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Prime Esperienze

Lavorando in palestra


di pomponio
24.09.2020    |    1.736    |    0 9.4
"Lo faccio sedere sul divano e lui mi chiede subito se ho tempo per un massaggio veloce e che giusto oggi compiva 18 anni..."
Dopo una giornata di lavoro non avevo proprio voglia di continuare dopo le 20 a massaggiare gli pseudo sportivi che frequentavano la palestra dove avevo accettato di fare un extra dall' altro mio lavoro perché il proprietario, mio amico, voleva aggiungere una specialità nella sua attività per aumentare la clientela.
Da un po’ di tempo e con il mio aiuto, i clienti erano notevolmente aumentati con l’aggiunta di diverse squadre sportive locali e non, venivano i ragazzi del gruppo calcistico, quelli del nuoto e varie altre specialità. Dovevo spesso trattenermi oltre la mezzanotte per massaggiare tutti i richiedenti e non sempre riuscivo a finirli, tanti piselli all’aria che, in certe circostanze, suscitavano grande interesse per la mia bocca, ma sul lavoro non si scherza, anche se poi, abitando vicino la palestra, il risvolto piacevole si trovava.
Senza contare poi il dover sorbirmi le varie confessioni e tutti i consigli e pareri che mi venivano richiesti come se fossi stato il loro medico di famiglia o il confessore di ognuno di loro. A volte le richieste erano veramente cretine e infantili…ma, dovevo essere sempre gentile con tutti anche se li avrei mandati a fanculo molto volentieri per le banalità dalle quali si sentivano afflitti.
Tra i tanti casi c’erano anche quelli “pietosi”, ricordo Riccardo, un ragazzone della squadra di palla a nuoto.
Riccardo, fisicamente un Dio greco dalla pelle olivastra, alto quasi 2 metri, capelli cortissimi nero corvino e due occhi verde smeraldo da far pensare che ci fosse qualcosa di strano tanto la combinazione fosse inusuale. Glabro naturale dal bacino in su e peloso sulle gambe lunghe e slanciate ma ricche di muscolatura senza esagerazione. Molte ragazze gli sbavavano appresso ma alla prima uscita…scomparivano misteriosamente…io so perché. Anche lui cercava conforto per consolarsi della dimensione del suo uccello, in effetti, in erezione, era grande praticamente come il mio dito pollice. Aveva stupito anche me la prima volta che l’ho massaggiato. Avevo pensato che quel lembo di pelle tra i peli del pube, sarebbe cresciuto al momento del bisogno ma, una volta che ha avuto un’erezione durante il trattamento, ho capito che era veramente poco e, attaccato ad una meraviglia come lui, faceva veramente tenerezza.
Cosa dire ad una persona che chiede opinioni a me che di cazzi ne ho visti a centinaia (sempre sul lavoro) e quindi in grado di fare confronti come se non fossero bastati quelli che faceva da solo vedendo i colleghi nudi sotto la doccia?
Ho cercato di consolarlo dicendogli che non è la dimensione che conta e, se una ragazza si fosse innamorata di lui, la cosa sarebbe passata in secondo piano. Ho letto nei suoi occhi che capiva benissimo quanto fossi bugiardo dato che tutte gli scappavano dopo la prima scopata. Con tutto ciò, una sera che eravamo rimasti soli in palestra, con lui pieno di voglie, ci è scappato un trattamento del tutto particolare…
Aveva l’uccellino duro come il marmo e, arrossendo, mi ha confessato di essere in astinenza da tempo e di non poterne più. Ho chiesto se fosse un invito o una proposta e lui, sfacciatamente, mi ha risposto: ”tutti e due”. Se avessi detto di no, sarebbe stata per lui l’ennesima delusione quindi ho ceduto, di buon grado, a tanta gentilezza. Uscito poco prima dalla doccia, profumava di fresco e di pulito, come piace a me, steso sul lettino a pancia in su sembrava ancora più alto di quanto non fosse, gli ho aperto leggermente le gambe e ho cominciato con una slinguazzata sulle palle che ha provocato una certa tensione ed il rigonfiamento della sua tartaruga, ho chiesto se avesse provato solletico ma mi ha risposto che era solo un grande piacere. A quel punto l’ho fatto sedere in fondo al lettino a gambe completamente aperte prendendo, senza sforzo, tutte e due le palle in bocca e cercando, con la lingua, di arrivare al suo buchino. Si è sdraiato sul dorso alzando le gambe per offrire tutto se’ stesso al piacere che gli stavo provocando. Ho perso la testa anche io, trovandomi tutto a disposizione e, inebriato da quell’odore di maschio pulito mi sono prodigato in una lunga leccata che partiva dal buco fino alla punta del suo uccello che, nonostante le piccole dimensioni, era veramente duro. L’ho fatto mettere a pecorina e mi sono trovato di fronte due chiappe che hanno solo gli sportivi e che mi sono leccato senza perdere un centimetro. Dopo poco si è voltato offrendomi l’uccello e dicendo che non resisteva più…ho affondato tutto in bocca, palle comprese (date le dimensioni dell’insieme ce l’ho fatta) e con il corpo contratto, ansimando da sorprendermi, è arrivato riempiendomi la bocca al punto che lo sperma scivolava fuori. Ne ha fatta veramente tanta, un sapore tra l’acre e il dolce che mi riempiva la bocca, almeno quella compensava l’altra manchevolezza. Si è sdraiato sul lettino ormai stanco e soddisfatto, facendomi i complimenti e confessando che nessuna donna si era spinta a tanto e di essere sorpreso per certe cose che non conosceva ancora.
Era necessario continuare il massaggio per rilassare tutta quella muscolatura contratta al momento della sua venuta e, con piacere, sono andato avanti. Fatta la schiena, si è girato per continuare a farsi massaggiare gli addominali e, passato poco più di una decina di minuti, già dava segni di un certo desiderio. Si era fatto tardi e dovevo chiudere la palestra ma non volevo lasciarlo con la voglia quindi mi sono limitato ad un semplice pompino e, venendo anche velocemente, mi ha ancora riempito la bocca.
Ricordo con piacere anche Paolo, un ragazzo allora di 17 anni che, durante l’ultimo sviluppo, era cresciuto troppo in fretta e questo gli aveva provocato problemi alla muscolatura tanto che il suo medico gli aveva consigliato un po’ di palestra e qualche buon massaggio.
La prima volta che l’ho conosciuto, in compagnia di sua madre, mi aveva sorpreso il suo sorriso, un sorriso gioioso, aperto, che ispirava immediatamente simpatia, sorridendo mostrava una fila di denti bianchissimi e gli occhi si chiudevano tanto era aperto quel gesto, tale e quale sua madre. Ricordo che dopo gli esercizi e la doccia, entrando nella saletta massaggi, mi ha chiesto se doveva spogliarsi completamente o rimanere in costume. Gli ho risposto che normalmente tutti si sottopongono al massaggio nudi ma se la cosa gli creava imbarazzo, poteva tenere il costume.
Ci ha pensato un attimo poi mi ha detto che per la prima volta preferiva rimanere coperto, e così è stato, senza problemi. Vedevo, durante il massaggio, una certa “quantità” di roba racchiusa nello slip ed ho pensato ad una mezza erezione che, alla sua età e con gli ormoni in fermento, è facile avere quando ti massaggiano per tutto il corpo, non gli ho dato peso ed ho continuato con la massima indifferenza, in fondo aveva solo 17 anni e non pensavo affatto a certe “situazioni”. Dopo il massaggio abbiamo parlato un po’ del suo problema fisico e che si sentiva molto disteso quindi intenzionato a continuare con i massaggi. La cosa non poteva che farmi piacere, mi sentivo gratificato per l’operato e anche ben compensato visto che pagava la prestazione.
Due sere dopo, arrivato in saletta per il secondo massaggio, si è denudato completamente senza chiedermi nulla e si è steso sul lettino. Mi stavo lavando le mani dopo il cliente precedente e, volgendogli le spalle, non sapevo che fosse nudo…quando mi sono girato, ho capito il perché del suo primo imbarazzo ed anche il motivo di quella che la prima volta mi era sembrata una mezza erezione…
Steso sul lettino a pancia in su, trionfava sul suo corpo una specie di serpente boa dalle dimensioni quasi imbarazzanti, accompagnato da due palle che sembravano due melanzane, tanto da chiedermi come facesse a nascondere tutta quella roba dentro uno slip. Non ho nascosto la mia sorpresa ma, per fortuna, lui non ha visto i miei occhi e l’ho passata liscia.
L’ho pregato di girarsi per cominciare con il dorso e poi passare all’addome. Molto tranquillamente si è girato lasciando il pisello tra le gambe tanto che potevo vederlo anche se girato a pancia in sotto.
Fatta la schiena e le spalle, mi rimaneva difficile fare le gambe senza toccargli sia le palle che l’uccello dato che arrivavano a mezza coscia riempiendo tutto lo spazio tra le gambe e non volevo che succedesse quindi gli ho aperto un po’ le gambe per evitare di farlo. Nonostante ciò qualche sfioratina gliel’ho data e, come previsto, ha avuto una poderosa erezione.
Al momento di voltarsi, ho sentito da parte sua un certo imbarazzo ma subito gli ho detto di non preoccuparsi, era un fatto normale che non mi creava nessun problema. Confortato dalle mie parole si è voltato ed ho visto una cosa piuttosto rara specialmente per la sua età, un uccello abbondantemente oltre i 20 cm e di diametro veramente notevole. Glabro naturale con un ciuffo di peli lisci sul pube e questo fiore che sbocciava prepotente tra le cosce. Cercando di far passare sempre più la cosa come un fatto normale, si è rilassato e mi ha fatto una quantità di domande alle quali ho risposto per quello che sapevo, compreso il fatto di aver timore di andare con una ragazza con la paura di farle male.
Gli ho spiegato che la vagina è molto elastica e sicuramente in grado di ricevere certe misure anche se va prima preparata con una serie di preliminari.
Con i massaggi successivi siamo entrati sempre più in confidenza al punto che ormai mi raccontava tutto di sé, compresi problemi scolastici e sogni erotici. Mi aveva anche parlato di un compagno di scuola che, nei bagni, gli faceva ogni tanto una sega e che quando tornava a casa se ne faceva subito un’altra e, in certi giorni, arrivava anche a 5 e avrebbe fatto di tutto pur di infilarlo in qualche buco caldo, magari di una persona più grande di lui che gli ispirava esperienza e maialaggine.
Non facile spiegargli che aveva 17 anni e, per una donna più matura, poteva dare l’impressione di un figlio e non ispirare fiducia, gli ho detto che, nonostante il precoce sviluppo fisico che gli facesse dimostrare qualche anno in più, nessuno si sarebbe fidato di un 17 enne pur dotato come lui.
Una sera, appena rientrato a casa e finita la doccia, sento suonare il campanello. Mi chiedo chi potesse essere che a quasi mezzanotte, avesse voglia di trombare…a quell’ora potevano cercarmi solo per quello.
Apro la porta e, con sorpresa vedo Paolo che sfoggiando il suo più bel sorriso, mi chiede di potermi parlare.
Lo faccio entrare con piacere anche se indossavo solo l’accappatoio del quale mi scuso ma è sembrato che non gliene fregasse nulla tanta era la voglia di entrare ed essere a tu per tu per dirmi una cosa importante.
Lo faccio sedere sul divano e lui mi chiede subito se ho tempo per un massaggio veloce e che giusto oggi compiva 18 anni. Non avevo ancora capito il nesso tra le due cose ma, tutto è stato molto chiaro quando ha cominciato a spogliarsi. Mentre si toglieva la maglietta, incurvandosi un po’ in avanti, ho visto il suo uccello già duro nei pantaloni…non era difficile capirlo date le dimensioni che non permettevano certo di nasconderlo, infatti, me lo sono trovato davanti nudo e col palo in tiro in bella mostra. Tutto questo succedeva perché gli avevo detto che fino a 18 anni non se lo sarebbe filato nessuno.
L’ho fatto stendere sul letto e, di proposito, si è messo a pancia in su dicendomi che voleva cominciare cosi, voleva un massaggio “completo”. Come si fa a rifiutare una situazione del genere? Anche se un po’ titubante, ho preso in mano l’attrezzo con sua grande gioia e l’ho ispezionato con maggior interesse. Una vera meraviglia.
Venoso al punto giusto, leggermente storto verso sinistra, un glande che nonostante l’erezione era coperto da una buona dose di pelle che permetteva giochi appetitosi. L’ho aperto lentamente facendo scorrere tutta la pelle e liberando un meraviglioso fiore di loto con sulla punta una goccia trasparente che invitava ad essere leccata. Ho richiuso quel fiore ed ho cominciato a leccarlo lentamente per assaporalo bene, liberando il glande dalla pelle con la lingua ed il suo ansimare mi ha fatto capire la sua voglia e il suo piacere. L’ho messo in bocca per quello che potevo ma riuscivo a prenderne poco più della metà.
Scivolavo con la lingua tra le sue gambe mentre lui continuava a dirmi che stava provando sensazioni meravigliose e questo mi faceva eccitare al massimo. Non erano trascorsi neanche 3 minuti che, spingendomi la testa verso l’uccello e piazzandomelo bene in gola, è arrivato come un coniglietto…due, tre, quattro, cinque...schizzi ed altri ancora di uno sperma quasi liquido, dolce, tanto era fresco dopo chissà quante seghe che si era fatto in quella giornata covando il desiderio di farselo trastullare da un maiale come me.
Data l’età, nonostante le sue scuse per essere arrivato così in fretta, comprendevo benissimo che la voglia aveva avuto il sopravvento. Mi sono sciacquato la bocca e sono tornato in camera pensando di trovarlo vestito e che tutto fosse finito ma l’ho trovato ancora nudo e ancora in tiro e, lanciandomi un’occhiata maliziosa mi ha sussurrato: “ti sei già stufato? Io vorrei continuare…”. Non ero venuto ed ero molto eccitato, sia per la situazione, sia per tutta quella grazia di Dio che mi stava davanti ed ho ripreso a succhiare, questa volta con più particolari, senza trascurare quelle due palle grosse e pendule che tanto ricordavano quelle di ragazzi di colore, quel ciuffo di pelo liscio eccitantissimo che aveva tra le gambe e…perché no, anche una slinguazzata al buchetto pur temendo di sorprenderlo…ma non era così, il maiale aveva fatto scorpacciata di film porno dove aveva visto di tutto e che voleva provare di tutto pur essendo solo attivo e neanche sfiorandomi il cazzo. Mi ha messo davanti alla faccia le sue palle dicendomi che gli piaceva un sacco quando ci passavo la lingua e che lo aiutavano a godere senza venire subito. Chiaramente non mi sono lasciato pregare e facevo tutto quello che mi chiedeva e che non aveva mai provato. Questa volta resisteva e dopo almeno un quarto d’ora mi ha preso la testa con le mani alzandola e, guardandomi fisso negli occhi, ha confessato che voleva infilarmelo. Per essere la prima volta, almeno per lui, mi sembrava eccessivo ma le sue insistenze e la mia eccitazione hanno prevalso sulla ragione.
Ho preso il lubrificante, me lo sono messo e l’ho messo sul suo uccello pregandolo di fare con calma dato che, calibri come quello, non erano molto conosciuti dal mio sfintere. Mi ha assicurato che avrebbe fatto piano e con pazienza. Ero eccitato come poche volte nella mia vita, mi sono sdraiato a pancia in sotto ma non a pecorina temendo che mi facesse male ed in quella posizione avrei potuto gestirlo meglio.
Si è steso sopra di me cominciando a spingere dolcemente e, appena entrata la cappella, si è fermato chiedendomi se sentissi dolore e che, se avessi voluto, avrei potuto spingere io fino a far entrare tutto quello che mi avrebbe fatto piacere.
Non so se è stata colpa dell’eccitazione e della voglia di prenderlo ma, arcuando la schiena e alzando il culo, me lo sono infilato tutto senza sentire dolore ma con un piacere incredibile. Ancora timoroso al pensiero che potessi sentire dolore, mi ha chiesto se potesse “pompare”…sorridendo gli ho risposto di si ed ha cominciato a muoversi con una maestria che a volte non si trova neanche in ragazzi già avvezzi a certe funzioni. Mi abbracciava e mi teneva stretto a sé, fermandosi ogni tanto per non arrivare troppo in fretta e per godersi, quello che lui, definiva un piacere “speciale”. Strusciava le sue cosce sulle mie e sentivo il suo corpo dimenarsi sopra di me, spostandosi, forse incoscientemente, verso l’alto e spingendo l’uccello sulla mia prostata, avevo la pelle d’oca dal piacere. Quando ho percepito dai suoi movimenti accelerati che stava per venire ho accompagnato le sue spinte e, strusciando il mio uccello sulla fodera del letto, senza toccarmi, sono venuto insieme a lui mentre mi stringeva quasi a farmi soffocare. Divertente è stata la sua uscita quando mi ha detto che, date le contrazioni del mio orgasmo, ho il culo che “mozzica”. Serata sicuramente sorprendente alla quale sono seguite molte domeniche pomeriggio in cui veniva a casa mia per trombate indimenticabili.
La cosa è andata avanti per almeno un anno poi mi sono trasferito e tutto è finito. Ci siamo rivisti quasi per caso dopo 5 o 6 anni, lui diventato ormai adulto ma sempre con quel sorriso che affascina. Mi ha ricordato i tempi passati e quanto è stato felice di infilarlo finalmente dove non era mai riuscito ad infilarlo prima, mi ha raccontato di avere una ragazza che non si fa problemi, come gli avevo detto, a prenderlo ma che non dimenticherà mai la nostra esperienza e che gli mancava, facendomi notare la sua erezione, ma ero di passaggio ed ho preferito lascia perdere, me ne sarei innamorato…


Storie molto vicine alla realtà con nomi di fantasia e circostanze non riconoscibili.



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