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Prime Esperienze

Io...Deborah - 2/3 - Il marito complice


di jakibono
11.07.2020    |    11.140    |    3 9.9
"Eravamo a metà aprile, era primavera avanzata, e loro avevano fissato per un infrasettimanale della settimana successiva, il mercoledi, quando lui sarebbe..."
Infatti nei giorni e nelle settimane successive ne parlammo ancora, mi continuava a tranquillizzare dicendo che sarebbe piaciuto molto anche a lui vedermi scopare con un altro, anzi questa idea lo eccitava tanto. Prendemmo a scopare come ragazzini continuando a fantasticare sulla trasgressione, mi diceva persino che l’idea che il mio amante lo “umiliasse” scopandomi gli faceva rizzare il cazzo. Eravamo diventati più complici e ci dicevamo le cose con grande sincerità, parlavamo delle nostre fantasie sessuali. Arrivò perfino a dire che non escludeva la possibilità di goderne pure lui rilevando un lato bisex soft che non avrei mai sospettato. Daltronde anche io per la verità sono ancora oggi attratta dalla fantasia di un rapporto bisex con una donna e glielo confessai. Capii che si potevano aprire per me e mio marito degli scenari inaspettati per il futuro ma mi rimaneva ancora il pudore di realizzare in concreto una scopata con Jacopo con lui presente, non sapevo quanto sarebbe potuto essere imbarazzante e concretamente realizzabile. Fino a quel momento io avevo avuto storie solo a sua insaputa. Lui però insisteva, anzi con il passare dei giorni se ne convinceva sempre di più, provando a fare lo stesso con me ed era in perenne eccitazione per questo.
Io intanto continuavo a sentire al telefono Jacopo quando potevo facendoci sesso e lo avevo allineato su come stava evolvendo la situazione e dicendogli che aveva avuto ragione ad avere quella intuizione. Erano venuti fuori i desideri inespressi di mio marito. Gli parlavo anche delle nostre preoccupazioni di lavoro dicendogli che avremmo voluto provare a cercare una soluzione diversa per l’anno scolastico successivo perché effettivamente dove eravamo allora era troppo isolato anche per i nostri figli. Eravamo a metà marzo quando Jacopo mi disse: “Deborah io ho delle conoscenze in Emilia Romagna e potrei provare ad aiutarvi anche in delle scuole private. Di a tuo marito di chiamarmi, che hai avuto il mio numero in qualche modo, inventati una scusa, così poi organizziamo un incontro con voi e ci conosciamo.Ho voglia di scoparti”. Stava riuscendo a rimuovere tutti gli ostacoli per un nostro incontro, era un diavolo. Quell’idea geniale che aveva avuto mi fece bagnare tantissimo mentre ero al telefono con lui, glielo dissi e gli venni al telefono come non mai al pensiero della situazione che si sarebbe potuta creare, mmmmmm.
Così il giorno dopo presi in disparte mio marito e gli dissi che avevo avuto un contatto tramite il marito di una mia collega che lui non conosceva di un dirigente di azienda, il dottor Jacopo XXXXX, suo cliente che aveva ottime entrature in Emilia perché faceva parte anche di club esclusivi e che forse avrebbe potuto aiutarci. Gli dissi: “Lo chiami oggi amore per sentire cosa dice, è già stato avvisato che lo avremmo fatto e si è reso disponibile ad ascoltarci”. Ero in ansia, ma anche molto eccitata. Mio marito avrebbe sentito per la prima volta Jacopo senza sapere nulla di cosa c’era dietro. Lo chiamò nel pomeriggio in viva voce con me di fianco che però non parlai mai. Dopo le presentazioni, i convenevoli ed i ringraziamenti iniziali Luca espose a Jacopo la nostra situazione. Lui ascoltava e replicava cordialmente dicendo che forse avrebbe potuto attivare alcuni sui contatti per darci una mano, ma che aveva bisogno di ulteriori dettagli così gli propose di incontrarci la settimana successiva, sarebbe stato a Milano due giorni per lavoro e potevamo vederlo per parlarne meglio raggiungendolo nella hall dell’albergo in centro in cui alloggiava, nel tardo pomeriggio. Mio marito lo salutò e lo ringraziò entusiasticamente, dicendogli che certamente lo avremmo fatto. Io e Jacopo ci sentimmo poi dopo commentando eccitati, ero bagnata all’idea e glielo dissi, non vedevo l’ora di incontrarlo. Mi disse come mi sarei dovuta comportare durante l’incontro, adoravo la sua sicurezza.
Quando arrivò il giorno io ero in agitazione fin dal mattino. Andai al lavoro ma ero assente con la testa. Avrei incontrato Jacopo per la prima volta con di fianco mio marito. Jacopo mi aveva detto di vestirmi elegante ma anche provocante giustificandomi con mio marito col fatto che avrei voluto fare buona impressione con chi ci poteva dare una mano per sbloccare la situazione lavorativa. Luca infatti era pienamente d’accordo, anzi mi spinse ad osare: “Fai che gli si rizzi il cazzo”, mi disse. Mi preparai con cura e. mi vestii in maniera elegante indossando uno spezzato azzurro con una gonna sopra il ginocchio, con una giacca e sotto una camicetta bianca scollata ed aperta fin dove possibile per mettere in risalto la mia quarta di seno. Mi piaceva provocare gli uomini con le mie tette abbondanti. Ero eccitata. Come intimo scelsi ovviamente delle autoreggenti, perizoma e reggiseno, tutto intonato con l’azzurro ed il bianco. Scarpe alte. I capelli sciolti ed un bel trucco. Quando Luca mi vide, mi disse: “Cazzo, Deborah, questo lo farai sbavare oggi con quelle tettone in vista se non fosse che dobbiamo andare ti scoperei sul momento. Speriamo che sia un vecchio bavoso”. Gli risposi “Non era quello che volevi amore?”.
Partimmo per Milano con la nostra utilitaria, il viaggio non era lunghissimo. Quando entrammo in Hotel ci presentammo alla reception chiedendo del dottore. Dopo una breve telefonata l’addetto ci disse che stava scendendo, era in camera. Quando lo vidi avvicinarsi mi tremarono le gambe. Era un uomo alto + di 1,80, più di Luca, capelli cortissimi brizzolati, occhi scuri profondi, fisico longilineo. Dimostrava meno dei suoi 42 anni. Indossava un impeccabile vestito blue notte con camicia azzurra, cravatta a righe. Viso allungato, portava degli occhialini da vista che gli davano se possibile una aria ancora più dotta. Non era bellissimo ma estremamente affascinante. Mio marito che probabilmente si era fatto l’idea che fosse più anziano mi guardò facendomi un segno di stupore con gli occhi. Ci presentammo, quando mi diede la mano l’avevo gelata. Ci davamo ovviamente del lei. Ci fece accomodare in una saletta riservata della hall dove c’erano un divanetto, su cui si accomodò lui, e due sedie poltroncine affiancate di fronte dove ci sedemmo io e mio marito. Io accavallai le gambe e lo riguardai meglio, lui mi fissò negli occhi, gli lessi tutta l’eccitazione, avevo la figa già umida, mai mi sarei aspettata di trovarmi in una situazione così eccitante. Cominciammo a parlare, ci chiese di noi, gesticolava affabilmente, un uomo di classe, pendevo letteralmente dalle sue labbra. Parlò mio marito che raccontò meglio la nostra storia. Lui intanto mentre lo ascoltava non nascondeva affatto di fissarmi, mi squadrava soffermandosi sulla mia scollatura e sulle tette. Lo faceva spudoratamente tanto da farmi arrossire, facendo in modo volutamente che anche mio marito se ne accorgesse e non avesse dubbi. A un certo punto fece: “Scusatemi vi lascio un attimo soli, devo fare una telefonata urgente di lavoro” ed uscì.
Restammo soli, fu mio marito a dirmi “Deborah questo ti stava scopando con gli occhi”, gli risposi “Si amore me ne sono accorta, è un uomo molto affascinante, ti devo confessare che sono molto confusa, mi spogliava con lo sguardo”. Mi disse: “Ma non ti avevano detto che era anziano ed anche lui sposato? Mentre ti guardava così a me è venuta subito in mente la nostra fantasia e mi si è indurito il cazzo, mmmmm, questo potrebbe essere perfetto. Ora che rientra prova a fare un po’ la carina con lui e vediamo come reagisce. Io vi lascio 10 minuti soli”. Quando Jacopo rientrò ci disse che effettivamente aveva delle conoscenze che potevano aiutarci ma non ci assicurava nulla. Mio maritò si scusò dicendo che doveva andare alla toilette ed uscì. Appena uscito Jacopo si fiondò su di me: “Deborah sei bellissima, ho il cazzo in fiamme e ti stavo per saltare addosso”. Gli risposi “Siiiii, pure io sono bagnatissimaa, ahhhhh, abbiamo 10 minuti”. “Fammi vedere” disse, mi aveva raggiunto, mi tirò su la gonna in vita, mi aprì le gambe e le mise sui braccioli della poltroncina, io ci sprofondai. Rimasi in perizoma ed auto reggenti davanti ai suoi occhi con le gambe completamente spalancate. Con la sinistra mi scostò il perizoma e con il medio cominciò a sditalinarmi in tondo e poi andando dentro fuori in figa. Mi mise la lingua in bocca e con l’altra mano prese la mia sinistra portandola sul cazzo da sopra i pantoloni, ahhh. Io ero in estasi, sentivo l’orgasmo esplodere per l’eccitazione della giornata: “Siiiii, Jacopooo, continuaaaa in figaaaa, cosìììì, siiiiii, ti vengoooo, ti vengooooo in manoooo, siiiii”, lo slinguavo in bocca forsennatamente finchè non venni subito. Ci ricomponemmo rapidamente prima che tornasse mio marito. Ero rossa in volto. Dopo gli avrei detto che era perché lui mi aveva fatto un sacco di complimenti. Quando rientrò ci salutammo cordialmente continuando a darci del lei, ripromettendoci di risentirci presto.
In macchina al ritorno io e mio marito cominciammo a parlare liberamente di Jacopo. Mi chiese cosa era successo e gli dissi che secondo me gli piacevo molto e anche a me lui piaceva tanto. Mio marito era eccitatissimo tant’è che quando arrivammo a casa mi volle subito scopare senza neanche spogliarmi. Nei giorni successivi scopammo come ricci col pensiero di Jacopo in testa, a mio marito sembrava perfetto per realizzare la nostra fantasia. Glielo dissi al telefono a Jacopo, in quei giorni ero in trance orgasmica con entrambi, mmmm. Poi passarono i giorni e quell’episodio sembrava superato, anche perché ci eravamo dati un semplice appuntamento generico con Jacopo per un aggiornamento della situazione, non avevamo fissato una scadenza. Finche una sera un paio di settimane dopo, i ragazzi erano a letto, non dissi a mio marito: “Stavo pensando che forse potremmo invitare una sera a cena da noi Jacopo, per ringraziarlo del suo interessamento. Tu cosa ne pensi amore?”. Per contro lui mi rispose: “Te lo vuoi scopare vero?, dimmelo”. “Siiiiiii, tu non vuoi? Me lo fai fare? ahhhhh. Ti piacerebbe?”, gli presi il cazzo e lo segai per eccitarlo fino a farlo sborrare, gli dissi “sembra proprio di siii, mmmm” e gli feci un occhiolino allegro. Mi disse “D’accordo provo a ricontattarlo, ma non è uno stupido, sarò costretto a spiegargli esattamente la situazione”, risposi “Digli quello che vuoi, non mi interessa, voglio farmelo”. Il giorno dopo mio marito chiamò Jacopo che già sapeva e aspettava la sua telefonata, spiegandogli esattamente la situazione, dicendogli che io ero rimasta affascinata da lui, che eravamo una coppia aperta mentalmente, che non centrava nulla l’interessamento per la nostra situazione, che se lui era daccordo volevamo incontrarlo insieme per approfondire la conoscenza e poi chissà, che lui era pienamente d’accordo e anzi anche eccitato all’idea. Jacopo finse un iniziale stupore, era un maestro in questo, ma poi espresse comprensione dicendogli che era un uomo di mondo, che era anche iscritto a siti specializzati in questo tipo di incontri, che capiva benissimo l’esigenza sua e di sua moglie, di stare tranquillo che ne era molto felice perché ero un gran figa, “però voglio invitarvi io a cena fuori e poi prenoto anche due camere in un hotel lì vicino così possiamo stare tranquilli. E diamoci del tu, se devo scopare tua moglie e farti cornuto col tuo consenso, bisogna che abbia confidenza anche con te. Salutami Deborah” mio marito mi disse che concluse così. Quando me ne parlò era ancora più felice ed eccitato di me. Eravamo a metà aprile, era primavera avanzata, e loro avevano fissato per un infrasettimanale della settimana successiva, il mercoledi, quando lui sarebbe stato due giorni a Milano per lavoro e la sera ci avrebbe raggiunto a Luino. Dissi a mio marito che mi sarei preso il mercoledi di ferie e che avrei fissato un appuntamento dal parrucchiere e dall’estetista, e che entrambi ci saremmo presi anche il giovedi di ferie perché certamente avremmo fatto tardissimo la sera prima, si poteva fare una eccezione anche a scuola. Anticipai a mia figlia che saremmo mancati per una notte perchè dovevamo andare entrambi ad un convegno scolastico e che bisognava che lei e suo fratello restassero per una sera da soli, erano adolescenti no problem. Quando risentii Jacopo al telefono ebbi un orgasmo incredibile al pensiero, mmmmm.
Nei giorni successivi dovetti anche consolare mio marito per le corna in arrivo. La sicurezza che aveva manifestato prima ora che si avvicinava il momento lasciava spazio a comprensibili dubbi ed ansie. Alternava stati di eccitazione incredibili al pensiero di quello che doveva accadere, ad attacchi improvvisi di gelosia. Lo tranquillizzai dicendogli che si sarebbe trattato solo di sesso e che questo non avrebbe mai messo in discussione il nostro rapporto. D'altronde l’uomo era già sposato e non avrebbe certo messo in discussione il suo matrimonio per una scopata. Vedevo però che mentre io vivevo uno stato di impazienza per il momento che doveva arrivare, lui era invece in uno stato di sofferenza. Mi dispiaceva ma io ero determinatissima ad andare avanti e glielo feci capire in tutti i modi, trattandolo male talvolta e facendo leva anche sul suo sbilanciamento bisex che era emerso in quel periodo, cosa che ripeto mi stupì non poco: “Ma non avevi detto che ti piace tanto anche a te Jacopo? Magari domani sera ne potrai godere pure tu se vuole, non solo a segarti per vedermi scopare, vediamo”.
Il mercoledi dell’incontro lo dedicai interamente a me, mio marito era al lavoro, i figli a scuola. Mi preparai con cura alla scopata con Jacopo, volevo che fossi perfetta. Mi feci depilare per bene la figa dalla estetista, poi andai dalla parrucchiera. Pranzai fuori in un centro commerciale e telefonai a Jacopo volevo sentirlo e fargli sapere che mi stavo facendo bella per lui. Mi disse che non vedeva l’ora di montarmi e mi anticipò di prepararmi perché mi avrebbe anche scopata nel culo “davanti a quel cornuto di tuo marito”, io ne ero felicissima. Sentirlo parlare così mi faceva eccitare sempre tantissimo, mmmm. Con l’occasione gli parlai anche del risvolto bisex soft che aveva manifestato Luca. Mi disse che avevo fatto bene a dirglielo, che ci avrebbe pensato lui. Ci salutammo. Di ritorno a casa mi riposai e poi mi chiusi in bagno per ore. Luca era intanto rientrato. L’appuntamento con Jacopo era al bar dell’hotel che aveva prenotato per noi verso le 19,30 per un aperitivo e poi per andare a cena in un altro posto ospiti suoi. Quindi feci la valigia in cui avevo riposto il vestito per la serata, salutammo i ragazzi dandogli appuntamento per il giorno dopo e partimmo con largo anticipo per occupare la stanza. L’hotel era a circa 15 km da Luino, con un magnifico giardino sul Lago Maggiore. Mentre eravamo in macchina vidi che Luca era molto agitato: sapeva benissimo che mi stava portando a scopare con un altro, ma mi disse che era anche molto eccitato perché confessò di essere rimasto molto affascinato mentalmente dai modi e dalle parole di Jacopo e che anelava a rivederlo. Ne fui compiaciuta e lo tranquillizzai. Una volta arrivati facemmo un giro per l’hotel ed in giardino mano nella mano, era veramente bello e poi gli dissi che sarei andata in camera a prepararmi per la serata, di restare giù fino alle 19.
Quando lo chiamai per dirgli che poteva salire ero ormai già pronta, entrò in stanza e quando mi vide rimase subito colpito. Avevo deciso per il nero quella sera. Faceva caldo in quei giorni di primavera quindi avevo indossato un vestitino estivo cortissimo nero con spruzzi di argento effetto pelle, bretellato e scollatissimo per metter in risalto le mie tettone, molto morbido, che mettevo in rarissime occasioni fino a qualche anno prima e che mi stava ancora benissimo. D’estate lo avevo indossato sempre senza calze, ma l’effetto che faceva con le autoreggenti nere sotto era completamente diverso, perchè lasciava scoperta meta' della balza nera ricamata. Era quello che volevo. Per sopra avevo un piumino trapuntato ultra leggero ma caldo che chiuso era perfetto perché arrivava a metà gamba e copriva tutto sotto. Completava il tutto un foulard di seta al collo che poteva eventualmente essere utilizzato da coprispalle. Sandali neri bretellati tacco 12. Sotto come intimo perizoma e reggiseno di pizzo, tutto rigorosamente nero. Trucco marcato. Era la prima volta che mi vestivo così spinta e già questo mi procurava una eccitazione incredibile, lui non mi aveva mai vista cosi.
“Ma ti sei vestita come una troia”, mi disse di getto mio marito.
"È quello che devo fare questa sera amore mio, o no?" Gli sorrisi, mi avvicinai e lo abbracciai.
“Non preoccuparti tanto qui non ci conosce nessuno, ho il piumino sopra e al ristorante starò solo seduta e metterò il foulard che mi copre tutte le spalle. E poi non dobbiamo andare da nessuna altra parte. Lui mi deve solo scopare amore e non vedo l'ora, mmmmm. Ti piaccio?”.
Gli pomiciai il cazzo da sopra i pantaloni “Direi di si”…(continua)
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