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Gay & Bisex

Ultima notte Amsterdam


di Alvertn
30.07.2013    |    8.598    |    3 8.8
"Pietro entra in vasca e mi ruota per avere il culo a portata e sempre piscando mi penetra e mi sento gonfiare da quel getto, Protesto ma è il mio errore fatale..."
Ultima notte: Amsterdam

Il box doccia di discrete dimensioni, la prima parte con ganci per appendere abiti ed oggetti, ripiano grigliato per scarpe o altro protetto dal getto di acqua da una paretina.
Luca mi spinge dentro e lui mi segue. Protesto che possono vederci.
Mi tacita con indice e medio in bocca, che mi ordina di succhiarli.
Mi fa spogliare continuando a succhiargli le dita e poi si fa spogliare.
Mi spinge sotto e apre l’acqua. Toglie le dita e mi prende per le chiappe stringendomi forte a se e bacia, mi bacia profondamente e la sua lingua mi scruta ogni angolo della bocca.
Sento l’acqua calda sul corpo, sento Luca che mi stringe, sento la sua voglia uscire dal sesso, diventato nuovamente duro, sento le sue due dita da me succhiate muoversi e cercare il mio buchetto, lo trovano, risalgono, allargano, entrano salgono, si piantano, forzano, violentano, e il bacio non finisce più.
Le dita trastullano la mia cavità anale, Girandomi escono le dita, la cappella si posiziona, sussurra “tutto per te” e con un sol colpo duro, forte massacrante, mi apre e sfonda sino a sentire le sue palle sbattere su di me. Un urlo strozzato dalla paura di essere sentito, un male indescrivibile, che si attenua con il pompare lento e delicato che ora segue a questa folle entrata.
Io sono con le mani appoggiare alle piastrelle, le braccia tese, la testa sotto il getto caldo della doccia, l’acqua che scende lungo il mio corpo, Le gambe ben divaricate, le chiappe strette che sentono perfettamente ogni momento di quel cazzo enorme che mi sta entrando ed uscendo, il mio duro che vibra, le balle strette nella borsa che si è rimpicciolita e tesa, e le sue mani che dai fianchi vanno ai capezzoli tirandoli sino a farmi male, e poi al cazzo menandolo, alle palle stringendole e facendomi saltare per la morsa, e poi impuntarsi sui fianchi ed inizia la sua cavalcata. Il ritmo accelera, il fiato si allunga, ansima, quasi fosse un mantice e sempre più veloce entra ed esce da me in me, mi brucia ma godo, mi brucia ma lo voglio tutto, mi brucia e desidero lui, Lui, LUI tutto in me. I colpi sempre più violenti, profondi, soste in fondo dentro oltre il dentro diventano attimi e poi secondi e poi più nulla. Infine vibra, si gonfia ancora, rulla e sento che geme ed il getto inizia, con colpi fondi e secchi fuoriesce il suo succo, ad ogni rientrata un fiotto caldo mi riempie, lungo, ed ad ogni colpo scivola meglio, lubrificato, e sento che qualcosa che mi esce e scivola ma viene successivamente lavato del getto della doccia. Lascia i miei fianchi e si appoggi a me con tutto il corpo, ma non esce, e non vorrei che uscisse.
Il suo cazzo perde pochissimo consistenza quando viene, da marmoreo diventa duro, ma sempre grande grosso lungo.
Il suo respiro riprende la normalità e con esso piano riprende a scoparmi lentamente, “bello vero mia piccola dolce troia” ed io annuisco in silenzio.
Mi scopa e ora ha il mio in mano e mi sega con lo stesso ritmo, entra e la sua mano è verso il mio corpo esce e si sposta verso l’opposto. Accelera la scopata e assieme il movimento della mano, Il suo cazzo scivola e si muove dentro di me e nel suo sperma, e si sente distintamente il suono.
Accelera di colpo, sbilanciandomi e sbattendomi contro le piastrelle, mi tiene indietro il culo e mi sega scopandomi, mi fa venire, sborrando sulle piastrelle e facendomi stringere il buchetto a ogni mio schizzo, e quel mio movimento riattiva la sua sborrata che riprende piena dentro di me, e continua continuando a segarmi per sentire le mie contrazioni sul suo cazzo fortemente in me.
Mi esce improvvisamente e di colpo, ed il risucchio di aria nel vuoto lasciato fa un rumore strano e forte.
E lui che mi insapona e poi mi lava tutto soffermandomi bene sul culo e soprattutto dentro. Con sapone intimo mi entra e lava bene, prende il telefono della doccia, lo svita dal tubo e lo infila piano dentro lavandomi bene, ed il foro è ancora ampiamente largo che l’acqua ricade fuori senza problemi.
Lavati bene ed asciugati, usciamo dalla doccia e passiamo al fon per i capelli. Fatto mi prende con il suo bracci sulla spalla e rientriamo alla cabina.
Dentro mi disse di prepararmi che saremmo andati a cena in un bel posticino. Un localino gestito da suoi vecchi amici e che sarebbe stata una sorpresa per me.
Pronti ci avviamo, un bus che ci porta verso il centro, il quartiere a luci rosse con le donnine dietro le vetrine, alle quali ci soffermiamo facendo i nostri commenti, ma rimanendo seri per non offendere chi è di la del vetro.
Infine arriviamo ad un locale con i tavolini esterni lungo il canale, un passaggio di strada e il ristorantino.
Entriamo e subito qualcuno ci nota e festoso corre ad abbracciare Luca. Tre baci sulle guancie, e una stretta di mano ai coglioni. Mi presenta e stesso trattamento.
Si raccontano il tempo passato senza essersi visti e confabulano fra loro.
Il proprietario ci accompagna per il locale e ci mostra lo spazio per le esibizioni, musica, cantanti spogliarelli, sesso e quello che viene a seconda dei convenuti.
Poi ci fa accomodare fuori e ci fa sedere, nessuna ordinazione ci pensa lui.
Ceniamo divinamente, abbondantemente e il tutto ben innaffiato da vino buono.
Buon vino ed in abbondanza che mi sento stordito. Il titolare, Pietro, si ferma al tavolo e si parla di tante cose. Ci dice che dopo ci darà uno spettacolo con spogliarello e che sarà coinvolto il pubblico. Cercherà qualcuno da far salire sul palco per lo spogliarello e poi se va un accenno di sesso.
La musica arriva alle nostre orecchie e Pietro ci fa segno dalla porta di andare, ci accompagna e ci mette in prima fila.
Sul palchetto esce una bella ragazza, 25enne più o meno, tondetta con due tette gigantesche.
Un abitino di cotone corto a mezza coscia. A tempo di musica danza e gioca con il palo posizionato al centro del palchetto.
Slanciando le gambe all’aria si vedono le mutandine ed il reggicalze. Nella danza si toglie l’abito.
Reggicalze scuro su calze chiare, tanga microscopico da cui escono due belle sode chiappe, reggiseno in tinta con pizzi che contiene a fatica tutta quella grazia di Dio
Sempre danzando il reggiseno svanisce. Così scende fra il pubblico e strofina i sui seni sulle persone, schiaffeggiando dolcemente chi cerca di palparle.
Arriva da Luca, lo saluta con simpatia, lo bacia con passione. Si stacca, guarda me, Luca dice che sono il suo compagna e mi piazza le tette affossandoci in mezzo il viso e non si scrolla da li.
Mi sembra una eternità, ma poi risento la musica e respiro nuovamente.
Invidiato da tutti ma rosso più di un peperone.
Lo spettacolo va avanti e noi seduti con una bottiglia di fresco vino bianco.
Alla fine dello spettacolo, gli avventori salutano e si avviano all’uscita, Pietro ci blocca e dice di aspettarlo.


Arriva con la ragazza dello spettacolo, Riabbraccia Luca e poi mi caccia un bacio un bocca aprendomela e slimonandomi come fossi suo.
Usciamo e Pietro ci invita a casa sua. Luca sorride con occhi furbetti. Chissà che ha in mente.
Ci avviamo e arriviamo a casa sua. Splendida casa con un soggiorno grande che da su un terrazzo con vista sul canale ed il ristorante a poca distanza.
Dopo un veloce giro a guardare il panorama, me li trovo tutti e tre addosso, lei che mi apre i pantaloni Luca che ,mi stringe e bacia perché non opponga resistenza a e Pietro dietro che mi palpa il culo.
Calati i pantaloni e gli slip in un battibaleno, Luca mi toglie la maglia e sono nudo.
Lei mi si avventa sul cazzo come se gli mancasse da chissà quanto e se lo spinge in gola, cercando di far entrare anche le palle. Pietro sento la sua lingua lungo le chiappe che con le sue mani mi allarga, e poi la lingua che gioca sul buchetto. Luca mi mordicchia i capezzoli.
Lei si distende sul terrazzo subito dopo essersi spogliata, e senza mollare il mio bastone mi tira a se, se lo infila e mi ordina di scoparla sino a che non dirà basta lei. Obbedisco ed inizio a pomparla, la sua figa è larga ed ampia ma combatto bene e la sento subito iniziare a gemere. Pietro approfitta della mia posizione a pecorina e nel mio ritmo mi infila prima un dito e gioca, poi due ed allarga ed infine posiziona la cappella e la faccio entrare volentieri mantenendo il ritmo. Luca lo vedo ammirare la scena.
Sentire che con il tuo movimento scopi una figa calda e fradicia, che gode al solo muoverlo, e nel contempo mi auto scopo un cazzo di discrete dimensioni, non quelle di Luca ovvio, ma che lo sento in tutto, scorrere sulle mie pareti anali, su e giù un me riempiendo mie svuotandomi e così io su lei.
Poi mi trovo la mano di Luca che mi alza il viso e mi conficca in bocca il suo membro, quasi a soffocarmi e inizia a scoparmi la bocca tenendomi ferma la testa. Vedo che lei si mette a leccagli le palle e il culo e lui aumenta il ritmo.
Io fatico a respirare ma non riesco a sfuggire alla sua morsa. Il gioco e la posizione prosegue per diverso tempo, poi percepisco che Pietro stà per arrivare al sodo, vibra e accelera il ritmo da me imposto e lo sento esplodere in me, i fiotti i colpi gli urletti, e mi distrae perche Luca mi riempie senza preavviso e deglutisco a fatica e mentre lo faccio e godo sborro anche io con lei che mi passa le unghie lungo la schiena.
Sono pieno, Pietro passa davanti e si fa pulire il cazzo, e poi è lei che si mette alla pecorina e si fa leccare la figa.
Fatto questo mi accompagnano al bagno. Mi fanno andare in vasca, apro l’acqua e mentre aspetto mi sorprendono.
Pietro e Luca con il cazzo semiduro in mano mi pisciano addosso, ma lei piegata, pisca su di me come una fontana. Protesto ma Luca mi tacita “zitto e goditi questa calura”
Luca si avvicina e mi tira la testa a lui, capisco che vorrebbe farmi aprire la bocca, ma resisto. Pietro entra in vasca e mi ruota per avere il culo a portata e sempre piscando mi penetra e mi sento gonfiare da quel getto, Protesto ma è il mio errore fatale. L’apertura della bocca viene tappata e silenziata dal gigante di Luca che non accenna a smettere di piscare a me lo ficca dentro. Un po riesco a farla uscire, schifato quasi vonito, ma mi blocca la fuoriuscita con la mano e, quando ormai non riesco a contenerne altra, mi da una pacca sulla schiena e deglutisco infoiando, poi sfilando il cazzo mi porta il viso sulla figa che a sprizzi sta esaurendo il suo giallo liquido e mi strofina li.
Pietro esce e con alcuni getti mi lava le chiappe, poi chiama gli altri a vedere , toglie la mano dal culo da cui esce la fontanella gialla della sue urina lasciata in me.
Schifato li mando a cagare mentre loro ridono. Mi lavo abbondantemente e resto li in acqua un bel po.
Quando esco, ritorno nel soggiorno dove il vocio è forte. Sono nudo perché gli abiti sono in terrazza. Entro con il pensiero di fare una scenata a Luca ma mi trovo nudo davanti a quattro nuove persone, che non mi ero accorto che fossero arrivare, e i tre di prima.
“Eccolo qui, tutto per voi ma davanti a noi” disse Luca appena entrato.
Lo guardo interrogativo
“eccovi a disposizioni il mio servitore” facendomi capire che non potevo dire nulla.
Mi prendono per mano e mi avvicinano ad un tavolo, mi sdraiano sopra, ed il tavolo arriva dalle spalle al culo, o meglio mi posizionano con la testa che è fuori tavolo e dalla parte opposta le chiappe appoggiano.
Si spogliano e uno magro senza peli e con un bel cazzo fino e lungo mi si avvicina, mi abbassa la testa, mi appoggia sulle labbra, lo lecco , lo passa sulla mia lingua sulle labbra, lo batte sulle guance, e poi lo infila e lentissimo mi scopa. Lo sento scendere sino alla gola, e poi quasi fuori. Lento inesorabile e duro. Un sapore dolciastro i suoi umori che ogni tanto uscivano. In due si mettono a giocare con il mio culo.
Si sputano sulle mani e le passano per lubrificare, poi un dito di uno, seguita da uno dell’altro e allargano, e si muovono dentro. Poi sento due dita per ogniuno e mi allargano con forza
Mi fanno quasi male. Ed ecco che uno entra, un cazzo grosso ma corto, lo sento bene come un tappo di spumante ed ogni volta che esce si sente il botto. Ma poi un altro, lungo e turgido,questo non ha pazienza ed entra di slancio e mi scopa con forza e violenza. Non esce mai, sempre in fondo e a metà. Mi piace sentirlo e la gola che assapora i liquidi in aumento.
L’ultimo mi scappella e lecca come fosse un gelato, menandolo un po poi giu e lecca. Il cambio nello scoparmi il culo mi frastuona e il sentire tutto insieme, percepito distintamente uno alla volta ma assieme e profondamente mi fa sballare e succhio faticosamente in posizione sballata, ed è lui che mugolando inizia a sborrare in gola, con la mia posizione faccio fatica a deglutire, ma credo lui lo sapesse perché dopo i primi due getti lo fa uscire e mi riempi il viso di caldo bianco liquido.
Poi il cazzo lungo mi riempie con forza e costanza senza cambio di ritmo, uguale forza e violenza. Ma esce subito ed il tappo mi sbatte con passione mentre sono io che riempio quello che mi ha succhiato da vero maestro. E non si perde neppure una goccia.
Poi con un urlo soffocato ecco che mi riempie il culo e sento che ormai è saturo, non può più averne altra se non facendone uscire.
Si sfila anche lui.
Respiro riprendendo il ritmo. Ho goduto di tutte le attenzioni, dei piaceri dati e ricevuti, ma qualcuno mi sposta le gambe ed entra, guardo, è quello che mi ha spompinato. Mi tromba con passione e mi fa godere facendomi uscire lungo i glutei rivoli di altri sperma, e di due colpevoli di tanto liquido si sono messi a destra e a sinistra della testa e si fanno leccare il cazzo, sino a far sparire l’ultima goccia. Ma sono dei piccoli bastardo perché ogni volta che passo da uno all’altro quello che non”lavoro” si riempie del liquido sparso sul mio viso sin a terminarlo. Ultimo atto, con le dita portano le ultime tracce sino alle labbra e lo fanno scivolare dentro. E con quest’ultimo attimo che sento godere il mio culo e chi mi sta sbattendo, e godo ad alta voce e gemo assieme sentendo il piacere immenso della scopata e quello dei getti che in me restano.
Esausto da tanto piacere e spossati i miei amanti riprendo energia restando disteso. I tre osservatoci plaudono al gioco. “Che bella e brava troietta hai questa sera. Ultimamente nulla di così piacevole ed eccitante”
I quattro vanno al bagno mentre io resto ancora disteso.
Lei viene vicino e mi dice che sono bravissimo, mi lecca la faccia, mi strappa un capezzolo facendomi saltare, si riempie la bocca coi il mio cazzo moscio e palle assieme e chiude, Stringe e fa fastidio ma non reagisco, mi riposo. Poi mi scappella e lecca, Mi guarda il culo dal cui buchetto fuoriesce liquido biancastro.
“ti sbatterei una notte intera” fu l’affermazione che disse prima di tornare a sedersi.
Rientrano una per volta i quattro e si rivestono. Io mi alzo e stringendo le cosce mi avvio al bagno. Sento che Luca e Pietro chiedono se li ho soddisfatti e se è stato tutto di loro gradimento.
In bagno nella vasca mi lavo bene e mi asciugo.
Esco nudo e mi avvio a vestirmi. I quattro confabulano ancora con Pietro e Luca e con la coda dell’occhio vedo che sborsano dei soldi nelle mani di Pietro. Si salutano e li accompagnano alla porta. Tornano contenti e scherzosi. “che brava troia sei, veramente grande, li hai fatti felici tutti e quatto. Erano entusiasti e avrebbero voluto incontrarti nuovamente. Disposti a qualsiasi cosa per un’alta esibizione.”
“ Grazie, siete delle troie voi a mettermi in questa situazione senza preavviso, e poi grazie Luca, vero che sono tua ma…. Almeno dirlo cazzo!”
“Ma ti è piaciuto o no? Prima con noi che ti abbiamo scaldato e ammorbidito gli accessi e le voglie, Poi a loro disposizione. Ma sei stato grande anche per noi che ti ammiravamo.”
“ si che mi è piaciuto con i quattro, con voi però quella pisciata mi ha sorpreso e non è che mi sia poi piaciuta. Mai più.”
“a parte la pisciata …..” “ lo sai Luca che mi piace, e anche loro mi hanno dato emozioni e piacere.”
“ricambiato senza dubbio”
Luca dice che è ora di rientrare, Pietro chiede alla donna di portarci qualcosa da bere prima di lasciarli, Toglie di tasca un pacchettino di soldi, li conta e li divide in tre mazzetti, uno lo rimette in tasca e l’altro a Luca e il terzo a me. “sono tuoi”.
Lo guardo interrogativo. Pietro rivolto a Luca “ ma allora non lo sa davvero, ma mi hai fatto credere che, che diavolo che sei?”
Mentre arriva il vassoio con i bicchieri colmi chiedo “cosa ???posso sapere anche io?”
Pietro ridendo di gusto mi spiega.
“Luca mi ha avvisato telefonicamente di preparare un incontro a orgia perche sarebbe arrivato con te, un bravissimo mercenario, e che la cifra minima non poteva essere meno di tot a tersa per tutti e tre.”
sorpreso guardo Luca “ma mi hai fatto prostituire?”
“sai che sei mio e che siamo d’accordo che fai tutto quello che voglio. Non ti è dispiaciuto e nessuno ti ha fatto male. Poi hai visto che sei una persona desiderabile? Hanno anche richiesto un altro incontro per come sei stato bravo.”
“ok nono dico più nulla” bevo e poi ci avviamo , due passi, io con il muso e Luca sorridente.
Prendiamo i mezzi pubblici e siamo di nuovo alla partenza.

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