 e Cosimo, non senza imbarazzo e scusandosi, dice di dover andare a pranzo dai suoi amici ma che, se fossimo restati ancora in spiaggia, sarebbe tornato più tardi.
Titta risponde sfacciata come al solito: “certo che restiamo ancora un paio di ore, ma se torni porta anche il tuo amico”. Con una gran risata Cosimo ci lascia e si allontana velocemente.
Io e Titta ci guardiamo in faccia e scoppiamo in una gran risata, una cosa cosi, cotta e mangiata, non era mai capitata, almeno a lei, e mi confessa che si è eccitata tantissimo e si è anche molto divertita.
Facciamo una nuotata per rinfrescarci e ripulirci e mangiamo anche noi un pezzo di pizza e un po’ di frutta prima di stenderci sotto l’ombrellone per rilassarci soddisfatti.
Trascorsa poco più di un’oretta, vedo Cosimo in lontananza che torna in compagnia di un altro ragazzo. Aveva preso sul serio l’invito e portava il suo amico. Come è piccolo il mondo, appena riesco a vederli bene entrambi, mi rendo conto che il suo amico è una mia conoscenza, un certo Fabio che avevo sbocchinato un paio di volte proprio in spiaggia.
Un bell’uccello anche lui, forse un po’ più corto di quello di Cosimo ma sicuramente di diametro maggiore.
Cosimo ce lo presenta e io faccio finta di niente per non metterlo in imbarazzo, se avesse voluto scoprirsi, lo avrebbe fatto da solo.
Quella sfacciata di Titta si informa immediatamente sulle dimensioni di Fabio per essere sicura di star bene e quello, senza vergogna, glielo mostra seduta stante, ormai non c’era più nessun imbarazzo, Cosimo, sicuramente, aveva già messo al corrente il suo amico di ogni particolare.
La maiala (in senso affettuoso) parte in quarta col suo asciugamano verso la duna nascosta e noi la seguiamo dopo poco.
Cosimo lascia che Fabio cominci con Titta mentre lo mette in bocca a me. Vedere la scena di Titta a gambe larghe che spingeva per farlo entrare bene è stata una visione da film hard che ha fatto eccitare talmente tanto Cosimo che è arrivato in cinque minuti riempiendomi la bocca. Stavo venendo anche io quando Fabio fa la stessa cosa di Cosimo ma senza avermi avvertito. Tira fuori l’uccello dalla passera ormai sazia di Titta e non fa in tempo a infilarmelo in bocca venendomi addosso dopo aver sfilato il preservativo, guardandomi e facendo occhiolino…ricordava benissimo le mie pompe e capiva che mi ero fatto gli affari miei.
Tutti e quattro ci tuffiamo in mare e restiamo a parlare tranquilli e soddisfatti.
Stava calando il sole e bisognava rientrare, Cosimo ci ha detto che restava ancora una quindicina di giorni e gli avrebbe fatto piacere rivederci, per Fabio, non c’erano problemi, sapevamo entrambi dove trovarci.









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