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Primo lavoro AIUTO MALGARO


di Alvertn
16.09.2022    |    12.192    |    19 9.8
"Solo ora, nella mia ingenuità, focalizzo che è il suo cazzo che entra e avanza in me, solo ora percepisco che mi sta inculando..."
Controllo il cellulare, trovo un messaggio in facebook, leggo "ciao sono Remo, non so se ti ricordi di me dopo tanti anni, ma mi piacerebbe rivederti anche per un caffè o se ti va anche per molto di più. Contattami grazie " ed allegate sotto due foto
La prima di un mezzo busto di uomo sulla cinquantina, bell'uomo, che mi ricorda una persona che conosco ma non riesco a mettere a fuoco chi sia. Mi soffermo cercando di scoprire chi è ma non arrivo a soluzione. Scorro sulla seconda foto è mi viene un tonfo al cuore. La foto ritrae la stessa persona con almeno 20 anni in meno e si ora tutto riaffiora come un onda di piena riempie l'alveo.
"Ciao, certo che mi ricordo, come potrei dimenticare. Mi va benissimo vederci anzi sono felice di questo. Ti lascio il numero del mio cellulare, chiama quando puoi che ci accordiamo. A presto, ciao" rispondo di getto. Non passano neppure 10 minuti che il cellulare squilla. Rispondo e riconosco la voce di Remo. Tanti complimenti reciproci e ci accordiamo di trovarci al bar in centro alle 18.
Finisco i lavori in ballo e mi avvio a casa. Doccia calda e doccino anale per essere a posto. Mi vesto sportivo e mi avvio a piedi al bar, dista circa 20 minuti. Un percorso breve ma ora i ricordi arrivano a valanga, uno dietro l'altro, uno tira l'altro. Avrò avuto 17-18 anni non ricordo più esattamente. Finita la scuola decido di passare l'estate lavorando. Contatto hotel, ristoranti, bar, malghe, rifugi e quello che mi viene suggerito dagli amici e compagni di classe. I miei sono contrari e inizialmente contrastano il mio progetto ma poi vista la mia determinazione, o meglio testardaggine, cambiano parere e mi aiutano. Mi arriva un contatto per lavorare in malga. Fisso incontro per capire in cosa consiste e la risposta è nel pomeriggio ad un bar poco lontano. È Remo. Si presenta e mi dice subito che il lavoro si svolge dalle 6 alle 20, con pausa pranzo dove si è. Consiste nel portare pecore e capre al pascolo e stare con loro assieme ai cani pastore, al rientro mungere, sistemarle nell'ovile o in stalla, poi fare il formaggio. Ovviamente il primo periodo assieme a Remo che mi avrebbe fatto conoscere i luoghi e il lavoro. Altro punto non ci sono giorni di riposo, ne sabato né domenica. Solo discesa a valle per andare a fare rifornimento.
Prospettiva forte ma mi stimolava e volendo mettermi alla prova accettai, con il consenso dei genitori.
Partii e inizio lavoro il giorno dopo. Arrivo in malga portato da papà alle 8 e Remo era stressato dall'attesa. Breve presentazione e deposito le me cose dentro e partiamo. Saluto il babbo e mi avvio, pantaloni corti e canottiera, il sole è caldo e saliamo velocemente, le pecore e capre le ha già portate su ed è tornato giù per me, tornato ad aspettare me.
Si sale veloci ed ora siamo su nel pascolo con pecore e capre e i due cani che le sorvegliano. Nella salita mi indica i nomi dei luoghi che passiamo, delle cime, delle vallette. Arrivati i cani corsero da Remo per fargli festa. Lui me li presenta e posso accarezzarli. Scodinzolano quindi sono a loro simpatico. Mi fa vedere la zona indicandomi le varie aree con dei pericoli, piccole pareti di roccia che si aprivano al termine del prato, le sorgenti, le pozze dove abbeverare il bestiame e i laghetti, un pochino lontani per noi. Il tempo corre veloce ed io ascolto e cerco di immagazzinare tutto, o meglio il più possibile. È già ora di pranzo. Ci sediamo su una asse grezza poggiata fra due bei sassi sotto un abete rosso e Remo prende dal sacco del pane e una caciotta del suo formaggio. Una borraccia di acqua completa il pasto. Pranziamo rilassati parlando di quello che devo imparare ma anche di me
Si alza improvvisamente un aria fredda da nord, che porta con sé nuvole nere. La temperatura precipitata e subito dopo inizia a piovere. Io non ho nulla da coprirmi. Remo prende la giacca di lana cotta e la mette. Mi guarda "ma non hai nulla da coprirti?" "Ho buttato i bagagli in casa e non ho pensato a prendere qualcosa." "Ma hai freddo?" "Si, freddo." "Ok vieni qui da me che ci scaldiamo." Remo si fece indietro per lasciare una parte di asse per sedermi, allarga ed apre le braccia ed io mi pongo seduto fra le sue cosce, con le braccia che mi avvolgono e chiudono la giacca di lana cotta. Nel sedermi sono addosso a Remo e sento qualcosa che si appoggia a me, sul culo. Mi stringe per scaldarmi. Dopo un po’ "allora va meglio? Passato il freddo?"
Sono con la testa appoggiata alla sua spalla, mi giro a guardarlo "meglio sicuramente ma ho freddo ancora “ "ok, allora ho un sistema che ti farà scaldare velocemente" detto questo una mano calda scivola sotto la canotta e si ferma sul capezzolo stringendolo un po' e a volte forte alternando e tirandolo. Questa era una novità totale per me. Non avevo mai fatto nulla ne con donne che con maschi e la situazione mi eccitava ma nello stesso tempo mi sentivo in imbarazzo. Però mi piaceva molto. Il mio respiro aumentava, Remo contento "adesso che dici", per non fare finire il piacevole trattamento rispondo "si bene ma ancora un po' di freddo" "sicuro?" "Si Remo, un po' ma molto meglio di prima." Restiamo così per una decina di minuti poi ripete la stessa domanda a cui ridò la stessa risposta "Ok allora passiamo a un altro sistema"
Continuando con una mano a giocare con i capezzoli, strizzandoli e tirandoli, con l'altra mano scende, abbassa la cerniera ed apre il bottone dei pantaloncini. Io resto sorpreso, senza fiato, verginello quale ero non ho coraggio di dire qualcosa, resto succube, o meglio resto in attesa degli eventi curiosissimo e con una voglia che esplode.
La sua mano si fa strada ed entra nello slip e impugna il mio cazzo ormai duro.
Era la prima mano oltre la mia che lo toccava. Per me una fantasia che si realizzava, si vero pensavo che fosse una donna, ma sempre una mano che impugnava il cazzo, e poi quella di un uomo è molto più esperta e sa come si fa, e lascio al fato sapendo cosa potrebbe succedere ma mai fatto e mai provato. Paura, voglia, desiderio e timidezza.
Tutto si mescola e si confonde ma non mi dà forza per bloccare o approvare. Resto fermo, attendo gli eventi, la voglia aumenta, il desiderio cresce e la mano che impugna, stringe, mena il mio cazzo, è una dolcezza profonda, è un desiderio in crescita esponenziale.
La sua mano sapiente saliva e scendeva liberando completamente la mia cappella. Bellissimo, il mio respiro è profondo ansimante, godo. Mi sollevo poco e con le mani mi abbasso slip e pantaloni per fare scorrere libera la mano sul mio uccello sino alle palle. "Bravo" mi dice e aumenta la velocità ed io aumento i sospiri ed i gemiti. Mai nessuno mi aveva toccato, mai provato tanto piacere, mai. Mi abbandono totalmente a lui e sono suo. Il piacere sale, il respiro si fa forte, sospiri e gemiti sono sempre più intensi e forti. Penso che fra poco sborrerò, e che il piacere sarà splendido. Venire senza che la mia mano mi tocchi, con una mano diversa che decide esternamente alla mia testa, sorprendendomi con ritmi, strette, sospensioni è un piacere immenso incredibile mai provato.
Ecco un'altra sorpresa totalmente inaspettata. La mano si ferma, abbandona la presa, sale. Ma che cazzo fa proprio adesso... Mi chiedo.
"Alzati, dai forza su in piedi"
Ordine perentorio e deciso.
Mi alzo in piedi, lui seduto, il mio cazzo e pube è davanti al suo viso.
Cazzo duro pulsante, uscito dalla sua brava mano, ora li libero all'aria davanti a lui che attende, come me, con ansia, con curiosità, con fantasia che succeda qualcosa.
La mano lo riprende, io sospiro sollevato, si riparte per fortuna. La mano non lo sega, ma lo piega in avanti e la sua bocca si apre, si avvicina, lo prende tutto dentro scivolando sino alle palle. Sorpreso, il calore della bocca che lo avvolge, il primo pompino, eccitato oltre misura, mi lascio usare senza contegno gemendo ed urlando di piacere. Inizia a pomparmi con la testa tutto dentro e ritorno. Stupendo, splendido, super eccitante, godo follemente e poco dopo "sto per venire, sto per venire" per avvisarlo che abbandonasse il cazzo.
Invece aumento il ritmo e sborro una valanga di sperma nella sua calda bocca e beve tutto, sino all' ultima goccia, facendomi impazzire. Ora si bagna bene il medio, passa sotto le gambe e scorrendo cerca il buchetto vergine. Sono super eccitato e quando appoggia il medio e spinge io mi abbasso per prenderlo meglio. Sono dilatato dalla voglia e seppur vergine il medio si muove ed avanza a suo agio
Il medio scorre dentro e fuori me mentre il mio cazzo ancora nella sua bocca comincia a calare, ad ammosciarsi. Esce il medio, toglie il cazzo dalla bocca, mette abbondante saliva sulle dita, si riprende il cazzetto in bocca, le dita insalivate lavorano il mio ano e prova a spingere. Credo siano due le dita, faccio resistenza involontaria. Lui spinge, ritorna, ruota, sposta la saliva e riprova. Per diverse volte ripete il rito mentre io mi godo il calore della sua bocca, e attendo questa novità con desiderio. Le due dita passano l’ano, senza dolore, un pochino di fastidio si, mi sento aprire, strano ma non brutto, non piacevole ma neppure da non goderselo. Le due dita riprendono il gioco dentro tutte e fuori senza uscire, ma ora aggiunge anche una semi rotazione che mi sorprende e poco dopo mi piace molto. Remo mi osserva, vede che mi piace, ascolta il linguaggio del mio corpo.
Si sfila l’uccello moscio dalla bocca "ora girati forza" e mentre io mi giro dandogli il culo lui si alza in piedi. "Ora ti faccio sentire il paradiso, dimmi se ti dà fastidio, vedrai che splendore" sputa sulle dita, ripassa il buco libero dalle dita. Sento qualcosa di caldo che si appoggia fra le chiappe, scorre, scivola su e giù fra esse, poi si sofferma sul buchetto. Sento il caldo di quella cosa poggiata e percepisco che l'ano si muove, pulsa e si allarga lo vuole, mentre Remo spinge in avanti. Solo ora, nella mia ingenuità, focalizzo che è il suo cazzo che entra e avanza in me, solo ora percepisco che mi sta inculando. Un brivido mi pervade, un attimo di sgomento, ma cazzo è bello, mi sento aprire centimetro dopo centimetro. Sento piacere ad ogni avanzamento, percepisco cose mai provate e mi piace e godo quasi subito. Più tardi ho pensato che sono una troia o vacca da monta ma questo tempo dopo.
Solo quando sento le sue palle sbattere sulle chiappe realizzo che è tutto, tutto dentro. Sono incredulo, è grande e grosso, non può essere tutto dentro. La mia mano passa fra le gambe e cerca il buco occupato, palpo e senti le sue palle e l’asta conficcata dentro me. Cazzo riesco a prendere una così così? Al primo tentativo? Da verginello, ma sono veramente una vacca da monta. Remo sta fermo in fondo a me. Sussurra qualcosa all' orecchio ma sono in estasi e non capisco nulla. Un sospiro suo e parte a scopare aumentando il ritmo e il respiro. Io godo e sospiro e sono perso nel piacere che mi sta dando e dilatando.
Il cazzo ora esce tutto e rientra facendomi godere immensamente. Ho le gambe che tremano. Godo e quasi urlo per scaricare l'intensità del piacere.
Urlo, ma non troppo forte, "ancora, ancora, non smettere, dai forza, lo voglio tutto dentro, anche le palle, dai più forte". Remo mi accontenta, mi sbatte con forza, alcuni colpi mi sollevano letteralmente, mi fanno vacillare, ma è stupendo. Infine inatteso un colpo fortissimo dopo il quale si ferma. Resto a chiedermi cosa succede ma è un attimo, un attimo solamente, e inatteso per me pulsa, vibra, esplode schizza, schizza, schizza e mi riempie tutto. E ora godo follemente, mai, mai, mai provato tanto piacere, tanta sorpresa, tanto cazzo e tanta sborra tutta per me, tutta in me, tutta per la prima volta tutta mia dentro.
Restiamo fermi in piedi, io fatico a restarci, per un tempo per me infinito. Un bacio sulla guancia spezza l'estasi in cui mi ha portato e ritrovo la realtà, un secondo bacio mentre inizia molto lentamente a sfilarsi, esce tirandosi dietro un po' di nettare che cola lungo le gambe. Mi pulisce gambe e culo, mi fa accucciare e mi spiega di spingere come per cagare che sarebbe uscita la sborra, ed io eseguo. Lui si posiziona davanti "mentre spingi succhia un po' che assapori" obbedisco e prendo gusto a lucidarlo bene. Ora il tempo è bello, io sono accaldato e a Remo il merito di avermi "scaldato"
Stò andando al bar ad incontrare Remo dopo tanti anni, e i ricordi mi salgono da dentro, dal cuore. Solo a pensare a quanto successo come inizio, è strabiliante a pensarlo oggi. Verginello in tutto, ingenuo e curioso, mi ha insegnato a sentire il piacere, a godere, a entrare in estasi di godimento che dopo di lui ho ripetuto ma mai con quelle intensità. Forse perché erano le prime, ma non mi sono mai innamorato di lui. Sono stato la sua vacca da monta e il ruolo che mi ha fatto vestire è stato da me accettato con infinito piacere. Il passo si fa più veloce, il cazzo è duro ed i ricordi riaffiorano come li stessi vivendo ora Il bestiame si avvia da solo verso la stalla, comando ai cani di muoverli tutti e partono immediatamente a raggrupparli e farli scendere. Arriva Remo che assiste all'operazione, si ferma a lato del tratturo e mi aspetta. " Bravo, te la stai cavando benissimo, ero venuto per aiutarti ma vedo che non serve."
Arrivati entrano nel recinto e inizia la mungitura meccanica. Remo mostra e spiega tutto e provo. Tutto ok ma vedo che impiego almeno il doppio di tempo rispetto al suo. Finita l'operazione, ci si lava bene e si va alla trasformazione del latte in formaggio. Qui faccio l'uomo di fatica. Impacciato seguo le istruzioni e aiuto come posso. Finiamo che inizia a imbrunire, mi spoglio davanti alla fontana con il tronco scavato che fa da vasca. Mi lavo un po' alla volta, viso testa braccia torace. È fredda l'acqua. Poi decido di montate a cavallo del tronco e mi faccio un bel bidet, profondo e insistito. Scavalco e mi lavo piedi e gambe, una alla volta. Sono pulitissimo ma congelato.
Anche Remo si lava in modo diverso ma totale anche lui.
Rientriamo veloci in malga e prepariamo x cena.
Ripenso a quanto successo, prima volta con un altro, il mio primo vero sesso
Mi si drizza subito. Prima volta in bocca e prima in culo, andata bene, mi è piaciuto tutto molto più di quanto avevo pensato e immaginato.

Dentro faccio per rivestirmi ma Renza mi blocca "resta così, è più comodo". Resto sorpreso ma non mi vesto prepariamo la cena e appena può mi palpa ovunque o si attacca ai capezzoli e morde e succhia. Cena pronta e si mangia tranquilli.
Faccio i piatti e padelle e lui mi viene dietro, appoggia il suo cazzo fra le chiappe e si muove. Fatico a continuare a lavare. Il cazzo lo posiziona giusto, sul mio ano, alla porta del Paradiso. Credo che aspetti che abbia finito, ma mi sbaglio. Deciso, spinta forte, continua mi apre subito ed entra velocemente dentro di me e quando sento le sue palle sbattere sospiro e gemo
Tutto dentro, ma non resta fermo come credevo. Mi scopa con voglia a tratti veloce altri lento poi velocissimo e di nuovo lento. Dapprima continuavo a lavare ma poi non ci riesco, mi piego in avanti per prenderlo meglio e più in profondità. Godo sospiro, respiro affannoso "si prendimi, dai non smettere, dai dai così forte, stupendo Continua all’infinito"
"Certamente, sei una vacca da molta ed io ti molto e ti riempio tutto il tempo che starai qui, tutte le volte che vorrò, da solo o con chi voglio. Pieno di sborra e avrai tanti cazzi. A fine stagione avrai un culo aperto come un tunnel dell'autostrada, e sarai felicissimo. Una troia che cercherà cazzi ovunque"
"Si tutto quello che vuoi ma non smettere, riempimi, riempimi che ti voglio sentire godere e sborrare.
Voglio la tua sborra in culo, in bocca, ovunque." Lui entra ed esce tutto e rientra senza sistemare la posizione. Il mio culo lo ingoia subito e li fa sparire in me. Godo andiamo tremo ma voglio sborra. Contraggono muscoli delle chiappe, li voglio sentire e fare godere di più. Mi dà della troia, e forse lo sono, e poco dopo mi pianta con tutta la forza un colpo decisivo dentro me ed inizia a sborrare. Il caldo nettare pervade dentro, lo sento distintamente, ogni schizzo e tutta insieme dentro. Io vengo subito dopo. Iper soddisfatto di tutto e lo sostengo poiché si affloscia sopra di me per alcuni minuti a recuperare.
"Ti ho riempita bene, vacca"
Io rispondo con un mugolio, un sommesso muggito
Con il cazzo ancora dentro, riprendo e finisco i piatti mentre mi massacra i capezzoli e con la destra mi sega. Il suo cazzo si affloscia e lentamente esce tirandosi dietro sborra che cola lungo le cosce. La sega diventa veloce e la mano stringe forte ed io in poco tempo esplodo con schizzi lunghi. Poi mi appoggio al lavello e recupero il respiro. "Vacca da monta munta e svuotata" e scoppia a ridere
Recupero energia e scopro che nel bagno vi è una doccia, un lavandino, una tazza ed un bidet. Ne approfitto per lavarmi e pulirmi bene. Sono stanco, una giornata piena di novità. Il mio primo lavoro che seppur mi eccita mi ha impegnato ad imparare moltissime cose nuove. Poi la prima volta che faccio sesso con un’altra persona, che sia donna o uomo. Novità stupenda ma l'eccitazione di tutto e le varie sborrate mi hanno tolto forza. Ora sono stanco, direi cotto. Decido di andare a dormire e vedo che anche Renzo di sta preparando. Dalla valigia prendo un pigiama. Lo distendo per indossarlo. "Cosa fai?". " Vado a dormire, mi hai detto che quello è il mio letto, mi metto il pigiama e ci vado subito. Sono distrutto". "Quello era prima, ora dormi qui, nel mio lettone, assieme a me. E sarà una notte di fuoco. Dai vieni. E lascia lì il pigiama, ci sono io."
Un po' perplesso, speravo di riposare ma mi sa che sarà una lunga notte. Ma poi cavoli mi piace, sarà faticosa ma carica di emozioni ed eccitazione. Chissà che altre cose inventa o farà. Mi sposto nudo al letto e appena dentro mi copro con lenzuola e coperte. Renzo arriva poco dopo. Io sono abituato a dormire di schiena ma ora mi ero messo sul fianco guardando l'estero del letto
Remo entra nel letto, si posiziona sul fianco dietro di me, con una mano mi abbraccia e poi cerca i capezzoli che trova, li stringe e li tira. Con l'altra mano fa scorrere lungo il solco delle culatte il suo cazzo mezzo moscio o mezzo duro. Seppur stanco o distrutto questo mi sta stimolando e svegliando. I capezzoli fanno male, ma producono anche un gran piacere, e solo quando sento la cappella posizionata, impuntata, pronta ad entrare, pronta ad aprirmi, pronta a sfondarmi, il fiato mi si ferma ed attendo con ansia il passaggio, l'ingresso, l'avanzamento, lo sfondamento. Mi fa aspettare, forse per farmi assaporare meglio quanto dopo arriva, ma aspetto e l'ano palpita
Eccolo che spinge, avanza senza ostacoli, aperto o dilatato come vuoi dire dalle precedenti scopate, arriva tutto dentro in un attimo e sento le sue palle arrivare a me e … godo. Si mi piace da morire essere preso, essere su, essere desiderato, ma anche io desidero lui, desidero il suo cazzo, desidero che mi prenda, che goda di me e che attraverso il suo godimento goda anche io. Si ferma sussurra all’orecchio “sei una splendida vacca da monta, un culo da sbattere tutta la giornata e la notte” io sorrido e “scopami come vuoi, riempimi tutto” Remo parte a montarmi con un ritmo forte, veloce e profondo, a volte esce e rientra senza toccare, e lo ripete per diverse volte e mi fa impazzire. Mi gira a pancia in giù senza uscire, e inizia a scoparmi in caduta. Cioè esce quasi tutto lentamente o velocemente ma rientra buttandosi di peso lasciandosi cadere su di me che, oltre al su cazzo che mi perfora, mi cade addosso il suo corpo, schiacciandomi e facendomi svuotare i polmoni con un soffio violento di uscita e prosegue con ritmo aumentando la velocità. Ora oltre al soffio godo ansimo mugolo “dai, dai non smettere, dai più forte, dai che godo, dai che è stupendo, sfondami aprimi sborrami, riempimi.” Incitato aumenta e forza ancora di più. Ora si ferma spingendo per entrare in profondità. Vibra, pulsa, sento il suo battito, il suo cuore nel cazzo che è nel mio culo, il cuore in culo. Poi si ingrossa, vibra pulsa esplode e sento perfettamente i suoi schizzi uno dopo l’altro e godo, urlo il mio piacere, sospiro, “si, si, si meraviglioso non resisto aaaaaaaaaaaa” Remo si spende dolcemente su di me, pesa però e sospira dalla faticata di sbattermi, ma piano recupera. Io sono distrutto definitivamente. Lo ero già quando ho deciso di andare a dormire ora dopo più di un’oretta suo sono devastato, dal piacere dagli orgasmi, dalla fatica. Remo si sfila si gira e distende di schiena affianco a me ”Bellissimo, Remo, ma sono distrutto devo dormire. non tengo più gli occhi aperti, buona notte “ “buona otte” segue Remo. Io sono già nel mondo dei sogni
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