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Prime Esperienze

Cameriere Polacche


di Conte01
11.01.2013    |    20.267    |    0 7.0
"Le camere erano disposte su tre piani ma in quel periodo di bassa stagione ne restava aperto e riscaldato soltanto uno il primo..."
Soggiorno spesso in Polonia per lavoro ma mi trovavo per la prima volta a Bielsko-Biale una città del sud di circa 170.000 abitanti.
Mi occupo di attività commerciali, progettazione ed allestimento di negozi ed in genere in questi casi mi fermo sul posto per una trentina di giorni e così avevo programmato anche quella volta.
La ditta per cui lavoro aveva provveduto a pianificare il soggiorno, il mio albergo era posizionato in zona centrale per cui si trattava di una costruzione storica molto ben tenuta ed ordinata.
Le camere erano disposte su tre piani ma in quel periodo di bassa stagione ne restava aperto e riscaldato soltanto uno il primo.
Al mio arrivo la direzione provvide ad informarmi che la camera non aveva servizi ma quello presente al piano sarebbe stato di mio uso esclusivo dato che i soli tre ospiti presenti occupavano stanze dotate di servizi.
Questi tre ospiti erano due ingegneri tedeschi che lasciavano le camere alle 6 del mattino ed una violinista canadese che al contrario non metteva mai il naso fuori prima di mezzogiorno.
Per tale motivo scopri che il fastidio era abbastanza limitato e potevo uscire nel corridoio abbastanza liberamente.
In genere sono solito far colazione alle otto prendendomela con calma poi verso le nove risalgo in camera, mi lavo, poi lavoro al computer fino alle undici e solo dopo mi reco nel negozio per verificare l’avanzamento dei lavori ed organizzare il resto della giornata.
Dopo alcuni giorni mi accorsi che il personale approfittava della mezz’ora in cui stavo in bagno per sistemare la camera mi bastò allora rientrare alcuni minuti prima per imbattermi nelle cameriere.
Il servizio al piano era curato da due signore sulla sessantina di aspetto modesto e corporatura abbastanza robusta che a quel primo incontro si profusero in scuse lasciando immediatamente la camera.
Quell’incontro con il passare dei giorni mi portò a fantasticare su possibili evoluzioni dato il mio interesse quasi monotematico per l’esibizionismo e le donne anziane.
Senza un piano preciso decisi di mettere una banconota sul piattino dove tutti i giorni mi venivano lasciati due cioccolatini, al mio rientro fui contento di constatare che era stata ritirata.
Nei due giorni seguenti faci lo stesso evitando d’incrociarle e sempre la banconota venne prelevata.
Ora era evidente che si aspettassero, da parte mia, una qualche richiesta e probabilmente si stavano domandando di che natura potesse essere; le lasciai ancora qualche giorno nel dubbio facendo aumentare intanto l’entità delle mance ricevute.
Passati dieci giorni, decisi fosse arrivato il momento d’agire; per valutare la disponibilità e riservatezza delle due, tra le molte ipotesi, alla fine decisi che la cosa meno rischiosa e compromettente fosse quella di masturbarmi sotto la doccia lasciando tracce evidenti di quanto avevo fatto.
Dopo essermi lavato chiusi l’acqua e mi masturbai lasciando colare il seme sulla piastrelle uscendo senza risciacquare, gli schizzi di sperma erano ben evidenti cosi come il laghetto che si andava formando sul bordo del piatto.
Quella sera rientrai in albergo con una certa apprensione ma con mia grande soddisfazione non ricevetti nessuna lamentela cosi il giorno dopo andai avanti e per essere più esplicito mi masturbai a letto lasciando per terra una palla di fazzolettini zuppi.
Non avevo necessità di aspettare la sera, mi bastò uscire dal bagno e verificare che la banconota era stata prelevata per avere le risposte che cercavo.
Conoscendo abbastanza bene i movimenti delle due cameriere il giorno successivo entrai in bagno quando ancora stavano sistemando le camere dei due tedeschi, lasciando la porta sufficientemente aperta perché dal corridoio buio potessero vedere dentro senza essere viste.
Dopo essermi spogliato iniziai a radermi fermandomi più a lungo del necessario davanti al lavandino perfettamente inquadrato nello spiraglio della porta, sentivo il carrellino ed i loro passi avanti ed indietro ed era impossibile che non si fossero accorte di me.
Dopo la barba feci la doccia e poi mi fermai ancora per asciugarmi, se il corridoio fosse stato meno buio, ero sicuro, avrei incrociato il loro sguardo ma questa incertezza rendeva tutto più eccitante.
Quel giorno aspettai per uscire che fossero andate via il giorno dopo invece mi lavai molto più velocemente.
Rientrai in camera in accappatoio stavano rifacendo il letto; quel giorno finsi di dover prendere della biancheria nei giorni seguenti qualche altro oggetto anche più volte tanto che si erano abituate ad avermi tra i piedi mentre rifacevano la stanza.
Intanto la porta del bagno restava sempre abbastanza aperta e per non sprecare seme avevo iniziato ad utilizzare l’albume d’uovo con il quale imbrattavo i fazzoletti che lasciavo sul pavimento.
Ad un certo punto capii che se volevo qualcosa il momento era arrivato anche perché le due cameriere si stavano chiedendo cosa volessi da loro e per capirlo avevano iniziato a fermarsi nella stanza molto più del necessario entrando e uscendo senza un motivo con mille pretesti.
Prima di continuare il racconto devo brevemente descrivermi ho 42 anni sono alto un metro e settanta per ottanta chili diciamo che ho un po di pancetta mentre il mio uccello ha la caratteristica di essere più largo che lungo, a riposo è lungo quasi come in tiro, inoltre ho le palle molto grosse e cosi l’uccello a riposo resta quasi orizzontale.
Quella mattina uscii, come al solito, dal bagno; una delle due cameriere era nel corridoio ma entrato in camera vidi l’altra, mi avvicinai all’armadio e sfilai l’accappatoi poggiandolo sulla sedia.
La donna che stava finendo di sistemare il letto disse con voce abbastanza calma in polacco,”è nudo”, parlò in modo da richiamare l’attenzione dell’amica ignorando che potessi capirla.
L’altra pensando che l’amica si trovasse in difficoltà si precipitò sulla porta trovandomi di spalle rivolto all’armadio.
“Cosa facciamo” disse quella sulla porta, “niente” rispose l’altra, “fai finta di niente ed ogni tanto guardalo”.
Così mi voltai e quella sulla porta come prima cosa mi guardò proprio lì mostrando non poca sorpresa, presi una camicia e la posai sul letto poi delle calze poi altre cose andando avanti ed indietro mentre le due facendo finta di niente continuavano a commentare la situazione.
“Cosa facciamo”, diceva una, “guardalo” rispondeva l’altra, “vedrai che ora si tocca”, “e allora”,”allora gli fai un pompino tonta” e ridacchiavano tra loro.
Quando decisi che era sufficiente iniziai a vestirmi e subito le due lasciarono la stanza con un semplice saluto.
Nei giorni seguenti la cosa continuò, le due si facevano sempre trovare nei pressi della mia camera, io ormai uscivo nudo dal bagno e li facevo avanti e indietro con la camera anche senza un motivo.
Le due cameriere ce la mettevano tutta per accontentarmi, non sapendo cosa volessi provarono a lasciarmi solo prima con una poi con l’altra vedendo che non succedeva niente rientrarono entrambe nella stanza e sentivo che si dicevano,”vuol dire che gli piace solo farsi vedere”, “e noi guardiamolo” rispondeva l’altra.
Quando ormai si erano abituate alla situazione un mattino inizia a spalmarmi una crema solo che arrivato all’uccello iniziai a massaggiarmi le palle e da li l’asta che si era sollevata.
In teoria mi stavo spalmando la crema ma in pratica mi stavo sparando un segone proprio davanti a loro, le due pensarono che finalmente si stavano guadagnando tutte le mance ricevute e rimasero li davanti mentre la mano faceva su e giù.
Vidi addirittura che una delle due si era munita di una salvietta in attesa della goduta ma dopo una decina di minuti passai rapidamente al resto del corpo per rivestirmi.
Il giorno dopo non scesi per colazione, rimasi a letto con il computer acceso e un porno sul video, aspettai masturbandomi con calma, alla solita ora sentii il carrellino nel corridoio, una delle due arrivata davanti alla porta bussò e senza attendere una mia risposta entrò.
La lasciai fare aprì le tende, svuotò il cestino dei rifiuti, si avvicinò al letto guardando il video dove due settantenni lesbicavano con una ragazzina, chiamò l’altra che subito entrò ed insieme si misero a guardare e commentare il video restandomi di fianco.
Io intanto continuavo a masturbarmi e l’uccello pareva dover scoppiare tanto era teso, se solo avessi fatto loro un gesto si sarebbero prodigate per soddisfarmi ma nel dubbio restavano ferme ma per farmi capire che potevo tranquillamente venire mi sistemarono una salvietta sulle cosce ed un’altra sulla pancia.
A quel punto insistere era inutile mi lasciai andare lanciando lunghi schizzi di sperma che suscitarono tutta la loro meraviglia dopo senza che dicessi nulla mi ripulirono lavandomi addirittura l’uccello con un telo bagnato.
I giorni seguenti furono tutta una catena entrarono mentre ero in bagno da sole o insieme e mi masturbarono nel lavandino o nella doccia e poi ancora in camera mentre guardavamo i porno o ancora nel corridoio dove le divertiva farmi sborrare nel secchio con l’acqua dei pavimenti.
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