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Barbie, giochi innocenti e orgasmi con la piccola amica vergine di mia figlia, maggiorenne ma adolescente teen.


di pasticcino69
09.05.2020    |    16.555    |    21 9.5
"Ci conosciamo da sempre e lei mi chiama "Zione"..."
Storia originale, scritta appositamente per gli amici e le amiche di Annunci69, dedicata alla mia nipotina conosciuta grazie a questa splendida community.

Una delle miglori amiche di mia figlia Paola è Deborah, abita sul pianerottolo ed è una ragazza con la cultura e l'intelligenza di una donna ma con il corpo da bambina.
Ci conosciamo da sempre e lei mi chiama "Zione".
Il suo corpo si è fermato 5 anni fa, e adesso che ha compiuto 18 anni ne dimostra ancora 13.
Le gambe sono sottili e asciutte, vanno su dritte, fino a quelle due chiappe che stanno in una mano, ben definite grazie al tanto sport che fanno con le amiche, e il suo tigh gap che io adoro e che lei odia perchè dice che si vede troppo quella patata con le due labbrottine lisce e ben delineate.
Le tettine sono poco pronunciate sotto alle magliette sempre aderenti ma hanno due capezzolini che spuntano come fragoline di bosco ogni volta che si emoziona.

Paola e Deborah passano ore a casa nostra perchè Deborah condivide la stanza con il fratello mentre Paola è figlai unica e la sua stanza è molto grande: studiano, fanno ginnastica, giocano.

Il gioco preferito di Deborah è sempre stato fare la Barbie. Si, lei preferisce ESSERE Barbie che USARLE, e Paola la veste, le pettina i lunghi capelli biondi e inventa situazioni per giocare.
Da qualche settimana ha iniziato a fare le Barbie anche lei.
Si vestono come le bambole e, mentre io sono sdraiato sul divano a riposare, loro si collegano a YouTube dalla Smart TV in sala.
Guardano le animazioni quasi sempre sedute o a quattro zampe, così ho scoperto che sotto ai vestitini colorati e corti, neanche loro indossano biancheria intima!
"Perchè neanche le bambole le hanno", mi ha risposto innocente Paola quando gliel'ho fatto notare.

Deborah, rivolta verso la TV, mi sorride con la sua fighetta rosa, solo un taglio tra due labbra stette, senza ombra di un pelo, che sussulta quando in TV la Barbie incontra il suo Ken e prendono il sole in piscina, o vanno in giro sull'auto cabrio.
Lei saltella felice e il culetto fa twerking mentre la gonnellina sale ancora di più, le chiappe si contraggono e si rilassano e spunta il buchetto del culo rosa come un confetto e stretto come un ombelico.

Quando la TV è spenta, si mettono sul tappeto nelle stesse pose involontariamente sconce delle bambole
"Perché è quasi impossibile farle stare in piedi" innocente mi fa Deborah.
Ormai non faccio neanche più finta di nascondere le mie erezioni sotto al cuscino come la prima volta. Deborah se n'è accorta e ogni tanto si gira per controllare che il bozzo sia bello grosso, quando l'erezione tende a calare, lei si invente sempre una nuova posizione, o un gioco per mostrasi da un nuovo angolo, o per spalancare le gambe, fare una capriola, e il cazzo torna su!

Qualche giorno fa sento il campanello, è Deborah che ha appuntamento con Paola per ripassare matematica e poi giocare. Ma io ho mandato da poco Paola a fare spesa, passare in lavanderia e altri servizi. Quando dico a Deborah che la sua amica non tornerà prima di un paio di ore vedo il suo dispiacere,
"Scusami, è colpa mia che ho insistito! Anche se oggi lei fa sempre questi servizi. Se mi avesse detto che dovevate vedervi..."
"Non fa niente, può capitare, Zione"
"Come posso farmi perdonare, Debbie?" le chiedo.
"Gioca tu con me, quando torna Paola studiamo."

Mi afferra per un braccio e mi porta in camera di Paola, tira fuori due bambole e tutti i vestitini e cominciamo.
Lei spoglia la Barbie in un secondo, quindi ci sediamo sul tappeto e io inizio a spogliare Debbie, la mia Barbie.
Parto dai calzini, uno per volta, e mentre tolgo il destro, sento il sinistro che si appoggia delicatamente sui miei pantaloncini, proprio sull'erezione! Più che toglierle il calzino, le sto accarezzando il piede, e lei mi sta accarezzando la cappella muovendo lentamente le dita.
Passiamo al secondo piede, stavolta il suo piede scorre su e giù sulla mazza che deve sentire bene visto che non porto mutande.
"Alzati!" le dico. Per togliere i pantaloncini devo sciogliere il nodo in vita con una mano, mentre con l'altra inizio a strofinarle lo spazio tra le cosce, il suo tanto odiato tigh gap. Ci passano perfettamente tre dita, e sento il caldo che si sprigiona e il profumo di fresco che emana da lì sotto.
I piedi sono ora tutti e due sul cazzo eretto e muove un pochino le dita mentre le faccio scivolare giù i pantaloncini, lei mi posa la mano sulla testa per non andare indietro, si reclina indietro e le affondo il muso negli slip.
Anche questi sono da togliere, cotone sottile, righe bianche e rosa, bordino fucsia.
Solleva prima un ginocchio e poi l'altro, a 5 cm dalla mia faccia, e vedo il taglio della patata aprirsi delicatamente e il rosa intenso del clitoride.
"E' bagnata!" lo vedo chiaramente.

Si siede di fronte, a gambe incrociate, per farsi sfilare la canotta mi volta le spalle.
Appoggio le mie mani sui suoi fianchi, la vita è talmente stretta che i pollici quasi si congiungono, infilo le dita sotto la cannottiera e la sollevo lentamente.
Non posso fare a meno di passare con le dita sulle tettine, sode!
Mi soffermo sui capezzoli, le sue fragoline selvatiche sono dure e appuntite, con l'areola consistente.
Quando alza le braccia anche il profumo delle ascelle è delicato e inebriante.

Si mette a quattro zampe per scegliere il vestitino. Ne prende uno fucsia che ricordavo già tre anni fa, è cortissimo e strettissimo. Per infilarlo devo tirarlo su e farla saltellare sia davanti, con le tettine che mi ballonzolano, sia dietro, con il culetto che si strofina.

"Ora devi vestire il tuo Ken"
"Non ho mai giocato con un Ken, finalmente!" risponde lei.

Sa come fare, mi tocca nei punti giusti mentre mi sfila i vestiti, una mano toglie e l'altra... mette, e alla fine mi trovo con un costume e basta.

"Inizio a spazzolarti i capelli"
"Si Ken, dammi tanti colpi di spazzola".
Prende il kit e lo apre sul divano mentre si china a 90.
Io mi siedo sul divano e lei seduta di schiena sopra di me, in pieno sul mio uccello che dritto dritto le punta tra le chiappe.
Inizio con la spazzola più larga, e lei mugola un pochino quando trovo un nodo, saltella se le faccio un pochino male, si gira a destra e sinistra per fare un bel lavoro. Passo alla spazzola più dura, e poi al pettine, e Deborah non sta ferma un attimo.
La cappella ormai mi è uscita dal costume e alla fine mezzo uccello è fuori.
Sento il suo buchino che lambisce la cappella e la fighetta che mi sta bagnando la mazza e lo slip.

"Girati, che passiamo al davanti!"
Mentre si alza e cambia posizione, io mi sfilo il costume che mi stava segando a metà l'uccello.
Prima di sedersi Deborah mi afferra l'uccello e mi guarda negli occhi, seria:
"Leviamolo di mezzo, questo cattivone mi dà fastidio".
Se lo punta dritto sulla figa e si siede sopra di me.
Non me lo sarei mai aspettato, da una ragazza vergine...e neanche lei se lo aspettava, mi sa!

"Aaaahhh" un verso misto di dolore e piacere, il viso si contrae e butta la testa all'indietro.

Anche se stretta, è talmente bagnata che è entrato dentro tutto.
La sua figa si contrae, e sento come due labbra che stringono e sento uscire del liquido come se fosse venuta.
Ma sono due goccine di sangue che mi colano sul pube e poi calde mi scorrono tra le chiappe.
"Mi sento spaccata in due"
"Stai ferma sennò ti fa male di nuovo"

La afferro dai fianchi per tenerla, lei prova ad alzarsi me ho un cazzo da 20 e non esce.
Torna giù, ancheggia delicatamente, muove il bacino avanti e indietro.
"Sento il cattivone fin su in gola. Ma adesso va molto meglio!"

Le gambe si rilassano, mi passa le braccia attorno al collo e mi inizia a baciare, io muovo il bacino e l'uccello le scorre dolcemente dentro e fuori, e lei asseconda il ritmo.
E' leggera come una piuma, mentre la scopo mi alzo tenendola su con un braccio e la appoggio sul tavolo in sala, le gambe sono avvinghiate a me e ormai la nerchia si è fatta strada dentro di lei.
Posso accelerare il ritmo, la metto in piedi di schiena e la martello con le sue mani a muro e le mie mani sono sopra le sue.
Le alzo una gamba e la tengo su nell'incavo del mio braccio, vediamo come entro ed esco nello specchio della sala.
Le poggio il piede sul tavolo e posso tenerla del fianco per sbatterla più forte.
Mi sdraio sul tappeto e la metto sopra si me a smorzacadela per farglielo sentire tutto dentro.
"Quando hai avuto le tue cose, Barbie?"
"Non le ho ancora avute, Ken"
La tengo dalle chiappe e velocizzo il ritmo, sento il suo secondo orgasmo come un fiotto di lava bollente, anche io mi lascio andare perchè il cazzo è troppo teso e le palle sono troppo piene.

Le scarico nel suo grembo innocente uno, cinque, dieci, dodici schizzi poderosi.
"Sento il fuoco dentro, Ken"

Ma non mi scende, voglio continuare, la sdraio sul un fianco e continuo a martellarla mentre la sborra le cola di lato.
La afferro per una caviglia e le alzo la gamba, la sua fighetta si contrae di nuovo, sembra una nuova prima volta.
La giro a pancia in su, le tengo dalle caviglie i suoi piedi sul petto e posso vedere la cappella che le spunta al pancino, un piccolo alien che fa capolino dal suo ombelico, e lei lo accarezza mentre faccio avanti e indietro.
Ora le sue gambe sono sulle mie spalle, e posso entrare ancora fino in fondo.
Ad ogni colpo Barbie chiude gli occhi, sento che viene di nuovo, le gambe le tremano, e anche io sono pronto per fare bis.
Il mio orgasmo parte dalla schiena, forse ho sborrato anche midollo spinale, e non finisce più.
Mi sdraio sopra di lei, ci baciamo ancora tremanti.

"Ken, da tanto tempo guardavo nello spioncino aspettando che Paola uscisse per lasciarti solo a casa."
"Debbie, ma non avevate appuntamento con Paola?"
"Si, ma tra mezz'ora." e sorride maliziosa.
"Adesso fammi un bagnetto, zione"

Ma questa è un'altra puntata!

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Ho pubblicato altri racconti di generi diversi, anche più spinti.
Sono nella mia pagina. Saprò apprezzare un "Like" e un commento, anche in privato.

Mi piacerebbe ricevere, anche in privato, i tuoi giochi a doppio senso, innocenti, provocatori.
Sia desiderati che realmente messi in pratica. Anche scritti velocemente.
Grazie.

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