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Lui & Lei

Trio mancato


di batman100
03.05.2021    |    5.260    |    2 9.9
"Non me lo aspettavo, cercavo di mantenere le distanze senza esagerare, visto che era anche l'amante del mio capo, ma quel bacio mi fece capire che la serata..."
Giovani, belli e rampanti.
Io e il mio amico/collega eravamo una gran coppia di "guastatori" e quando andavamo in giro ne combinavamo di tutti i colori.
Vi racconto di quando andammo per lavoro a presenziare alcune fiere a Milano, nell'ambito della moda.
Lavoravamo per un'azienda di un altro amico che stava da quelle parti.
Lui ci ospitò in un piccolo appartamento che aveva disponibile sul lago e per noi, visto che eravamo giovani e cercavamo di ridurre le spese, non ci parve il vero di approfittare della sua ospitalità.
La sera, dopo la lunga giornata in fiera, lui doveva tornare a casa, ma incaricò la sua segretaria Luana di farci compagnia e di guidarci in giro per la città.
Sapevo che fra loro ci fosse del tenero o, per meglio dire, che lui se la scopava, era una bella ragazza,con la faccia vispa che la sapeva lunga, nonostante la sua giovanissima età (era poco più che ventenne).
Ci trovammo insieme in pizzeria a mangiare e scherzare, dopo un primo momento di distacco anche lei si stava sciogliendo. Ci raccontò che era fidanzata e che con il suo ragazzo ne faceva di tutti i colori, anche se spesso era lei a prendere l'iniziativa perchè lui dormiva un po'.
Durante la serata la birra scorse a fiumi e l'atmosfera era sempre più euforica.
All'uscita dal locale l'aria si era molto raffrescata e Luana che era vestita con una mini vertiginosa e un corpetto scollato mostrava di avere freddo. Io mi precipitai ad offrirle la mia giacca e lei gradì molto quel gesto di cavalleria alla quale probabilmente non era abituata e mi ringraziò dandomi un bacio sulle labbra.
Non me lo aspettavo, cercavo di mantenere le distanze senza esagerare, visto che era anche l'amante del mio capo, ma quel bacio mi fece capire che la serata sarebbe andata in modo diverso da come me la aspettavo.
"E adesso che facciamo?" chiese il mio amico.
"Possiamo andare un po' in giro, ma io ho un po' freddo" rispose Luana.
"Idea, perchè non andiamo a finire la serata nel nostro appartamento? mi sembra di aver visto che c'è qualcosa da bere. Stiamo un po' lì e poi ti riporto a casa" dissi io cogliendo la palla al balzo.
"Ok andiamo, ma non mi fare bere troppo perchè sono già abbastanza su di giri" aggiunse lei.
L'appartamentino era in una zona tranquilla e isolata.
Visto che fuori era freddo, avevamo lasciato il riscaldamento acceso al massimo anche perchè la casa, non essendo abitata era un po' umida e rientrando sentimmo subito il calore avvolgerci.
"Forse abbiamo esagerato con il riscaldamento!" disse il mio amico mentre si toglieva la giacca.
Anche Luana, si tolse la mia e potemmo rivederla in tutto il suo splendore.
Certo era proprio bella. Aveva due tette sode che sfadavano la gravità vincendo sfacciatamente... beata gioventù! Due belle gambe affusolate che finivano con un culo rotondo frutto di ore in palestra e un visino che , a guardarlo bene alla luce, aveva quel chè di ingenuo, ma anche di porcaggine. Le sue labbra morbide sembravano fatte apposta per una cosa.....
Ci buttammo sul divano e la mettemmo nel mezzo e così tra un bucchierino di superalcolico e l'altro eravamo tutti un po' partiti e liberi mentalmente.
Cominciammo a parlare di sesso, di quanto er bella, di quel suo bel seno quando lei ci disse.
"Lo volete vedere?"
""Sìììììì!" gridammo noi.
E in un attimo il suo top era volato sul tavolo. "Tanto mi faceva caldo" aggiunse ridendo mentre ancora le sue tette balonzolavano davanti ai nostri occhi.
Noi rimanemmo di stucco. Non pensavo davvero che, nonostante la situazione lo suggerisse, le cose si sarebbero messe in questi termini.
"EHi, guardare e non toccare, eh!" ci disse lei,
Certo, era veramente difficile attenersi a quella regola, ma ci ritenevamo ancora in grado di reggere la situazione.
Continuammo a parlare di cose sempre più esplicite, ormai eravamo in totale confidenza e notavo che il mio amico aveva grossi problemi a contenere la sua erezione.
"Sai che lui è un super dotato?" buttai lì quella frase per vedere la sua reazione.
"Davvero?" rispose Luana sgranando gli occhi. "Fammi sentire" aggiunse mentre allungava la mano sui suoi pantaloni.
"Caspita, è davvero grosso!" diceva mentre lo palpeggiva. Il mio amico stava impazzendo e era sull'orlo di saltarle addosso. Io gli feci un cenno come per dire di stare fermo.
"Lo vuoi vedere?" le chiesi.
A questo punto lei era un po' imbarazzata, non sapeva cosa rispondere. Sicuramente avrebbe voluto vederlo e non solo, ma non voleva esagerare visto che conoscevamo il suo capo e aveva paura che poi la licenziasse.
Mi spiegò il suo timore e la rassicurai. "tranquilla, non lo saprà nessuno, parola d'onore!"
Così, il mio amico che non vedeva l'ora, si slacciò i pantaloni e il suo cazzo schizzò fuori come una molla.
"Porca miseria, è davvero grosso!" disse la ragazza.
"Toccalo se vuoi" le suggerii io che ormai stavo conducendo il gioco.
Lei allungò la mano e lo carezzò delicatamente percorrendo tutta l'asta con le dita, guardandolo ammirata. "Accidenti , com'è duro" ribattè con la sua eccitante ingenuità.
"Allora ti faccio vedere anche il mio, così poi noti le differenze. Ne hai mai visti due insieme?"
Luana inizialmente non rispose ma quando aprì bocca rimasi sconcertato.
"Certo che sì, a volte lo facciamo con il mio ragazzo e con un suo amico, ma non sono così belli come voi"
La sua provocazione ci aveva portati al limite. Hai capito la ragazzina ! altro che ingenua, questa ne aveva provate di tutti i colori!
Mi alzai e in un attimo avevo il cazzo fuori davanti a lei. Sapevo di perdere al confronto, ma non mi facevo certo problemi.
"Beh dai, è bello anche il tuo" mi disse lei mentre lo impugnava.
Il quesito era: le saltiamo subito addosso o lasciamo che sia lei a condurci fin dove vuole?
Certo, eravamo già avanti, il gioco era già abbastanza hot, ma non avrei mai voluto approfittare della ragazza, se non lo avesse voluto veramente.
"Facciamo un gioco" dissi "ti bendiamo e tu dovrai riconoscere, solo al tatto, di chi è il pisello. Ok?"
Stranamente, lei accettò senza problemi. Presi un tovagliolo e la bendai.
Immaginate la scena. La ragazza seduta sul divano con le tette al vento e la minigonna che ormai le rasentava l'inguine, intorno noi due con i cazzi fuori e ritti come l'Empire State Building protesi verso di lei. Scena da film!
Iniziammo a giocare e a turno ci avvicinavamo e lei ci palpava per riconoscerci. Il gioco era facile per lei, la differenza di diametro la sentiva subito. Azzardai una difficoltà in più.
"Ok sei brava con la mano, ma è fin troppo facile vista la palese differenza.
Propongo che invece di usare le mani, ti limiti di sfiorarlo con le labbra, che ne dici?"
"Ok" rispose Luana divertita e sempre bendata.
"Poi però ci vuole una penitenza se sbagli, altrimenti non c'è gusto" aggiunse il mio amico "per cui, ogni volta che sbagli, possiamo toccarti le tette"
"Uffa..." Rispose Luana facendo un finto broncio "lo sapevo che finiva così...e va bene!"
Colti dall'entusiasmo per la piega presa dalla serata, ricominciammo il gioco e finalmente il mio cazzo potè assaggiare quelle labbra morbide che avevo sognato tutta la sera.
Il gioco iniziò in modo delicato e i baci erano semplicemente le sue labbra appoggiate sull'asta che a turno le proponevamo.
E con somma nostra gioia, quando sbagliava potevamo accarezzare le sue dolcissime mammelle.
Aveva i capezzoli duri e sensibilissimi e quando li accarezzavo lei emetteva un lievissimo gemito.
Il mio amico ogni volta azzardava un po' di più e arrivò a spingerle la cappella fra le labbra per provare a penetrarla. Lei all'inizio ci stava, ma poi si ritirava dicendo che il gioco non era così.
"Dai su, ormai il più è fatto, accontentaci e facci godere, poi faremo divertire anche te" le disse.
Ma lei fu irremovibile e non volle andare oltre.
Dopo un po' che il gioco andava avanti eravamo lì lì per scoppiare per cui smettemmo, anche perchè si faceva tardi e lei doveva tornare a casa.
Facendomi vedere un po' risentito per come era finita e per il suo rifiuto, la invitai a rivestirsi per accompagnarla a casa.
Nel viaggio verso casa sua, mi chiese se ero arrabbiato.
"Un po' ci sono rimasto male" le dissi mentre guidavo "ci stavamo divertendo tutti e poteva finire diversamente, ma se hai voluto così non ci sono problemi, non preoccuparti"
"Sai, mi sono riguardata dall'andare avanti perchè temevo che lo raccontassi al capo, però avrei proprio avuto voglia" e dicendo così allungò la mano sulla mia gamba risalendo fino alla patta che nascondeva a malapena il mio uccello che era ancora duro come il marmo.
"E adesso come fai?" disse ridendo riferendosi alla mia erezione che non voleva scendere.
"Mi arrangerò in qualche modo" dissi io sollevando le spalle.
"No dai, non puoi tornare indietro così" e così dicendo, me lo tirò fuori e si chino sulle mie gambe.
Sentii un gran calore avvolgere la cappella e percepii la lingua che le roteava intorno.
"Ma non devi farlo se non vuoi farlo" le dissi io con voce tremante dall'emozione..
Lei non mi rispose e prese a succhiare avidamente. Cavolo se era brava, nonostante la giovane età.
Avevo visto giusto quando fantasticavo sulle sue labbra morbide. Rallentai e mi fermai in una piazzola di sosta, ben appartata, in modo che potesse finire il suo lavoro più tranquilla.
La sentivo scendere fino in fondo alla sua gola, poi con la lingua cercava di leccarmi le palle.
Poi lo tirava fuori e lasciava scivolare la sua saliva creando uno strato lucido e caldo che accentuava il mio piacere.
Era tutta la serata che ce l'avevo duro e avevo una gran voglia di godere.
L'avvisai "sto per godere!" le dissi mentre con le mani accompagnavo il movimento della sua testa.
Glielo dissi perchè non sapevo se lo voleva in bocca. Ma lei strinse ancora di più le labbra e aspettò che gli schizzi la riempissero di sborra calda. Aspettò che finissero le contrazioni per poi riemergere dalle mie gambe .
Mi guardo che ancora aveva un rivolo bianco che le addobbava le labbra rosse prima di inghiottire rumorosamente tutto il mio seme.
"Sei fantastica" le dissi.
Te lo sei meritato, sei stato veramente carino a non insistere quando ho detto di no" mi disse sorridendo.
"spero di tornare presto, ho voglia di rivederti"
La accompagnai a casa ma purtroppo, a causa di cambiamenti sul lavoro, non l'ho più rivista
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