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La mia Domina Sessantenne vuole che dorma con Lei


di licklick69
11.03.2021    |    4.447    |    2 9.6
"Ed io rinfrancato mi diressi in bagno sdraiandomi sulla schiena in attesa della mia razione… Dopo che mi ebbe riempito la bocca del suo liquido mi..."
Dopo la cena la Mia Signora volle rilassarsi guardando un po' di televisione, seduta sul divano le servii un po' di sherry e che mi accucciai ai suoi piedi. Lo spacco lasciava in vista una buona porzione di coscia ed io mi deliziavo nell’adorazione anche solo di quel lembo di pelle.
Spense la tv e mi ordinò di sdraiarmi:
“Leccami fino a farmi godere… solo quando avrò un orgasmo ti lascerò respirare” e si mise seduta sul mio viso aprendosi le labbra e facendomi affondare dentro di lei.
Cominciai a leccare furiosamente, cominciavo a sentire umori scendermi in bocca e con il naso cercavo di stimolarle il buco del culo ma mi mancava l’aria e mi cominciavo a perdere i sensi.
La mia signora doveva essersene accorta perché si sollevò per qualche secondo, giusto il tempo di permettermi di riempirmi i polmoni e si risedette pesantemente sul mio viso.
Ripresi a leccare facendomi strada con la lingua fino al suo clitoride ed intanto continuavo a stimolarle il buco del culo con il naso. Finalmente sentii un getto vigoroso riempirmi la bocca segno evidente che la mia signora aveva raggiunto l’orgasmo. Non riuscivo a capacitarmi della quantità di umori che riusciva ad emettere, ben diversi dall’urina che mi costringeva a bere.
“Andiamo a letto voglio che mi scopi adesso voglio godere con il tuo cazzo ma attento a non venire fino a quando non te lo concederò.
Si sdraiò sul letto alzando in aria le gambe ed esortandomi di penetrarla.
“Voglio che mi succhi i capezzoli”
Io ero “al settimo cielo” avere un rapporto di quel tipo con la mia signora era una cosa non sperata.
Cominciai a stantuffarla lentamente, le uscivo quasi dalla figa per poi rientrare lentamente ed andai avanti così per parecchi minuti quando ad un tratto lei prendendomi per i capelli e sollevando il mio viso dai sui capezzoli mi disse:
“Brutto porco, ci sai fare, anche oggi quando hai inculato Irene ho visto che facevi nelle stesso modo, ma adesso non ti permetterò di sborrarmi dento come hai fatto con lei e mi incitò a fotterla più forte.
La stantuffai duramente ero prossimo all’orgasmo quando lei afferrandomi alla base il cazzo mi piantò le unghie nella pelle facendomi perdere il momento.
“ Ti ho salvato da una punizione durissima” mi disse “ se tu fossi venuto mi sarei trovata costretta a frustarti duramente. Ma un paio di staffilate te le meriti comunque. Appoggiati al letto e tini il culo ben in alto.
Andò all’armadio e ne tirò fuori un “gatto a nove code con il quale cominciò a colpirmi. Mi disse “ Conta” e fece partire la prima staffilata che sibilò nell’aria prima di arrivare al mio culo.
“Uno” dissi torcendomi dal dolore.
Ne seguirono altre nove, il mio culo era in fiamme ma trovai la forza di dirle:
“Grazie Signora, era quello che meritavo”
“ Impari velocemente ed hai una buona intuizione di quello che voglio da te”
“Adesso vai a letto, stasera dormirai vicino a me, io ho sempre freddo la notte e tu mi scalderai”
Non ci credevo, avrei dormito con la mia signora accanto, mai e poi mai avrei sperato in una situazione del genere.
Dopo qualche minuto mi raggiunse, era bellissima in quel negligè di seta e vedendomi con il cazzo duro cominciò a masturbarmi, non ci credevo che la mia signora mi concedesse quel piacere ed infatti non era così.
Mi portava vicino all’orgasmo e propria quando sentiva prossimo il mio piacere interrompeva il movimento e con l’altra mano mi dava una strizzata fortissima alle palle. Il dolore era doppio per l’interruzione dell’orgasmo e per il male alle palle.
Per ben tre volte ripeté questo trattamento, mi sentivo morire… Infine mi disse:
“Cosa credi che voglia sporcare le mie lenzuola con il tuo sperma! Adesso voglio dormire, mettiti a cucchiaio dietro di me e tienimi calda” così dicendo si poggiò sul fianco dopo essersi tirata le lenzuola addosso ed anche io mi misi sul fianco dietro di lei.
La mattina mi svegliai prima i lei e andai a prepararle la colazione.
Ero in dubbio se la mia signora preferisse il caffè o il the alla mattina ma optai per il caffè.
Trovai un vassoio ed aggiunsi qualche biscotto e nel frigo trovai delle arance con le quali preparai una spremuta.
Quando tornai in camera la mia signora era seduta sotto le coperte. Indossava il négligé di seta che aveva messa ieri sera prima di venire a dormire e porgendole il vassoio le dissi:
“Buongiorno mia divina signora” e lei
“Vai in bagno e aspettami, devo darti le tua colazione… non dirmi che non vedevi l’ora”
Queste parole mi fecero sbiancare e lei accorgendosi della cosa mi disse:
Non preoccuparti… per ora non sei ancora pronto di qualcosa di solido… per ora solo liquidi.
Ed io rinfrancato mi diressi in bagno sdraiandomi sulla schiena in attesa della mia razione…
Dopo che mi ebbe riempito la bocca del suo liquido mi disse:
Oggi verrà a trovarmi un mio amico master con la sua schiava, vai a casa e torna ben preparato per le 16.
Mi accommiatai dalla mia signora e una volta vestito uscii di casa.
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