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IL RITROVARE UN AMICO IMPORTANTE 1°


di Alvertn
19.04.2020    |    5.701    |    6 8.2
"Ok domani consegno e se non sorgono problemi vado a trovarlo..."
Ultima settimana per la consegna di un gran bel lavoro importante, corona quasi sei mesi di lavoro impegnativo. Poi spero di tirarmi fuori una settimana di ferie, per riprendere fiato e ricaricarmi. Dove andare non lo so ancora ma ho tutta la settimana per decidere.
Il lavoro mi prende e perdo la cognizione del tempo e mi accorgo che è ora di smettere solo quando la notte bussa alla finestra dell’ufficio. Giovedì finalmente concluso tutto, compresa la verifica e la preparazione di tutti i documenti necessari.
Domattina consegna e …. Relax finalmente. Devo dire che sono veramente cotto. Esco e mi avvia verso casa. Rientro a piedi per liberare la mente. Squilla il cellulare. Lo cerco nelle varie tasche e finalmente rispondo senza vedere chi è che chiama.
“ciao bello come stai, è tantissimo che non ci sentiamo e… mi è venuta voglia di chiamarti.”
“o bella, ciao Stefano, ma che piacere, bellissimo sentirti… solo al telefono peccato. Si ogni tanto ti ho pensato e mi son ripromesso che ti avrei chiamato, ma poi mi son perso nel lavoro. Come stai dai raccontami”
“dai bene, il solito. Una gran voglia di vederti e rivivere con te le mie fantasie e riaverti come mia troietta , puttanona, Bellissimo periodo quello, ricordi?”
“e come faccio a dimenticarmene, un periodo in cui ho preso più cazzi di tutti i mercenari in zona. Tu che mi organizzavi a sorpresa incontri e io che non potevo e non volevo deluderti e quindi mi assoggettavo ai vari desideri delle persone con cui ti eri accordato. Si meraviglioso Da rivivere davvero.”
“dai vieni a trovarmi, vieni da me e ci divertiamo, riproviamo a giocare come allora. Qui ho tanti amici che non direbbero di no a incontrare uno come te. Dai che ti diverti, cambi aria, cambi impegni, prendi tanti cazzi e sborra. “
“o cavoli, mi fai venir gola, si mi stai stimolando veramente”
“ed allora dai, molla tutto e vieni, almeno due tre giorni qui da me. Se puoi fermarti di più non esistono problemi, anzi, mi faresti felice.”
“vedo dai. Dovrei liberarmi a fine settimana, ma ti confermo. Viaggio in treno eventualmente partendo venerdì sera/notte. Ma poi ti dico se riesco.”
“meraviglioso sarebbe, fai il possibile, no anzi di più dai”
“ok si domani ti so dire esattamente. Ok”
Poi parliamo di altre cose varie di poca importanza.
Ci salutiamo e gli assicuro che entro venerdì gli avrei detto qualcosa di sicuro.
Felice torno alla realtà della mia passeggiata del ritorno a casa, rivedo i momenti di tanto tempo fa. Ero veramente suo, eseguivo e godevo di tutto ciò che mi proponeva, faceva o faceva fare. Mi ha fatto fare sia la troia che la puttana. Con i suoi amici troia poi “noleggiandomi” a sconosciuti che mi usavano per il loro piacere. Ma solo durante si rendevano conto che il piacere era anche mio o più mio del loro.
A casa sono agitato, insofferente. Inizio tante cose ma le abbandono.
Stefano mi viene in testa continuamente, stacco per poco ma poi rientra prepotentemente nei miei pensieri, nei miei ricordi.
Ok domani consegno e se non sorgono problemi vado a trovarlo. Decido e contemporaneamente mi sento soddisfatto e rilassato. Notte tranquilla, piena di sogni erotici con Stefano in mezzo a tutto. Ma dormito bene e profondamente.
Mattina di consegna, Portati tutti gli elaborati e spiegati perfettamente. Poche domande di chiarimento e tutti soddisfatti. Alla fine della riunione ricevo anche i complimenti.
Avviso che mi prendo una settimana di ferie ma che in caso di necessità ci sarò e risponderò al cellulare.
Torno a casa e mi preparo la valigia. Poi chiamo Stefano e comunico che venerdì sera parto con il treno e che nella mattinata sarò da lui in stazione e gli comunico l’orario, salvo eventuali ritardi.
Alla mia informativa ne resta entusiasta e … mi vuole tutto.
Perfetto. Biglietto on line Freccia rossa. Che mi garantisce l’arrivo in tempi accettabili nonostante la lunghezza del viaggio.
Tutto pronto, Vado in stazione con autobus, ma sono poco distante, emi porto al binario. Il treno arriverà fra pochi minuti. Ottimo. Mi posiziono dove dovrebbe arrivare la carrozza con il posto prenotato e attendo. Arriva salgo. È affollato, ma il mio posto è libero, non ovviamente poiché esistono anche i furbetti che te lo occupano. Una moltitudine eterogenea. Da ragazzi a uomini d’affari, anziani e extra europei.
A Verona il vagone si svuota quasi completamente. restano due ragazzi dalla parte opposta a me, con le auricolari che gesticolano al suono di una musica per me inesistente ma si muovono ballandola. Entrano due uomini di colore, avanzano verso me guardando i numeri cercando il loro posto.
Arrivano e si siedono di fronte a me. Un gran sorriso con quei denti bianchissimi che risplendono sulla loro pelle scura, e un “buon giorno” da me subito ricambiato.
Mettono i bagagli sopra e ho i loro pacchi davanti agli occhi. Cazzo due pacchi monumentali. Resto quasi esterefatto e assorto nella visione, ma devo staccare i miei pensieri appena si siedono.
Avranno attorno ai quaranta anni, ma è sempre difficile, almeno per me, dare una età a loro.
Ripartiamo e uno legge il giornale mentre l’altro guarda dal finestrino i paesaggi che corrono lontani da noi. Con fare indifferente soffermo spesso gli occhi sul loro sesso, e penso che deve essere una gioia ricevere una simile dotazione. Poi per essere sicuro di non essere sorpreso mi guardo attorno e poi i loro visi.
Quello che guarda al finestrine si gira lentamente, mi guarda negli occhi, mi fissa. “interessato? Ho visto al riflesso vetro che guardi con vera attenzione o dico voglia.”
Mi sorprende e per un attimo resto bloccato e senza parole, poi scatta in me il pensiero che sarebbe una occasione splendida per godermi quel cazzo o di entrambi. Tentar non nuoce.
“Direi di si, dal gonfio che si vede li sotto hai nascosto un bell’attrezzo. E siccome abbiamo tempo potrebbe essere un bel passatempo non credi?”
sorride a labbra aperte e denti stretti “ e vuoi esserne sicure vedo. E poi lo vuoi provare?”
“credo non dispiaccia neppure a te” Non mi risponde, ma apre la cintura i pantaloni e lo tira fuori dalle mutande. Un gran bel cazzo, scuro di colore, rossa la cappella, grosso sui quattro centimetri e mezzo, e lungo da quanto vedo, ma non so dire perché una parte è nascosta nell’intimo.
“Bello” e mi inginocchio e mi chino sul suo cazzo. Lo scappello bene e lo lecco come un bel gelato, scendo l’asta sino alle mutande e risalgo. Lui mi guarda e sospira piano di piacere. Risalito apro tutta la bocca e lo infilo affossandomi verso le palle il più possibile e mi fermo dove sono arrivato. Lui quasi sobbalza di piacere, mi pone dolcemente la mano sui capelli accarezzandoli e contemporaneamente tenendomi li giù. Infine si abbandona e inizio a pomparlo con ritmo e lingua. Sospira e gode si alza e abbassa pantaloni e mutande. Ora vedo cazzo completo e palle, grosse e sode. Abbandono l’asta e vado a leccargli e succhiargli le palle Sospira di piacere. Tormo a spompinarlo, mi piace di più e sento già il sapore del pre …Sono concentrato su quel cazzo succoso quando mi sento prendere per la cinta dei pantaloni e “alzati senza abbandonale il cazzo.” Mi alzo e sono a 90° continuando a succhiare. Mi slaccia e tira giù i pantaloni e slip. Mi palpa le chiappe, sputa sul buchetto più volte, sento che distribuisce lo sputo bene, ma mi accorgo solo adesso che impunta che lo ha fatto con la cappella. Mi prende per i fianchi mi blocca bene e inizia a spingere piano ma costante, Mi apre, muggisco ma non troppo, non vorrei che mi sentissero i due all’inizio della carrozza. Mi sento aprite, sfondare, mi dilato molto man mano che avanza. E’ grosso, mi riempie come mai. Mi sento scoppiare, lo sento vivo dentro, lo sento grosso e caldo lo sento che inizia a scoparmi, lo sento e mi piace mormoro sbrodolando parole con il cazzo in bocca, mi piace godo. Aumento il ritmo della pompa e il ritto dell’inculata segue il mio aumento e godo così forte, bellissimo. Sono furi di me dal piacere
Mi trovo la bocca piena di sborra, pulsa e schizza sospirando profondamente e cercando di soffocare il suo piacere. Il mio non può uscire stoppato da quel grosso cazzo in bocca e dalla sborra.
Ingoio e assaporo. Densa, calda, piacevole quasi dolce. Buona. Finisco di bere che sento il pulsare del cazzo dentro di me, batte come il suo cuore, batte dentro di me e lo sento e mi preparo al suo godimento godendo di ciò e della scopata. Bello, bello, bellissimo. Un muggito soffocato, un inarcarsi con il cazzo che si pianta in profondità e schizza calda e copiose dentro, calda e copiosa pulsando e schizzando emi piace, godo e trattengo a fatica l’urlo liberatorio. Recupera lentamente il ritmo del respiro. Piano arretra e appena esce mi volto e mi fiondo sul cazzo. Voglio assaggiarla e confrontarla. Succhio e lecco e pulisco. Sapore simile il resto non posso confrontarlo, poca la quantità presente ancora. Con i cazzi puliti sono quasi a posto io meno. Sborra dentro che devo fare uscire altrimenti è un disastro. Ma sono esperti
Prendono una scatola di salviette umide, me ne danno una da mettere a terra, “cosi fai uscire tutto” e poi altre due in mano. Mi accuccio e spingo. Esce e guardo, continua a colare sborra bianca. Sulla salvietta alla fine vi è un mezzo bicchiere di liquido, mi pulisco il buco aperto ancora con le due salviette. Passo poi dei fazzoletti di carta pe asciugare il tutto e due li metto fra le chiappe e mi rivesto. Non si sa mai che qualcosa ci sia ancora dentro e coli.
I due ragazzi sono ancora la a sentire la musica per noi muta ma gesticolano ballando seduti.
Ricomposti torniamo a sederci
“grazie hai un culo fantastico”
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