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Il contadino guardone


di Membro VIP di Annunci69.it VanessaConte
25.05.2021    |    1.095    |    11 9.7
"Su di un terreno mosso è un impresa ma riesco ad arrivare nel punto dove stendo con cura l’asciugamano..."
Quando l’estate arriva con le sue giornate calde e assolate, le nostre campagne fioriscono e si colorano assumendo un aspetto veramente invitante per chi ama la natura. Personalmente adoro quella parte del giorno, verso il pomeriggio, quando il sole ancora alto nel cielo inizia però il suo lento declino e sui prati verdi si alza quella leggera brezza che mitiga un pò la gran calura del giorno.
E’ proprio in quella parte del giorno che a volte mi piace recarmi in bicicletta in giro per la campagna in cerca di angoli tranquilli per prendere un po' di sole e abbronzare il mio corpo in maniera integrale.
Quello che stò per raccontare è una piacevolissima quanto fortunosa esperienza che mi è capitata proprio qualche giorno fa.
E’ giugno ed è un periodo che ho una grande voglia di maschi e naturalmente di dosi sostanziose di cazzi e non perdo occasione per trovarne qualcuno disposto ad offrirmi momenti di sesso intenso e fantasioso. L’altro giorno mi stavo annoiando a casa, era un pomeriggio anonimo, quando all’improvviso mi è assalita una grande voglia di andare a trovare un bel posticino tranquillo in campagna dove potermi sdraiare completamente nuda e prendere un po' d sole. Detto fatto, dopo una rapida doccia ed una veloce ed accurata depilazione prendo lo zainetto e vi infilo dentro i miei sandali con tacco a spillo, un grande asciugamano da mare, una vestaglia nera di tulle trasparente, la parrucca, un paio di riviste e la crema abbronzante. Io invece per uscire di casa sopra ad un tanga di pizzo marrone, indosso un paio di bermuda attillati in jeans e sopra una maglietta blu a maniche corte e via con la bicicletta verso la campagna.
Dopo una passeggiata di circa un quarto d’ora tra stradine sterrate scorgo in fondo ad una discesa un piccolo sentiero che passa al bordo di un campo di grano e finisce in un casolare che all’apparenza sembra abbandonato. Arrivata all’inizio del sentiero mi guardo in giro e non noto nessuno che si aggira intorno al casolare, pertanto prendo e mi avvio. Arrivata su quella che una volta era un’aia ho la conferma che il posto non è abitato ma decido ugualmente di fare un giro di controllo. Quando arrivo dietro al casolare vedo un piccolo prato di erba esposto al sole completamente nascosto alla strada e sul quale si apre un campo di girasoli delimitato da un bosco. Con questa visione decido di fermarmi, poso la bicicletta all’interno di quella che una volta doveva essere una stalla e dove c’è un po' di paglia, apro lo zainetto e tiro fuori tutto il contenuto. Mi tolgo i bermuda e la maglietta rimanendo soltanto con il tanga, mi metto i sandali e la parrucca e infilo la vestaglia. Una volta sistemata prendo le riviste e l’asciugamano e mi avvio verso il prato. Camminare su tacchi a spillo alti 12 cm. su di un terreno mosso è un impresa ma riesco ad arrivare nel punto dove stendo con cura l’asciugamano. Appena steso mi sdraio e mi tolgo la vestaglia rimanendo nuda; prendo la crema solare ed inizio a spalmarmela su tutto il corpo, accarezzandomi i seni e stendendo all’aria le gambe. Stessa operazione faccio per il mio culetto liscio e morbido. Finita questa operazione che mi ha eccitata mi metto finalmente a prendere il sole leggendo le storie trans pubblicate sulla rivista, la qual cosa non fa altro che aumentare la voglia di cazzo che ho.
Mentre il sole comincia ha calare io ogni tanto mi giro per cercare di offrire il mio corpo ai suoi raggi e accarezzo e stuzzico con il dito il mio buchino voglioso. Proprio mentre stavo accarezzandomi in maniera voluttuosa le natiche e i seni mi accorgo che al limite del bosco c’è un uomo che mi guarda. Per un attimo facendo finta di niente, ma con il cuore a mille mi fermo, poi pensando che oramai andare via in quelle condizioni era impossibile decido di continuare e di provocarlo per vedere come avrebbe reagito. Ripresi a massaggiarmi allargando le gambe e mettendo in mostra il culo con movimenti lenti e provocanti, con la coda dell’occhio notai che il tipo si stava toccando davanti alla patta dei pantaloni segno che mi fece intuire che si stava eccitando. Ad un certo punto noto che si incammina verso di me, io continuo questa mia danza provocatoria mentro l’osservo e scopro che il maschio non è neanche tanto male anche se di corporatura robusta non sembra tanto anziano e cosa che mi conferma, piacevolmente, il suo interessamento sta nel fatto che mentre si avvicina si era tirato fuori l’uccello e se lo stava masturbando.
Quando ormai è difronte a me mi fermo e mi siedo, lui pur notando che non sono una donna non sembra dispiacersene e mentre continua a massaggiarsi il cazzo, che noto è di dimensioni interessanti, mi chiede se può fare qualcosa per me. Io guardandolo gli rispondo semplicemente; con un groppo alla gola per l’emozione e l’eccitazione; che ho bisogno di un cazzo come il suo per calmare la mia voglia. A quel punto gli chiedo di liberarsi dei pantaloni di avvicinarsi a me.
Non se lo fa ripetere due volte, mentre gli chiedo come si chiama lui si tira giù i pantaloni e si toglie le mutande, rimanendo con la camicia mezza sbottonata, dalla quale si intravede il suo torace villoso. -Salvatore mi chiamo e sono sardo-, mi risponde mentre si toglie anche la camicia rimanendo completamente nudo. Il suo cazzo era diventato duro e aveva assunto un aspetto davvero succolento. - Io sono Lucrezia e voglio deliziarti con il mio corpo e la mia bocca-. Salvatore si siede accanto a me ed inizia ad accarezzarmi i seni, mentre io prendo il suo cazzo in mano e inizio a masturbarlo lentamente. Lui passa dalle carezze ai baci, ed inizia a leccarmi i capezzoli alternando tenere succhiatine mentre con le mani mi palpa le natiche. La pressione si alza ed io passo dal massaggio manuale a quello orale, infilandomi il suo cazzo in bocca avvertendo il piacere che gli provoco. Il suo uccello è caldo e pulsante ed è una meraviglia da godere con tutti i sensi. Mi esibisco in lunghe leccate che partono dai testicoli e salgono su fino alla punta della sua cappella mentre con le mani gli accarezzo il torace. Lui gemendo di piacere mi incita a proseguire mentre con entrambe le mani mi tiene la testa per aiutarmi nel bocchino. Ad un certo punto staccandomi da quell’asta di carne pulsante, gli chiedo di leccarmi il culo, Salvatore acconsente; mi fa sdraiare sul prato mi allarga le gambe, le prende e se le fa mettere sopra le spalle, con le mani mi allarga le natiche ed inizia a leccarmi l’ano. La sua lingua velocissima e robusta quasi mi penetra provocandomi delle contrazioni di piacere intense che mi fanno emettere dei gridolini di piacere. Lo incito a continuare dimenandomi come un ossessa mentre Salvatore mi sdraia per terra ed inizia a penetrarmi con il dito medio mentre con la lingua mi eccita in mezzo alle cosce. A questo punto sento che vuole qualcosa di più e pertanto lo faccio staccare un attimo da me, prendo un po' di crema solare e mi ungo l’orifizio anale. Eseguita questa operazione mi alzo e mi dirigo verso la stalla facendogli segno di seguirmi. Una volta entrati mi appoggio con le mani alla mangiatoia allargando le gambe e gli dico di avvicinarsi. Prendo con la mano il suo cazzo e me lo faccio infilare lentamente nel culo. Dopo una prima indecisione lo sento scivolare dentro e a questo punto lo sento iniziare a stantuffarmi con energia. Afferratami per i fianchi Salvatore mi scopa con passione e io lo incito muovendo il culo in modo da poter sentire meglio il suo cazzo. Sento le goccie del suo sudore che cadono sulla mia schiena e i grugniti di piacere che accompagnano le sue ingroppate vigorose. Presi dal vortice dei sensi ci muoviamo come due ossessi, ad un certo punto sento il suo uccello sfilarsi e mentre penso che stà per godere sento le sue mani che mi tirano su mi girano e mi spingono su di un cumolo di fieno facendomici cadere sopra. Non ho il tempo di dire niente che lo vedo piegarsi sopra di me e infilarmi di nuovo il suo uccello riprendendo a scoparmi con foga, mentre con la lingua riprende a leccarmi i seni. Era un autentico stallone che mi stava mandando letteralmente a fuoco il culo e sembrava non finire più. Ma non appena avevo terminato di realizzare questo pensiero lo sento aumentare il ritmo dei colpi ed elevare alto il suo gemito di godimento mentre estraendo il suo cazzo si esibiva in una copiosa sborrata sui miei seni.
Il prezioso nettare prese a colarmi da per tutto ed io iniziai a spalmarmelo accuratamente, mentre Salvatore sudatissimo continuava a strofinarmi l’uccello ancora duro sulla pancia.
Esausti ma pienamente appagati ci riposammo un po' su quel fresco e soffice giaciglio di fieno, io quasi mi appisolai e lui prima di andarsene mi diede un bacio sulla bocca e così come era apparso si dileguò nel bosco.
Da quel giorno spero di rivivere ancora una calda esperienza come quella, chissà che non ci riesca? Avanti vigorosi e ruspanti uomini di campagna fatevi sentire Lucrezia vi aspetta.
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