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Prime Esperienze

La prima e unica (finora) volta di mia moglie - 4/7 - La pompa selvaggia di Veronica


di jakibono
16.05.2020    |    15.786    |    6 9.3
"Risalii dopo appena venti minuti..."
Lo studio di Jacopo era un trilocale con le volte alte. Entrammo eccitati. Un piccolo ingresso nascondeva l'ampia sala dove c’erano le sue attrezzature ma anche un grande divano e due poltrone per i clienti. Per terra in mezzo un grande tappeto morbido. C’era poi una scala a chiocciola che portava ad un soppalco dove c’era un letto matrimoniale, un minifrigo ed un armadio pieno di vestiti. Decidemmo di salire su a vedere. Jacopo dopo la scena di sotto la abbracciava gia' in vita da dietro davanti a me. Lei con lo sguardo mi disse che aveva deciso di lasciarlo fare,
Li precedetti andando avanti e lasciandoli volutamente soli giù. Lui nel salire si pose per ultimo dopo mia moglie. Approfittando della sua difficoltà con i tacchi alti, la cinse da dietro facendole sentire il cazzo addosso. Fu un attimo mi disse poi lei, era eccitatissimo e non poteva aspettare. Le alzò la gonna da sotto, lei rimase in autoreggenti e reggicalze e la piegò sui gradini a chiocciola portandola a poggiarci le mani. Veronica per la prontezza dell'azione e per lo spazio ridotto non ebbe modo di muoversi. Presa dalla situazione lasciò scivolare la gamba destra sul gradino inferiore e inarcò la schiena per agevolarlo, mantenendo le mani avanti sui gradini. Lui le passò il dito fino al culo e le appoggiò per il lungo il cazzo in mezzo da dietro. Infine, spostandole il perizoma, le andò in figa su e giù più volte con il medio. Veronica si girò volgendogli lo sguardo e lo slinguo’ in bocca. "Ti piace cosi' Veronica, in figa?" e lei sospirò sommessamente, eccitata: “Siiiiiiiii. Continuaaaaaa. Bravoooo. Tutto dentroooo il dito in figaaaaa. Siiiiiiiiiii” disse a bassissima voce, mentre lui continuò così per un po’, su e giù col dito tutto in figa in profondità. Poi pero' mia moglie si ricompose immediatamente.
“Siiiiiiiiiii, mi piaceeeee. Ma aspettaaaa, fermati, c’è mio marito su, ci può sentireeeee. Andiamooooo” bisbigliò.
“Lascia che senta il cornuto, tanto lo sa”.
“Siiiiiiiiiii. Hai ragioneeee. L’ha capito beneeee ormai che stasera diventerà cornutoooooo, continuaaaa in figaaaa, siiii. Lo lasceremo guardaree e si abituerà da soloooo alle cornaaa, mmmmm” confessò cinica al suo amante, che intanto continuava, per eccitarlo ancora di più.
Quindi mi raggiunse rapidamente dall'altra parte. E mentre Jacopo era voltato a prendere in frigo il prosecco ed aveva intanto messo un po’ di musica mi sussurrò all’orecchio abbracciandomi: “So che mi hai sentita. È un vero porco, sulla scala mi ha fatto sentire il cazzo duro dietro, io allora gli ho messo la lingua in bocca e lui mi ha passato un dito tutto in figa. Sono tutta bagnataaaaa amore mio. Non vedo l’ora di prenderlo. Me lo fai prendereeeee? Mmmmmm. Grazie per tutto quello che hai fatto e per l’eccitazione che mi stai facendo provare. Ti amo" e mi baciò. Jacopo ci interruppe dicendo per battuta: “Il letto mi serve solo per quando faccio tardi al lavoro”. Ridemmo.
Ridiscendemmo in sala con il prosecco e dei bicchieri. Ci sedemmo sul grande divano. Veronica era in mezzo, sembrava ancora imbarazzata dalla situazione con me presente. Dopo un po’ chiese di andare alla toilette. Mi chiamò e mi disse:
“Amore, mi lasci da sola un quarto d’ora con lui? Giusto per sciogliere il ghiaccio. Ti sto per fare le corna e la cosa un po’ mi blocca. Vai giù a prendere qualcosa. Ma poi rientra subito e non perdermi di vista. Voglio scopare con lui ma pensando a te”.
La cosa mi spiazzò. Tornai in sala e dissi a Jacopo: “Veronica vuole restare da sola con te all’inizio, la capisco è la prima volta. Scendo giù a prendere qualcosa”. Jacopo: “Alessio, la capisco anche io. Sono le prime corna. Prendi le chiavi e apriti da solo quando torni, stai quanto vuoi. A Veronica ci penso io” e mi fece l’occhiolino.
Scesi giù. Presi un gin tonic e ripensai a tutto. Alla fine mia moglie mi stava mettendo le corna per la prima volta. Ma io avevo il cazzo durissimo. L’eccitazione prevaleva anche sulla gelosia.
Risalii dopo appena venti minuti. Aprii la porta. Dalla sala provenivano mugolii. Rimasi nell’ingresso e non mi feci vedere anche se loro avevano sentito la porta chiudersi. Li guardai. Erano ancora vestiti. Sul divano. Con mia moglie che lo baciava lingua in bocca, pomiciando il cazzo da sopra i pantaloni e lui che la abbracciava dalla vita e la teneva stretta a se. Continuarono come se non ci fossi.
“Aspetta, fammi vedere la figa” Disse Jacopo. Le tirò su il vestito, le aprì le gambe, portandone una sulla sua. Comparve la lingerie nuova. Era bellissima. Le scostò il perizoma e le allargò la figa con due dita. Il lavoro dell’estetista si vedeva.
Lei era in estasi. Si lamentava dall’eccitazione. Jacopo cominciò un ditalino intorno al clitoride. “Lo vuoi in figa il dito, Veronica?” “Siiiii”, “Dentro fuori in figa il dito”, “Siiii, continua, continua”. Jacopo andò avanti con il ditalino per un po’.
Poi si inginocchiò sul tappeto ai piedi del divano, le aprì le gambe completamente e le portò sulla spalla. Veronica rimase coricata con le spalle sul divano , le gambe in aria e la faccia di Jacopo sulla sua figa. Le scostò il perizoma e cominciò a leccarle la figa da sotto, con il suo dito che faceva dentro e fuori. Veronica mugolava. “Si, bravooooo! Cosììììì. Continuaaaa che sto per venirti in bocca. Continuaaaaaa! Mmmmmm” Veronica venne, praticamente subito, in faccia a Jacopo. Era troppo eccitata da prima. In quella posizione riusciva anche a guardarmi mentre Jacopo le leccava la figa. Teneva dritto i suoi occhi grandi nei miei senza dirmi nulla, per poi socchiuderli quando sospirava di piacere e rimettermeli nuovamente addosso quando li riapriva. Voleva che la vedessi godere. Io ero ancora incapace di realizzare.
“Ciao Alessio, sei rientrato? Non ti avevo sentito – mi disse mentendo – Intanto che eri via io e Veronica ci siamo messi avanti, ti dispiace?”, con un sorriso compiaciuto.
“Ho visto, devo ancora abituarmi, andate pure avanti”.
Veronica mi fece: “Amore, se vuoi ci fermiamo qui e poi ci rivediamo un’altra volta con Jacopo”.
“No, amore, tu sei già venuta una prima volta, l’ho visto, Jacopo ancora no, e neanche io. Continuate pure. Veronica me lo hai detto e lo vedo che ti sta piacendo”.
“Tanto, amore, mi sta piacendo tanto”.
Si sistemò il vestito, venne verso di me e mi baciò lingua in bocca, abbracciandomi e poi portando la mano sul mio cazzo. “E’ durissimo” mi disse. Lo cacciò e mi cominciò a segare da sopra. “Lo sai amore che questa sera ti metto un bel paio di corna? Vero amore mio? Sei contento?”, disse scherzando palesemente per il gioco e sorridendomi allegramente mentre mi baciava.
Jacopo ci raggiunse, la abbracciò da dietro e la svestì. Veronica era rimasta con la sola lingerie ed i sandali. Le tolse il reggiseno di pizzo e cominciò a martellarle le tette leccandogliele. Siamo stati un po’ così a pomiciare tutti e tre.
Poi la prese per mano. Buttò un paio di cuscini per terra sul tappeto e le chiese di sdraiarsi sopra. Anche io mi spogliai e restai in boxer e t-shirt. Mi accomodai in poltrona. Ero eccitatissimo.
Jacopo intanto le aveva aperto le gambe da sdraiata e trafficava con la sua figa. “Apri le gambe, che voglio prima vedere di nuovo la figa aperta”. Le scostò il perizoma e con due dita la masturbava sul clitoride.
Veronica era di nuovo un brodo, invocava: "Siìiiiiii! Cosiiiiiii, giralo cosìiiiii, in tondo, in tondo. Bravoooo. Sulla figaaaa! Mmmmmm"
Lui le metteva il dito in bocca, a mo' di cazzo, che sapeva della sua figa. Veronica stava facendo cose da troia che io avevo fatto solo con le puttane. Poi finalmente si tolse i pantaloni, rimanendo solo con la camicia e un boxer aderente con sotto la sua asta già dura.
Mia moglie si inginocchiò sui talloni rimanendo con il suo cazzo ad altezza viso.
“Comincia a segarlo Veronica, ma da sopra non lo cacciare ancora”.
Lei era un pò maldestra. D’altronde, esperienza zero. Si girava continuamente verso di me quasi per cercare la mia approvazione. Io avevo il cazzo di marmo, mi stavo lentamente segando. Lei continuava.
Jacopo: “Ora tiralo fuori”. Veronica abbassò con tutte e due le mani il boxer e le scattò davanti il cazzo difficilmente contenuto. Rimase pietrificata. Mi tenne a lungo lo sguardo. Sembrava spaurita. Non era tanto la lunghezza quanto la grossezza, soprattutto alla base. Messo ancora più in risalto dal fatto che era completamente depilato.
Jacopo: “Prendilo in mano e scappellalo, Veronica”. Lei era sempre rivolta verso di me con i suoi occhi nei miei. Capii allora che voleva che la guardassi bene in quel momento e che mi adeguassi al fatto di diventare cornuto. Voleva rimarcarmelo. Jacopo impaziente fu quindi costretto a prenderla e a mettergli il cazzo in mano.
Lei provò ad impugnarlo senza riuscirci completamente, lo scappellò. La cappella non era enorme fortunatamente, finiva quasi a punta, ma proporzionata. Cominciò una lenta sega quasi in trance. “Prendilo in bocca, ora, usa la lingua sulla cappella”.
Veronica mi riguardò per un ultima approvazione. In quel momento io venni una prima volta. Lei se ne accorse. "Siiiiiiiiii, che sguardo da porca che haiiiii" le gridai senza rispetto mentre godevo. Anche io risentivo dell’eccitazione della giornata e soprattutto dell’immagine di Veronica con quel cazzo in mano. ”Cazzo, secondo me stasera ne faccio almeno tre o quattro di sborrate. Dopo Veronica lavori anche un po’ il mio cazzo, vero?”. Dissi scherzando come battuta per stemperare la tensione. Ci mettemmo tutti e tre a ridere.
“Prendilo in bocca”. Le ordinò Jacopo. Veronica, più tranquilla dopo la mia sborrata con relativa battuta, cominciò a prenderlo in bocca. Ma tutto dentro arrivava a prenderlo solo fin dopo la cappella. Intanto segava l’asta con la mano destra.
Jacopo le tolse il cazzo dalla bocca. La spostò e le riaprì le gambe e la figa con due dita scostando il perizoma, mentre le diceva di continuare a segare.
“Alessio vieni vicino a vedere come è tutta bagnata tua moglie, leccale la figa mentre mi pompa”. Mi avvicinai aprii le gambe di Veronica, lei era ora sui gomiti sul tappeto. Le scostai il perizoma e cominciai a leccarle la figa e a sditalinarla.
Non l’avevo mai sentita così bagnata, da bere il suo nettare. Jacopo intanto si era inginocchiato all’altezza del suo viso e gli metteva il cazzo in bocca.
La teneva da dietro per sostenerla, muovendola per darle il ritmo della pompa.
Veronica con tutta la bocca aperta ora arrivava più in fondo.
“Dai, pompa, pompaaaaaa, brava così, fai vedere a tuo marito come si pompa un vero cazzo, brava, fammi vedere la lingua”. Andò avanti così per un po’.
Veronica godeva per il mio lavoro di lingua, ma anche perché si stava gustando la verga di Jacopo in bocca. Jacopo cacciò il cazzo, lo sbattè due tre volte sulla sua lingua e poi lo rimise in bocca tenendoglielo dentro.
“Lo sai che sei una troia vero? Lo saiiii? bravaaaa così, pompaaaa, lo sai vero? Dimmi che lo sai, dimmelo”. Veronica era partita, si cacciò il cazzo dalla bocca e prese a segarlo restando su un solo gomito.
“Siiii, lo so. Lo so. Sto venendo di nuovo. Vengo come una troiaaaa. Vengoooo”. Lo riprese in bocca.
Venne mentre Jacopo le spingeva la testa, e lei aveva il suo cazzo in bocca andando avanti e indietro come se la stesse scopando. Veronica mi venne in bocca.
Si distese, mi prese la testa da dietro e mi tenne la figa in faccia per tutta la durata dell’orgasmo. Era buonissima da leccare con la figa completamente depilata. Mmmmmm! Avevo il cazzo durissimo. Avrei voluto scoparla.
Jacopo intanto la continuava a scopare in bocca. Non voleva saperne di farla smettere. Lei era sfiancata perché non abituata ad un pompino così violento e con un cazzo di quelle dimensioni. Poi mi disse che aveva la mandibola indolenzita e nonostante tutto continuava a godere e a pompare.
La fece alzare e la fece mettere a quattro zampe interamente sul divano per il lungo, lui le si sedette davanti dal lato della sua faccia con le gambe completamente allargate.
Si vedeva il cazzo in tutta la sua potenza. Le fece continuare in quella posizione il pompino, premendole la testa sul cazzo con la sua mano sinistra, mentre con la destra era andato di nuovo a cercarle il culo e la figa, sditalinandola forsennatamente.
Poi le prese anche la mano per farle fare in contemporanea sega e pompino. Veronica si era quindi sdraiata sul fianco sinistro stesa su di lui e segava con la mano destra sempre più veloce, slinguando e sbocchinando il cazzo .
Jacopo continuava a premerla dalla nuca sul cazzo. Io vedevo mia moglie di fronte, con un cazzo enorme in mano che stava segando e contemporaneamente che provava a prendere in bocca. Andava sempre più veloce, su e giù, su e giù, sotto la pressione di Jacopo sulla testa. Ogni tanto alzava lo sguardo verso di me. Non sembrava lei.
“Vai, succhia così, brava, succhia e sega mentre, sega, veloce. Alessio tua moglie è una gran puttana, lo sai vero?”.
“Si non l’ho mai vista così”.
“Ti ha fatto cornuto, Alessio, bisogna prenderla sportivamente”.
“Io sono uno sportivo nato Jacopo e riconosco sempre i meriti”.
“Veronica lo sai che sei una gran puttana, vero? Hai fatto cornuto tuo marito, sei una grande troia. Ti piace?”
“Siiiiii sono una troiaaaaa, e lui un gran cornuto….siiiiiii….Gli è piaciuto cornificarmi e ora ha avuto quello che si merita”. E guardandomi giocosa e sorridente con il cazzo in mano mi fece per scherzo il segno delle corna sul cazzo di Jacopo come facevano alcune in qualche video scambista visto con me.
Veronica mugolava mentre sbocchinava, stava di nuovo godendo. Io intanto ero eccitatissimo a quella visione, e tutto sommato tranquillo, quasi come se non ci fosse di mezzo mia moglie. Ma provavo per la prima volta il dolore della gelosia trasformarsi in piacere ed eccitazione, come mi avevano raccontato i mariti delle puttane che avevo scopato.
“Succhia troia, cosi, bravaaaaa, ora la lingua, lecca la cappella con la linguaaaa, con la lingua, brava, mettici un pò di saliva, bagnami il cazzo, così! Mmmmm! ed ora succhia, succhia e sega veloce, veloce, così”. Continuava a premerla sul cazzo sempre di più, su e giù, su e giù, su e giù.
“Sto per venire, sto per venire! continuaaaaa così mentre ti allargo la figa, aprila! Così continua a succhiare! Brava! mmmmm”. Veronica provava a divincolarsi dalla morsa, ma non ci riusciva perchè Jacopo la forzava sul cazzo.
Finalmente riuscì a distanziare un pò il viso mentre continuava a segarlo velocemente, in tempo per ricevere i primi schizzi in faccia, e tra i capelli e non in bocca.
Sentii Veronica mugolare a lungo di piacere. Gli altri fiotti di sborra invece le arrivarono direttamente in gola perchè Jacopo le aveva rimesso in bocca il cazzo. Dopo mi avrebbe detto che quando lui le ha sborrato, lei era venuta una terza volta nella sua mano incontrollatamente.
Quando mi volse lo sguardo aveva la faccia completamente imbrattata di sborra, che le colava dappertutto, anche dalla bocca. Corse in bagno, per quanto poteva con i tacchi alti, per lavarsi. Poi dal bagno mi chiese di farmi dare da Jacopo una sua camicia e di portargliela...(continua)
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