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Prime Esperienze

Storia vera - Piera


di Dreamfree
27.10.2022    |    636    |    1 9.3
"00 quando salimmo sull'auto allegri a sufficienza per sbloccare i freni inibitori a causa delle birre bevute..."
- Le mie storie vere - ep. 1-. Sono trascorsi ormai tanti anni, ma questa fu la prima avventura che mi fece capire di non chiudere mai le porte a nessuna nuova esperienza e lasciar scorrere cio' che accade. Era una sera come tante altre di due giovani ragazzi appena maggiorenni, un panino, un paio di birre e il solito attesissimo ed inmancabile imboscamento in auto per un po di sesso da ragazzini, un po di limonate, un po di masturbazione reciproca, ed una frettolosa scopata. Il posto era sempre lo stesso; una stradina sterrata scendeva da un'angolo del parcheggio del cimitero del paese, fino sotto al ponte della strada di accesso al paese, nel letto del fiume. Un piccolo spazio all'ombra del ponte accoglieva 5 o 6 macchine, ed era abbastanza facile trovarsi li anche tra amici o conoscenti accoppiati con i quali, magari fino ad un'ora prima si beveva insieme. Quella sera era un lunedi, e di solito al lunedi il bar era deserto. Solo io e la mia ragazza Angela consumavamo la nostra birra in attesa che le poche persone in giro si ritirassero nelle loro case e lasciassero la via per il fiume libera da occhi indiscreti. Erano ormai le 23.00 quando salimmo sull'auto allegri a sufficienza per sbloccare i freni inibitori a causa delle birre bevute. Scendemmo lentamente per la stradina di ghiaia a luci spente per non dare nell'occhio, illuminati dall'unico lampione sopra il ponte, fino a giungere sotto di esso e scomparire nella sua ombra. Nessun'altro fino a quel momento si trovava li percio' si poteva godere di una maggior tranquillita'. Accendemmo l'autoradio con la nostra musica preferita ed iniziammo lentamente a baciarci, inizialmente baci veloci sul viso, sugli occhi socchiusi e poi sulla bocca fino a socchiudere lentamente le labbra ed iniziare a far guizzare la lingua nella bocca del partner. La saliva si mescolava ed iniziava a scendere giu per il mento e per il collo di lei per la foga, l'intensita' ed il desiderio di cio' che ci aspettava. Le mie mani si erano gia' infilate sotto il maglioncino di lei, dentro al reggiseno ed avevo iniziato a stuzzicare e pizzicare i capezzoli ormai turgidi di eccitazione e desiderio. La sua mano si era appoggiata sul mio cazzo duro come il marmo e attraverso i pantaloni iniziava ad accarezzarlo con forza come se volesse strapparmelo fuori dai jeans senza sbottonarli. L'eccitazione era alle stelle, le sfilai il maglione con forza, in un attimo sganciai il reggiseno e lo tolsi completamente lasciando scoperti i suoi piccoli, chiari e sodi seni sovrastati da una bellissima aureola marrone scuro e due capezzoli cosi turgidi che sembravano due bulloni. Iniziai a succhiarli avidamente con forza mentre lei gemeva di piacere, le piaceva molto farsi modicchiare i capezzoli, tanto che a volte sentivo in bocca il gusto ferroso del sangue mentre lei gemeva e fremeva pregamdomi di non fermarmi. Fu un attimo quando mi spinse e mi rimando' a sedermi sul mio sedile. Mi slaccio' frettolosamente con forza i jeans, tiro' fuori il mio cazzo, si chino' su di esso e lo fece sparire nella sua calda bocca umida e vogliosa ed Inizio' a pomparlo con avidita'. Fu in quel momento che ci accorgemmo che un'altra macchina a fari spenti era scesa giu' dal ponte e si era accostata a noi fermandosi. La riconoscemmo subito, era l'auto di Piera. Piera e Barbara stavano insieme. Alcune volte era gia' capitato di trovarsi imboscati vicino a loro, ed era veramente eccitante. Erano molto passionali e rumorose. Si leccavano la figa a vicenda e Piera gridava, e gridava.. "godo, godo, si ancora, fammi impazzire". Tutto il paese sapeva di loro e ne sparlavano malignamente, ma a loro non importava, si amavano e scopavano come non ci fosse un domani. Quella sera ci accorgemmo che Piera era da sola in auto. Si era fermata e stava li seduta da sola illuminata solo dalla luce blu' dell'autoradio. Angela decise cosi' di andare a chiedere cosa succedesse, infatti era molto strano che Piera e Barbara non fossero insieme. Passo' un buon quarto d'ora, il mio cazzo si era gia' ammosciato e iniziavo a pensare che la serata fosse andata a puttane, quando girandomi verso di loro per vedere cosa stesse succedendo mi sembro' che si stessero baciando. Scesi dall'auto ed andai verso di loro, apriii di scatto la portiera e vidi che in realta' Angela stava consolando Piera sulla sua spalla. Piera diceva di sospettare che Barbara avesse un uomo e Angela le diceva di provare anche lei con un uomo. Piera diceva di non sapere nemmeno come fosse fatto un cazzo, pensa a prenderlo. A quel punto Angela si giro' verso di me che stavo in piedi con la portiera aperta, mi tiro' giu di colpo jeans e mutande lasciandomi con il cazzo mollo all'aria e le disse "ti faccio vedere come si fa". Me lo prese in mano, mi diede alcuni colpi di sega tanto da farmelo venire duro e davanti a Piera me lo prese in bocca. Angela scese dall'auto e si accuccio' davanti a me mentre Piera si sposto' sul sedile dove prima stava Angela. "Prova" disse a Piera, "lo pendi in bocca e lo succhi come il Calippo". Io rimasi fermo e in silenzio con il cazzo in tiro, sicuro che non sarebbe mai successo niente. Quanto mi sbagliavo. Piera si avvicino' lentamente, le diede un paio di leccate e poi delicatamente lo fece scomparire nella sua bocca. Sentii i denti fregarmi sulla cappella turgida, lo tiro' fuori dalla bocca, guardo' Angela la quale gli disse "bene.. Continua". E cosi' inizio' la danza. Il mio cazzo entrava e usciva delicatamente dalla bocca di Piera la quale iniziava a succhiarlo dentro per poi lasciarlo andare. Sentivo i denti sulla cappella, ma non importava niente, il momento era epico per potermi lamentare. Angela avvicino' la testa, tolse il cazzo dalla bocca di Piera e lo prese nella sua iniziando a succhiarlo come se volesse fargli vedere come fare. Piera era bravissima, una vera artista del pompino, mentre te lo succhiava, ti segava anche lentamente, lo tirava fuori dalla bocca e roteava la lingua intorno alla cappella per poi riaffondarlo nella bocca calda e scivolosa. Poi lo tolse e lo ripasso' a Piera, la quale sembrava aver capito come fare. Succhiava e succhiava, sempre piu' appassionatamente e velocemente fino a che Angela si accorse che stavo per esplodere. Tolse velocemente il cazzo dalla bocca di Piera, lo mise nella sua ed accolse la mia enorme sborrata continuando a succhiare fino a che usci l'ultima goccia. Si tolse il cazzo dalla bocca e si mise a limonare con Piera, e continuavano, continuavano, si staccavano e limonavano con le bocche aperte, la sborra colava dalle loro lingue e continuavano, continuavano fino a che Angela deglutti' e si lasciarono andare ad una risata di soddisfazione. Piera ci ringrazio', sali' in auto ed ando' via. Angela mi disse "aveva bisogno di cazzo" e scoppio' a ridere. Alcuni giorni dopo rivedemmo Piera con Barbara le quali si erano rimesse insieme. Non so se Barbara abbia mai saputo di quella sera.. io non sto piu' con Angela da anni ma la memoria di quella sera accompagna spesso le mie fantasie erotiche.
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