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Prime Esperienze

Un creampie per Serena


di Neptunian
13.03.2020    |    17.799    |    3 9.0
"I baci sul collo accrescevano ancora di più questo calore strano che stava provando, così i suoi sforzi divennero rapidamente flebili..."
Serena, la protagonista di questa storia, è una giovane ragazza di venticinque anni e come molte ragazze della sua età, è ancora un po' timida e inconscia delle sue potenzialità. Serena tuttavia è diversa: è vergine e non hai mai provato la gioia di donarsi al sesso opposto.

Non che non sia attratta dai ragazzi, anzi, solo non le è mai capitato di lasciarsi andare al liceo e con il tempo e senza la lussuria che spinge le altre donne a cercare sempre più piacere, è diventata schizzinosa e un po' acida. Ogni tanto esce con qualche ragazzo, ma guai se si avvicina e prova a mancarle di rispetto.

Per sua fortuna (e anche nostra, a dire il vero), tutto questo sta per cambiare. Dà un po' di tempo infatti c'è un ragazzo che le scrive, e siccome è carino e non le manca di rispetto, ha deciso di fare un eccezione e di incontrarlo, mangiare una pizza e guardare un film insieme, e nella mente di Serena, solo quello.

Sono anni che Marco scrive a Serena, e sapeva che prima o poi avrebbe avuto occasione di catturare la sua preda. Una preda speciale in questo caso, che ha bisogno di un trattamento speciale. Sapeva esattamente cosa fare con Serena una volta rimasti soli.

Non con un po' di ingenuità da parte di lei, decisero di incontrarsi da Serena un sabato in cui i suoi erano fuori. Marco abbracciò subito Serena, che si sentì un po' imbarazzata, e poi tornò a fare il finto ragazzo carino, ancora per qualche minuto. Quando furono nella sua stanza, seduti sul letto, Marco la spinse giù e si mise sopra di lei. Serena era imbarazzatissima e non capiva, ma Marco si avvicinò con la bocca al suo orecchio:

"All'inizio ti farà male ma poi ti piacerà tanto"

Fu a quel punto che capì che era uno stronzo come tutti gli altri. Provò a spingerlo via, ma anche i suoi "no, fermo!" furono inutili. Sentiva le sue forze venire meno. Qualcosa di duro e grosso premeva sul suo ventre, dandole una strana sensazione di piacevole calore. I baci sul collo accrescevano ancora di più questo calore strano che stava provando, così i suoi sforzi divennero rapidamente flebili. Lo avrebbe lasciato fare un po', del resto farsi il baciare il collo non era così male. Poco dopo la lingua di Marco scese nell'incavo tra i suoi seni e le sue mani le strinsero i seni. Serena non potè fare a meno di farsi scappare un sospiro e un sussulto di piacere. Non voleva, ma tutto quello che riusci a pensare fu "che bello farsi toccare le tette"e così continuò ad opporre solo una tenue resistenza per ricordare al ragazzo che non era una sgualdrina.

Con un movimento fulmineo, le mani di Marco s'infillarono sotto la sua maglietta, alzandola insieme al reggiseno e scoprendo il piccolo seno di Serena. Marco prontamente lecco il capezzolo della ragazza, ben sapendo che le piccole tette di Serena sarebbero state molto sensibili. Serena emise un gemito carico di piacere e il suo corpo s'inarcò spingendola contro Marco e acuendo le sensazioni nuove che stava provando.

"No, basta"

Disse lei e riprese a spingerlo via con tutte le sue forze. Qualcosa però era cambiato e più si agitava più il suo corpo si muoveva come non avrebbe dovuto, portandola in una morsa ancora più stretta e aumentando il calore che provava. Marco decise che era ora di verificare lo stato delle cose e mise una mano tra i jeans della ragazza.

La consistenza era inconfondibile: sotto quei jeans c'erano delle mutandine bagnate, e sotto una fighetta fradicia. Persino Serena toccata per la prima volta dalla mano di qualcun altro, capì di essersi bagnata. "Se continuò così, penserà che mi sta piacendo" pensò la ragazza mentre continuava a resistere.

Mentre con una mano continuava a strofinare tra le gambe della ragazza, portò l'altra dietro la sua testa e poi avvicinò la bocca alla sua, infilandole la lingua dentro di prepotenza. Serena voleva dire di no, e invece si trovò la lingua di Marco dentro di sè. Erano sensazioni completamente nuove, ma piacevoli, e Serena decise di lasciarsi andare un po', ma solo per capire come si fa a baciare. Marco sapeva benissimo che nessuna ragazza resiste ad un limone fatto bene, e così la limonò a lungo, fino a farle scordare la situazione. Serena non era più sicura di cosa fare: non era una troia ma quello che le stava facendo Marco le stava iniziando a piacere.

Fu Marco a condurre Serena al prossimo punto, quello in cui ogni verginella perde contegno e comprende il potere di dare piacere. Marco si sbottonò la patta e fece uscire la sua asta, sussurrando un dolce "tieni" alla sua concubina. Ancora sopra di lei, glielo mise davanti alla bocca. Serena avrebbe voluto dire di no, ma come prima non appena aprì la bocca Marco glielo spinse dentro, fino in fondo. Si agitò un po', ma poi un pensiero si formò nella sua testa:

"Avere cose dentro non è così male",

Pensò infatti Serena mentre la sua bocca si muoveva lungo quel saporito bastone di carne. Dopo un po', I due trovarono una posizione più comoda, con Marco steso di schiena e Serena che continuava ad assaggiarlo e a praticare un movimento che non aveva mai fatto, ma che le veniva istintivo e le dava una strana sensazione di soddisfazione, come se fosse nata per fare questa cosa.

Quando Marco fu soddisfatto dello sguardo da porca che Serena aveva inconsciamente assunto, si occupò di spogliare la ragazza, rimetterla sotto e di farla sciogliere definitivamente. Baciò tutto il suo corpo scendendo lentamente, fino a che la sua lingua non passò sul frutto proibito di Serena, che accolse quella nuova sensazione arcuando la schiena e con un profondo sospiro. Non fu l'unico: ad ogni passaggio Serena non poteva fare altro che sospirare, gemere ed agitarsi, nonostante la situazione non le piacesse e fosse determinata a non fare altro, non poteva dire di no a quel piacere incontenibile.

Marco sapeva benissimo quello che stava facendo e continuò fino a che i gemiti della ragazza non divennero decisi. Non più sussurri imbarazzati, ma veri gemiti di piacere che glielo facevano venire ancora più duro, ben sapendo che presto l'avrebbe fatta urlare ancora di più e che quando avrebbe finito sarebbe stata lei a chiedergliene ancora.

Quando smise di leccare, Serena lo guardò con sorpresa, delusa dell'interruzione. Erano faccia a faccia. Fu un attimo, e Serena era troppo inesperta per capire. Prima sentì qualcosa di caldo e durò strofinarsi contro di lei, poi sentì quella stessa cosa entrare dentro. "No!" disse guardando Marco negli occhi, proprio mentre Marco glielo infilava tutto dentro.

"Ahi! Fa male, ti prego basta!"

"Te l'ho detto che ti saresti fatta male all'inizio"

Marco iniziò a muoversi dentro di lei e Serena non sapeva che fare. Voleva dire di no perchè non era una troia, faceva male perchè quella cosa era grande, ma era anche piacevole e non voleva rovinare la sua prima volta. Tutti quei pensieri svanirono, Marco entrava sempre più dentro e il suo corpo continuava ad arcuarsi contro Marco. Era bello essere così vicini, sentirsi riempire e svuotare tante volte, essere baciata e penetrata allo stesso tempo, il piacevole dolore che ogni penetrazione le provocava. "Mi piace il dolore?" si ritrovò a pensare mentre Marco la teneva per i fianchi, per poi giungere alla conclusione che quello era un dolore piacevole. Anche se sapeva che non aveva senso, accettò le conclusioni che poteva trarre dalle sue sensazioni.

Marco si era occupato di tante ragazze, ma la fighetta stretta di Serena e la soddisfazione di aver conquistato una ragazza così preziosa erano troppo. Avrebbe voluto farle di più, ma aveva deciso che almeno una cosa l'avrebbe fatta bene. Incominciò a spingere più forte e con più foga, e mentre Serena si beava di ciò, si sentì riempire di qualcosa di molto caldo, il tutto mentre Marco faceva versi animaleschi ma così da maschio che la facevano eccitare ancora di più. Era troppo anche per lei. Finalmente aveva fatto l'amore e Marco le stava sborrando dentro. Pochi minuti fa le avrebbe fatto schifo e invece ora non capiva. Fu il suo corpo a capire per lei. In pochi attimi si trovò a gemere come una cagna qualunque e a desiderare cose indicibili, finchè, quando quella sensazione raggiunse l'apice, smise di agitarsi e venne avvolta da una tranquillità interiore che non aveva mai provato prima.

Marco la strinse a se, e lei si fece stringere, sperando di riprovare il prima possibile quelle sensazioni. Adesso capiva perchè a tutte piaceva così tanto e perchè tante sue amiche erano cagne senza vergogna. Quasi si vergognava di ciò che si era persa finora.

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