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Suocera milf salva il matrimonio con giochi e situazioni hot.


di pasticcino69
26.12.2023    |    268    |    2 8.3
"E dai vestitini leggeri sembra non indossare gli slip..."
Una domenica come tante, pranzo noioso dai parenti, anche se da un mesetto mia suocera Chiara, forse complice la primavera, iniziava a scoprire quel seno ancora prosperoso. E dai vestitini leggeri sembra non indossare gli slip.

Ha iniziato a coinvolgetmi nelle faccende domestiche, e siccome mia moglie Paola si raccomanda di non fare l'ospite, io aiuto! Mi annoio meno e sbircio tra le sue pere, visto che la figlia le tiene nascoste da quando ha il sospetto che mi stia chiavando Giulia, una collega milf vera.
Chiara è divertente, solo ogni tanto si lamenta che Pino, il marito, da mesi allettato, non è più lo stesso, ma che non le dedica attenzioni già da prima. Mi lascio scappare che forse la figlia ha preso dal padre! Ci scambiamo due complimenti per consolarci e continuiamo a piegare il lenzuolo.

Torniamo in lavanderia, altro cesto di biancheria ma a Chiara cade. Subito si china a raccogliere i panni. Sono in un angolo e lei sta a 90, arretra e mi appoggia il culo proprio sul cazzo. Si agita a destra e sinistra per raccogliere decine di calzini. Mi è venuto duro. Per raccogliere quelli ai miei piedi mette la testa lì, e delicatamente prosegue sta sorta di massaggio. "Finito! Aiutarmi a prendere il sapone qui sopra"


Apre un armadietto ma non ci arriva. Sono ancora duro e sto al gioco. Da dietro glielo appoggio inchiodandola alla lavatrice: "questo qui?"
E lei: "No, è la boccetta più grande!" e me la indica saltellando sul mio cazzo. Sento le palle come due campane. Tra un questo si questo no, ho già delle gocce di precum sulle mutande.
Il detersivo salta fuori e possiamo far partire la lavatrice.

A pranzo Paola siede di fronte a me e Chiara di fianco. Sbadatamente mi rovescia un bicchiere di vino addosso. Subito premurosa inizia a tamponare, mentre manda la figlia a prendere altri stracci in cantina.

Anche troppo premurosa! Io lascio fare, una mano mi ha afferrato il cazzo e nonostante i pantaloni, me lo sta segando dolcemente.
Con l'altra mi ha preso dalle palle e mentre Paola è in cantina mi schiaffa le tette in faccia.
Sentiamo riaprirsi la porta e fa: "Togliti sti vestiti bagnati, ti faccio avere due cose che Pino non mette più."

Vado in lavanderia e mi tolgo pantaloni e mutande per lavarli. Apro l'armadietto dei saponi e cerco di capire quello giusto.
Non mi accorgo che Chiara sta arrivando a quattro zampe, sento solo la sua bocca calda che ingoia il mio uccello ancora barzotto dall'asciugatura che mi aveva appena dato di là.

Pompa divinamente e più è duro più lei accelera su e giù, con e senza mani, mi stringe le chiappe per averlo tutto in gola.

Si alza la gonna e glielo infilo tutto in figa. È un lago, ancora stretto.
Sono eccitato, colpi secchi, dentro e fuori, voglio di più!
Mi abbasso e le lecco forte il culetto, sento che pulsa. Le sputo sul buco del culo e appoggio la cappella. Me lo risucchia fino alle palle e comincio anche un anale forsennato. La giro, la metto a sedere sulla lavatrice che sta per centrifugare, e torno a scoparle la bernarda.

Mentre la sto trapanando mi sussurra nell'orecchio "I panni sporchi lo sai... e pure i cazzi sporchi si chiavano in casa! La finirai con sta Giulia ora che hai me?"

Dal frigo prendo un bel tocco di burro glielo spalmo fuori e dentro il buco del suo culetto e le dico: "Quando senti premere con la punta del mio uccello sul tuo culetto spingi come se stai facendo cacca e fai un bel respiro".

La lubrifico ancora per bene e quando sento che il foro è bello morbido dal desiderio, e lo sento perché il suo desiderio è al culmine e sento che lei stessa spinge verso il mio cazzo, a quel punto mi metto anch’io del burro sulla punta del mio uccello, e le dico: "Adesso spingi come ti ho detto e fai un bel respiro".

Lei fa subito questo ed io spingo il mio uccello nel foro del suo culo e do una spinta, lei lancia un grido soffocato mi dice: "Mi fa un male cane un male tremendo"
Aveva il culo molto stretto perché veramente era vergine, io infoiato e determinato a romperle il culo più che mai, le dico "Dai, fai un bel respiro".

Lei fa questo dò un’altra spinta e finalmente entra tutta la cappella con un pezzo del mio uccello, lei sofferente mi chiede di fermarmi e tirarlo fuori e con le lacrime agli occhi, ma io lascio dentro al suo culo che piano piano me lo avvolge e strige mentre mi si ammoscia mi provoca un gusto incredibile, e poco dopo con un flop esce fuori dal suo culetto ormai sfraqnato, lei non sa quello che deve fare, impaurita mi dice "Ma porco! io non prendo pillole e tu te ne sei venuto dentro senza preservativo!!! E mi hai sborrato una enorme quantità di sborra dentro il mio culetto e mò come faccio!".

Ed io le dico: "Non preoccuparti tanto dal culo non è rimasta mai incinta nessuna. E poi adesso vai al bagno spingi e rifarai tutta, tanto ti ho lasciato il buchetto del tuo culetto bello aperto, e prima che si richiuda passera più di un’oretta".

Lei mi dice: "Mi brucia tutto"
Ed io "Ti dai una bella lavata con acqua fresca e ti passa tutto".

Mi vesto e torno di là.
Ora guarderò anche Paola con un altro occhio.
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