I piedini di mia figlia. Ep.1

Sono un po’ in imbarazzo nel raccontare questa storia, e quello che poi è successo… Mi chiama Luca, ho 44 anni, sono sposato con Sara, 42anni, da vent’anni.

La nostra vita sessuale è soddisfacente e varia. Quella mattina Sara mi aveva svegliato proprio come piace a me. Stavo dormendo, sentivo un bella sensazione crescere piano piano, qualcosa di caldo, umido e morbido avvolgermi il pene. Aprii gli occhi e la vidi tra le mie gambe. Le sue labbra andavano si e giù sul mio bastone, il ritmo lento e regolare.
- Oh sì troia, continua…- la apostrofai sorridendole.
Il ritmo della sua bocca intanto si era fatto più veloce, e quando la sua mano si posizionò sotto i miei testicoli, massaggiandoli, mollai ogni freno e presa la sua testa tra le mani inizia a fare l'amore con la sua bocca, spingendo fino in gola. Non potevo resistere ancora per molto. - Vengo…- mormorai con la voce roca del primo mattino e del piacere. Mia moglie non si mosse e le riversai tutto il mio piacere in bocca e sulle labbra.
-Ti amo - le sussurrai mentre deglutiva e mi sorrideva.
Mi leccò per bene l'asta per ripulirsi prima di andare in bagno per prepararsi, mentre io restai a letto a godermi il post orgasmo, guardandola mentre si vestiva.
Come vedete non mi potevo proprio lamentare, posso considerarmi fortunato. Eppure…

Abbiamo una figlia, Martina, da aprile maggiorenne.
Tutto iniziò quel pomeriggio di maggio. Nonostante fossimo ancora in primavera le temperature erano già estive e faceva molto caldo, tanto che ero già in maglietta e pantaloncini. Quel pomeriggio ero in ferie e stavo tranquillamente facendo zapping sui canali sportivi. Mia moglie era al lavoro e mia figlia, tornata dalla scuola era in camera sua.
Sentii la porta della camera di mia figlia che si apriva e la vidi camminare verso di me. Martina è una bella ragazza, non lo dico perché è mia figlia, lunghi capelli castani scuri, occhi marroni, 165 centimetri per 53Kg. L’ho sentita lamentarsi con le amiche per il suo seno, ha solo una prima misura, mentre ho notato più volte gli sguardi di mie amici sul suo sederino, piccolo ma tondo.
Dovete credermi, non avevo mai avuto pensieri di nessun tipo su di lei.
La guardai avvicinarsi al divano, con una canotta e dei pantaloncini molto corti e non potei non notare quanto fosse bella.
-Papi, mi massaggi i piedini?-
Era capitato molte volte, fin da piccola, che si sdraiasse sul divano e mi mettesse i piedini sulle gambe, al che io li riscaldavo, se aveva freddo, o li massaggiavo, il tutto senza malizia, lo ripeto, accadeva anche con mia moglie presente, era una cosa naturale.
-Certo tesoro- risposi.
Lei si sedette all’altro capo del divano e allungo i piedini sulle mie gambe. Presi a massaggiarli come al solito, parlando di scuola e delle solite cose, gli feci anche i complimenti per lo smalto bianco che aveva messo, che abbinato al piedino abbronzato le stava divinamente, questa ultima parte me la tenni per me. Lei confessò di aver rubato lo smalto e continuammo a parlare, ed io a massaggiare i piedini, mentre Martina che si era impossessata del telecomando, aveva trovato un stupido programma che pareva averla rapita.
Guardavo i suoi piedini, le sue gambe lisce e già abbronzate, e senza nemmeno rendermene conto, sentii l’erezione, rapida ed impetuosa, crescere e gonfiare i miei pantaloncini. Il panico mi assalì, ma nonostante questo l’erezione era sempre li, mentre continuavo a massaggiare quei piedini. Se adesso si gira verso di me, pensavo, succede un casino. Sarebbe stato impossibile per lei non notare quel rigonfiamento nei pantaloncini.
Continuai ancora il massaggio per qualche secondo finché, in fretta e furia, scostai i suoi piedini, mi alzai e mi diressi verso il bagno, dopo essere riuscito a dire solamente
-...torno subito…-.
Avrete già capito, entrato in bagno, mi abbassai pantaloncini e boxer con un unico gesto e inizia a masturbarmi ferocemente, pensavo a quei piedini, allo smalto bianco, me li immaginai sul mio membro, mentre lo sfregavano velocemente, e così arrivai rapidamente all’orgasmo, trattenni un urlo e grandi fiotti di sperma andarono a sporcare il pavimento e la tazza.
Pulii tutto con grande attenzione, come un robot, ma dopo essere tornato in me ero sconvolto. Non potevo credere a quello che era successo. Come potevo tornare di la come se nulla fosse? Non avevo alternative però…
Tornai e andai sul terrazzo a fumarmi una sigaretta, non prima di essere passato davanti al divano dove Martina era ora stesa pancia sotto. Il suo sederino avvolto in quei piccoli shorts non lasciava molto all’immaginazione. Mia figlia che non disse nulla, mi fece solo un grande sorriso, che ricambiai, mentre il mio cervello era in totale confusione.
Non avevo mai avuto questi pensieri su mia figlia e ora, ogni sguardo verso il suo corpo mi scatenava i pensieri più perversi, pensieri che un padre non dovrebbe mai avere.
E stasera, quando sarebbe tornata mia moglie, che avrei fatto? pensavo.

Cercai di evitare mia figlia in tutti i modi e finalmente mia moglie tornò a casa. Ci abbracciamo e baciammo.
-Tutto bene caro?- mi chiese, avendo forse notato la mia agitazione.
-Certo, tutto tranquillo-, riuscii a dire.
In quel momento arrivò Martina che baciò la madre e venne ad abbracciarmi. Il contatto con il suo corpo fresco mi mandò ancora in paranoia.
-Ordiniamo la pizza papi, dai…-
Certo amore, le diedi un bacio sulla fronte e sorrisi a mia moglie.


CONTINUA…?

NB: il racconto è pura finzione.