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Gay & Bisex

VIAGGIO VERSO LA GRECIA


di Alvertn
02.12.2015    |    14.190    |    4 9.1
"E’ un vero piacere per me sentirlo godere e schizzare il suo seme in me, assaporarlo bene e poi berlo sentendolo scendere caldo..."
Dopo tanto tempo finalmente Alessandro aveva deciso di venire in ferie con me.
Alessandro ed io siamo amici da quando eravamo piccoli e abbiamo fatta campeggi insieme. Niente di più che una bella sincera amicizia, ma ha un corpo ben sagomato, due bei capezzoli grossi,un pacco mai visto ma che si evidenzia quando in costume andavamo a farci il bagno nei fiumi o torrenti di montagna.
Si io ci avevo fatto notevoli voli pindalici, desideri reconditi trattenuti e fatica a non tentare un vero approccio. Ma non vorrei interrompere una amicizia così importante per me e credo anche per lui.
Dicevo che finalmente ha detto si ad un periodo di 3 settimana in ferie assieme.
Meta decisa la Grecia, senza una meta fissa ma girovagando con la tenda e l’auto.
Buona parte dell’attrezzatura è mia, io giro frequentemente con la tenda sia al mare che in montagna.
Partiti all’alba o meglio prima del sorgere del sole con destinazione Salonico o calcidica via Slovenia Croazia, Serbia che io preferisco dire in un unico termine ex Yugoslavia.
Un buon giro e tardo pomeriggio ci si ferma a Slavonskybrod poco prima di Beograd.
In campeggio, piantiamo la tenda e andiamo ad un risorantino li vicino. Cena frugale. Stanchi del viaggio non siamo ben disposti a abbuffarci.
Rientrati andiamo in tenda dopo una bella doccia calda. Convinco Alessandeo a fare il letto matrimoniale, cioè i sacchi a pelo rettangolari aperti e riuniti in moda da stare dentro in due, e con quella soluzione il sacco lenzuolo matrimoniale.
Preparato il tutto, ci ficchiamo dentro in maglietta e mutande, Un sorriso e un buona notte.
Io mi sento agitato, avrei voglia di stringerlo, palparlo baciarlo, sento che l’emozione mi porta eccitazione e il cazzo si indurisce. Che faccio…. Ed il respiro di Alessandro diventa profondo e dorme come un bimbo. La stanchezza lo ha sopraffatto.
Io agitato con il cazzo duro che mi palpo da solo, lo impugno lo tengo lo trattengo, ma poi mi rilasso. Non voglio che mi becchi mentre mi sego quando il mio sogno e donargli il tutto….
Piano mi rilasso, piano di ammoscia, piano ed il tempo passa e poi finalmente il sonno arriva a me e dormo.
La luce del sole che filtra nei teli della tenda, il buoi è finito e la luce è già qui, non so che ore siano quando lentamente gli occhi si socchiudono e cercano di percepire l’orario.
Alessandro dorme appoggiato alla mia spalla, ed io con il braccio disteso oltre lui. Lo muovo delicatamente gli sfioro la parte alta dei glutei, più giù non riesco ad arrivare, e mi fermo sul fianco. Mi vengono pensieri porcellosi, anzi molto di più e fatico a non lasciare indurire il membro che attende da troppo un possibile incontro con l’amico dei sogni profondi, o meglio dei miei desideri.
Mi godo l’averlo addosso senza volontà, ma piacevole pensare che sia “mio”. Il piacere dura poco perché anche lui si sveglia e lentamente si sposta da quella posizione. “Buon giorno, dormito bene?”
Gli chiedo e “splendidamente, non so se è la stanchezza di ieri o la tenda o tu, ma ho dormito meravigliosamente come un angioletto”
“e si un bell’angioletto nelle braccia di un assatanato diavoletto”
Mi guarda e sorride.
Il mio cazzo non è a riposo, ma agitato. Mi alzo e non faccio nulla perché Aleassandro non noti lo stato di irrigidimento.
Anche lui si alza e anche lui ha il cazzo duro. La mattina succede spesso a tanti maschietti, e nemmeno lui fa nulla per nasconderlo.
“Vedo che anche tu la mattina ti alzi in tiro. Succede spessissimo anche a me e quando posso mi sego per aflosciarlo, altrimenti mi resta duro per un bel pezzo.”
Gli rispondo “si succede anche a me e se trovo qualcosa di più della sega meglio, non credi?”
“e si ci credo.”
In piedi ai servizi per bisogni corporali e lavaggio. Poi colazione , smontaggio tenda, il carico di tutto in auto. Alla reception per pagare e partenza.
Il viaggio prosegue, la strada è ancora lunga
Cambio di guida e mentre Alessandro è al volante mi soffermo a guardargli il pacco chiuso nei pantaloni cortissimi.
Non è in tiro almeno non mi sembra, non vedo movimenti e lui guarda concentrato davanti la strada che corre. Lo osservo concentrato anche io
“Ma che guardi così inebetito?”
“Mi stavo perdendo in pensieri strani, si inebetito”

“Dai riprenditi, torna alla realtà. Dimmi che pensavi, la strada è ancora lunga e un po’ di conversazione fa bene “
Sono perplesso, racconto una cazzata o gli dico quello che pensavo veramente. Il silenzio che mi sembra brevissimo mi viene interrotto” e dai mica hai segreti con me, anche se è una cazzata ci ridiamo assieme, forza racconta”
Faccio un sospiro lungo, mi preparo, rompo gli indugi e se va male dico che era una cazzata.
“ecco, mi sono perso a guardare il tuo pacco, con quei pataloncini così corti sei uno schianto e Stamane mica mi son segato.”
Resto zitto, per me l’aria attorno è gelata anche se il caldo si fa sentire, attendo sulle spine un suo pronunciamento, una sua risposta, un suo pensiero. Un si un no, un sei cretino o . una cosa qualsiasi ma non un silenzio che perdura.…
“Ma che bravo… mi osservi il cazzo mentre guido, mi osservi di nascosto per paura di vederlo?, dai abbassa i pantaloncini…. “
Non finisce di dirlo che impunta la schiena sullo schienale e solleva il culo. Io approfitto per abbassare alle ginocchia i pantaloncini. Nulla sotto, solo il pube con un poco di pelo e un bel cazzo che sormonta una bella borsa gonfia .
“Ma che bello spettacolo, un bel cazzo davvero”
“Bene, anche io non mi son segato stamane e visto che guido a te farmi sborrare. Mi raccomando fatto bene, piacevole, non in fretta tempo e strada ne abbiamo tanto davanti.”
“Tranquillo, vedrai che te lo tratto meglio del mio, come un principino.”
Mentre parliamo il suo cazzo si muove e ingrossa a vista d’occhio, il mio pure ma lo sento solo io.
Innanzi lo palpo, lo impugno, lo accarezzo lo seguo per la lunghezza, mi approprio delle palle, le stringo, le tengo, mi piace sentirlo nelle mie mani, in mio possesso, e lui intanto gode di queste mie attenzioni.
Lo scappello bene, rossa e turgida, lucida e splendente mi appare, grossa e dura, e .. non resisto mi sposto con la testa per arrivare a prendermelo tutto, lucidarlo ancora di più con la mia lingua.
Il suo braccio destro abbandona il volante e si alza, mi fa passare, ha già capito tutto e attende con desiderio. Lo prendo in bocca e affondo subito, un sospiro lungo e profondo di godimento e piacere esce dalla bocca di Alessandro mentre io godo a sentirmelo dentro, liscio nodoso, duro e piacevole, con un leggero sapore della lubrificazione in atto.
MI pompo quel bel cazzo desiderata da tanti anni e che ora e mio, e me lo gusto con piacere con desiderio con armonia e voglia di farlo al massimo. Alessandro gode e mugola a tratti, più o meno forte, a volte urlando.
Questi Muggiti e urla mi fanno un piacere immenso, quasi godo nel sentirlo cosi piacevolmente eccitato e a volte prova per pochissimo a scoparmi lui, abbastanza difficile guidando.
Io continuo nella pompa con bocca labbra e lingua, cercando di farlo godere , e ci riesco a sentirlo mugolare…
Mi mette il braccio sulla testa permettendomi ora un breve movimento del su e giù finora fatto. Non capisco cosa vuole fare, ma è solo un attimo, sento il suo membro ingrossarsi ancora, pulsare fortemente, Alessandro che “Daiii, dai che ti riempio, dai che mi svuoto tutto dentro, dentro te
Dai che sei mio, sei miooooo”
E inizia a riempirmi spingendomi la testa in giù, e continua a mandare getti caldi e possenti sino in gola e io degusto i sapore dolce amaro in bocca e poi mando giù per non perdere nulla di quel nettare tanto a lungo desiderato.
E’ un vero piacere per me sentirlo godere e schizzare il suo seme in me, assaporarlo bene e poi berlo sentendolo scendere caldo. Sbora una quantità notevole e tutta me la bevo, tutta leccandogli la cappella per riceverne anche le ultime gocce. Tutte mie, tutta la voglio.
Finisce con un profondissimo sospiro, un momento di silenzio, io che mi alzo mentre lui mi accarezza i capelli. Una volta su, mi guarda negli occhi, un attimo solo per tornare a vedere la strada, “non mi sarei mai aspettato una cosa così bella, non ho mai fatto nulla con un uomo, e poi pensate a te il MIO amico del cuore, veramente inimmaginabile e inimmaginabile anche il piacere che mi hai dato con la bocca, M E R A V I G L I O S O…..Cercherò di ricambiare anche io per darti in parte quello che ho avuto da te… in parte perché non so se ci riuscirò.”
Io resto piacevolmente sorpreso da quanto ha detto… resto in silenzi a riascoltare nella mente le sue parole, che mi aprono il cuore e mi presentano momenti di splendida intesa….
“Grazie sei un tesoro, tranquillo tutto viene come andare in bicicletta. Sai come si deve fare e una volta montato si riparte. E poi sei con m… non devi aver timori o tabù, ti esprimi come vuoi e quello che vuoi, così farò anche io. Se non è gradito qualcosa basta dircelo. Ok?”
Il tempo passa e arriva il momento del cambio guida. La sosta viene fatta ad una stazione di servizio, dove ci fermiamo per andare in bagno e prenderci qualcosa… forse un caffè pietoso.
Parcheggiamo davanti alla zona bar, scendiamo dall’auto, stirandoci e tirando gambe e braccia. Poi su per i 4 gradini ed entriamo. Prima il WC. Seguiamo le indicazioni e scendiamo di sotto. Entriamo assieme. Alessandro va al pisciatoio ed io ad uno con porta. “Devo scaricarmi, aspettami di sopra e guarda cosa c’è di decente. “
“ok, non c’è fretta, ti aspetto sopra dopo.”
Entro e mi chiudo dentro, metto il copri Water e mi siedo. Poi mi pulisco bene e infine utilizzo le salviette igieniche che mi porto sempre dietro per questi eventi.
Sblocco la chiusura della porta e apro. Faccio per uscire e mi trovo davanti due bei maschi, direi palestrati ma probabilmente camionisti. Nei servizi non vi era nessun altro.
Faccio per spostarmi e passare ma mi si mettono davanti.
“Ei bello, visto che siamo soli possiamo divertirci, on credi?”
“Scusate ma mi stanno aspettando al bar” e faccio per passare. Mi bloccano e “ Dai torna dentro che ci divertiamo, abbiamo le palle piene e da qualche parte dobbiamo svuotarle, pensa che fortunato che sei. Abbiamo scelto te, ti farciamo bene e poi sei libero di andate dal tuo amico…” e con un sorrisetto mi spingono dentro.
Il primo davanti e il secondo dietro. Una volta dentro, chiude e “giù i pantaloni troia!!”
Obbedisco mentre osservo che quello davanti apre i pantaloni e tira fuori il cazzo e palle. Mi prende per i capelli e mi strattona a succhiarglielo. Io faccio un a breve resistenza e poi cedo succhiando il cazzo. E ‘ un bel cazzo 18 cm in tiro, non grosso. Me lo pianta subito in cola ed è lui che mi scopa tenendomi la testa ferma fra le sue, mani. Intanto l’amico si sputa sulla mano e mi bagna il buco, vi entra senza indugi con un dito e poi prontamente con il secondo. “non è neanche verginella questa troia “
Poi pianta la cappella e senza pensarci mi inforca sfondandomi. Appena in fondo inizia a scoparmi anche lui con il ritmo del compagno. Tutti e due dentro e tutti e due fuori.
Il cazzo in culo è un bel cazzo normale da come sento. Piacevole e seppur violento mi piace sentirlo così. E’ duro sodo, voglioso di essere dentro e di sfondarmi, e sentirlo entrare in me dentro sino in fondo, sentire le palle che sbattono sulle mie…
Si mi piace. Essere stato sorpreso all’uscita del cesso, sorpreso e scopato così, essere usato da questi due che hanno voglia di svuotarsi e nessun altro desiderio che riempirmi, per godere della loro sborra che esce, e che entra tutta nel mio corpo, bocca e culo e da qui dentro nel mio profondo
Mi fa godere il pensarlo, mi fa godere l’esserci, mi fa godere l’avere due cazzi che mi sbattono e mi vogliono.
Mormorano parole e frasi oscene, ma sommessamente per paura che entri qualcuno. E non smettono, non smettono di scoparmi, trattenendomi per i fianchi l’uno e per i capelli o tempie l’altro.
Il ritmo è forte violento e veloce.
Fatico a respirare ma godo di essere trattato da troia e fintamente violentato. Un piacere infame e godo, godo del trattamento.
Si vede che i due avevano una voglia arretrata, o non so ma sta di fatto che vengono uno dopo l’altro quasi subito, diciamo una decina di minuti credo, riempiendomi il culo di una buona dose di liquido caldo mente in bocca quasi mi soffoca per la quantità ad ogni detto che mi riempie.
Continuano a scoparmi sino all’ultimo getto
Poi si fermano, restando in me, recuperano il fiato e alla fine si sfilano ed escono.
Quello avanti si ricompone e riveste. Il cazzo è pulitissimo, gli ho succhiato tutto, anche l’anima se l’avesse avuta.
Quello dietro si pulisce con fazzoletti di carta e li getta nella tazza, io mi pulisco prima con la carta igienica la sborrata del culo, che inizia a colare, poi con le salviette, ed infine mi rivesto anche io.
Apre la porta e usciamo tutti e tre
“ti pè piaciuto vero troietta, ho visto che ti agitavi mentre ri trombavamo. Peccato che non ci si rivedrà altrimenti un trattamento più energico, più duraturo e in una situazione più comoda in un lettone non te lo leverebbe nessuno”
“allora vi siete divertiti con me, sono una bella troietta, disponibile Vero”
“e si, sei stata brava. Se ci ricapiti fra le grinfie vedrai che non te la cavi con un trattamento così leggero.”
Sorridendo a loro “ed io ci conto a ritrovarvi, cazzo mi siete piaciuti.”
“ma che stronza troia, ci prendi per il culo?”
“no scherzate. Il culo da prendere è solo il mio. Ti do il n° di cell così ci si può incontrare nuovamente se ci riusciamo ad accordare.”
Li saluto e mentre salgo e cerco con gli occhi Alessandro mi viene un flasch.
Ma cazzo ho beccato qui giu, fori dal mondo due italiani, gli unici che ci sono in 100 km e li becco io al cesso e li becco che mi vogliono sfondare culo e bocca. Come è strana la vita.
Potevano essere bosniaci o serbi, che non ci saremmo capiti per nulla, anche se mi avrebbero scopato ugualmente. Ma due italiani… Il pensiero svanisce appena con gli occhi vedo Alessandro.
Lo raggiungo “ciao cosa hai trovato di buono?”
“nulla forse il caffè, ma è alla turca lungo….”
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