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una donna diversa dentro di me cap 3


di shary88
23.05.2023    |    2.949    |    9 9.8
"Nel sentire le sue parole ometto di dirgli che pure io farò tardi..."
L’inizio del grande cambiamento

Dopo aver girato la Città Mercato insieme a mia suocera, siamo andate al supermercato per fare la spesa. Così tra uno scaffale e l'altro mi sono accorta che c'era un signore con i capelli brizzolati che ci stava seguendo e ci stava osservando. Quando Anna se ne è accorta, mi ha guardato e ha sorriso e ha atteso che lui facesse la prima mossa. L'uomo si è avvicinato l'ha guardato attentamente e poi ha esclamato:
«Anna! Ma sei proprio tu!»
I due si sono dati una lunga occhiata, e lei con il volto un po' imporporato si è girata verso di me e mi ha presentato Antonio.
«Sharon, questo è un mio carissimo amico.»
Poi gli ha specificato che ero sua nuora. L'uomo mi ha dato una lunga occhiata e mi sono sentita dei lunghi brividi scorrere lungo il corpo mentre mi sentivo spogliare da quello sguardo così forte e intenso. Abbiamo parlato per qualche minuto, e ho notato l'estrema confidenza che vi era fra loro. Siamo rimasti insieme fino alle casse, e una volta riempite le buste della spesa lui ha voluto offrirci un caffè e alla fine abbiamo accettato. Seduta al bar mi sentivo ancora il suo sguardo addosso Mentre lui con finta indifferenza ha continuato a parlare con mia suocera. Mi sentivo in qualche modo osservata e desiderata e soprattutto ho sentito dentro di me un certo languore per tutto questo mentre negli occhi di quell'uomo leggevo una certa libidine nel guardare il mio corpo. Ho abbassato lo sguardo intimidita e dentro di me per un momento ho sentito una voce che mi rimproverava: Sharon che stai facendo? Ogni giorno diventi più puttana? Adesso ogni maschio che ti guarda ti fa bagnare? Di questo passo quante corna si troverà in testa quel pover’uomo di tuo marito? Resto con lo sguardo basso e lo saluto ma lui mi fissa intensamente. Ho un fremito fra le cosce e un momento di imbarazzo che mi fa arrossire rapidamente. Mentre stavamo tornando a casa, Anna mi ha guardato e mi ha detto che il suo amico era una persona alquanto speciale. Lo aveva conosciuto perché era uno degli altri due maschi che facevano parte di quel gruppo di lavoro in cui lei aveva conosciuto Augusto e poiché lei era attratta da lui fra di loro non vi era stato nulla. Solo molto tempo dopo lui era ritornato in città e quando l’aveva rincontrata lei ne era diventata l’amante che era andato a sostituire Augusto. Essere stata fra le sue braccia era stata un'esperienza veramente sconvolgente perché lui l'aveva posseduta con estremo vigore facendola godere moltissimo. La loro storia era durata qualche anno sempre con il benestare di Angelo che finalmente vedeva lei con un nuovo amante fisso. Ho sentito i brividi sulla schiena al pensiero di trovarmi fra quelle braccia e soprattutto sotto di lui e questo mi ha fatto bagnare ancora di più le mutandine. Dopo aver recuperato i miei figli e rientrata in casa mia, e ho atteso Il ritorno di mio marito. È stata una lunga attesa perché è tornato la sera molto tardi, aveva l'aria incazzata ed era molto stanco così in silenzio siamo andati a dormire. Fortunatamente non aveva voglia di scopare e per una volta ne sono stata contenta. La mattina dopo quando si è svegliato, ha cercato in qualche modo di voler fare sesso con ma, ma prima di cominciare, gli ho chiesto com'era andato il suo lavoro e lui mi ha guardato un po' con l'aria sospetta poi senza rispondere alla mia domanda mi ha chiesto com'era andato il mio. L’ho messo al corrente delle proposte ricevute e subito il suo viso è scurito subito ed è andato in escandescenze.
«Cosa! Adesso ti metti anche a fare orari particolari! Che c’è sotto? Probabilmente avrai trovato un amante!»
L’ho guardato e gli ho detto che sotto c'era solo il fatto che avrei avuto una parte della quota dell'ufficio e questo avrebbe comportato un maggiore numero di entrate che ci avrebbe comunque aiutato a pagare il mutuo e le rate della sua splendida auto. Lui mi ha guardato quasi stupito, poi ha abbassato lo sguardo, e mi ha detto che infondo se ero davvero brava mi meritavo la promozione, quella che era sfuggita a lui. Mi ha spiegato che il nuovo capo ufficio è un vero bastardo. Li massacra di turni a lui e ad un altro mentre il resto della squadra, per un non meglio motivato motiva se la spassa allegramente. Mi rendo conto che vi è qualche cosa che non funziona se con lui e un altro ha un simile comportamento. Il resto della è passata nella monotonia di una fredda domenica di novembre, con lui distratto fra le partite di calcio in tv e i giochi dei bambini. Il giorno dopo mi sono alzata presto, ho preparato i miei figli e li ho portati da mia suocera. Lei quando mi ha visto ha voluto sapere cosa aveva risposto Paolo e quando gli ho detto che lui in un primo momento si era adirato e vinto dalla gelosia aveva sbottato, salvo poi riprendersi e ammettere che sua moglie era davvero brava.
«Tranquilla, si adeguerà come ha fatto suo padre.»
Poi mi ha dato una bella occhiata e si è complimentata per il mio outfit. In effetti avevo indossato una delle gonne comperate con lei. Nera, fino al ginocchio con un grazioso spacchetto dietro. Sotto le autoreggenti e tacchi da dodici. Sopra una camicetta bianca con un maglioncino di casimir con uno scollo a V molto intrigante perché faceva vedere il mio seno messo in bella mostra. È rimasta quasi sorpresa nell’apprendere che Paolo aveva ignorato il mio totale cambiamento. Quando sono giunta in ufficio sono arrivata insieme a Sandro e Giulio che si sono dati una bella gomitata e poi insieme siamo entrati nell’ufficio di Sandro. Essere nuda già da prima mi aveva già eccitato ma nello stesso tempo ero ancora convinta di commettere uno sbaglio a sottostare alle loro voglie. Dentro di me cercavo una motivazione che andasse oltre il mero computo economico. Mi stavo imbarcando in una avventura che mi eccitava ma nello stesso tempo mi impensieriva: un errore avrebbe significato la perdita dei miei figli, e di tutto il resto! Non me lo potevo permettere, quindi dovevo fare buon viso a cattivo gioco. Per prima cosa Sandro ha passato una mano sotto la gonna e ha constatato che ero nuda. Ammetto che era una sensazione bellissima sentire la micetta nuda e la sua mano ha notato il grande umido fra le mie cosce.
«Bravissima Sharon! Vedrai che non avrai a pentirti di questa tua scelta. Adesso succhiami il cazzo che sono davvero pieno.»
Mi hanno fatto inginocchiare davanti a loro. Mi sono di nuovo travata quelle due splendide mazze davanti alla bocca e seppur con una certa riluttanza una dopo l’altra ho preso a succhiarli con calma mentre loro gemevano e mi volevano scopare in bocca sempre più in fretta mentre io avevo già deciso di farli soffrire un poco.
«Dai succhia! Cazzo che bocca calda che hai! Sei davvero una succhiacazzi fantastica! Dai che voglio sborrare!»
Sentirli così vogliosi di sborrare mi ha fatto capire che in quel momento non ero io alla loro mercè, ma loro che anelavano di riempire la mia gola. Li ho torturati un altro po’ poi ho deciso di farli schizzare. Questa rivelazione mi ha fatto riflettere molto. Mi sento costretta e questo mi irrita, ma nello stesso tempo mi eccita saperli in mio potere! Non avevo mai fatto caso a questo dettaglio. Succhio e lecco fino all'ultima goccia e lo ingoio tutto anche con qualche difficoltà, facendo molta attenzione affinché non mi coli sulla camicetta, e poi per un lungo istante restiamo in silenzio. Mi alzo il loro mi guardano in faccia ed è Giulio che si congratula con me.
«Brava Sharon siamo orgogliosi del fatto che tu abbia accettato la nostra proposta vedrai che non avrai a pentirtene ora mettiamoci al lavoro.»
Mi dò una rinfrescata ed inizio la mia giornata di lavoro sotto. Loro durante tutto il giorno sono discretamente al mio fianco e tutto sembra non essere successo. Quando andiamo a pranzo loro mi fanno entrare davanti a loro nel piccolo ristorante dove generalmente vanno a consumare un pasto veloce mostrandomi con orgoglio. La sera quando torno a casa dopo aver preso i miei figli aspetto il ritorno di mio marito. È molto tardi quando rincasa e sta ancora parlando al cellulare entra in camera da letto dove Io fingo di dormire, sta parlando con qualcuno del suo capo.
«Ti ripeto che è un bastardo! Ho capito cosa hanno fatto gli altri: gli hanno fatto scopare la moglie! Ecco perché a loro li tratta bene! Se crede che farò prostituire mia moglie con lui si sbaglia di grosso!»
Chiude al conversazione e va in bagno. Sono allibita da quello che ho sentito! Dormo poco e male, vorrei aiutarlo ma non so come fare. Quando si alza per andare al lavoro alle 5:00 lui si alza perché il suo turno inizia alle 6:00 fingo di svegliarmi e gli chiedo se posso aiutarlo in qualche modo perché mi sembra preoccupato. Mi guarda e poi scuote il capo e mi dice che non mi devo preoccupare che va tutto bene, poi si veste e se ne va. Mi sento in colpa! Dentro di me mi rimprovero il mio comportamento e non so cosa fare. Faccio un profondo respiro e cerco di riallineare i miei pensieri. Decido che oggi mi voglio vestire un po’ meno sexy perché oggi non ho voglia di sentirmi puttana perché il mio modo di fare mi genera troppi sensi di colpa. Sono inquieta alla fine mi alzo e mi preparo per andare al lavoro. Indosso una gonna e dei collant e le mutandine. Basta cazzo! Al diavolo tutto! Preparo i miei bimbi e li porto da mia suocera, arrivando un po' in anticipo e questo la sorprende un po'. Mi accoglie indossando una vestaglia e subito Angelo, mio suocero si prende cura dei piccoli e riporta nella camera che hanno riservato a loro e li fa distendere sul letto cercando di farvi dormire ancora un po'.
«Come mai così presto? In genere vanno più tardi all'asilo?»
Anna mi porta in cucina e mi guarda vede che sono un po' tesa e preoccupata e mi chiede il motivo.
«Sharon Che cosa succede? Come mai sei arrivata così presto? È successo qualcosa?»
Faccio un profondo respiro e gli racconto quello che ho scoperto su Paolo. Lei mi guarda e le parlo rimane alquanto stupita dal comportamento del figlio e alla fine anche lei giunge che dobbiamo fare qualche cosa per aiutarlo.
«Lascami parlare con Augusto. Quando Paolo era disoccupato fu lui a dirmi di indirizzare la sua domanda di lavoro alla centrale, sicuramente lui saprà consigliarmi bene. Poi ti faccio sapere, ma tu sati tranquilla.»
Io, l’abbraccio e le chiedo se può organizzarsi per il venerdì sera per i miei figli e lei mi dice che non ci sono problemi. Vado in ufficio, e appena entro Sandro e Giulio mi aspettano. Vedono che qualche cosa non va, sono diversa.
«Sharon che succede?»
Li guardo e sbotto tutto d’un fiato le mie perplessità.
«Non voglio farlo! Mi sento obbligata e non mi va!»
Loro si danno uno sguardo e poi Sandro si avvicina a me e mi guarda negli occhi.
«Tu adesso ti inginocchi e me lo succhi e ti fai sborrare in gola! Se non lo fai saranno cazzi tuoi!»
Il tono è deciso, duro di quelli che non ammettono replica. Mi sento indecisa, umiliata ma poi li guardo e non riesco a reggere il loro sguardo, abbasso gli occhi e mi inginocchio davanti a loro che estraggono le loro verghe già dure. Li prendo in mano, succhio il suo cazzo facendogli godere rapidamente nella mia bocca e ingoio sempre con un po’ di riluttanza.
«Brava puttanella! Non ti permettere più un simile comportamento!»
Dopo mi sollevano, Giulio mette una mano sotto la gonna e scopre i collant.
«Non ci siamo! Ti ho detto che questi non li voglio vedere! Ti punirò per questo!»
Lo afferra deciso e lo strappa in prossimità della fica e poi dopo aver spostato le mutandine, mi penetra a fondo rapidamente. Mi sento sfondata e stranamente mi bagno in maniera incredibile. Mi scopa con decisione, poi quando mi sente godere mi scarica dentro la sua abbondante razione di sborra.
«Adesso sei a posto! Per tutto il giorno la tieni dentro di te guai se ti vedo andare a pulirti! Questo ti deve rammentare che sei ai miei ordini! Adesso lavoriamo!»
Mi lascia così appoggiata sulla sua scrivania con la sua sborra che mi cola e inzuppa le mutandine. È starno, mi sento offesa ma terribilmente eccitata da questo essere usata da lui. È incredibile questa cosa: appena mi sborrano in gola tutto si trasforma. Loro due diventano due perfetti colleghi di lavoro molto attenti e premurosi nei miei confronti, e quando andiamo al ristorante addirittura quasi gelosi. Per tutto il giorno ho sentito colare la sua sborra che mi ha infradiciato le mutandine e d è colata lungo le gambe. Solo quando sono uscita, prima di mettere piedi in casa dei miei suoceri mi sono asciugata un poco con dei fazzolettini. Troppe emozioni e sensazioni contrastanti. Mi sono eccitata e nello stesso tempo sentita sporca. La sera quando torno, aspetto il rientro di Paolo che avviene poco dopo. Ha l'aria stanca, ma io non gli chiedo nulla.

La mattina arrivo in ufficio e trovo solo Giulio ad aspettarmi Sandro è impegnato con Rosa. Per un attimo spero che non voglia il solito lavoretto di bocca e per un momento ci credo quasi. Mi avvicino a lui che mi guarda con occhi vogliosi e così intuisco di non avere scampo, senza fare nulla mi inginocchio davanti a lui e prendo in bocca la verga ha già testa e dura che lui mi offre. La lecco con calma lo assaporo, poi mi sollevo mi giro, decido di variare un poco il gioco. Mi piego a 90 gradi sulla scrivania. Lui sorride ha intuito il mio desiderio senza nessun problema appoggia quella grossa cappella fra le labbra della mia micetta che già schiuma con un affondo deciso mi entra tutto dentro fino in fondo. Inarco il mio corpo per reggere la spinta poderosa con chi mi ha penetrato mentre gioisce nel chiavarmi.
«Fantastica Sharon Sei una puttana meravigliosa! Avevo proprio voglia di scopare una fichetta come te.»
Lo guardo e non voglio che si ripeta la stessa cosa di ieri, così gli dico solo di non venirmi dentro ma in bocca. Lui sorride e compiaciuto.
«Stai tranquilla e Sharon che ti darò una bella razione di sborra!»
Poi accarezza le mie chiappe mentre mi sfonda con colpi devastanti. Sono in preda al piacere e queste sensazioni mi provocano un orgasmo violentissimo che lui mi lascia assaporare rimanendo ben piantato dentro di me. Poi si sfila e io mi giro e mi inginocchio davanti a lui ed apro la bocca e quasi all'istante mentre lui si sega velocemente ricevo la giusta ricompensa: una bella ondata di sborra. Bevo e lecco fino all'ultima goccia, Poi faccio una cosa che non ho mai fatto mi alzo in piedi di scatto e con la bocca ancora impastata del suo seme e lo bacio tenendo la sua testa con una mano schiacciata contro la mia. Lui è colto di sorpresa e per un attimo mi guarda sbigottito poi risponde al bacio con la sua lingua che prepotentemente entra nella mia bocca e gioca con la mia ancora intrisa del suo piacere. Limoniamo per qualche secondo poi lui si stacca e mi guarda dritto negli occhi mentre la sua voce è rotta dall'emozione.
«Sharon sei un adorabile troia! Sei una femmina davvero stupenda! Ti giuro che se non sapessi che sei sposata ti vorrei per sempre al mio fianco! Con una donna come te la vita sarebbe bellissima!»
Lo guardo, e sorrido e dentro di me mi sento davvero una zoccola a comportarmi cosi mentre mio marito è una brava persona che non si merita tutto questo. Sandro torna nel pomeriggio e lavoriamo molto alacremente. La sera in casa mio marito mi chiede qualcosa del mio lavoro ed io molto genericamente gli rispondo in maniera semplice che tutto procede a meraviglia. Lui mi guarda e mi dice che la sera dopo sarà a cena con i suoi colleghi per festeggiare un compleanno e che tornerà tardi. Nel sentire le sue parole ometto di dirgli che pure io farò tardi. Quando raggiunga la casa dei miei suoceri, Anna mi guarda e io le dico che la sera farò tardi, e lei mi sorride e con fare complice, mi dice che non mi devo preoccupare che ai piccoli ci penserà lei, poi mi prende in disparte emi dice una cosa che mi lascia un po’ stupita.
«Ho parlato con Augusto, e mi ha detto che il nuovo capoufficio di Paolo è un vero bastardo. Tiene sotto ricatto quasi tutti con dei documenti di errori o altro avendo lavorato nella sezione punitiva, ma Augusto mi ha detto che ha una conoscenza molto altolocata che se voglio ci posso parlare e ci metterebbe lui una buona parola per far lavorare con più serenità tuo marito. Io credo che ci dovresti parlare tu, ma in ogni caso lo posso fare pure io.»
La guardo e le dico che ci penserò e le farò sapere. Mentre mi reco al lavoro, penso dentro di me a cosa sto facendo e mi domando se sono ancora convinta di volere tutto questo. Resto ancora un po' indecisa e in ogni caso vado avanti per la mia strada. Quando arrivo in ufficio naturalmente nessuno dei due vuole fare sesso perché vogliono restare carichi per la sera. La giornata scorre via veloce ma io sono estremamente nervosa e quando giunge la fine della giornata Sandro esce in anticipo perché ha ancora degli impegni prima di trovarsi a cena con noi e io resto solo con Giulio. Lui una volta chiuso l'ufficio al pubblico viene nel mio, e si siede davanti a me e mi guarda in silenzio. È strano, questa persona perché l'ho sempre considerato un gran maiale ma nello stesso tempo una persona dalla spiccata dose di sensibilità capace di intuire gli stati d'animo delle persone. Mi guarda in silenzio mentre io sto cercando di chiudere la mia giornata di lavoro sul mio pc e una volta terminate le operazioni lo guardo e cerco di capire che cosa voglia lui da me in questo momento. Lui sorride a scuote il capo e poi la sua voce e le sue parole mi sorprendono.
«Sharon mi rendo conto che una ragazza come te possa avere sicuramente dei dubbi, delle incertezze, ma ieri mattina mi hai davvero fatto incazzare. Non puoi più tirarti indietro adesso che io ho spinto per verti nel nostro studio. Sei la persona più qualificata che abbiamo e quindi ti consiglio di agire sempre in sintonia, perché al di fuori di questo tu sei davvero bravissima. Vorrei sapere perché ieri avevi cambiato idea? Che ti succede? Che problemi hai da farti comportare così?»
Lo guardo, faccio un profondo respiro e decido che è giunto il momento di chiedere qualche consiglio anche a chi ha una visione diversa di tutta la situazione. Gli racconto che ho scoperto che mio marito è in difficoltà nel suo lavoro, e che non trovo il modo per aiutarlo. Lui si fa spiegare bene la situazione, poi mi offre il consiglio che io stessa avevo immaginato, ma per paura avevo seppellito dentro di me il più profondamente possibile.
«L’unico modo sarebbe di andare a letto con quel porco, ma capisco che forse è troppo.»
Lo guardo quasi inorridita anche se ho capito che questa sia l’unica soluzione.
«Sharon voglio solo darti un consiglio: Rilassati goditi questa serata e stai tranquilla che ad ogni cosa vi è un rimedio.»
Faccio un profondo respiro. Cerco in tutti i modi di rilassarmi mentre in realtà sono tesa come la corda di un violino. Esco vado a casa, mi faccio una bella doccia e mi preparo per la serata. Prima di vestirmi chiamo mia suocera che mi dice che va tutto bene, e non mi devo preoccupare di nulla. Aggiusto lo smalto a mani e piedi, poi inizio a vestirmi. Per la serata ho scelto un abito nero che mi arriva fino a sotto il ginocchio, ma con davanti una bella cerniera lampo che permette di aprirlo a mio piacimento. Davanti dove finisce la cerniera ha scollatura a V ricoperta di tulle trasparente cosi come la parte alta della schiena. È senza maniche e il collo viene coperto da una sottile striscia che si lega dietro la nuca. Indosso anche delle elegantissime calze autoreggenti velate con balza in pizzo, un perizoma sottilissimo, e scarpe tacco 12 a spillo con cinturino alla caviglia che mi inarcano il culo ancora di più. Poi prendo la mia auto e mi reco al luogo dell’appuntamento. Durante il tragitto ho i miei dubbi.
Mentre sono in viaggio, dentro di me rifletto su tante cose ma soprattutto sto cercando di capire se quello che sto facendo è giusto, o sbagliato. Se è quello che voglio, se la mia vita sta prendendo una strana piega. In questi giorni ho cambiato il mio modo di essere. Sto barattando il mio corpo per qualcosa e nello stesso tempo sta scoprendo sensazioni che non avevo mai provato in vita mia. È vero è stata dura ingoiare la sborra di quei due maschi ogni mattina ma nello stesso tempo mi ha esaltato sentire i loro membri tra le mie labbra che fremevano ansiosi di schizzare il loro seme nella mia gola. Questo mi ha dato un senso di potere incredibile mi ha fatto sentire che non ero io la puttana ma loro quelli che anelavano a riempire la mia bocca del loro piacere. In un certo senso li ho dominati io, e dentro di me prendo consapevolezza dell'idea che se continuerò a succhiarli sempre più forte e sempre più intensamente arriveranno un punto che non potranno fare a meno della mia bocca ed è questo in fondo è esattamente quello che voglio: essere diventata per loro indispensabile. Mi tremano i polsi dalla paura! Sono quasi tentata di girare e tornare indietro, ma poi rifletto e mi convinco che essendo quattro questa sera la cosa sarà sicuramente più tranquilla e sicuramente dopo cena io me ne torno a casa mentre loro vanno a giocare a bigliardo. Quando arrivo al luogo dell’appuntamento trovo solo Sandro che mi aspetta. Mi guarda e fa un gesto di compiacimento.
«Sharon, questa sera sei davvero stupenda!»
Quando salgo sulla sua auto vettura lui non può non ammirare lo splendido seno e le cosce. Rapidamente arriviamo al ristorante e lui quando entro nel salone mi cede il passo e mi fa sfilare davanti a tutti. È lo stesso posto dove vanno ogni venerdì sera. È un ristorante un po’ particolare situato in cima a una collina dove c'è uno Sperone di roccia anche il suo interno è particolare perché i tavoli sono abbastanza distanziati e hanno dei piccoli separé costituiti da piante ornamentali che rende ogni tavolo molto intimo e riservato.


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