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una donna diversa dentro di me cap 5


di shary88
23.05.2023    |    3.310    |    4 9.9
"Non si merita quello che faccio, decido che in qualche modo lo devo aiutare..."
il sacrificio. Quinto capitolo.

Mi sveglio la mattina dopo e mi rendo conto che non ho sentito tronare Paolo che dorme accanto a me. Lo guardo e mi sento molto incolpa nei suoi confronti. Non si merita quello che faccio, decido che in qualche modo lo devo aiutare. Silenziosamente mi vesto. Indosso i miei collant, jeans, un maglioncino e scarpe da ginnastica e vado a riprendere i miei figli. Ad aspettarmi trovo solo Anna perché Angelo ha portato i miei bambini al parco che c'è vicino a casa loro lei mi offre un caffè e mentre lo stiamo sorseggiando io mi sento a disagio perché ancora dentro di me sono presenti le forti sensazioni che ho provato la sera precedente. lei mi osserva e questo mi intimidisce e nello stesso tempo mi fa tremare ancora di più. Tengo lo sguardo abbassato e cerco di sviare i suoi occhi ma lei mi si avvicina e mi chiede con voce calma e pacata come è stata la mia serata. Io tengo lo sguardo basso e le rispondo che è andata abbastanza bene considerando il fatto che le persone con cui sono uscite in fondo le conosco quasi da sempre anche se vi erano altre due persone nuove in ogni caso abbiamo parlato molto e a lungo di lavoro. Lei sorride e dopo avermi sollevato lo sguardo sollevato il mento mi fissa dritto negli occhi e la sua voce continua ad essere calma e tranquilla ma le sue parole sono alquanto decise.
” Sharon figlia mia, capisco sicuramente la serata si deve essere conclusa molto tardi, perché hai un'aria stanca e affaticata, è detto fra di noi sono convinta che nel “tuo letto”, ci sei tornata molto tardi.”
Il suo tono è allusivo, ed io continuo a tenere lo sguardo basso cercando di non incrociare i suoi occhi ma lei continua ad insistere. La guardo, e annuisco dicendo che è stata sì, abbastanza pesante. Lei mi sorride e mi dice che devo in qualche modo mascherare le profonde occhiaie che ho sul volto indice di qualcosa di più che una serata un po' pesante. La guardo mentre sento tremare il mio cuore e brividi di paura percorrono il mio corpo. Lei lo intuisce e mi abbraccia, mi rassicura.
“Gioia mia nella vita bisogna fare dei sacrifici per mantenere una famiglia, e sono sicura che se lo hai fatto e lo hai fatto e era ben motivato e quindi non starò qui né a rimproverarti né a farti la morale ma vorrei solo sapere come sono andate le cose.»
La guardo, e mi sento profondamente a disagio perché mi rendo conto che ora dovrò confessare tutto quello che è successo e questo in un certo qual modo mi preoccupo ancora di più. Lei mi vede titubante e continua ad indagare.
“Paolo ti ha visto in queste condizioni? Spero di no! Perché la tua faccia è tipica di una persona che sicuramente ha avuto molto da divertirsi.”
La guardo, e dai miei occhi, due lacrime scendono e rigano il mio volto. Lei intuisce la mia paura è il mio disagio mi abbraccia e tenendomi per mano mi porta sul divano. Sedute, una accanto all'altra lei mi invita a raccontarle tutto quello che è successo.
“Sharon sfogati un po', altrimenti sarà tutto più difficile. Stai tranquilla che non è successo niente di grave e anche se hai scopato con qualcuno, come ho detto prima, sicuramente la cosa era necessaria. Ora raccontami tutto per filo e per segno e non tralasciare nulla, voglio sapere anche i minimi dettagli, perché ho la netta sensazione che tu stai vivendo un momento molto particolare e considerando la tua totale inesperienza non vorrei che tu commettessi degli errori irreparabili. Fidati, gioia mia, perché hai bisogno di qualcuno con cui sfogare i tuoi dubbi e le tue paure. Ancora tuo marito non è un cornuto consapevole come tuo suocero, ed essendo molto geloso non vorrei che ti mettessi nei casini.”
Appoggio la mia testa sulla sua spalla e sul suo petto poi con voce incerta gli racconto tutta la serata di come mi hanno scopato di come ho goduto di come mi hanno aperto il culo, e anche del bocchino fatto dal tassista. Lei mi guarda, mi stringe a sé e mi dice che non mi devo rimproverare di nulla perché quello che hai fatto lo hai fatto perché era la cosa giusta da fare in quel momento.
“Anch'io al tuo posto mi sarei comportato esattamente come hai fatto tu. Adesso dobbiamo solo guardare avanti.”
Lei mi guarda e mi chiede come intendo agire per quel discorso che ci ha suggerito Augusto.
“Che cosa hai deciso, poi con il discorso di aiutare Paolo come ci ha suggerito Augusto?”
La guardo, e mi rendo conto che forse questo è il modo per alleggerire i miei sensi di colpa nei confronti di mio marito, cioè aiutarlo a poter vivere e lavorare in maniera più tranquilla e serena quindi mi dico disponibile ad incontrare questa persona altolocata ma non ho la più pallida idea di come organizzare tutta questa cosa. Lei mi guarda, mi dice che era sicura della mia disponibilità così in qualche modo si è già portata avanti, ha già dato inizio ad organizzare la cosa.
“La persona che dobbiamo incontrare si chiama Alberto e è un grandissimo amico di Augusto. Naturalmente la cosa deve essere fatta in maniera discreta e molto riservata. Per questo che mi sono permesso di studiare un po' come realizzare questa cosa ho chiesto quando potrebbe essere il giorno giusto per fare questo incontro. Augusto mi ha detto che mercoledì sera sarebbe perfetto.”
La guardo, e le chiedo che come posso organizzarmi considerando anche quali turni farà Paolo quella sera? Lei mi dice che è già stato tutto in pratica organizzato perché Alberto è sicuro che Paolo quella sera sarà impegnato nel lavoro fino a tardi, e per i figli non ci sono problemi in quanto quando io uscirò dal lavoro verrò direttamente a casa loro e Angelo porterà i miei bimbi a casa mia dove io lo raggiungerò una volta che la serata si sarà conclusa.
“Così avremo casa libera e noi potremo organizzare l'evento in maniera perfetta.”
La guardo e le rispondo che mi sembra una buona idea, ben organizzata. L'unica cosa è che dovrò portare il mio vestito, migliore che ho in lavanderia perché ieri sera si è sporcato un po'. Lei mi guarda, e mi chiede In che modo si è sporcato. Mi imbarazza risponderle, lei insiste, così le dico che l'ho nascosto in macchina, dentro una busta. Lei insiste che lo vuole vedere e così la vado a prendere. Quando glielo faccio vedere, mi guarda un po' stupita e mi fa una domanda secca e precisa.
“Sharon ma quanti cazzi ti sono venuti addosso ieri sera?”
La guardo sbigottita, lei insiste, io abbasso lo sguardo e le rispondo con un filo di voce: tutti e quattro! Ora è lei che mi guarda un po' sbigottita. Aggiunge che non posso portare il vestito in lavanderia perché quello che ha intuito lei lo capirebbe anche la lavandaia e sarebbe uno sputtanamento assoluto.
“Non ti preoccupare per questo vestito ci penserò io a farlo tornare lindo e pulito per mercoledì. Intanto però tu vieni con me, fammi dare un'occhiata perché se ti sei fatta scopare da quattro cazzi i tuoi buchi hanno bisogno di un serio e attento controllo. Mi prende per mano e mi porta in camera sua. Poi mi obbliga a spogliarmi. La guardo un po' incerta ma lei con un tono deciso mi obbliga a mettermi completamente nuda. Mi fa sedere sul letto e dopo avermi sfilato i pantaloni e le mutandine fa sollevare le gambe e analizza i miei buchi.
“Gioia, se ti sei presa quattro cazzi sicuramente la tua topina deve essere assolutamente un disastro, quindi voglio dare bene un'occhiata.”
Mi osserva, e vede che tutto sommato è meglio di come pensava.
“Sharon, mentre ti scopavano, dimmi la verità, ti sono venuti subito dentro? Perché da come vedo la tua micetta direi che non ci sono particolari problemi. Un po' di arrossamento dovuto al fatto che quattro cazzi li senti senz'altro. Ora ti metterò della crema perché non è escluso che mercoledì e alla fine della serata ci sia la possibilità di dover scopare anche con queste persone.”
Mi lascia per un momento sul letto a cosce larghe. Mi sento profondamente a disagio perché non mi è mai capitato di trovarmi così davanti a lei. Esce dal bagno che ha in camera sua e tiene in mano una piccola confezione di crema, poi si inginocchia e usando il dito pollice nella spalma sia sulle labbra della fica e sul buco del culo. Quando sento il contatto del suo dito ho un sussulto e lei mi dice di stare calma.
“Calmati piccola non è niente è solo un po' di crema per togliere l'arrossamento perché fortunatamente i maschi che ti hanno scopato sapevano il fatto loro e dopo averti penetrato ti hanno sicuramente sborrato subito dentro in maniera che la tua fica fosse ben lubrificata. Con i buchi ben lubrificati, ti avranno fatto godere tantissimo, come ho constatato sei ancora molto sensibile. Alla fine, anziché avere delle piccole piaghe o delle abrasioni, ti ritrovi solo con un bel arrossamento che questa sera sarà già quasi del tutto sparito. Evita se puoi di fare sesso con Paolo almeno oggi. Domani già dovrebbe andare meglio. Adesso puoi rivestiti perché vederti così mi fa un certo effetto.”
La guardo senza capire ma lei non mi dice altro, ed esce dalla camera mi rivesto. Appena torno in cucina sento la porta che si apre e tornano Angelo con i miei bambini che corrono ad abbracciarmi felici. Li saluto e con i miei figli me ne torno a casa dove trovo Paolo che si sta facendo la doccia. Quando mi raggiunge Io sto preparando il pranzo e non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. Per superare il disagio gli chiedo di parlarmi della sua emergenza. Mi racconta che improvvisamente sul suo cellulare è quello di altri tre colleghi è comparso il messaggio che gli obbliga ad andare direttamente in centrale. Era di guardia Eduardo un giovane assunto da poco con poca esperienza. Era solo una turbina che aveva qualche piccolo problema, che con un po' di esperienza avrebbe potuto risolvere, senza provocare la messa in allarme della centrale. Qualcuno dei vecchi ha commentato che Eduardo avendo una moglie bella e già incinta sicuramente questa volta non sarà un sacrificio non far prendere una nota di demerito che andrebbe ad essere riportata sulla sua scheda personale. Essendo lui un novizio questo potrebbe incidere sulla sua definitiva assunzione. Io lo ascolto e sento dentro di me tremare il mio cuore perché mi rendo conto che quel bastardo del loro capo li sta mettendo tutti in qualche modo a disagio. Mi rendo conto che bisogna che trovi il modo di porre fine a questo vile ricatto. Pranziamo abbastanza presto perché lui guarda caso di sabato sera è sempre di turno alla centrale, e questo perché non fa parte del cerchio magico di quelli che leccano il culo a quel bastardo del suo capo. Mi riprometto che anche tutta questa cosa deve finire in qualche modo. La sera quando torna è abbastanza tardi. Lo aspetto dopo aver messo a letto i bambini, lo bacio, lo abbraccio ed insieme andiamo a letto. È stanco morto e si addormenta immediatamente mentre io resto un po' a riflettere. Prima del suo ritorno ho controllato la mia topina, e ho visto attraverso uno specchio che l'arrossamento è quasi scomparso del tutto come aveva previsto Anna; e anche i miei buchetti si sono richiusi mentre sento ancora la fica un po' sensibile. Ripenso al contatto delle dita di Anna e questo mi procura un brivido, soprattutto quando ho sentito le sue mani accarezzare i petali della mia rosa e questo mi ha fatto sussultare. La domenica mattina ci svegliamo presto, e Paolo si stringe a me, mi bacia, mi guarda dritto negli occhi, poi mi bacia quasi con furore.
“Sharon mi ha mai tradito?”
Dentro di me ho il terrore di aver commesso qualche sbaglio e lui ci sia reso conto che io ho fatto sesso con altri. Allargo le cosce allungo le mani, afferro il suo membro e me lo infilo dentro. È una sensazione completamente diversa, sentire lui, dopo che sono stata a lungo penetrata da tutti gli altri quattro. Mi piace però, sollevo le gambe, le annodo dietro la sua schiena e lui incitò a scoparmi più forte.
“Dai fammi godere! Spingilo fino in fondo fai impazzire la tua donna! Dai dai altrimenti davvero cercherò qualche altro e mi faccia godere più di te.”
Non gli ho mai parlato in questo modo, ma vedo che la cosa lo stupisce, ma lo fa ingelosire tantissimo e mi scopa da vero maschio. Mi guarda con occhi di fuoco, mentre mi scopa con furore. È troppo eccitato e ad un tratto esplode dentro di me con un orgasmo travolgente. Rimane sdraiato sul mio corpo sfinito, mentre il suo cuore batte a martello. Poi si solleva scende senza dire niente e va in bagno a pulirsi, Io rimango lì con le cosce aperte con la fica che è ancora freme scossa dal piacere e mi cola la sua sborra e questo mi riporta con la mente alla sera prima. Sono eccitatissima. Ma lui sembra non vederlo. Per il resto della giornata lui rimane in silenzio e pensieroso anche se comunque continua a giocare con i bambini. Ho paura che mi abbia scoperto mi sento molto in pena e tesa ma lui non si sbottona e niente. Il lunedì mattina ne parlo con Anna la quale mi dice di non preoccuparmi perché tutto questo sicuramente è dovuto a questo periodo difficile del suo lavoro. vado in ufficio e sorpresa non devo succhiare nessun cazzo. La cosa mi stupisce un poco ma non vado certo io a cercare nulla. Giulio ha provveduto a convocare tramite un'agenzia di collocamento alcune candidate per prendere il posto da me lasciato libero come segretaria. Insieme ne selezioniamo tre che sembrano quelle avere i maggiori requisiti. La prima che ricevo nel mio ufficio arriva vestita, che sembra una battona appena salita dal marciapiede e inoltre parla in maniera alquanto volgare e non suscita nessun interesse nei suoi confronti da parte mia. La seconda invece sembra essere una persona molto altezzosa boriosa e piena di sé. Parla come se al mondo solo lei sapesse fare determinate operazioni e questo la rende alquanto antipatica. Inoltre il suo tono di voce è alquanto sprezzante e poco consono a ciò che io vado cercando. È la terza persona che si chiama Silvia una giovane ragazza appena diplomata dall'aria timida ma molto carina. È una bella ragazza con un bel fisico slanciato e le curve al posto giusto ma dimostra di essere totalmente inesperta e questo mi induce ad accettare lei come candidata perché mi permetterà di plasmarla a mio piacimento. Con il pieno accordo degli altri due, che lasciano a me la libera scelta, decido di accettare Silvia come probabile segretaria. La convoco nel mio ufficio e le faccio lo stesso discorsetto che aveva fatto a me Rosa a suo tempo.
“Signorina io ho bisogno di una segretaria che sia sveglia, attenta, è molto precisa. Il suo abbigliamento dovrà essere sobrio, elegante, ma nello stesso tempo morigerato. Non mi serve una segretaria sexy che metta in mostra tutte le sue grazie, ma voglio una donna che sia capace, e responsabile di quello che fa, perché in questo ufficio ci passa tanta gente e una che mostra le sue grazie non mi serve assolutamente a nulla. Se lei è disposta ad accettare tutto questo da lunedì potrebbe cominciare a lavorare per noi.”
Lei mi guarda sorride e mi dice che è perfettamente in sintonia con i miei desideri avendo avuto già due brevi esperienze con altri datori di lavoro che dopo poche ore che lavorava per loro avevano già allungato le mani e messa e si erano messi a palpare il suo culo. La guardo e mi rendo conto dalla sua gande ingenuità, ma non dico nulla tanto ci penseranno Sandro e Giulio a fare cambiare idea. Il mercoledì sono abbastanza tesa in ufficio le cose girano abbastanza bene. Quando esco dal lavoro mi reco immediatamente a casa di mia suocera e trovo che tutto è pronto ed organizzato. Dopo che Angelo se n'è andato con i miei figli e noi due ci siamo finalmente vestite e siamo pronte io mi sento particolarmente tesa e nervosa ma lei mi dice che devo rilassarmi perché andrà tutto bene. Arrivano puntuali, e mi trovo davanti Alberto, un uomo bell'uomo dall'aspetto ben curato. La cena si svolge in maniera molto simpatica e allegra e parliamo di tante cose in generale ma soprattutto lui si interessa molto a me e mi chiede del mio lavoro della mia posizione sociale dei miei impegni e anche di mio marito. Passiamo circa due ore il loro compagnia senza che avvenga nulla di sconveniente, anzi si trattano come due regine e anche se c'è qualche piccola allusione nessuno dei due fa cosa è sconvenienti nei nostri confronti. Quando se ne vanno io e Anna ci diamo uno sguardo ed entrambe siamo rimaste un po' stupide dal fatto che nessuno dei due abbia in qualche modo fatto delle avance nei nostri confronti. Nel lasciarmi Alberto ha detto che avrebbe comunque indagato a fondo sulla questione è che presto avrei avuto notizie direttamente da lui. La mattina del giorno dopo mentre sono in ufficio mi chiama al telefono e mi dice se ho tempo per un caffè. In quel momento non sono molto impegnata, Sandro non c'è perché ha impegni con la moglie, Giulio è alle prese con un cliente, quindi scendo al bar che sta sotto di noi. Lui però non mi invita a prendere il caffè perché a poco tempo come me, allora lo raggiungo nella sua auto che è parcheggiata nell' immenso piazzale che il nostro palazzo condivide con un centro commerciale e appena salita in auto lui si sposta nel parcheggio sotterraneo in un angolo assolutamente tranquillo. Mi parla mi dice che ha già indagato sulla faccenda è che forse è un po' più complicata di quello che pensava. Naturalmente possiamo anche lasciar perdere.
“Naturalmente possiamo anche procedere, ma per farlo, ci vuole un po' di pazienza e soprattutto la mia collaborazione.”
Lo guardo, e gli dico che sono disposta a fare qualunque cosa purché la situazione lavorativa di mio marito migliori. Lui sorride e mi guarda, poi le sue parole mi sembrano un po’ strane.
“Sei veramente disposta a fare qualunque cosa?”
Annuisco, e gli garantisco la mia piena disponibilità a fare qualunque sacrificio. Mi guarda e mi dice che mi mette alla prova. Apre la patta dei pantaloni e mi sfodera uno splendido uccello abbastanza lungo. Non grande come quello che ho preso dai quattro che mi hanno scopato di recente, ma comunque è un bel cazzo di tutto rispetto. Lo guardo stranita; non mi aspettavo certo una simile situazione! Cerco di sottrarmi a quello che penso che lui voglia da me.
“No! Io la prego…Io non voglio! Lei no…”
Mi guarda e mi sorride e con fare bonario mi dice che per raggiungere certi obiettivi sono necessari certi sacrifici. Io gli ho assicurato che ero disponibile, a qualunque di questi sacrifici è ora di iniziare a vedere se veramente voglio la tranquillità di mio marito. Cerco di opporre una seppur inutile resistenza.
“No la prego! Io no… Non vorrei...io la prego no!”

Mi costringe ad abbassare la testa fino al suo grembo, nel frattempo lo ha tirato fuori e mi dici di prendertelo in bocca. Il suo tono di voce è cambiato adesso.
“Succhiamelo e sbrigati che non abbiamo tanto tempo!”
Inizio a leccarlo piano, sento che si indurisce sempre più. Lo lecco dalla base alla punta e quando è bello turgido, lo imbocco tutto, cominciando un lento su e giù. Lui è soddisfatto.

“Brava lo succhi proprio bene! Sbrigati dai, che voglio sborrare! Ti ho detto che non abbiamo molto tempo!”

Mi appoggia di nuovo la mano sulla testa mi costringe ad aumentare il ritmo e in un attimo sento che sta venendo. Non lo voglio ingoiare e quindi i ritraggo e il suo seme gli imbratta la pancia. Si arrabbia, e mi costringe a leccare e pulire, cosa che bene e rapidamente poi torno in ufficio. Dentro l’ufficio, mi sento alquanto sconvolta non mi aspettavo un simile gesto. Anche se comunque, in qualche modo dovevo mettere in conto che questo sarebbe successo e se fosse solo questo sarebbe già un grande risultato.

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