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IO E FRANCO ( LA RIMPATRIATA)


di marconzo
16.03.2016    |    9.678    |    8 8.6
"Ormai non ci siamo più sentiti ne visti, solo quando capita un saluto occasionale e tanti bei ricordi indimenticabili..."

Se da giovane mi avessero detto che alla veneranda età di 60 anni un mio coetaneo
mi avrebbe scopato mi sarei messo a ridere sarebbe stato impossibile, invece è proprio successo
e altro che ridere , sono volato in cielo dalla goduria. Ricominciamo.
Con Franco siamo stati compagni di banco dalle elementari alla 3^ media dopo di che
per le superiori si è trasferito con la madre in città mentre io sono rimasto in paese. Di fatto ci siamo allontanati ma verosimilmente sempre legati da sincera amicizia. Quando capitava che andassi in città la prima tappa era sempre casa sua come del resto appena arrivava in paese era subito da me. Vivevamo la nostra amicizia sul vero senso della parola. Giunti all’età di 18 anni a Franco regalan(o la sua prima auto era il nostro salotto ,perennemente in riserva di benzina, passavamo tutte le notti a girare in macchina ed a farne di tutti i colori. Il tempo passava, le mie pulsioni gaye aumentavano sempre più Franco diventava sempre più bello ed il suo pacco era sempre più grande. Mi raccontava tutte le sue storie erotiche e ad onor del vero qualche scopata se la faceva. Quell’anno con la scuola gli andò male poiché lo rimandarono a settembre con due materie quindi l’estate andò a prendere ripetizioni da un bravissimo Prof. quarantenne che in paese era noto per essere gay. Dopo qualche tempo mi son reso conto che tra i due vi era qualcosa quando ho chiesto a Franco se quel che pensavo era vero lui ha negato ma non me la son bevuta finchè una sera a mezzanotte lui mi accompagna a casa ci diamo la buonanotte e mentre lui si allontana lo seguo a luci spente col motorino , lo becco che parcheggia vicino alla casa del Prof. ed entra a casa. Un misto di invidia e di nervoso mi assale rincaso e nn chiudo occhio, pensavo a come Franco si scopasse il Prof. me lo immaginavo nudo col suo cazzo tutto dentro in quel culo alle sborrate che gli avrebbe scaricato in bocca , ai baci che si sarebbero dati. La colpa era anche mia non avrei dovuto lasciare spazio al prof e buttarmelo dentro prima di lui, ma con il dilemma che mi ha accompagnato tutta la vita gayezza o amicizia me lo son fatto soffiare. Finisce l’estate lui ritorna in città passa l’esame di Settembre e la vita scorre regolare. Durante le vacanze di natale sapendo che Franco non verrà in paese gli chiedo se mi ospita qualche giorno in città. Il mio caro amico come al solito mi dice di andare quando voglio.
Appena arrivo alla mamma di Franco è successo un inconveniente e deve andare in paese per 2 o 3 giorni ed è contenta che io sia li per non lasciar solo Franco. Per farla breve Franco prima di andare a letto mi chiede di dormire assieme nel lettone poiché aveva un sacco di cose da raccontarmi Ci stendiamo a letto in mutande, noto il pacco di Franco sempre bello grosso,
parliamo di tante cose poi si spegne la luce. Siamo coricati con le facce che si guardano al buio.
Sento il suo fiato sempre più vicino a me le nostre labbra si sfiorano la punta delle nostre lingue si tocca e sono indescrivibili le sensazioni che ne seguono, la mia mano va sul pacco e ne percepisce un cazzo di belle dimensioni e durissimo, non ci penso molto a prendermelo in bocca a e spompinarmelo lui emette gemiti e mi comprime il capo sul cazzone duro. Che bella situazione baci, pompa, sega ,carezze manca solo quel che voglio di più, lo voglio tutto dentro e Franco con fare da esperto mi penetra benissimo facendomi toccare il cielo a colpi di cappellate date con vigore e goduria, scopro in lui una valanga di sesso che non mi sarei aspettato. Scopa veramente bene e quando mi inonda i visceri di sperma emette dei sospiri e delle vibrazioni in tutto il corpo che sono un sogno. Dopo questa bella passata di cazzo dormiamo profondamente abbracciati.
Al risveglio sembra che vi sia imbarazzo in entrambi si parla poco ci si guarda appena ma dopo un suo sguardo fisso e penetrante seguito da un bacio siamo di nuovo a letto e dai un’altra abbuffata di cazzo, in Franco si percepisce una gran voglia di godere e far godere il partner. E’ semplicemente meraviglioso vien da pensare di farsi scopare in eterno da un tipo così bello ,dotato , godurioso, resistente e buono. Ci prepariamo un pranzetto di patate fritte e fettine e
mentre siamo a tavola la mamma telefona per dire che arriva nel pomeriggio. Ci guardiamo
con tristezza della brutta notizia e dopo pranzo viste le poche ore di solitudine che ci rimangono
andiamo a letto per la 3^ scopata in meno di 24 ore. Che dire, sicuramente c’è un po di stanchezza ma la grinta non manca e alla fine un’altra sublime scopata con una sborrata in culo che non dimenticherò mai più. Peccato per il tempo che ho perso prima di arrivare a questo sono stato un imbecille me lo sarei dovuto fare molto tempo prima. Rientro in paese ed il pensiero fisso è Franco desidero lui i suoi attributi e la sua carica di sesso. Scende in paese per qualche fine settimana e dai sesso a stecca. In primavera non si vede più a Pasqua rimane in città, lui non me lo dice ma vengo a sapere che ha trovato una troia di ragazza e quindi sesso fisso. Quando finalmente lo rivedo senza la troia posso finalmente parlargli, niente da fare è cotto marcio appagato sessualmente e non capisce più niente. Peccato l’ho perso ma è stato sublime far sesso con lui. Passano anni si sposa con lei , diventa padre di una bella ragazza e di un simpatico ragazzino che rassomiglia alla madre. Ormai non ci siamo più sentiti ne visti, solo quando capita un saluto occasionale e tanti bei ricordi indimenticabili. Qualche anno fa la classe del 1952 decide di festeggiare il 60° compleanno tutti assieme in ristorante, certamente partecipo. La sera convenuta ci rivediamo con tutta la classe , ormai siamo tutti vecchi ,mi guardo intorno e vedo che ci sono parecchi con i quali ho passato intimi momenti altri che non riuscivo ad identificare ho chiesto di alcuni e c’era chi era già passato a miglior vita, in mezzo a tanti ecco Franco mi avvicina mi saluta e chiede di sedere vicino a me come ai vecchi tempi. Ne son più che felice, si è appesantito porta gli occhiali però il suo stile di porsi non è cambiato ed è sempre affascinante. A fine serata mi chiede un passaggio ed appena partiti mi dice di non aver mai dimenticato quello che c’era stato fra noi anch’io gli confesso che il ricordo è ancora vivo. Per farla breve andiamo nella sua casa di campagna e come se nulla fosse ci siamo spogliati e abbiamo fatto sesso dopo più di 40 anni.
se mi avessero detto che due gay di sessant’anni scopano mi sarei messo a ridere ma in realtà Franco non era cambiato per nulla e mi ha baciato, scopato e amato in maniera sublime certamente non col vigore di anni prima ma ancora in gamba. E’ stato bello amarlo e spero sempre
dentro di me che qualche amico organizzi ancora un altro evento.
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