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Prime Esperienze

Le ripetizioni di Marta


di ferroz30
28.02.2022    |    17.466    |    1 9.3
"Di li poco assesta due colpi più decisi e duraturi degli altri che fanno fare ad Erik in un gemito di piacere ed un lungo respiro..."
Quello che sto per scrivere è il racconto di un fatto realmente accaduto e che mi è stato raccontato da un'amica, invogliata a fare quello che ha fatto dopo aver sentito della mia avventura con Nicole.

Faccio un piccolo preambolo, io e Marta ci conosciamo ormai da diversi anni e da subito fra noi c'è stato un rapporto molto particolare. Infatti parlavamo, e parliamo tutt'ora, di tutto senza problemi scambiandoci fantasie, consigli, opinioni e spesso finendo anche per realizzarle assieme... Siamo una sorta di trombamici che sanno di non essere fatti per vivere assieme, ma che condividono le stesse passioni nella vita sessuale, e le vivono senza porsi particolari limiti a quello che potrebbe accadere.

Passiamo a Marta, la potrei definire la tipica ragazza acqua e sapone che tutti passerebbero per una santarellina se non fosse per il colore rosso dei suoi capelli e per quelle sue enormi tette, impossibili da nascondere con qualsiasi abito cerchi di indossare.
Sa bene cosa vuole, e se vuole sa come prenderselo...

Ed ora concentriamoci su questo specifico racconto.
Tutto iniziò quando le raccontai quello che mi accadde con Nicole (la mamma del mio amico - se avete voglia potete leggere anche quel racconto). All'epoca avevamo 27 anni, io già lavoravo mentre lei stava ancora finendo l'università.
Quella storia la eccitò tantissimo forse anche perché conosceva Nicole di persona e non si sarebbe mai immaginata una cosa del genere.
Ricordo che ne parlammo mentre eravamo a cena fuori e quella sera stessa volle interpretare il "ruolo" di Nicole in uno dei nostri giochini piccanti che spesso facciamo.
Nei giorni successivi continuò a chiedermi e a richiedermi dettagli su quello che era accaduto con la mamma del mio amico, e un giorno mi disse: "Voglio assolutamente fare la stessa cosa con un diciottenne".
Beh il diciottenne in questione era Erik, un ragazzo al quale Marta dava ripetizioni per arrotondare un pò e che ancora non sapeva di essere il fortunatissimo prescelto, anzi sicuramente in quel momento non lo sapeva nemmeno Marta.
La mia amica infatti mi parlava di lui come di un ragazzo timidissimo, un pò bruttino e che secondo lei non aveva ancora nemmeno baciato una ragazza, ma che come quasi tutti gli altri ragazzi a cui dava ripetizioni, o che la incrociavano si perdevano alla vista delle sue tette. Spesso infatti durante le ore di studio si accorgeva dei suoi occhi fissi sul suo petto anche quando indossava felpe o maglie accollate.

Al sentire quello che sto per scrivervi, pensavo che Marta scherzasse e che fosse una delle sue fantasie per accendere le nostre serate, ma mi sbagliavo... Successe tutto veramente ed ora proverò a descrivervelo, per comodità narrativa scriverò in prima persona nei panni di Marta.


Siamo ad Aprile ma fa già caldissimo e il maglioncino con la zip che ho messo è forse già troppo pesante, sto morendo dal caldo e sto quasi sudando.
Finalmente arrivo a casa di Erik, suono il campanello e come al solito mi apre la madre che però sta volta, a differenza delle altre, mi paga subito l'ora che devo passare con il figlio e mi dice che deve uscire a fare la spesa e mi saluta.
Mi ritrovo quindi sola con quel ragazzino che aveva quasi paura di parlarmi per quanto era timido, come di consuetudine andiamo in camera sua dove ci mettiamo sulla scrivania pronti per studiare inglese.
La prima mezz'ora scorre tranquillamente, anche se come al solito per aiutarlo a dialogare in lingua tocca faticare. Devo fare una pausa e gli chiedo un bicchiere d'acqua.
Erik gentilmente si alza e va in cucina a recuperarlo, approfitto del momento da sola per prendere provare a rinfrescarmi un pò, e quasi inconsciamente abbasso abbasso la zip del maglioncino fino all'ombelico aprendolo ed allargandolo perché mi sembrava di cuocere. Prendo il telefono e mi concentro nel rispondere ad un messaggio che avevo ricevuto durante lo studio e non faccio nemmeno caso che dopo pochi attimi rientra Erik con la bottiglia d'acqua e due bicchieri, ancora presa dallo scrivere sullo schermo non mi rendo conto di essere ancora con il maglioncino aperto e ben allargato, finché non alzo lo sguardo e vedo il ragazzino di un rosso paonazzo con lo sguardo imbambolato sulle mie tette.

Ora non cosa mi sia successo in quel momento. ma la mente è volata subito a quello che mi aveva raccontato qualche settimana prima lo stronzo del mio amico su quanto accaduto con Nicole.
Ho capito subito di aver perso il controllo di me stessa, e che forse avevo finalmente ed inconsciamente creato quell'occasione di regalare un giorno indimenticabile ad un ragazzino insospettabile, timido e con poca esperienza. Sapevo che sarei entrata nei suoi pensieri e che si sarebbe masturbato per me per tantissimo tempo d'ora in poi, e la cosa mi eccitava da morire.

Torno sul pianeta terra cercando di sembrare più normale possibile, ma so già dove voglio arrivare... Mi scuso con Erik per la "libertà" che mi ero presa e nel farlo mi ricompongo un pò alzando la zip, dal canto suo il ragazzino non risponde e resta a mangiarmi le tette con gli occhi. La cosa non mi dispiace affatto, anzi, ma so che è troppo timido per fare qualsiasi tipo di commento o movimento, e se non prendo l'iniziativa rischiamo di passare in silenzio la prossima mezz'ora.
Mi rendo conto di essere decisa a non sprecare la mia occasione, ma voglio che sia lui a fare il primo passo... Cazzo quando gli ricapita di toccare due tette così?!?
Così inizio a parlare e nel dirgli: "Cavolo! fa già caldo per essere solo aprile non trovi?". Mi allargo con le mani il maglioncino, forse con troppa irruenza, visto che la zip si apre di scatto e si ferma appena sotto il reggiseno (quel giorno ne avevo messo uno nero semplice con apertura dal davanti).
Erik adesso è completamente ipnotizzato dalle mie tette ma non reagisce. Continuo quindi a prendere iniziative e mi mi alzo per versarmi un bicchiere d'acqua. Nel farlo faccio in modo di chinarmi verso di lui in una posizione quasi innaturale, per regalargli un ulteriore visuale delle mie tettone. Oh! Finalmente muove una mano! Ma non per toccare me, se la porta infatti sul pacco cercando di nascondere un'evidente erezione, ben visibile dai pantaloni della tuta.
Almeno però capisco che il suo amico finalmente reagisce! Ed il mio gioco inizia a farsi interessante...
Bevo il mio bicchiere d'acqua con tutta la calma del mondo e con la mano libera sfioro ma mia scollatura, il suo sguardo non si schioda da li e nemmeno la sua la sua mano si stacca più dalla patta dei suoi pantaloni. Inizio però a temere di passare così la prossima mezz'ora, in quanto Erik non sembra voler prendere altre iniziative.
Mi tocca fare un ulteriore passo, e in quell'ambiente carico di eccitazione gli chiedo: "Dimmi un pò Erik, hai la fidanzata?".
Lui scuote il capo e riesce a balbettare un: "No, no!" molto frettoloso.
Insisto quindi: "E che tipo di ragazze ti piacciono?"
la risposta è telegrafica "Mah, non saprei!".
Voglio arrivare al sodo e provo ad andare più sullo specifico: "Beh ma, ti piacciono bionde, more, alte, basse, magre, grosse, tettone...".

Nel sentire la parola "Tettone" Erik ha un fremito e quasi in automatico e forse finalmente ho trovato la password per sbloccarlo!
Si affretta infatti ad interrompermi e a ripetere con gli occhi fissi sulla mia scollatura: "tettone, mi piacciono tettone!".

Finalmente un segno di vita, ne devo approfittare ed incalzo ancora: "Tettone tipo così?" e mentre pronuncio la frase mi stringo le tette con le mani, simulando il gesto di una spagnola.
Erik è rossissimo e riesce solamente a fare un cenno con la testa per annuire alla mia domanda, ma a parte la sua mano che ormai sta toccando insistentemente il suo cazzo, lui ancora non si muove.
Decido di continuare a massaggiarmi le tette, ma inizio a temere che il ragazzino in pochi attimi venga nei pantaloni senza nemmeno concedersi il gusto di toccarle...
Cercando di accelerare il gioco, ma ancora convinta che voglio che sia lui ad allungare quella mano, gli chiedo: "Ma qualcuna delle tue amiche ha le tettone?".
Erik scuote il capo ma non proferisce parola, solo la sua mano continua a muoversi...
Continuo l'interrogatorio: "Quindi non hai mai toccato delle tettone?"
Altro scotimento del capo ma ancora nulla...
Mi gioco il tutto e per tutto, o me le tocca ora o non se le merita! Gli dico quindi: "Io invece non me le sono mai fatte toccare da uno della tua età, ma è una fantasia che mi eccita moltissimo...". e pronunciando le parole mi avvicino a lui con la sedia.
Era ora! finalmente il ragazzino capisce di doversi muovere! E seppur sembrasse al rallentatore, mette timidamente una mano sul mio reggiseno. Mi guarda negli occhi cercando forse un segnale per continuare. Io metto la mia mano sulla sua e gliela schiaccio sul seno, si vede che é impacciatissimo ma non resiste più ed inizia a toccarle e schiacciarle con insistenza.
Voglio dargli il colpo di grazia! Abbasso totalmente la zip ed apro il maglioncino, sollevo il reggiseno facendo sobbalzare le tettone. A quella vista ha un sussulto di piacere ma non perde tempo e riporta la sua mano sulle mie soffici tette finalmente libere.
Sento il piacere di quella situazione scorrere dentro di me, e mentre lui con la sua mano solleva, schiacchia e stuzzica i capezzoli delle mie tettone... Io porto le mie di mani fra le mie gambe iniziando a godermi il momento felice di aver raggiunto il mio obbiettivo.

La gioia purtroppo però dura pochissimo, sento infatti il respiro di Erik farsi più affannoso. Apro gli occhi che avevo socchiuso dal piacere e vedo la mano, che il ragazzino non aveva mai levato dal suo pacco, muoversi sempre più rapidamente. Di li poco assesta due colpi più decisi e duraturi degli altri che fanno fare ad Erik in un gemito di piacere ed un lungo respiro. Poi con quella che fino ad ora sembra un'impossibile iniziativa porta la sua bocca, e finalmente entrambe le mani sulle mie tette, mi concede il lusso di qualche bella succhiata di capezzoli e ci infila la faccia in mezzo prima di "stendersi" sulla sedia stremato.

Cazzo! dico fra me e me... Si è sborrato nei pantaloni!
Li per li resto un pò delusa di non essere riuscita a godere in una situazione del genere... Ma vedendo Erik alzarsi senza dire una parola per dirigersi verso il bagno a sistemarsi, realizzo che quel ragazzino si ricorderà di me e delle mie tette per molto e molto tempo ancora... In più quella sua rapidità mi fa sentire ancora più figa!
Inoltre siamo solo ad Aprile e c'è ancora qualche mese e qualche lezione prima che l'anno scolastico finisca. Ci saranno forse altre occasioni per soddisfare anche me se la cosa mi stuzzicherà.
Ora prima che ritorni la madre è meglio darsi una sistemata.



Spero di aver raccontato al meglio quello che Marta mi ha descritto.
Sono ben accetti commenti

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