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Trilogia del piacere. La Lussuria allo stato puro


di Membro VIP di Annunci69.it Lorella65Trav
24.09.2022    |    5.603    |    14 9.9
"Lui lo sa, mi ama e per lui va bene così..."
Il Diavolo in corpo – Moglie affamata di sesso e il marito cuck. Cap. I – Parte I



Caro lettore e cara lettrice, come per la precedente storia di Lorenzo e della sua scoperta del sesso, anche questa è un'esercitazione di scrittura e con protagonisti i cui nomi sono anch'essi frutto di fantasia. Questa volta, però, i singoli capitoli della trilogia, hanno una particolarità. Sono, infatti, caratterizzati da due versioni degli stessi avvenimenti nelle quali, la prima racconta come è stato visto con gli occhi del desiderio e della lussuria e vissuto con le sensazioni, il piacere e gli orgasmi da uno dei protagonisti e la seconda racconta lo stesso avvenimento così come visto e vissuto, con le stesse sensazioni, dall'altro protagonista.
Spero molto che, questo nuovo modo di raccontare, sia di vostro gradimento e che vogliate lasciare un commento. Grazie.


Mi chiamo Luca e ho 19 anni. Da qualche giorno, sono arrivato insieme ai miei genitori, nella nostra casa al mare.
E' una località che mi è sempre piaciuta fin da quando ero adolescente e la casa è appena a due passi dalla spiaggia, basta solo fare un piccola stradina e sei già arrivato con l'ombrellone ed i lettini che ti aspettano in prima fila.
Stamattina presto, come al solito, ho fatto colazione e subito mi sono fiondato in spiaggia. I mie genitori arriveranno più tardi perché sono al supermercato a fare la spesa.
All'ombrellone a fianco c'è una coppia che abbiamo conosciuto appena arrivati sulla spiaggia, il primo giorno del nostro arrivo.
Sono simpatici e molto alla mano.
Lei decisamente una bella donna sui 40/45 anni, lui un bel signore, più o meno della stessa età, bel fisico.
Abbiamo affabilmente chiacchierato molto, in questi giorni, degli argomenti più disparati. Sembrano molto uniti e credo che mi abbiano preso in simpatia. In particolare lei si è mostrata parecchio interessata a me, alle mie aspirazioni nello studio, nella vita in generale e, se ho una ragazza di cui sono innamorato.
Li saluto e loro ricambiano, lei con un bel sorriso e lui con molta cordialità, poi, mi stendo sul lettino al caldo sole e mi rilasso completamente.
Ogni tanto, nel girarmi a pancia sotto, incrocio lo sguardo della signora e guardandola meglio, mi rendo conto che è proprio una bella donna e con una spiccata carica di sensualità. Un seno prosperoso, belle gambe tornite, un viso sorridente con due penetranti occhi azzurri e, soprattutto con un culo da trofeo ne fanno una donna davvero molto attraente e desiderabile.
Per associazione di idee, la mia mente va alla mia ex ragazza che fu la prima, e per adesso, l'unica con la quale ho fatto davvero molto sesso.

"Anche lei aveva uno splendido fondoschiena ed era anche sessualmente avida di piacere ma, per sue strane ragioni, legate alla verginità vaginale che voleva conservare, voleva solo essere posseduta di dietro.
Era talmente infoiata che, tutte le volte che stavamo insieme, si faceva scopare il culo anche tre/quattro volte durante i nostri incontri. Non appena la cappella entrava nel suo forellino rosa, iniziava a gemere in un crescendo di mugolii, che diventavano forti gemiti mentre sentivo nettamente che lo sfintere cedeva sotto i miei colpi fino a sentirla gridare ed ansimare come una cagna in calore quando quando le sborravo dentro.
Rimanevo così colpito dal suo tanto godere che mi chiedevo se magari non fosse lei ad esagerare o, se invece, non fosse proprio il sesso anale che le portasse così tanto intenso piacere. Un giorno, glielo chiesi e le mi rispose “E' una sensazione straordinaria sentire la tua cappella che mi entra e mi apre l'ano e, poi, prosegue il suo cammino aprendo tutto quello che trova sul suo percorso e, quando cominci ad entrare e uscire sempre più velocemente, mi manda in estasi e ancora di più quando sento la tua calda sborra percorrere il mio retto e le viscere più interne. Se tu lo provassi un giorno, credo che piacerebbe anche a te. La prima volta fa parecchio male ma, credimi,dopo ti porterà a punte di piacere sempre più alte”.

Esco dai miei pensieri e, devo ammettere, che ancora oggi resto un po' turbato da quella risposta.
Ma, bando ai ricordi, in questo momento, voglio solo godermi la vacanza, abbronzarmi come al solito e leggere qualche libro che ho portato con me.
Mi crogiolo al sole per una buona ora, poi, mi alzo e vado verso il mare.
L'acqua è un pochino fredda come piace a me, mi tuffo, qualche bracciata e poi resto un po' in ammollo.
Ho i capezzoli, da sempre molto sensibili, che si sono inturgiditi a contatto con l'acqua fredda. E' una sensazione gradevolissima che mi invade tutto il corpo fino a farmi arrivare ad avere una potente erezione.
Mi giro verso la spiaggia e vedo che la signora dell'ombrellone a fianco sta per entrare in acqua e guardandola, mentre avanza a piedi verso l'acqua più alta, mi conferma nella mia opinione:è proprio una bellissima donna. Ha un bikini piuttosto piccolo ma soprattutto il pezzo di sotto, praticamente un perizoma, mette in risalto uno splendido culo “brasiliano”
“Beato il marito” penso “Con una donna così bella e sensuale, come si potrebbe non avere continuamente voglia di fare sesso?”
La vedo avanzare verso di me, con passo lento, evidentemente non ama l'acqua fredda e, infatti quando si avvicina, noto che ha la pelle d'oca anche sulle braccia e sulle spalle.
“Ciao” mi dice “E' piuttosto fredda l'acqua stamattina”
“Si un po' ma a me piace molto” le rispondo mentre il mio uccello si indurisce ancor di più anche perché, camminando verso di me, una coppa del reggiseno le è scesa di poco lasciando fuori un capezzolo straordinariamente turgido su un seno decisamente sodo e abbastanza grosso, forse una IV misura .
Resto estasiato da quella visione in modo parecchio evidente al punto che sorridendomi mi dice a bassa voce e con un pizzico di malizia“ Vedi? Questo è il problema dell'acqua di mare troppo limpida, si può vedere tutto benissimo come, ad esempio, che sei un po' tanto eccitato!”
Credo di essere diventato rosso paonazzo in volto, farfuglio qualche parola di scuse ma lei mi rassicura subito “Dai, stavo scherzando e, poi, cosa c'è di male? Alla tua età è assolutamente normale che accada, con il testosterone che va a mille!Ti va di fare una nuotata con me?”detto questo, senza aspettare alcuna risposta si tuffa e si allontana a nuoto verso la scogliera lontana una cinquantina di metri.
La seguo a ruota e, in breve arriviamo e saliamo sugli scogli.
Sembra di stare in un film quando la vedo salire, splendida e provocante mentre si stende al sole.
“Dai, vieni. Stiamo qui un po' a goderci la tranquillità del posto, lontano da tutti”
Mi avvicino e lei mi mi invita a stendermi al suo fianco, è un vero splendore.
“Ancora non mi sono presentata. Mi chiamo Elena, piacere di conoscerti”
“Il piacere è tutto mio signora, mi chiamo Luca”
“Non mi chiamare signora, ti prego. Mi fa sembrare vecchia, chiamami col mio nome e dammi del tu, almeno in queste occasioni.”
Chiacchieriamo ancora per un po', poi, nel girare lo sguardo verso la spiaggia vedo che sono arrivati i mie genitori e che mi stanno facendo cenno di tornare.
Mi scuso con Elena, mi tuffo dagli scogli e, in pochi minuti, arrivo sotto l'ombrellone. Sono molto agitati e preoccupati, mi dicono che una vicina di casa li ha chiamatati perché c'è stato un furto a casa nostra nel negozio sottostante e che, purtroppo, dobbiamo tornare velocemente a casa perché bisogna presentare la denuncia e, soprattutto, vedere cosa è successo alle nostre cose e se ci sono stati danni. Comunque, se voglio, posso rimanere qui mentre loro tornano a casa, sono grande ormai e posso cavarmela da solo per qualche giorno e, comunque, possiamo sempre tenerci in contatto con i cellulari.
E così, un'ora dopo il pranzo, mi trovo a salutarli mentre partono in direzione casa.
Sono un po' preoccupato ma sono consapevole di potermela cavare.
Mi dirigo nuovamente alla spiaggia, sono già le 16, non c'è molta gente e quasi subito dopo arrivano Elena e il marito.
Sono al corrente di quello che è accaduto e che i miei sono ripartiti. Si dichiarano dispiaciuti, mi dicono di stare tranquillo e che loro mi aiuteranno se dovessi averne bisogno.
Noto, tuttavia, una strana sintonia tra i due. Lei dà una veloce occhiata al marito e gli sorride radiosa e poi, a me mentre si sfiora impercettibilmente, da sopra il reggiseno del costume, lo stesso capezzolo che le era uscito dal reggiseno in mare.
“Questa donna mi fa impazzire”. Dico tra me e me mentre un leggero brivido mi corre lungo la schiena.
Preferisco non pensarci, forse è stata solo una mia immaginazione. Lei è troppo bella e, soprattutto, molto più grande di età ed io solo un ragazzo di 19 anni.
Mi metto a leggere il libro ma, ogni tanto, lancio un'occhiata a Elena stesa mollemente sul lettino a seno nudo. Mi perdo totalmente in quella visione.
Guardo l'orologio dello smartphone “Cazzo, si sono già fatte le 18 ed è ora di tornare a casa e pensare cosa preparare da mangiare e, poi, decidere anche come organizzarmi una tranquilla serata.
Mi alzo, mi infilo il bermuda e la maglietta prendo l'asciugamano da mare e, rivolgendomi alla coppia li saluto.
“Te ne vai già?” chiede Elena “Così presto?”
“Si, è ora che cominci a pensare a cosa mangiare. Mi faccio prima una bella doccia rinfrescante e, con calma, dopo, penserò a cosa fare stasera. Non so se restare a casa oppure andare in un bar e mangiare un cono gelato. Può darsi che, tra un po', i miei mi telefonino per dirmi com'è la situazione a casa” rispondo.
“Certo capisco, fai bene, si vede che sei un ragazzo assennato” e, dopo un attimo esclama allegra “Se ti va, potresti cenare da noi! Che ne dici Giorgio?”chiede al marito che, immediatamente, risponde “Certo! Mi sembra un'ottima idea. Sono sicuro che sarà una piacevole serata e, spero che lo diventi anche per lui”
“Facciamo così, adesso vado anch'io a farmi una doccia, assaggiare un po' di anguria, bere un bicchiere di yogurt bianco e cremoso e, poi, stendermi sul letto per godere la frescura del condizionatore. Più tardi, comincerò a preparare qualcosa per stasera. Se, poi Luca ha voglia di aiutarmi, a me farebbe molto piacere. Che ne dici, Luca?”
“Non saprei, non vorrei dare fastidio” rispondo.
“Tranquillo, non darai alcun fastidio. Anzi, Elena sarà particolarmente contenta di stare il resto del pomeriggio con un giovane come te. Io resterò qui ancora per un paio d'ore ancora a godermi il sole mentre voi farete una prima conoscenza. Vero, cara?”
“Certo, sono sicura che sarà piacevole per entrambi. Luca, però, aspetta qualche minuto prima di seguimi per non dare troppo nell'occhio a qualche malpensante” e si mette a raccogliere la borsa da mare, indossa un pareo, molto bello e parecchio trasparente e, comincia ad avviarsi lentamente verso la stradina che porta oltre la spiaggia.
La seguo con lo sguardo. Qualche decina di metri più avanti si gira verso l'ombrellone e, con un quasi impercettibile cenno della testa, mi fa segno di seguirla.
Non so cosa fare, mi guardo attorno per cercare di capire se qualcuno ha visto il suo gesto ma sono tutti intenti a prendere il sole o in acqua o a badare ai figli. Guardo il marito della donna, incrocio il suo sguardo e lui “ Non vai anche tu?” mi chiede
Allora, con apparente calma, mi avvio anch'io verso la stradina.
Appena oltrepassata la spiaggia, la vedo camminare lentamente davanti a me.
La seguo mantenendo una distanza di una decina di metri, adesso la vedo entrare in un vialetto, coperto ai lati da cespugli, accostarsi alla porta di casa, prendere le chiavi e girarsi verso di me con un sorriso e, infine, entrare lasciando la porta socchiusa.
Sento il cuore battere a mille e l'adrenalina che sale. Mi faccio coraggio e passo lentamente davanti al vialetto come se stessi passeggiando. Finalmente la vedo appena dentro l'ingresso di casa come se mi stesse aspettando e, allora, entro.
“Ciao” mi dice “Pensavo che non avessi capito” e, così dicendo si gira verso di me, si appoggia con la schiena sulla porta e la chiude, poi, allarga le braccia invitandomi ad avvicinarmi a lei.
Lo faccio quasi tremando tanta è l'eccitazione. Mi porge la bocca, le sfioro le labbra con un leggero bacio ma, lei, me ne restituisce uno molto profondo con la lingua che mi esplora il palato in lungo e in largo.
“Vieni” mi dice prendendomi per mano e conducendomi su per una piccola rampa di scale fino ad una camera da letto.
“Ho voglia di te, ho voglia di un bel cazzo che mi scopi più volte. Andiamo a farci una doccia insieme, dai non essere timoroso!”
Le chiedo “E se dovesse arrivare all'improvviso tuo marito?”
“Tranquillo, non arriverà prima di un paio di ore. Lo sa che siamo qui e sa anche cosa stiamo per fare” mi risponde con naturalezza.
Si spoglia completamente, è davvero splendida.
Mi spoglio anch'io, il mio bastone è dritto come un fuso e duro come il ferro.
Entriamo nella doccia.
L'acqua scorre fresca su di noi, mi bacia nuovamente, poi, si accovaccia davanti a me e, in men che non si dica, prende in bocca la mia cappella.
Sento brividi lungo la schiena. Mai avrei pensato che potesse accadere una cosa simile.
Si rialza “Questo è solo un assaggio. Facciamo velocemente la doccia e, poi, andiamo sul letto perché ho una voglia immensa di fare sesso” mi esorta.
Finita la doccia mi dice di andare in camera e che mi raggiungerà tra un attimo.
Mi stendo sul letto e l'aspetto con trepidazione.
Eccola arrivare, con un filo di trucco, i capelli ben pettinati e un paio di sandali con tacco alto, indossa un morbido kimono di pizzo trasparentissimo che mette ulteriormente in risalto il seno nudo ed il bellissimo corpo.
Avanza con passo lento e lo sguardo fisso su di me, mi ricorda il modo di avanzare di una pantera nera che silenziosamente si avvicina alla sua preda.
Sono impietrito di fronte a tanta bellezza.
“Cosa c'è? Non ti piaccio, forse?” mi chiede, sembra un po' turbata.
“No, non è questo. Sei davvero splendida. E' solo che è la prima volta che sto con una donna più grande di me. Finora ho sempre avuto solo ragazze della mia età e non so se sarò capace di darti tutto quello che cerchi e che meriti”
“Tranquillo, lascia fare a me i primi passi. Tu, lasciati andare all'istinto oppure segui le richieste che ti farò. Vedrai che andrà tutto benissimo e, dopo che mi avrai fatto raggiungere il primo orgasmo, imparerai velocemente cosa fare per i successivi”
Allora, mi alzo, l'abbraccio e la bacio sul collo, ha un profumo inebriante e una pelle morbida. La mia mano slaccia il kimono, esce un capezzolo turgido con un'areola larga e scura, poi, glielo tolgo completamente, resta con il solo perizoma che stringe la parte inguinale e le sue cosce sembrano ancora più belle e sensuali. Si gira, il filo posteriore del perizoma è totalmente sparito tra le sue natiche tonde e sode. Mi abbasso e le do una serie di baci prima su una e, poi, sull'altra. Infine, tiro giù il perizoma, mi rialzo e accarezzo un capezzolo con le dita leggermente in modo circolare. Emette un gemito di piacere e posa la sua mano sul mio cazzo. Anche a me sfugge un gemito.
Si accovaccia, quindi, nuovamente davanti a me e mi guarda negli occhi dal basso. Li vedo pieni di desiderio e di libidine. Poi, avvolge la mia cappella con le labbra e, subito dopo, la bagna con la saliva e passa, quindi, all'asta.
Ecco, avvolge il mio cazzo con la mano, avvicina la bocca spalancata. Sento che il suo palato e la lingua avanzano lungo l'asta che, in pochi secondi, sparisce nella sua bocca. Ha un brevissimo conato di vomito, torna indietro con la testa, mi guarda “Hai un bellissimo cazzo. Lungo, ben largo e dritto come piace a me” Scende di nuovo con la bocca fino alla base e inizia ad andare su e giù con crescente velocità seguendo la mano che anch'essa sale e scende. Nuovi brividi mi attraversano la schiena, mi sta facendo impazzire di piacere, ho voglia di sborrare. Lei se ne accorge fin dalla prima pulsazione del mio cazzo.
Si scosta e mi dice “Rilassati un attimo e, tra poco, fammi godere con lingua iniziando dal clitoride e poi continua con le piccole labbra.
Si stende sul bordo del letto, apre le gambe e le ferma con le mani.
“Vieni, presto, non ne posso più.! Lecca e succhia il clitoride come se fosse un piccolo pene e fammi godere!”
Avvicino la testa alla sua vagina, è perfettamente depilata, sulla parte superiore svetta un clitoride piuttosto grosso irrorato dal sangue che vi è affluito per la libidine che le sta salendo ulteriormente.
Con la punta della lingua comincio a titillarlo, mi prende la testa e la spinge verso di sé. L'aria intorno si riempie di mugolii di piacere.
“Adesso succhiamelo” mi ordina.
Lo prendo tra le labbra e lo succhio, prima delicatamente e poi sempre più forte. Le infilo un dito, poi un altro nell'orifizio vaginale. E' bagnatissimo. Scendo, allora, con la lingua più giù. Inizio a leccarle le piccole labbra, un gemito più forte riempie la stanza, le infilo allora tutta la lingua nell'orifizio e bevo i suoi umori. Mi spinge ancor di più la testa verso la sua figa mentre continuo a passare con la lingua dalle piccole labbra al clitoride.
Continua a mugolare sempre più forte.
All'improvviso mi allontana la testa e comincia a squirtare prepotenti e ripetuti forti schizzi di liquido dimenandosi come un'ossessa mentre batte furiosamente le gambe e si tocca con foga il clitoride.
Resto stupito, per la prima volta sto assistendo ad una cosa del genere e istintivamente mi avvicino per accarezzarla.
“Presto, scopami. Fammi godere di nuovo” mi incita.
Le alzo, allora, le gambe sulle mie spalle e la penetro in sol colpo. Emette un gemito a stento trattenuto e, poi, un grido per la libidine e il piacere che sta provando.
Il mio cazzo entra ed esce con una facilità incredibile, totalmente bagnato dai suoi umori vaginali e dallo squirting.
“Mi stai facendo impazzire, sei un vero toro da monta. Scopami, scopami forte, fammelo sentire tutto”
Sono tutto sudato, siamo tutti e due sudati. I nostri corpi scivolano l'uno contro l'altro. Mi abbasso su di lei, avvicino la mia testa alla sua, le mie labbra alle sue. Mi infila la lingua in bocca come un assetato ad una fonte d'acqua, mentre si aggrappa al mio collo. Sobbalza ad ogni colpo da me inferto.
La stanza si riempie, nuovamente, dei suoi e dei miei gemiti e dal rumore di bagnato dell'amplesso violento. I gemiti si trasformano in rantoli animaleschi, il suo viso è stravolto dagli orgasmi che si ripetono sempre più frequentemente. Alla fine, anch'io non riesco più a trattenermi e sborro più fiotti di seme. Lei si scosta da me, si fionda sul mio cazzo e lo succhia a fondo mentre continuo a sborrare e lei ad ingoiare ogni fiotto che arriva nella sua avida gola mentre io sono di schiena sul letto e lei si strofina ripetutamente il clitoride che è diventato quasi come un piccolo pene.
Ingoia avidamente i miei spruzzi, uno dopo l'altro mentre ha un nuovo violento orgasmo. Al terzo fiotto, non fa in tempo a buttarlo tutto giù e una buona parte le esce ai lati della bocca e cade su mio pube. Al quarto fiotto, che la colpisce direttamente in fondo alla gola proprio nel momento in cui è arrivata alla base del mio cazzo, riesce ad ingoiare nuovamente tutto nonostante un lieve conato un attimo prima dell'arrivo dell'ennesimo orgasmo che le fa sussultare e contorcere l'intero corpo.
Sembra sfinita, così come lo sono io ma ho sottovalutato la sua prepotente carica di energia fisica e, soprattutto, la sua infinita capacità di desiderio e di gustare fino in fondo i piaceri del sesso.
Infatti, subito dopo, con le dita raccoglie la sborra che ha ai lati della bocca. Le dita si impregnano del mio seme bianco e denso e lei, senza pensarci su due volte, se ne infila tre in bocca, poi mi mostra la lingua e il cavo orale pieni e, sorridendomi, lo butta giù. Infine, direttamente con la lingua, raccoglie tutta quella che sta sul mio pube e sulle mie palle e, con un risucchio, ingoia anche quella.
Con voce ancora leggermente affannata ma con grande senso dell'umorismo, infine, mi dice “Beh, l'avevo detto che avevo una gran voglia di yogurt bianco e cremoso. E' una delle più belle scopate che ho fatto. Sei molto giovane ma sei stato davvero grande. Adesso ci facciamo un bella doccia rinfrescante, beviamo qualcosa di fresco e poi... che ne dici di fare il bis e, magari, anche il tris?”
“Mi hai succhiato anche il midollo, sei una donna straordinariamente eccitante. Concedimi un quarto d'ora e non avrò alcun problema a scoparti come meriti e come vuoi. Mi puoi chiedere qualsiasi cosa, sono pronto a soddisfare tutte le tue voglie” le rispondo.
Torniamo nella doccia, ci laviamo a vicenda e scherziamo e giochiamo come vecchi amici.
Adesso, siamo seduti l'uno di fronte all'altra sorseggiando un bel calice di fresco spumante.
Ma non fai sesso con tuo marito?” le chiedo all'improvviso
“Si, lo facciamo spesso, soprattutto di mattina appena svegli ma non mi basta. Io, invece, ho bisogno di farlo non solo la mattina ma anche di pomeriggio e sera fino a tarda notte anche più volte. Lui lo sa, mi ama e per lui va bene così. Qualche volta è anche presente ai miei amplessi che possono andare avanti anche per ore e per più volte. Si eccita molto a guardarmi mentre mi scopano in tutti i modi, talvolta anche in due/tre alla volta e in tutti i buchi che ho. Quindi, anche se ritornasse in questo momento, gli piacerebbe stare qui a guardarci” e subito dopo aggiunge “Da molto tempo, poi, ha cominciato ad interessarsi ai maschi, gli piace succhiare i loro cazzi a lungo e farsi scopare il culo e molto spesso, ama anche scoparsi qualche bel maschio, magari giovane come te che hai un fisico esile ma con un fondoschiena bellissimo, rotondo e sodo. Tu, lo hai mai fatto? Intendo, sesso con un maschio.”
Non sapendo se essere sincero o no, resto per un attimo in silenzio.
Poi prendo coraggio e le dico “Quando ero ancora adolescente, frequentavo assiduamente una palestra per mantenermi in forma ma, soprattutto, per aumentare la muscolatura visto il mio fisico esile che, come spesso mi diceva la mia ex poteva essere scambiato per quello di una ragazzina adolescente, con le mie gambe altrettanto magre ma lunghe e ben fatte e che, soprattutto, avevo un magnifico sedere. Una sera, era piuttosto tardi e non c'era più nessuno, ero rimasto da solo, mi affrettai allora ad andare a farmi la doccia. Quando entrai, sentii lo scroscio dell'acqua, c'era qualcuno che già stava sotto la doccia. Mi toccava attendere che finisse. Feci, comunque, capolino per salutare e farmi vedere in modo che si sbrigasse a finire presto. Lui si voltò, e mi disse che dopo poco sarebbe uscito. Il mio sguardo scese verso la parte bassa del suo corpo e rimasi stupefatto, aveva un poderoso cazzo che, solo a riposo, gli arrivava più giù lungo la coscia di almeno un palmo di una mano aperta. Per un attimo distolsi lo sguardo per cortesia nei suoi confronti ma, quella vista, mi aveva un po' fatto deglutire. Se ne accorse e mi disse “Che c'è, non hai mai visto un cazzo di qualcun' altro tranne il tuo?”
“Si, certo, qualche volta, al termine di qualche partita mentre facevamo tutti la doccia ma, se devo essere sincero, è la prima volta che ne vedo uno così grosso.” risposi.
“Si, me lo dicono in tante.” e, poi, aggiunse “Ma non me lo dicono solo le ragazze ma anche tanti ragazzi belli. Come te, ad esempio. Vieni che facciamo la doccia insieme, così facciamo prima e se poi...a me piacerebbe. E a te? ”
Rimasi di sasso, non sapevo cosa fare. Da un lato l'idea di fare sesso con un maschio veniva da me allontanata con decisione, dall'altra quel cazzo mi ipnotizzava.
Allora, entrai, anch'io nella doccia. Quando gli fui davanti, mi disse “Vuoi toccarlo? A quest'ora non c'è più nessuno, tranquillo”
Vidi il mio braccio che si allungava verso di lui e la mia mano che lo afferrava, era davvero grosso.
“Non ti piacerebbe assaggiarlo? Non c'è nulla di male a farlo, non è una cosa peccaminosa e, sono sicuro che ti piacerebbe provare. Forza, tranquillo, tutto questo resterà tra noi due!”
Mi sentii spinto da un desiderio forte e come un oggetto di metallo attratto da una calamita, dopo essermi accovacciato davanti a quella maestosità, avvicinai la mia bocca alla larga cappella.
“Bravo! Dai, adesso apri bene la bocca e comincia a far girare la lingua attorno la cappella e poi lungo l'asta e bagnala di saliva così, poi, ti sarà più facile farlo entrare tutto.” mi esortò.
Seguii i suoi consigli e, qualche minuto dopo, grazie anche all'acqua che continuava a scendere addosso a noi, lo avevo completamente nella mia bocca.
Alzai lo sguardo verso i suoi occhi, mi sorrise e continuò “Sei davvero bravo. Adesso inizia ad andare avanti e indietro.”
Così iniziai il mio primo pompino, prima lentamente e, poi seguendo i suoi consigli, sempre più velocemente, Andai avanti per un buon quarto d'ora, lui mi assecondava il ritmo e la profondità con le mani dietro la mia nuca. All'improvviso sentii delle pulsazioni provenire dalla base dell'asta, istintivamente cercai di allontanarmi ma la testa era bloccata dalle sue mani che la spingevano verso di sé.
“Dai, non ti fermare e non ti preoccupare, sono sanissimo, poi ha un buon sapore e se vuoi provare il massimo della goduria, ingoia tutta la sborra che sto per spruzzare”
Infatti, un secondo dopo la mia bocca fu inondata da una quantità di sborra esagerata che mi arrivò direttamente alla gola, mi sentii di vomitare e, per un attimo, mi mancò il fiato. Ingoiai immediatamente tutto, giusto in tempo per sentire un nuovo fiotto riempirmi totalmente il cavo orale. Li contai, ne dovetti bere ben quattro di spruzzi, uno appresso un altro. La sentii scendere lungo la gola ed andare giù nello stomaco. Per fortuna non aveva un brutto sapore, anzi era dolce ma, soprattutto, molto densa. Il quinto, ed ultimo, fiotto lo ricevetti un decimo di secondo appena dopo che mi ero staccato, direttamente in faccia e sulla lingua che avevo istintivamente tirato fuori per riprendere fiato.
“Bravissimo Luca. Sei stato spettacolare, sembra che tu abbia davvero un talento naturale nel fare i pompini. Se lo desideri, te lo farò succhiare ogni volta che vorrai, da parte mia posso dirti che te lo darei da succhiare anche tutti i giorni. Tra l'altro, sai una cosa,? Hai un bellissimo culo e mi piacerebbe moltissimo infilartelo. Lo hai mai preso? “
“No, sono vergine. E poi ho una grandissima paura a farlo anche se, visto quanto piaceva alla mia ragazza, potrebbe forse anche essere una cosa che veramente dà molto piacere. Un giorno, forse se capiterà, lo farò ma non adesso” gli risposi.
In seguito, lo facemmo anche altre volte ma ci vedevamo a casa sua perché viveva da solo.
“E non l'hai più fatto, in seguito?” mi chiede Elena.
“No. Dopo quelle volte non l'ho mai più fatto. Ma non mi sono mai pentito di nulla”. Le risposi.
“Bravo, sono totalmente d'accordo con te, anch'io non mi sono mai pentita di qualsiasi cosa abbia fatto nel sesso perché ho sempre dato tutta me stessa con passione.”
Comunque, nel caso in cui dovesse arrivare quel momento e volessi provare, ti potrei aprire io con delicatezza, ho un paio di strap on con falli di tutte le dimensioni, da quelli piccoli per principianti a quelli parecchio grossi per culi ben aperti, ovviamente usando tanto lubrificante”.
“Non saprei cosa dirti. Forse sarà anche bello sentire un intero cazzo nel culo ma veramente sono terrorizzato alla sola idea.” rispondo cercando di allontanare da me l'immagine di un bastone di carne che entra dentro il mio culo e mi apre totalmente ma, per onestà verso me stesso, devo dire che quell'immagine iniziava ad insinuarsi poco alla volta nella mia mente e mi stava facendo eccitare.
“Certo, è normale che un maschio abbia timore se non terrore all'idea di sentire il proprio ano cedere, prima sotto la spinta di una cappella larga e, dopo, sentirlo entrare in tutta la sua lunghezza ma, credimi, il dolore passa abbastanza velocemente e lascia il posto al piacere. Iniziando, però da un fallo di ridotte dimensioni si potrebbe, poi, passare ad uno un po' più grosso e così di seguito in modo da aprirlo gradualmente. Ma, se non te la senti, non c'è alcun problema” conclude Elena.
Così dicendo, allunga la mano sul mio bastone, lo drizza in alto e si fionda, nuovamente, con la bocca sulla cappella e, subito dopo, l'intera asta sparisce nella sua avida cavità orale
Mi sta portando, ancora una volta, verso un eccitazione immensa e gemo sotto gli affondi della sua bocca ma...all'improvviso, sentiamo aprire la porta di casa e poi, quella della camera da letto ed appare Giorgio.


Ma questa è un'altra storia che vi racconterò nel seconda parte di questo capitolo.


…continua...
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