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L'albergo di montagna


di MaraTravCa
15.05.2012    |    21.589    |    4 8.9
"Lucia iniziò a succhiarmelo mentre io lo guardavo e lo stuzzicavo..."
Per la stagione estiva, il mio amico Luca, mi propose una alternativa allietante. Cameriere in un hotel di montagna ma con una sorpresa di cui mi avrebbe parlato una volta li. Il compenso era il doppio delle altre volte e rispetto ad altri posti dello stesso genere ed era proprio quella sorpresa a far lievitare il compenso.
Ero proprio entusiasta all'idea di passare una stagione con il mio caro amichetto considerando pure la passione in comune per un certo tipo di attività. Dopo alcune settimane arrivò il momento di partire ed eccitatissima feci le valigie portando dietro il mio bel guardaroba da signorina. Arrivai nel paesino e rimasi colpita dalla tranquillità e dal verde. All'accoglienza un ragazzo prestante con accendo slavo mi illustrò le stanze dei dipendenti. Mi accomodai nella mia stanza e dopo un ora arrivò Luca che mi spiegò i dettagli sul nostro lavoro. Servizio ai tavoli a pranzo e cena e pulizia particolare nella stanza privata del proprietario. Al che chiesi incuriosito:
"In che senso particolare?".
"Nel senso che spolveriamo, e ripuliamo vestiti da cameriere". Rispose Luca visibilmente divertito.
"Sei una puttana! Perché non mi hai detto nulla?" Risposi un po isterica.
"Altrimenti avresti fatto tante domande invece così devi solo inforcare la mini e fare la brava servetta!". Disse ridendo.
Che stronzo, pensai, ma aveva proprio ragione e solo all'idea mi eccitai un po.
Dopo alcune ore ci preparammo per presentarci al titolare. Un quarantenne rampante abbronzato, muscoloso e sportivo.
"Bene Luca! E tu devi essere Mauro!" disse sorridente e porgendomi la mano.
Dopo i saluti di rito ci illustrò l'attività e ci parlò della sua passione per i travestimenti. Ci assicurò un extra per la pulizia del suo ufficio che avremmo dovuto fare tre volte a settimana.
Iniziammo il giorno dopo. Ci diede il vestitino che comprendeva fascetta nera per la testa, calze a rete, scarpe tacco 12, gonnellino nero, top e scopino. Ci ritrovammo nel suo ufficio con lui seduto su una sedia in disparte e tanto lavoro da fare.
"Che belle le mie cameriere personali!" Esclamò eccitatissimo versandosi da bere. Poi si avvicinò e ci baciò sulle guance e ci annusò.
"Brave iniziate ora!" Disse portando il bicchiere di brandy alla bocca. Non staccava i suoi occhi dal nostro culo e dopo dieci minuti ci chiese se desiderassimo fare una pausa. Io ero eccitatissima e sudata. Accettai di buon grado la pausa e il bicchiere di brandy. Ci chiese di poter fare delle foto e quindi accettammo mettendoci in posa.
"Vicine! Baciatevi! Toccatevi!" Diceva tra una foto e l'altra e, dopo alcuni bicchieri, eravamo ancora più eccitate e divertite. Chiese di poterci chiamare con i nomi da cameriere Lucia e Mara. Divertite ed eccitate eravamo ormai nel ruolo.
"Bene signorine, divertitevi!" Ci disse e noi iniziammo. Io mi misi a spolverare la scrivania con il sederino di fuori e Lucia iniziò a darmi delle pacche sul sedere. L'erezione non mi permetteva di tenere dentro il perizoma e quindi estrassi l'uccello che venne subito preso da Lucia. Lui era sempre più eccitato e noi iniziammo a darci dentro. Avere di fronte due sexy cameriere che si danno da fare doveva essere proprio eccitante. Lucia iniziò a succhiarmelo mentre io lo guardavo e lo stuzzicavo. Ci chiamò a lui ed estrasse il suo cazzo. Grosso e dritto. Capimmo subito cosa fare. Ci inginocchiammo e iniziammo a leccare. Io sulle palle Lucy sulla cappella e viceversa mentre le sue dita si facevano strada tra le mutande per stimolarci il sedere. Spinse Lucy sulla scrivania alla pecorina e, dopo aver inumidito il buchetto con la saliva, ci spinse dentro il suo grosso membro. La La Lucy si abbandonò ad un gemito di piacere prima di godere. Io la leccavo davanti. Baciavo Lucy sul collo e in bocca quando venne il mio turno. Mi mise sulla scrivania a gambe aperte e, senza troppi complimenti, iniziò la penetrazione.
Ordinò a Lucy di leccargli il sedere e lei obbedì allargandogli le natiche e infilandoci la sua lingua. Dopo avermi penetrata per una decina di minuti ci mise in ginocchio di fronte a lui e ci inondò di sperma sulla faccia.
Si prospettava una interessante stagione lavorativa.
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