Il supplente

Era marzo dello scorso anno, girava ancora il Covid e una collega se lo era preso, al suo posto era arrivato un giovane supplente. I maschietti sono molto rari nelle scuole elementari e lui, per di più, era anche carino. Tutte le colleghe, anziane o giovani si comportavano da ochette giulive, sempre pronte a spiegargli le usanze della scuola, ad offrirgli il loro aiuto anche non richiesto perché, secondo loro, lo vedevano inesperto e insicuro.
Solo la propria mamma è più materna di una maestra elementare …a me il giovane supplente ispirava ben altri sentimenti. Devo dire, però, che questo mi capita con tanti uomini, forse troppi…diciamo che mi capita decisamente con troppi uomini!!
Dentro di me diedi una bella scrollata di spalle…lascio il giovanotto in pasto alle ochette giulive! Non mi mancano i maschi!
I giorni a scuola passavano tranquilli, nella norma, la solita routine scolastica: saluti nella sala insegnanti, chiacchiere tra colleghe, lamentele per le riunioni, ecc ecc.
Le ochette che starnazzavano intorno al giovanotto, Luigi, erano diminuite, lui si dedicava solo a quelle che per esperienza scolastica potevano aiutarlo nel lavoro e faceva il piacione con tre o quattro colleghe più intraprendenti o carine che gli ronzavano intorno.
Da qualche giorno Luigi mi salutava e mi sorrideva ogni volta che mi incontrava…mi chiedevo il perché, visto che lo avevo quasi ignorato. Che abbia sentito voci, pettegolezzi su di me?
Qualche giorno dopo fatalità vuole che ci incrociamo all’uscita di scuola, mi saluta, mi chiede qualche informazione, stiamo per salutarci e mi dice: posso offrirti un caffè per ringraziarti della tua gentilezza?
Decido di accettare per capire il motivo del suo cambiamento nei miei confronti e dove vuole arrivare.
Al bar ci sediamo ad un tavolino, è quasi ora di pranzo e c’è pochissima gente, l’ideale per parlare.
Inizio io: da dove vieni, sei sposato o fidanzato, hai figli, pensi di proseguire nell’insegnamento ed altre amenità del genere. Come al solito ero vestita con gonna, golfino, giaccone. Nel sedermi avevo fatto in modo di mostrare una parte abbondante di gambe fasciate da calze nere autoreggenti, il golfino a V e la camicetta abbastanza aperta mostravano appena appena il decolteè.
Il suo sguardo era interessato a diversi dettagli di me.
Aspetto che ora sia lui a chiedermi qualcosa…e infatti…
Sei sposata?
No, sono felicemente separata.
Oh scusa, mi dispiace
A me no! Rimangono tutti sorpresi quando rispondo così ma è la verità.
Aggiungo: mi godo la mia libertà.
Ovviamente sta riflettendo sulla portata della mia affermazione…quanto sarà libera e, soprattutto, in che modo si gode la sua liberta!
Gli do un aiutino…ora sono libera di vedere chi voglio e quando voglio perché nel matrimonio, bene o male, si è molto limitati in questo e poi…con quel marito retrogrado e geloso che avevo...per esempio, se mi avesse vista seduta qui con te sarebbe stato un problema.
E lui: certo, non stiamo facendo niente di male o di nascosto.
Si, voi uomini non capite che i tempi sono cambiati, prima la libertà era concessa solo a voi ma ora anche le donne, non tutte ancora, si prendono la loro libertà, anche di scegliere chi frequentare.
E’ molto interessato all’argomento…tira sfacciatamente l’acqua al suo mulino dicendomi:
Mi fa piacere che io rientri nella tua libertà anche solo per una chiacchierata in un caffè.
Mi viene spontaneo incoraggiarlo, anche senza averlo premeditato come faccio di solito…
Certo, il caffè è un inizio, se poi ci si accorge che c’è un certo feeling si può trasformare in amicizia…
Coglie al volo l’occasione: io ti sento già mia amica, sei una persona molto gradevole e parlo molto bene con te.
Anche io, nonostante la differenza delle nostre età.
Si, abbiamo una certa differenza di età ma non tanta, tu dimostri a mala pena 50 anni e per di più portati benissimo.
Ti ringrazio ma purtroppo sono 60…
Incredibile, dai dei punti alle 50enni!
Grazie, lo spirito poi è da 18enne! E non solo lo spirito….
Ha dovuto rifletterci un po’ prima che gli venisse il dubbio che mi riferivo ad altro…
Si, si, sei una donna davvero dallo spirito giovanile, molto più di tante 20enni…piccola pausa prima di buttarsi…e sei così attraente…
Ma dai…a scuola sei circondato da tutte le colleghe giovani e meno giovani, molte di loro sarebbero ben felici di….
Mi fissa per tre secondi e poi si butta definitivamente…
E tu?
Faccio la finta tonta: Ed io cosa?
E tu saresti ben felice di…con me?
Sei carino e mi sembri a posto…si.
E’ sorpreso ma era quello che sperava.
Però voglio mettere subito in chiaro le cose, dopo… nessuna, e dico nessuna complicazione!
Assolutamente! Risponde lui.
Penso che non mi dispiacerebbe cogliere e assaporare subito questo frutto… e quindi…gli sussurro…
Vado in bagno, raggiungimi lì.
Il bagno non è piccolissimo e nell’antibagno c’è un lavandino e abbastanza spazio per due.
Entra subito dopo, chiudiamo la porta, mi sorride, mi prende per i fianchi e inizia a baciarmi sulla bocca, io gli tocco il culo, lui fa altrettanto, mentre ci baciamo mi tiro su la gonna e poi appoggio la mano sul suo cazzo…è duro…le sue mani si intrufolano sotto il maglioncino e la camicetta, arrivano al seno per poi scendere fino alla fica, mi sposta le mutandine e mi fruga…
Gli dico: dammi il tuo cazzo…si slaccia la cintura, abbassa pantaloni e slip e il suo cazzo duro rimbalza sulla mia mano…lo afferro…un bel cazzo non c’è che dire…mi chino per succhiarglielo… geme di goduria…lo voglio dentro…
Gli dico: scopami!
Mi appoggio al lavandino e alzo di fianco una gamba, sento il suo cazzo che cerca la mia fichetta, struscia la sua cappella sulle labbra della fichetta, si inumidisce con i miei umori e finalmente mi penetra…mi scopa di buona lena…dopo un po’ qualcuno tenta di aprire la porta ma poi desiste…sto per godere…dovrò farlo silenziosamente…siiii…eccolo l’orgasmo….ansimo stretta a lui, appena mi riprendo gli sussurro: puoi venirmi dentro….ancora qualche spinta e…eccolo!!
L’onda calda mi riempie il ventre…mmmm…mi stringo a lui per sentirlo tutto dentro…
Pochi secondi e ci stacchiamo….mi chino per ripuglirli il cazzo succhiandolo e assaporarlo al gusto di sperma.
Ci ricomponiamo…ora c’è il problema di uscire…ma soprattutto del barista che mi conosce e potrebbe pensare…
Ormai è fatta, ci preoccuperemo se sarà il caso.
Esco prima io, il barista mi guarda mentre mi siedo, la sua espressione assente non manifesta alcun pensiero…nessun pensiero anche su di me…!!!
Arriva Luigi e si siede anche lui, ci guardiamo con complicità dicendoci con gli occhi: speriamo che non ci abbia notato e non pensi che…hanno scopato questi due!
Luigi paga il conto e usciamo, facciamo pochi passi insieme e ci salutandolo gli dico:
Ricorda ciò che ti ho detto: nessuna complicazione!
Lui annuisce, bacetto di saluto e ognuno a casa sua.
Nei giorni successivi si è comportato bene, in modo assolutamente normale, ci scambiavamo solo qualche sguardo di complicità, tanto che mi ha fatto venire voglia di rifarlo…ma stavolta nel bagno di scuola!
E’ accaduto altre quattro volte, il pericolo di essere scoperti ci eccitava moltissimo e una volta la mia cara amica e collega di sostegno Claudia, ci ha visti uscire dal bagno. E’ stata riservata lì per lì, ma poi in separata sede ha voluto sapere. Ma questa è un’altra storia!
Dopo una settimana la supplenza è finita e con essa le scopate in bagno con Luigi.
Ho detto le scopate in bagno con Luigi, non le scopate in bagno!