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Persa in una notte di pioggia, trovai una Caserma piena di militari infoiati


di Membro VIP di Annunci69.it GiadaLabbraBollenti
20.09.2018    |    3.951    |    3 9.5
"Il navigatore non prende, linea del cellulare zero..."
Essere troia vuol dire essere adoratrice del cazzo, vuol dire come accade a me, bagnarsi la fica anale ogni volta che senti il tuo maschio godere fino ad esplodere dal piacere, vuol dire sentirsi felicemente piena quando un bel cazzone ti entra dentro. Ed io sono una grandissima troia, sempre vogliosa, tanto da andare a lavorare con un bel cazzone finto piantato dentro, pronta in ogni momento a sfilarlo per farne entrare uno vero nella mia fica perennemente bagnata.



Pioveva a dirotto a Roma, dopo una sera passata a far godere tanti bei maschietti e mi perdo tra le campagne di periferia. Il navigatore non prende, linea del cellulare zero. Dopo l’ennesimo giro a vuoto per trovare il Raccordo, vedo una caserma che, chi mi segue lo sa, è una delle mie grandi passioni. Mi fermo, sistemo per bene il trucco, il vestito di pizzo trasparente, le labbra rosso fuoco già umide e suono alla portineria. Spiego che mi sono persa e che sto cercando qualcuno che mi aiuti. Così aprono il portone ed entro. Era già notte inoltrata, passata la mezzanotte e mi avvicino alla guardiola dove trovo tre militari dell’esercito in mimetica pronti a darmi una mano, ed anche tanto altro. Sono belli maschi e giovani: uno siciliano e due di Roma. “Te sei persa?” Dice uno, mentre il siciliano già eccitato si tocca il pacco gonfio mentre all’amico sussurra “la strada della caserma però l’ha trovata, è stata fortunata la picciridda”. “Dove devi andare tutta tirata così? Una festa cerchi?” sorrido mentre l’altro dice “Glie famo noi la festa...” e scoppiamo a ridere tutti mentre l’atmosfera inizia a diventare incandescente. Sfacciata come sempre rispondo “Io adoro le feste dei militari, me ne fanno spesso e ci divertiamo moltissimo”; “Ah sì? E che minchia di feste fate?” chiede il siciliano mentre risponde l’altro “La festa der cazzo glie fanno”.



Inevitabilmente il mio sguardo è ipnotizzato dai loro pacchi sempre più gonfi che toccano ripetutamente tra una battuta e l’altra: “forse che alla signorina gli piace la minkia ddura?” e mentre la sta tirando fuori grossa e durissima mi inginocchio e mi ordina: “Suca! Sucala questa bella minkia ddura, ti piace ah?”. Anche l’altro militare lo tira fuori mentre do il meglio di me in un favoloso pompino e l’altro militare inizia a chiamare altri ragazzi che stavano dormendo. “Miii come suca sta troia sucaminkia, ti piace vero? Lo vuoi nel culo eh? E te la prendi tutta dentro la minkia?” In un battibaleno sono circondata di militari col cazzo duro che chiedono alla mia bocca ed alla mia fica anale di soddisfare le loro voglie. Così me ne infilo uno dentro mentre spompino a turno i ragazzi sempre più eccitati. “Suca troia suca e bevi la mia sborra puttana”: il primo a riempirmi è il siciliano che mi tiene la testa ferma per farmi ingoiare tutto fino all’ultima goccia.




“Mamma mia che frega calda e bagnata che ha questa” urla l’altro militare che scarica tutto il suo seme dentro con schizzi potenti che mi arrivano fino in pancia. Instancabile inizio a succhiarne un altro mentre un altro ancora si fa strada nella mia fica oramai apertissima tanto che mi sponstano di peso e messa su una brandina mi scopano in due il culo mentre un altro in piedi continua a farsi sbokkinare. Che voglia che avevo, ero una furia e volevo soddisfarli tutti facendoli impazzire senza fermarmi un istante sempre più vogliosa. Uno schizzo potentissimo mi riempie la faccia entrandomi anche in un occhio ma neanche questo mi ferma mentre i due cazzoni continuano a devastarmi la fica a colpi sempre più forti e violenti. È appena finito il primo round quando il siciliano godendosi la scena ordina a tutti di sequestrarmi per tutta la notte perché sarei stata il loro sborratoio. “Troia ora ti lavo pisciandoti in faccia, lurida che non sei altro! Sei piena di sborra”. Un fiotto caldo mi riempie la fica ed un altro il viso mentre mi prendono a schiaffi con i loro cazzoni d’acciaio che non davano alcun segno di cedimento. Intorno alle quattro del mattino quando oramai avevano tutti sborrato almeno tre volte a testa, tutti si bloccano all’arrivo improvviso del comandante che entra con passo deciso e mi trova appena ricomposta, con il trucco devastato ed i capelli arruffati.




“Che sta succedendo qui?” Urla:”Chi è lei?”; “Mi sono persa mi scusi, ho chiesto aiuto a questi ragazzi per ritrovare la strada...” e lui arrogante urla “...la strada? La strada della minkia stai cercando? E vedi che l’hai trovata ed ora da qui non te ne vai, puttana!” Così mi prende in malo modo, mentre gli altri soldati sono in silenzio assoluto e mi trascina in una stanza separata, mi mette in ginocchio e mi dice “Ora mi diverto io”. Tra urla mie di godimento e sue di ordini ed insulti per oltre un’ora mi ha riempita di cazzo, durissimo e pieno di sborra; sembrava un cavallo infoiato, mi ha letteralmente rivoltata come un calzino e riempita di schizzi così potenti come da tempo non ne vedevo. Alle prime luci dell’alba, si ferma e mi ordina di risistemarmi perché dovevo andare via.
“Ti piacciono i militari eh, puttana? Da domani sarai al servizio della caserma per soddisfare me ed i ragazzi, hai capito? Ti vengo a cercare a casa se non ubbidisci”. Musica per le mie orecchie e così gli rispondo spavalda:”Guarda che è da quando avevo 12 anni che mi faccio scopare dai maschi. Frequento tanti militari e caserme: pensa che mio cugino è carabiniere e mi ha sverginata. E le famiglie di militari che conosco mi portano pure i figli ed i cugini...”.
“Sei proprio una puttana coi fiocchi, brava! Domani presentati alle 22 in punto, ti aspetto in guardiola. E chiama pure una tua amica che voglio due bocche sul mio cazzo, capito?”.
Sissignore, agli ordini!
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