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Weekend In Villa -7- La Cena dei Giochi (il Dolce)


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
07.12.2023    |    14.571    |    2 8.0
"Il dolce e la compagnia mi stimolano e mi eccitano nuovamente, questa volta è la mano di Ely che invade la mia intimità, massaggiandomi lentamente prima la..."
Prima di iniziare il racconto devo fare una piccola premessa.

Sono stato contattato dalla coppia che invitò Ely e me alla villa. Loro non sono iscritti su A69, ma hanno degli amici utenti del sito. Questi hanno riconosciuto la casa e alcuni giochi. La coppia mi ha chiesto gentilmente di non continuare a raccontare quello che è accaduto a casa loro per non rovinare l’atmosfera dei loro giochi e dei loro intrighi erotici.
Gli ho chiesto se potessi terminare il racconto della cena e loro hanno acconsentito. Pertanto, questo sarà l’ultimo racconto del weekend in villa.

«Amici miei, la cena sta giungendo al termine, ora verrà servito il dolce che potrete gustare con calma, poi una volta terminato ci sposteremo tutti in salone per continuare i nostri giochi.»

Fernanda torna a servire. Posiziona in modo impeccabile i piatti con i tortini e le posate. Versa ad ogni commensale anche dell’Amaro del Capo rosso. Non è quello normale, bensì è quello al peperoncino, molto più denso e sicuramente molto più adatto al tipo di serata che stiamo vivendo.

Il tortino al cioccolato è un perfetto mezzo-cono lucido di dieci centimetri circa. Sulla schiena riposa un bellissimo peperoncino rosso e lucido, sembra finto per quanto perfetto. Oltre all’ intenso aroma, scaturisce anche un filo di vapore che si innalza verso le narici.
Appena la mia forchetta cala come se fosse un’inesorabile ghigliottina, una corposa e fumante crema erutta dal tortino.

Fernanda ci suggerisce di spezzare il peperoncino e di assaporarlo insieme alla crema e ad un sorso di amaro. Seguo il consiglio e il paradiso si sprigiona sulla mia lingua e nel palato. I semini piccanti e la crema al cioccolato sono gustosissimi. La densità e la temperatura gelida dell’amaro creano un perfetto contrasto che invoglia a divorare il dolce, ma con lentezza per procurare maggior godimento alle papille gustative.

Quella maiala di Ely mi fissa e gioca con la forchettina e la crema scura del dolce. La lingua lappa e pulisce la fortunata posata, mentre la crema sporca le labbra e tenta di evadere lateralmente. Lo sguardo intenso, ma birichino emette uno scintillio e stimola le immagini più perverse nella mia testolina e forse anche in quella degli altri.
Il dolce e la compagnia mi stimolano e mi eccitano nuovamente, questa volta è la mano di Ely che invade la mia intimità, massaggiandomi lentamente prima la gamba e poi il mio gaudente amichetto.
Anche questa volta veniamo scoperti e sgridati.

Torniamo, nostro malgrado, a concentrarci esclusivamente sul dolce. Senza nessun tipo di distrazione e dopo altri quattro bicchierini del peperoncino liquido, il dolce rimane un lontano ricordo.
Ci alziamo dal tavolo e come dei seguaci tantrici ci apprestiamo dietro il nostro profeta e raggiungiamo il salone dove dei divani ci attendono con impazienza.

La cena si è protratta fino a mezzanotte, tuttavia siamo tutti arzilli e non accusiamo nessun tipo di stanchezza, Francesca attira la nostra attenzione spiegandoci l’ultimo gioco della serata.

«Spero che la cena sia stata di vostro gradimento. Ho cercato di nutrire il vostro corpo e la vostra anima, manipolando e coccolando i vostri sensi. Siete stati tutti bravissimi e mi avete fatto godere immensamente. Vi chiedo di liberare i vostri corpi, rimuovendo tutti i vestiti, dovete rimanere completamente nudi.»

Finalmente posso togliermi gli imbarazzantissimi vestiti che indosso. Almeno non sembrerò più l’orso Yoghi vestito da centurione.

«Bene, ora Fernanda vi porgerà delle mascherine oscuranti, vi prego di indossarle.»

Prendo la mascherina che mi viene data e l’indosso: il mondo attorno a me sparisce, è tutto buio. Lentamente l’udito si affina, ma lo spazio attorno a me diventa una grande incognita.

«Tutti noi siamo bendati, solo Fernanda è senza mascherina. Adesso si avvicinerà ad ognuno di noi e ci condurrà al centro della sala. Poi ci farà avvicinare finche i nostri corpi non si toccheranno e a quel punto faremo viaggiare le nostre mani sui nostri corpi. La nostra amica deciderà come proseguire il gioco, sarà lei la regista.»

Sento una mano appoggiarsi al centro della schiena e un sussurro accanto al mio orecchio destro: «Vieni con me».
Una leggera spinta mi fa muovere, neanche 3 passi e arrivo a destinazione.
Il mio corpo viene premuto su di un altro. Un paio di seni premono sul mio petto. Le mie mani sono abbassate, lungo i fianchi. La mano destra sfiora una vagina, probabilmente della stessa proprietaria del seno e dei capezzoli che mi stanno pungolando.
La sinistra tocca un altro corpo, questa volta evidentemente maschile, le dita toccano inequivocabilmente un membro molto lungo e turgido, conosco il proprietario.
Pochi istanti dopo, un altro corpo femminile si spalma sulla mia schiena. Percepisco un intenso calore umano. Altri due corpi si uniscono al contatto e un’infinitò di mani toccano, massaggiano, viaggiano alla scoperta di nuove sensazioni.

Non vedo nulla, sento i respiri e qualche mugolino nascere e crescere tutt’attorno al mio corpo compresso e sensibilmente eccitato dai ripetitivi contatti e massaggi.
Labbra e lingue inumidiscono alcuni tratti del mio collo, io mordicchio spalle, colli, lobi e alcune volte intercetto anche delle labbra. Il gioco continua per diversi minuti e le mani si uniscono all’ inconsueta orgia sensoriale, si alternano in fugaci tastatine e strizzatine di genitali eterogenei.

La mia mano destra viene catturata, vengo tirato fuori dal mucchio e allontanato di qualche passo. Trenta secondi dopo avverto la vicinanza di un corpo, i peli delle braccia sembrano essere attirati dall’ elettricità statica generando un piccolo brivido.
Una mano viene poggiata sopra la mia testa e vengo invitato verso il basso fino a inginocchiarmi. La stessa mano poi passa sul retro e mi spinge in avanti, la mia bocca incontra un cuscino morbido e umido. Al centro una fessura che si apre e accoglie la mia lingua che inizia l’esplorazione.
La punta del mio naso incontra un nuovo amichetto e inizia a strofinarlo. Il centro nevralgico della mia compagna di giochi, apprezza la stimolazione, sembra un piccolo cazzo che si erge.
Abbandono le grandi labbra per andare a succhiare il bottoncino turgido e anelante di attenzioni, iniziando così un bel pompino clitorideo.
Un buon sapore riempie la mia bocca, ma l’attenzione viene distratta da una mano che armeggia con i miei testicoli. Delle gentili e morbide dita massaggiano tutta la sensibile zona, andando anche a solleticare l’ano, senza però dimenticare l’erezione contrapposta. Delle labbra si poggiano sul collo, dietro la nuca, una lingua con movimenti circolari e lenti inumidisce la zona facendomi venire la pelle d’oca.

Il buio amplifica tutti i miei sensi.

Dietro la schiena percepisco la puntura di due capezzoli posti su un grande e sodo seno e nella stanza solo una persona ne è la titolare. Davanti, la mia bocca lappa e succhia un clitoride e una vagina dal sapore floreale, una viola mielosa di cui conosco perfettamente il gusto e la donna che lo emana.

Un dito profana il mio sedere e inizia a penetrarlo lentamente e profondamente. Un secondo dito entra appena il mio ano dilatato lo permette. La mia lingua, si riposa qualche istante e lascia il posto alla mia mano. Anche io uso due dita che penetrano nel desiderato antro umido, tuttavia, il mio pollice staziona sul clitoride massaggiandolo.
Provo una soddisfazione immensa ad emulare in modo perfettamente sincrono la penetrazione che sto subendo, quando le dita di Fernanda entrano dentro di me, le mie entrano dentro Ely. L’ansimare aumenta di ritmo e di intensità, l’orgasmo sta per arrivare. Il mio ano viene liberato lasciando una sensazione di vuoto e subito dopo una guancia sfiora la mia. Comprendo che Fernanda ha cambiato posizione e ora si trova accanto a me, pronta a ricevere il piacere di Ely insieme a me.

«Vengo … argh… Cazzo … Sii… Sii…»

Le nostre bocche vengono bagnate e riempite dal miele caldo. Le nostre lingue si intrecciano, un bacio nasce e si tuffa dentro la sorgente del piacere. Io e Fernanda succhiamo tutto ciò che ci viene offerto, ripuliamo con perizia e dovizia il sesso di Ely che trema eruttando il suo piacere. Per aumentare il contatto afferro le natiche e mi accorgo che il culetto armonioso e sodo ha ancora il plug vibrante che lo occupa e gli tiene compagnia.

Gli spasmi iniziano a diminuire e anche i gemiti calano. La mano di Ely si poggia sulla mia guancia sinistra, suppongo che la stessa operazione venga ripetuta anche su quella della mia compagna di bevuta, un leggera pressione mi tira verso l’alto, suggerendomi l’alzata in piedi.

Sono in piedi, dei leggeri baci mi invadono tutto il viso, una lingua inizia a lavarlo, non rimane sola, se ne unisce una seconda. Come delle caprette ingorde, ora le bocche che prima lambivano il sesso di Ely, adesso sono libere di divorarsi. Diventa un bacio a tre. Le labbra tirano e vengono tirate dalle altre, le lingue si solleticano e si aggrovigliano. Le mie mani cercano i caldi corpi, ogni centimetro viene studiato e percorso.

Fernanda, lentamente, ci toglie le mascherine. Con il dito ci fa il segno del silenzio. I miei occhi ci impiegano qualche secondo per tornare a vedere chiaramente. Mi accorgo che nella stanza ci siamo solo noi tre, ma le urla goduriose che invadono le mie orecchie, mi fanno supporre che gli altri non siano molto distanti da noi.

Fernanda si siede sul divano. Infila un preservativo sull’ obelisco svettante e lievemente ricurvo verso l’alto. Invita Ely a calarsi su di lei.
La vedo avvicinarsi all’ oggetto del desiderio. Allarga le gambe posizionandole all’ esterno di quelle del trans e lentamente si cala fino a far sparire tutto il pene dentro di Lei. Tuttavia, è troppo lungo e una parte rimane fuori, Ely è costretta a piegarsi un po' per evitare che le faccia male.
Io mi avvicino e le estraggo il plug dal culo. È larghissimo e rimane aperto. Sarebbe uno spreco e un’occasione persa se non approfittassi della situazione. Prendo anche io un preservativo e lo teletrasporto sul mio pene e pochi istanti dopo riempio nuovamente quel buchetto rimasto orfano.

Ely inizia a godere, si muove sempre più energicamente. I suoi fianchi si muovono sinuosamente in avanti e in dietro. Io e Fernanda rimaniamo praticamente fermi, veniamo scopati da una regina tuercatrice.
Sembra instancabile, ma sia io che Fernanda vogliamo partecipare e non essere solo piacevolmente passivi, quindi iniziamo a muoverci anche noi. La posiziona prona di Ely mi aiuta notevolmente. I miei quindici centimetri non possono competere con i venti e passa che si trovano impalati nella figa, ma grazie alla mia circonferenza riesco a rimanere piantato dentro il culetto sensibile e ad entrare ed uscire riempendolo completamente.
Percepisco l'avvicinarsi di un nuovo orgasmo che sta per allietare la mia Ely, il segnale è lo stritolamento del mio pene che sembra venir risucchiato e io l’aiuto spingendo ancora più in profondità. L’orgasmo arriva, sembra più intenso di prima, probabilmente la doppia penetrazione ha influito positivamente.
Io e Fernanda continuiamo a spingere, ma ad un certo punto Ely ci chiede di fermarci. Ha la sensibilità alle stelle e necessita di una pausa.

«Alzatevi che adesso ci penso io ai vostri amichetti!»

Come in un film porno, lei si sistema al centro tra di noi in ginocchio e con le mani inizia a masturbarci. Tuttavia, non si limita a questo, li prende anche in bocca e li lavora con la lingua.
Fernanda si avvicina alla mia bocca e inizia una lunga sessione di baci e di giochi con lingua e labbra.
Sono durissimo, la sensazione della lingua e della grande cappella che ogni tanto si scontra con la mia mi manda in estasi.

Ely decide che è giunto il momento per noi di soddisfare la nostra libido, oppure semplicemente inizia a stancarsi. Quindi la bastardella, oltre al caldo e umido pompino, inizia a massaggiarci la prostata con le sue lunghe ed esili ditine.
Un lavoro languido che stimola le pareti anali, con il pollice riesce anche a giocherellare con i testicoli e poco dopo, il mostriciattolo, inizia a schizzare. Anche Godzilla viene, entrambi imbianchiamo i seni, ma soprattutto i capezzoli.

Ely ritira le mani dai nostri sederini scossi e contenti per spalmarsi lo sperma su tutto il corpo. Lo sguardo da Troia mi fa desiderare una nuova sessione, ma prima, come un cellulare giunto alla morte, ho bisogno di ricaricarmi. Fernanda, invece sembra essere già pronta, ma Ely vuole riposarsi.

Un ultimo bacio a tre e poi la nostra amica trans va a raggiungere gli altri. Io ed Ely rimaniamo un po' sul divano ad accarezzarci e a coccolarci, prima di andare nelle nostre camere per una doccia e il meritato sonno ristoratore, visto che sono le quattro del mattino e la giornata è stata piena di emozioni e non solo. Verrò a scoprire il giorno dopo che Ely ha continuato a sollazzarsi e a sollazzare fino alle nove del mattino.

Ti ringrazio di aver letto il mio racconto fino alla fine. Nella speranza che ti sia piaciuto, ti invito a votarlo e se ti va anche di lasciare un piccolo commento. Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questo portale alla fine è solo un altro modo di essere un po' esibizionista; pertanto, mi fa molto piacere ricevere dei feedback. I miei racconti sono frutto delle mie esperienze, potrebbero essere considerati dei diari, ma non sono dei semplici resoconti, ogni tanto vengono conditi anche da un po' di fantasia per renderli più accattivanti.
Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e ispirazioni, se volete mi potete contattare via mail [email protected] o anche su telegram come giorgal73 per fare proposte, suggerimenti o commenti. Ogni tanto aiuto anche qualcuno di voi a mettere per iscritto le proprie avventure/esperienze, non le pubblico sul mio account come miei racconti perché sono i vostri e non mi sembra corretto, vi chiedo solo di citarmi e magari darmi l’amicizia.
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